Wednesday, March 31, 2010

Call for papers

Workshop on HOW SAFE IS SAFE? EVALUATING MIGRATION CHANNELS FOR WOMEN MIGRANTS

Jointly organized by Asia Research Institute, National University of Singapore; Institute of Southeast Asian Studies, Singapore; and Asia Pacific Centre, University of New England, Australia

Date : 25-26 November 2010
Venue : Institute of Southeast Asian Studies, Singapore

The workshop aims to chart and deepen our understanding of the expression safe migration channels by critically assessing the supposition that documented channels of migration provide unsurpassed legal protection to migrants and migrant workers. Specifically, it aims to discuss how the effects of womens labour mobility can be coordinated, using different means to maximize the potential of transnational movements, and to alleviate less desirable outcomes for migrants. The objective is to bring together researchers, civil society organizations, faith-based groups and others working on international mobility and to interrogate the contextualized relationships between these movements and the human rights of migrants. The workshops focus is on women migrants since women experience greater vulnerability in the migration process. We invite submission of papers on various aspects of international migration, including, but not limited to the following:
Gendering less-skilled labour mobility, Linking womens labour mobility and safe migration channels, Transnational networks and development, Governance of migration and migration policies, Labour conditions, Issues regarding Integration and adaptation (particularly for foreign brides), What is the impact of differences between immigrants (e.g. gender, age,
human capital) on the questions above?

The women migrants under study will be restricted to Southeast Asian countries while the countries to which they migrate include those within and outside the region.

SUBMISSION OF PROPOSALS

Paper proposals should include a title, an abstract (300 words max.) and a short bio-note about yourself (200 words). Please submit and address all applications and enquiries to Dr. Theresa W. Devasahayam (theresa@iseas.edu.sg) by 1 June 2010.

Successful applicants will be notified by 30 June 2010 and will be required to send in a completed paper (5,000-6,000 words) by 30 September 2010.

CONTACT DETAILS

Dr. Theresa W. Devasahayam
Fellow/Gender Studies Programme Coordinator
Institute of Southeast Asian Studies
30 Heng Mui Keng Terrace
Pasir Panjang
Singapore 119614
Tel: (65) 6870-4506
Fax: (65) 6775-6264
Email: theresa@iseas.edu.sg

Tuesday, March 30, 2010

Speciale su Tucci 著名东方学家朱塞佩·图齐

Speciale sull'orientalista maceratese Giuseppe Tucci

Mensile dell'Istituto Italiano di Cultura a Pechino, aprile 2010
"Ciao, Cultura Italiana a Oriente" Anno 1 No.4"

Scarica qui:
http://sedi.esteri.it/sitiweb/IIC%20Pechino/aprile.pdf


朱塞佩·图齐

意大利使馆文化处

文化处期刊“Ciao, Cultura Italiana a Oriente” 2010年四月刊

立刻下载:
http://sedi.esteri.it/sitiweb/IIC%20Pechino/aprile.pdf

一个无政府主义者的意外死亡 "Morte accidentale di un anarchico" a Pechino


"Da oggi in teatro Morte accidentale di un anarchico del premio Nobel Dario Fo, in versione cinese. Riadattamento del 1998, regia di Meng Jinghui.
Meng Jinghui (1966) è il più famoso regista di teatro sperimentale cinese, portavoce di un nuovo concetto di avanguardia che fonde elitismo e tendenze populiste, sacralità e giocosa immersione nel profano, culto dell'ideale e superficialità consumistica.
Ha diretto anche En Attendant Godot (1991), Desiderando il profano (1992), Io amo XXX (1994),Rinoceronti in amore (1999), Ambra (2005), La filosofia di vita di due cani (2007), Don Quijote (2009)."

26 marzo - 2 maggio
Fengchao Theatre (Dongzhimenwai Dajie, 200m a Est da Oriental Kenzo)
www.fengchaojuchang.com.cn, tel. 51651914
Prezzi: 100, 150, 200 Rmb-yuan


"《一个无政府主义者的意外死亡》的编剧是1997年诺贝尔文学奖获得者达里奥·福,该剧的中国版本则由黄纪苏改编,孟京辉导演。此次再演,孟京辉重招主要演员陈建斌、李乃文、赵寰宇、李梅等原班人马,首先去意大利的都灵参加BIG2000年艺术节。在都灵,达里奥·福携夫人一起观看了演出,并给予非常高的评价,演出在当地也引起轰动,不少评论表示惊讶,称孟京辉赋予这个戏更强烈的人民性。
《一个无政府主义者的意外死亡》讲述了一个意大利警局的故事,警察局长及警员将一个在押的无政府主义分子刑讯致死。局长找来一个疯子编排无政府主义分子的死亡过程,以期掩盖其死亡真相。最后这批想玩疯子的警察结果都被疯子玩进去了。"

http://www.yanchupiao.com/Ticket_133028.html

Few numbers...

"China, by official count, has 114 million migrant workers who have left rural areas, temporarily or for good, to work in cities, and that doesn't include tens of millions of family members who moved with them. Government experts predict the number will rise to 300 million by 2020, eventually to 500 million. Today, Shanghai alone has three million migrant workers; by comparison, the entire Irish migration to America from 1820 to 1930 is thought to have involved perhaps 4.5 million people."

From "In a Tidal Wave, China's Masses Pour From Farm to City", by JIM YARDLEY, September 2004

Hukou ed educazione ai figli dei migranti cinesi: critiche ad un servizio di Liberation

Philippe Grangereau, inviato in Cina del quotidiano comunista francese Liberation, ha realizzato un video di cinque minuti sul tema dell’hukou e dell’educazione ai figli dei migranti cinesi. Per farlo, è andato con la troupe a fare riprese e interviste in una baraccopoli fuori Pechino.

Qui trovate articolo e video :

http://www.liberation.fr/monde/06011789-chine-les-migrants-de-l-interieur

Chine: les migrants de l'intérieur
REPORTAGE VidéO
Venus des campagnes vers les villes pour alimenter le boom économique chinois, les «mingongs» sont des citoyens de deuxième classe.
Ils sont 200 millions: les migrants de l'intérieur chinois, venus des campagnes vers les villes, disposent d'un hukou, passeport interne qui les prive de droits élémentaires. Ecoles précaires, liberté de circulation restreinte et système de soins inacessible: un reportage de notre correspondant en Chine Philippe Grangereau au milieu du prolétariat chinois, dans la banlieue nord de Pékin.


Alcune (mie) piccole osservazioni :

Il francese lo capisco a malapena, ma mi sembra che l’impostazione del servizio sia (al solito) più da scoop giornalistico che di vera informazione. Si vuole denunciare l’hukou come sistema che di fatto emargina gran fetta della popolazione cinese, ovvero chi viene dalle campagne ma vive nelle città.

In realtà questo è vero solo a metà. L’hukou aveva indubbiamente valore in passato, ma con la riforma del sistema sanitario e dell’educazione ha perso gran parte del suo peso. Oggi lo stato sociale non è pagato dallo Stato, ma dal privato cittadino o dall’unità di lavoro. Conta dunque avere un buon posto di lavoro e non un « buon hukou ». In secondo luogo, l’hukou come sistema di controllo non funziona più. Oggi ci sono figli che nascono fuori dal matrimonio, dunque « irregolari » e privi di hukou. Ma questo non è un gran problema, se i tuoi genitori sono pieni di soldi. Lo è se non hanno una lira. Sto dicendo che, per quello che ho studiato e se non ho capito male, l’hukou ha perso totalmente « il potere » che aveva prima (nel bene e nel male). E dunque starsela ancora a menare su « hukou sì hukou no » è una commercializzata ipocrita occidentale in funzione anti governativa cinese. I problemi reali sono altri.

Un’altra piccola critica al servizio : di fatto non dice niente. Agglomerati di baracche (definite dal giornale « banlieu ») come quelle ne sono piene tutte le metropoli cinesi. Solitamente in queste « baraccopoli » (che niente hanno a che vedere con quelle che vedete in America Latina, India o Africa) trovate anche piccole organizzazioni di migranti, NGO, associazioni studentesche e di volontariato che si prendono cura dei bambini. Ne ho visitate, per motivi di ricerca, una nelle periferia nord-est di Pechino a dicembre, e una a Pechino ovest proprio ieri. Atmosfera Corea del Nord, baracche di lamiera tra stradine di fango, trentamila migranti provenienti da Henan, Hebei, Shangdong o Sichuan chiusi in pochi chilometri quadrati. E una quarantina di bambini che si ritrovano in un minuscolo centro fondato da una donna del Jiangsu, ex lavoratrice migrante e Shenzhen e Pechino. Una donna coraggiosa, di quelle sempre col sorriso in bocca, anche quando sclera contro il governo. Con altri tre quattro volontari gestisce questo mini centro tra le baracche dei migranti, dove i bambini vengono a giocare la mattina, fare il sonnellino pomeridiano e guardano cartoni animati mentre i genitori sono a lavoro. Due cose mi hanno colpito : la determinazione di questa donna e il bagno del centro, ovvero una tendina che nasconde alcuni secchielli dove i bambini e le bambine orinano allegramente. Uno spettacolo ! « Buon giorno professore » mi ha fatto una bimba minuscola. « Non sono professore, sono un amico della tua maestra » le ho risposto. Però magari un pensierino ce lo faccio.

Queste « baraccopoli » in Cina prendono il nome di « urban villages ». Conosco studiosi che fanno ricerca proprio su questo, sono architetti e scienziati sociali. Un giovane regista cinese che studia a Parigi vuole realizzare un documentario proprio sul tema dell’educazione ai figli dei migranti. E una docente che lavora nel Regno Unito studia l’educazione sessuale tra questi bambini. Educazione disastrosa e pressoché inesistente già nelle migliori scuole cinesi per i figli dei ricchi. Immaginatevi cosa sarà in queste scuole.

Un mondo da scoprire. Una delle tante sfide per il futuro. Avanti signora Ricerca, arrotolati le maniche e servi il popolo !

Monday, March 29, 2010

Ecologiche alternative ai cimiteri...


"Forty Beijing families said goodbye to their loved ones on Friday as their ashes were scattered into the waters of the Bohai Sea, off Tanggu, Tianjin.

The latest burials at sea brought the number of Beijing families to select sea burials since 1994 to 5,830."

Picture and article: China.org.cn

Historical Beijing quarter 'to be destroyed'


"Historical Beijing quarter 'to be destroyed'
One of the last unspoilt quarters of traditional Beijing is facing demolition under a £500m "restoration" plan.

Conservationists argue that the plans will irrevocably damage one of the Chinese capital's social and architectural jewels.

The 30-acre development around the ancient Drum and Bell Towers, which were used to tell the time in the Yuan, Ming and Qing dynasties, will see traditional crooked courtyard houses and winding alleyways replaced with a themed 'Beijing Time Cultural City".

"As a result, there will be extensive evictions, demolition, and construction in this ancient area, and gone will be the traditional courtyards, hutongs, and local residents," warned the Beijing Cultural Heritage Protection Center, an independent conservation group. "

Picture and article: The Telegraph

Illicit sex?!?

"A cursory look at the Chinese press will easily convey to the reader that the migration of rural people to the urban areas is seen as a problem in China. Headlines and news reports constantly associate migrants with overcrowding, chaos, crime, violence, high fertility and illicit sex"

From "Internal migration in contemporary China", Delia Davin, 1999.

I bambini delle campagne cinesi hanno un tasso di mortalità più alto

"Rural Chinese children are three to six times more likely than city children to die before they turn 5, a study found, highlighting the wide gulf in healthcare for the rich and poor in China."

Source: ChinaDaily
http://www.chinadaily.com.cn/china/2010-03/27/content_9651284.htm

Nuovi morti nelle miniere di carbone cinesi

"More than 120 coal miners are reported to have been trapped in a vast coal mine being constructed in northern China after underground waters washed into the site."

Source: AlJazeera
http://english.aljazeera.net/news/asia-pacific/2010/03/2010328143745795142.html

Sunday, March 28, 2010

Walking with the Comrades


"Arundhati Roy finds a quiet moment to herself during a punishing visit to the forest where she became the first journalist/writer to break the taboo of of interviewing Maoist guerrillas in their lair.

Last month, quietly, unannounced, Arundhati Roy decided to visit the forbidding and forbidden precincts of Central India’s Dandakaranya Forests, home to a melange of tribespeople many of whom have taken up arms to protect their people against state-backed marauders and exploiters. She recorded in considerable detail the first face-to-face journalistic “encounter” with armed guerillas, their families and comrades, for which she combed the forests for weeks at personal risk. This essay was published on Friday in Delhi’s Outlook magazine. Arundhati Roy made the pictures in this 20,000 word essay available exclusively to Dawn."

Read all the article: DAWN.com

Saturday, March 27, 2010

Quando sono i bianchi a fare la fame e i neri a portare soccorso

"White poverty in South Africa" - slideshow

Source: Reuters

Quelle che voi chiamate clandestine

Stupri alle migranti in viaggio verso l'Europa

"Msf ha raccolto le storie di 63 pazienti, il 21% delle quali minorenni. La strada tra Maghnia in Algeria e Oujida in Marocco, è una delle zone più pericolose. Il 59% delle donne intervistate che hanno compiuto questo percorso ha subito delle aggressioni a sfondo sessuale. Anche se ufficialmente il confine tra Algeria e Marocco rimane chiuso - sostiene Msf - le forze di sicurezza marocchine espellono i migranti verso questa zona di notte, aumentando così le probabilità di subire aggressioni."

Fonte: L'Unità on-line

Exhibition of Contemporary Women's Art Opens in Beijing

"An exhibition of Chinese women's art started yesterday at the Beijing-based Chinese Museum of Women and Children as part of the International Women's Day's 100th anniversary celebrations.

The All-China Women's Federation (ACWF), the Ministry of Culture, and the China Federation of Literary and Art Circles sponsored the exhibition which comprises 150 paintings and works of calligraphy and sculpture by 100 renowned women artists. The exhibition also includes seminars to promote women's cultural and artistic development.

Chen Zhili, vice-chairperson of the Standing Committee of the National People's Congress and president of the ACWF, added a postscript expressing her congratulation on the event to a 10-meter-long Chinese scroll painting.

The exhibition runs until April 10."

Source: http://www.womenofchina.cn/news/Spotlight/216588.jsp

Thursday, March 25, 2010

中美女性爱情观的比较 A Comparison of the Conception of Romantic Love between American and Chinese Females

人类学论坛第十七次报告会
报告题目:古老魔法中的现代自我——中美女性爱情观的比较

报告人:董一格(中国法学会反对家庭暴力网络/研究中心)
时 间: 20010年3月30日(周二)下午2:00
地 点:中国社会科学院民族学与人类学所大会议室(中央民族大学六号楼一楼大会议室)

以上信息欢迎转发!

论坛召集人联系方式:
刘正爱:13717760989
杨春宇:13693288072

摘要与报告人简介:

古老魔法中的现代自我

Ancient Magic inside a Modern Self:

—— 中美女性爱情观的比较
A Comparison of the Conception of Romantic Love between American and Chinese Females

摘要

关于亲密关系的理论建构与实证观察之间存在的割裂,使得浪漫爱情成为文化心理学中一个有趣的研究场域。通过对欧裔美国女性与中国女性爱情观的半结构式(semi-structured)访谈和扎根理论式分析(ground theory),本研究试图呈现美国女性与中国女性爱情观的异同,并探究“自我”(self)在现代性对个体爱情观的塑造中的作用。研究发现不论种族、文化,古老的“魔法”话语在现代个体对爱情的阐释中依然适用,而且与个体自主性(self-autonomy)有着紧密联系。将这一发现放置在一个社会-文化进程中考量,作者认为在爱情、文化与个人主体性(subjectivity)的互动中,一个焦虑的主体(subject of anxiety)被生产出来。

报告人简介:
董一格,女,社会科学硕士。2007年毕业于香港大学心理学系,获社会科学学士。2009年毕业于芝加哥大学,获社会科学硕士,主修文化心理学与人类学。现服务于中国法学会反对家庭暴力网络/研究中心。研究兴趣:亲密关系,现代性与自我,性与社会性别,市民社会与NGO。 本科论文:《中美两国大学生个人主义与集体主义自我建构的比较》;硕士论文:《古老魔法中的现代自我:中美女性爱情观的比较》。

Wednesday, March 24, 2010

Sinologia oggi: che farne?

Lo scorso dicembre qui alla Renmin University di Pechino hanno organizzato un convegno internazionale di Sinologia. Tra i tanti interventi, ricordo quello del prof. Paolo Santangelo, mio ex docente all’Università di Roma e sinologo di fama internazionale. Parlava di Sinologia non come contrapposizione di studi classici e contemporanei ma come piattaforma di scambio e dialogo interculturale contemporaneo.

Ricordo anni fa di una lezione nelle aule della Facoltà di Studi Orientali a Roma, dove il prof. Filippo Salviati, docente di Storia dell’arte dell’estremo oriente, si rivolse a noi studenti facendoci notare come fossimo noi i futuri mediatori culturali (o anche, "interpreti" culturali) tra Italia e Cina.

Penso che il ruolo del sinologo al mondo d’oggi sia proprio questo. Il sinologo oggi deve sapersi districare tra le speculazioni intellettuali del mondo accademico e le ottiche di profitto del mercato del lavoro, cercando un suo posto all’interno della cosiddetta “mediazione culturale” con la Cina. Il sinologo dev’essere una guida all’introduzione del “mondo Cina”.

Vivendo a Pechino da anni, conosco decine di giovani sinologi neo laureati e disoccupati a zonzo per la Cina o sbattuti tra mediocri lavori di traduzione, interpretariato, guida turistica o servo in azienda per tutto il paese. Penso che il nostro posto sia altrove.

La Cina d’oggi è anche piena di architetti, artisti, fotografi, antropologi, ingegneri, agronomi, avvocati e commercianti stranieri da tutto il mondo. Penso che stia a noi “guidare” questa gente all’approccio umano e professionale con la Cina. Andare all’aeroporto a prendere questi avventurieri stranieri che niente o quasi sanno della millenaria civiltà cinese per aiutarli a conoscere questo affascinante mondo, che sia per viaggio, per business o per altro.

Penso che solo così ogni ora passata sui libri di sinologia o nelle aule delle Facoltà di Studi Orientali avranno avuto senso. In caso contrario, no.

Sinologists: Erik Zürcher

荷兰汉学家许理和(Erik Zürcher,1928-2008)与《佛教征服中国》
许理和(Erik Zürcher),荷兰著名汉学家。1928年9月13日出生,1947年起在欧洲汉学重镇莱顿大学(Laiden University)汉学系跟随该系创始人戴闻达(J.L. Duyvendak)教授学习汉语,又曾在斯德哥尔摩从喜仁龙(Osvald Sirén)短暂地学习过中国绘画与雕刻史。之后,他辗转到了巴黎,师从戴密微(Paul Demiéville)研究中国佛教,这为他以后对汉译佛典与佛教梵文词汇异同所进行的精彩比较打下了坚实的基础。1959年许理和获得博士学位,1962年任莱顿大学东亚史教授。1969年创设莱顿大学汉学院现代中国资料中心。1974-1990年任汉学院院长,期间还兼任该校中文系主任、《通报》(T’oung Pao)主编。1990年8月接任欧洲汉学协会(EACS)会长。2008年2月7日在莱顿逝世。
作为一名汉学家,许理和主要研究佛教在中国的传播与适应,此外也探讨明末清初耶稣会来华史,试图了解中国对外来影响的适应过程,“当东方遇到西方”时的反应是他的最大兴趣。许理和的主要汉学著作包括:《佛教征服中国》(The Buddhist Conquest of China, 1959)、《佛教、基督教与中国社会》(Bouddhisme, Christianisme et Société Chinoise,1990)、《耶稣会在中国纪略:1580-1680》(Bibliography of the Jesuit Mission in China (ca. 1580-ca. 1680),1991)、《中国的习俗与政府》(Norms and the State in China,1993)、《中国文化中的时与空》(Time and Space in Chinese Culture,1995)。
《佛教征服中国》(The Buddhist Conquest of China:The Spread and Adaptation of Buddhism in Early Medieval China)是许理和1959年完成的博士论文,由Brill出版社在同年初次出版。1972年此书以老版本予以重印。1998年,该书中文译本首次在大陆出版,对汉语界的中国佛教研究产生了重要的影响。2007年,时隔近半个世纪Brill重新出版了该书的英文修订本(第3版)。
作为许理和的主要汉学贡献,《佛教征服中国》的研究专注于中古时代早期(公元4、5世纪)印度佛教在中国的传播与适应。在书中,作者将研究重点定位于成长中的僧人阶层在中国中古社会中的地位与角色,尤其关注士大夫佛教(Gentry Buddhism)的形成以及佛教与中国中古主流思想的融合,从而以一个全新的视角展示了佛教在中国早期的传播与适应情况。许氏的基本观点认为,早期中国佛教是一个自生系统,是一种独立发展的结果;并且,它的发展与当时中国的文化环境和社会现实是相联系的。而在这个发展过程中,由于文化环境的不同和教义的异质性,佛教在中国的早期流行范围实际上只限于一个特殊的、十分重要而又狭小的群体:有文化的上层阶级——士绅(Gentry),以及受过文化教育、能够参与这个阶级文化生活的僧人(Clerical Intelligentsia)。随着以支遁、道安、慧远等为代表的“士大夫僧人”(Gentlemen-monks)的出现,一个联结中国社会上层士大夫与僧团的中介产生了。通过有效地借助中国传统学术来宣扬佛法,他们又成为整个僧团的文化和社会先锋,并且和来自底层的有教养的僧人一起创造出中国文化史上的新现象——寺院成为中古中国的学术和文化中心。由于佛教不再只是一种宗教观念——僧人的佛法,更是一种新型的社会组织形式,它在中国的存在引起了一系列的作用力和反作用力。知识分子和官方的态度、僧职人员的社会背景和地位,以及修行团体与中古中国社会的逐步整合,这些重要的社会现象在早期中国佛教的形成过程中都起到了决定性的作用。在许理和看来,公元4世纪是佛教在中国传播的决定性阶段。经过两个多世纪的孕育,佛教在这一时期开始成功地渗透到有文化的上层社会生活和思想中去,从而为佛教征服中国铺平了道路。事实上,按照许氏的观点,印度佛教并没有“征服”中国,而是在中国本土思想和术语的基础之上被中国接受的。
得力于自身严谨、系统的学术素养,许理和在《佛教征服中国》一书中展现出雄厚的汉学基础。书中对大量极为晦涩的中古佛道文字的翻译,就是典型代表。除了拥有中国佛学和儒道之学的基础、两汉到南北朝时代中国文化政治史的知识之外,他对古代印度、中亚佛教的掌握也相当深入,对梵文语汇和典籍可以说是运用自如。该书的一个重要贡献就是为后来的研究提供了很多可能性,比如对佛道关系和佛教名词汉译的重新认识等等。
尽管从中国佛教发展的整体脉络来看,佛教真正“征服”中国,形成具有普遍生命力的中国民众佛教或民间佛教的时间要大大晚于《佛教征服中国》所截止的公元5世纪,并且越来越多的佛教学者对于许氏的论据和观点发出不同的声音,但是,基于该书奠定的中国佛教大叙事框架以及作者所体现出的非凡学识,直到今天《佛教征服中国》的学术地位依然稳固。在为2007年版《佛教征服中国》所撰写的序言中,以研究中国中古宗教史著称的普林斯顿大学教授太史文(Stephen F. Teiser)再次肯定了此书在学术史上的杰出贡献,认为它不失为一部描述早期中国佛教的社会史佳作。

Sinologists: David Hawkes

英国汉学家霍克思(David Hawkes,1923-2009)与他的英译《红楼梦》
2009年7月31日,英国著名汉学家霍克思(David Hawkes)教授在牛津逝世,享年86岁。霍克思生于1923年7月6日,1945-1947在牛津大学学习汉语,1948-1951为北京大学进修生,研究中国古典文学。1959-1971受聘为牛津大学汉学教授,1973-1978曾任牛津万灵学院(All Souls College)高级研究员,后为该学院荣誉研究员。
在国际汉学界,霍克思以对中国古典文学的翻译与研究而名扬中外。他一生翻译了许多中国古典文学作品,主要译作包括:《红楼梦》(The Story of the Stone,1974-1980,前三卷,80回)、《楚辞》(The Songs of the South,1959,修订版1985)、《杜甫入门》(A Little Primer of Tu Fu,散文体详注本,1967)、《柳毅传书》(Liu Yi and the Dragon Princess,2001)。其主要汉学著作有:《古典、现代与人文:中国文学论文集》(Classical, Modern and Humane: Essays in Chinese Literature,1989)、《〈红楼梦〉英译笔记》( The Story of the Stone: a Translator’s Notebooks,2000)。
作为中国古典小说四大名著之一的《红楼梦》,自19世纪末首次出现西文译本以来,迄今已经在欧美出版了包括英译本七种、法译本二种、俄译本一种、德译本一种、意译本一种、匈译本一种、罗译本一种、荷译本一种,共计十五种西文译本。这其中,霍克思以其专业汉学家的身份,对《红楼梦》作了精深的研究,他翻译的《红楼梦》不仅真正做到了“翻译与研究相结合”,也显示出很高的艺术性。
实际上,为了全身心地投入到这部中国古典文学名著的翻译中去,1971年霍克思特意辞去了牛津大学汉学教授一职,专门从事此项工作。基于他对《红楼梦》的精心研究,霍克思将原著分为五卷来翻译,总书名采用其别称《石头记》(The Story of the Stone)。其卷次章回分别为,第一卷:《金色时光(The Golden Days)》,1974年出版,译自中文原著第1回—第26回;第二卷:《海棠诗社(The Crab-Flower Club)》,1977年出版,原著第27-53回;第三卷:《凶声乍起(The Warning Voice)》,1980年出版,原著第54-80回。第四、五两卷《情天泪债(The Debt of Tears)》(1982年出版,原著第81-98回)、《大梦终觉(The Dreamer Wakes)》(1986年出版,原著第99-120回)由霍克思的女婿闵福德(John Minford)翻译。这种分卷法看似“断章取义”,实是译者根据小说情节结构上的各个发展阶段作出的独家发明,不失见地。
霍克思版的英译《红楼梦》每卷卷首都有一篇序言,并在每卷卷末列有一些帮助欧美人阅读小说的附录。这样一种认真负责的态度,在西方人翻译的《红楼梦》中是比较少见的。而体现霍克思《红楼梦》研究成果的三篇序言,研究内容因卷次而异,总体上侧重于原著版本、前后矛盾、康雍二帝、曹雪芹家史和中国习俗的考证,对小说社会意义和艺术价值的探讨则略显欠缺。
在《红楼梦》的版本考证方面,霍克思表现出相当高的造诣。其译文有时并不完全遵照某一个现存版本的原文,而是在多方研读各种早期脂评手抄本的基础上进行对比考察,得出自己的结论。比如说,在当时很多流行版本中原书第二十八回有这样一句话:宝玉说着便叫了紫鹃来:“拿了这个到你们姑娘那里去……”这里有两个问题使人费解。一、宝玉有众多丫头使唤,何必要去叫紫鹃;二、叫紫鹃而不征求她主人的同意是很不礼貌的。而通过自己的考证,霍克思发现,早一点的手抄本中原文是这样的:说着便叫了紫绡来:“拿了这个到林姑娘那里去……” 紫绡是另一个丫头的名字,这样书中的情节就比较合理了。故此,霍译版《红楼梦》此处选择的是“紫绡”而非“紫鹃”。在国内,1982年人民文学出版社出版的《红楼梦》中也由编者根据蒙府、戚序本将“紫鹃”改为“紫绡”。正是这些令人佩服的实例,使得霍克思的英译《红楼梦》在某种意义上可以算是他自行考订的一个版本。
霍克思的英译《红楼梦》是世界著名出版商企鹅公司推出的“企鹅经典”(Penguin Classics)系列之一。作为汉籍西译的一个经典之作,它自问世以来就得到了众多中外学者的肯定。人们通常将其和中国翻译家杨宪益与夫人戴乃迭翻译的英文版《红楼梦》(A Dream of Red Mansions)相提并论,认为两者各得其妙。中国翻译批评家林以亮(宋淇)先生曾专门撰文评点霍克思《红楼梦》译本,为他的翻译成绩击节叫好。这些译评后来收录在林以亮的《〈红楼梦〉西游记》一书中。在自序里,林以亮称赞霍克思是“一位妙人”、“一位通人”、“一位奇人”。而英国当代中国学家John Gittings则称霍克思的译作“保留了原著的现实主义与诗情画意”。
1980年代,霍克思曾将首批约4500余册个人藏书捐献给了英国威尔士国家图书馆,其中包括大量涵盖中国语言文字、文学、哲学、戏剧、宗教等领域的中、西、日文文献。在他去世后,此前暂存家中的有关汉学研究和日本语言文学的书籍,也将陆续捐出。斯人已去,风范永存。霍克思专注中国,受业于中国,一生研究古典中国,更以自己的才华与智慧为英语世界翻译展现了一部伟大的中国经典。在中西文化交流史上,霍克思的成就与贡献必将为其留下应有的地位。

Arrivederci fratello! Salutaci i canguri!!


Demolition NO !! 反对拆毁 !!


Saving Gulou: Demolition threat to Old Beijing

Beijing Cultural Heritage Protection Center’s crucial discussion forum on the planned redevelopment of the Drum and Bell Tower neighborhood

More info

Tuesday, March 23, 2010

Feminism and The Politics of Comparison

Call for Presentations:

Feminism and The Politics of Comparison: 13 October 2010

The "specter of comparison" haunts scholarship on South Asia, whether in terms of different areas within the region itself or in terms of the region's relation to other parts of the world. Scholars in several disciplines have debated how comparison allows us to rethink a priori units of analysis, whether these are temporal, spatial or conceptual. At the same time, critics of the comparative method also point to the potential risk of
taking existing analytical units for granted and of perpetuating their particularly Eurocentric legacy.

How can a feminist lens on South Asian Studies advance debates about the value and limits of comparison? Conversely, how can such debates help us think more productively about feminist scholarship in the context of South Asia? The aim of the conference is to initiate a conversation on the politics of comparison; as such, the choice of the theme is meant neither as an endorsement nor as a rejection of the comparative method. What we seek
are position papers on the pros and cons of comparison as method, politics and/or pedagogy.

Feminists have both used comparison and critiqued it, and at this conference we invite debates and discussions on the value of comparative methods for feminist scholarship and activism. To reiterate, we are looking for heuristic papers that address comparison beyond empirical particulars. We are especially keen to promote critical conversation about the fields of power that comparison participates in, disables or appropriates.

We invite papers on a range of subjects under this rubric that include, but are not limited to, the following topics:

Race/Caste and Religion
Diaspora
Law
The Body
Material Culture
Rights and Citizenship
Political Economy
Social Movements
Academic, Disciplinary, or Field formations
The Nation.

N.B. We seek papers not on these subjects per se, but rather position papers on the politics of comparison entailed by these rubrics.

Contact Antoinette Burton at aburton@illinois.edu

Monday, March 22, 2010

Cina: hukou, bimbe mai nate, demografia, sessualità…

Ultimamente si parla molto della riforma del sistema di registrazione cinese (hukou) e del divario demografico di genere tra maschi e femmine in Cina. Tutto ciò, prima di ogni considerazione etica a riguardo, ha un evidente “problema” alle spalle: i cinesi sono un miliardo e trecento milioni circa.

Signori, quando parlate di Cina pensate innanzitutto ai numeri. L’Italia, una delle nazioni più popolate in Europa, ha meno abitanti di una singola provincia cinese. Pensate alla Cina come ad un continente, ad una provincia come ad una nazione, ad una città come ad una regione italiana…

Il sistema di registrazione del 1958, la politica del figlio unico del 1979, il fenomeno del figlio maschio a tutti i costi (a discapito delle femmine) sono tutte cose collegate tra loro e grande preoccupazione del governo cinese, che da decenni ha a cuore il controllo su una popolazione non di un milione di persone, non di sessanta ma di un miliardo e trecento milioni di bocche da sfamare, educare, far lavorare e vivere.

Il controllo sessuale di un governo sui suoi cittadini ha, immagino, origini antichissime. Pensate ad esempio all’infibulazione nei paesi musulmani. O a quanto peso si dia in moltissimi paesi alla verginità di una donna (cosa che, per quanto mi sforzi, non ho mai capito). Si chiama controllo sessuale e ha varie motivazioni dietro, di ordine politico, storico, economico e così via. Gli attivisti e studiosi più radicali, denunciano come i governi oltre a limitare e controllare le nostre libertà di movimento, pensiero e parola, cerchino anche di controllare il nostro corpo e la nostra sessualità.

In un paese come la Cina, l’educazione sessuale è tutto. Ma paradossalmente proprio qui di sessualità non se ne sa nulla. I genitori non ne parlano coi figli, a scuola è un tabù, la pornografia è severamente vietata, la prostituzione esiste ma è nascosta. E così succede che gli adolescenti imparino quel poco di sesso e sessualità solo dalla pornografia clandestina (violenta e pesantemente maschilista).

Ne derivano idee falsate e concezioni sbagliate: che (fino a poco tempo fa) la prostituzione, l’HIV e i gay fossero solo importazioni occidentali, che gli stranieri scopano come animali e questo li porterà alla distruzione sociale, che le donne devono scopare solo per dar piacere all’uomo, che l’omosessualità sia una malattia e via dicendo…

E succede che il forte desiderio di una famiglia cinese di avere figli maschi, li spinga a rapportarsi con le proprie figlie femmine come se fossero maschi. Ovvero che le ragazze possono essere portate a sentirsi maschi dalle pressioni della famiglia. Così come mi è capitato di conoscere una ragazza cinese lesbica che sin da piccola si è comportata e vestita da maschio perché il padre era un maschio che voleva. Ho un’amica cinese che mi ha detto di essere nata solo perché negli anni ottanta, durante il parto del fratello maggiore, i medici hanno involontariamente rovinato l’occhio del nascituro. In assenza di regole per il risarcimento in casi del genere, il capo villaggio ha dato il permesso ai genitori di fare un altro figlio: ed è nata lei. Non so come ci si senta a sapere di essere in vita solo perché un medico maldestro ha rovinato l’occhio di mio fratello…



p.s. Su Internazionale di questa settimana ci sono degli articoli sulle bambine mai nate in India e Cina.

Italia pizza mandolino mafia

Tra le cose che ho sempre odiato spiccano su tutto i maledetti luoghi comuni. I luoghi comuni sono quella serie di concezioni o idee prese per vere da un gruppo di persone (e che quasi sempre sono frutto di pregiudizio o malizia). I luoghi comuni fanno sì che gli italiani siano tutti mafiosi, che i negri siano inferiori, i comunisti famelici mangiatori di bambini, gli zingari ladri e gli americani bamboccioni guerrafondai. Da sempre ho odiato i luoghi comuni (pur avendone io stesso, coscientemente o meno, fatto uso).

I luoghi comuni si combattono (per amore della verità) con la conoscenza, lo studio, l’esperienza, il viaggio, la comunicazione, l’aprirsi all’altro, allo strano, al diverso. Ho però l’impressione che siano troppi a remare contro, a volte gli stessi intellettuali e scienziati che proprio per sconfiggere i luoghi comuni dovrebbero lavorare.

Da italiano che vive e viaggia all’estero, mi sento spesso dire che gli italiani sono tutti mafiosi. E puttanieri, fifoni, amanti del cibo, fannulloni e via dicendo. Certo, col presidente Berlusconi che avete votato, mi resta sembra difficile convincere un amico cinese o americano che in realtà non tutti gli italiani sono mafiosi o puttanieri. Mi resta difficile davvero, ma questo non vuol dire che non ci provi.

Ieri notte all’aeroporto di Chengdu ero in attesa del mio volo per Pechino quando due tipi cinesi si avvicinano e mi fanno:
“Parli cinese? Di dove sei?”
“Italiano”
“La vostra mafia è potente”
“Anche quella cinese non scherza”
“Non abbiamo mafia noi”
“No!? E le triadi del Fujian e Hong Kong?”
“Hong Kong non è Cina. Le triadi commerciano illegalmente droga e armi che vendono a voi occidentali. Io conosco l’Italia, ho visto moltissimi film”

A questo punto mi son messo a parlare di altro. Ma certo che se uno conosce un paese straniero solo dai film che vede, noi italiani siamo messi proprio male…

Era nella primavera del 2005, vivevo nel dormitorio con un tipo bielorusso che ogni sera invitava suoi amici sovietici a fumare erba e giocare a freccette. Ogni sera kazaki, russi e ucraini ad occupare la stanza fino alle tre di notte. Avevano grande rispetto per me anche senza conoscermi. Il motivo era solo uno: sono un italiano. E loro avevano il cervello fritto da quel cazzo di film che più di tutti disgusto: “The Godfather” (“Il padrino”, di Francis Ford Coppola, 1972). “Daniele! The Godfather! Italia, famiglia, potere, business!”. Io quel film non l’avevo neanche visto, ma loro credevano che in Italia la gente vive riunita in famiglie in lotta tra di loro per il controllo di prostituzione e droga: la mafia, insomma. Erano affascinati da questo mondo dove conta solo il rispetto e la legge del più forte. Dopo aver visto questo cazzo di “Il padrino” ho cominciato a pensare che l’Italia non ci faccia bella figura.

Il problema è che col tempo ho realizzato che “Il padrino” è uno dei film più conosciuti all’estero. È questa l’immagine dell’Italia all’estero. Certo non che la stampa internazionale ci aiuti a sfatare il mito degli italiani mafiosi. Cinesi, sovietici, africani, sudamericani vittime dell’equazione “Il padrino” uguale “Italia”.

Mi chiedo di chi sia la colpa: della falsa informazione? Dei film? Degli italiani? Mia?

Hukou, abolirlo?

"CINA. L’hukou non serve più.

All’inizio di marzo tredici giornali cinesi hanno pubblicato un unico editoriale a favore
dell’abolizione dell’hukou, il sistema di residenza obbigatoria che vincola i cittadini al loro luogo di nascita e limita la possibilità di spostarsi all’interno del paese. Il sistema, introdotto da Mao Tse tung nel 1958 per evitare un’urbanizzazione selvaggia, ha creato negli anni un divario sempre maggiore tra gli abitanti delle zone rurali e quelli delle città. Oggi, però, le industrie nelle aree urbane hanno sempre più bisogno di manodopera e i migranti provenienti dalle campagne vivono e lavorano nelle città senza poter accedere ai servizi riservati ai residenti. Global Voices scrive che la reazione
all’editoriale non si è fatta attendere: il vicecaporedattore del settimanale Economic Observer è stato licenziato."

Fonte: Internazionale, 19 marzo 2010

Chengdu, International Wine Fair 成都国际酒业展览会




























































































Sunday, March 21, 2010

Storie di capitalismo, storie d'amore...

Ciao gente e scusate per il silenzio di questi giorni. Sono a Chengdu, capitale della provincia meridionale del Sichuan (quella del devastante terremoto del 2008 per capirci), per un lavoro. E' la terza volta che capito a Chengdu, citta' che mi affascina e intriga, al pari di Wuhan e altre realta' urbane cinesi, cosi' "diverse" da Pechino. Il lavoro mi e' stato passato da un fratello russo che ho a Pechino. 100 euro al giorno, piu' volo, hotel, pasti e vizi. Non male direi. A Chengdu in questa giorni ci sono tre fiere internazionali dell'alcool, ditte da tutto il mondo a mettere in mostra i loro vini, grappe, birre e liquori vari. Il peggior posto per un aspirante astemio come mi sto convincendo di voler diventare. Tuttavia son stato bravo, ora e sempre resistenza!

100 euro al giorno per stare in piedi dieci ore di fila in giacca e cravatta di fronte allo stand della ditta cinese (che produce vino), sorridendo ai clienti e invitandoli ad entrare. Proibito parlare coi clienti, al massimo dire che sono francese e che non parlo cinese. Il super boss fondamentalmente mi pagava per poltronare alla porta con un bicchiere di vino rosso in mano e una sigaretta (marchio costosissimo, roba mai fumata) in bocca fissa, che fa molto uomo di successo. Una vergogna alla quale uno studente straniero squattrinato si presta spesso in Cina. A partire da me.

Per fortuna ero in compagnia di due amiche russe. Bella presenza, alte bionde occhi verdi, anche loro a spacciarsi per francesi. E la sera il boss ci ha portato in ristoranti di lusso, centri massaggi e a puttane (solo a me, ovviamente. E solo a guardare, ovviamente). Tuttavia il team della ditta in cinese non era male, quasi tutti giovani e simpatici, lavoro di squadra, nessuno che da' ordini perche' tutti sanno quello che c'e' da fare. Inoltre ho conosciuto un sacco di cinesi interessanti, giovani lavoratori e lavoratrici che come me vestivano da pinguini e stavano fuori dagli stand dei boss cinesi a chiamare clienti. Solo che loro prendevano 10 euro al giorno, non 100. E poi una marea di anziane donnine che andavano in giro a raccogliere immondizia da rivendere e contadini pagati un euro a viaggio per trasportare pesanti casse di vino tra i venti piani dell'edificio. Ci fosse stato Mao, ci avrebbe impiccati tutti quanti. Ma questa e' la Cina del libero mercato e ognuno va a prendersi la sua fetta di torta, indipendentemente da quanto sia grande e da quanto tu debba sputare sangue per ottenerla. In tutto questo, una marea di ladri: in un solo giorno ho saputo di cinque auto rubate e due ragazze scippate.

Dulcis in fundo... le due serate spese con le mie amiche di Chengdu: un'italiana che studiava con me a Roma e una ragazza dello Yunnan che ha un bar "reggae style" non lontano dal centro. Birra scura e drum'n'bass, sigarette e dreadlocks a go go, a raccontarci gli ultimi due anni di vita, il tempo dall'ultima volta in cui ci siam beccati. "Quando ci rivedremo?". "Non so, ma ci rivedremo". Non so, ma e' bello salutarsi cosi' e un lungo abbraccio, prima di fiondarsi nel primo taxi con autista ubriaco, onde evitare il malinconio cadere di lacrime nel bicchiere ormai vuoto.

Vi diro'... nonostante il fetido puzzo di denaro e velenoso capitalismo, son state belle giornate, serene, lontane dallo "stress intellettuale" di Pechino e questo minchia di dottorato che se avesse un culo saprei dove prenderlo a calci... Giornate piacevoli, dense, "tutto importante", mi ero dimenticato di quanto fosse piacevole andare a dormire la sera stanchi e svegliarsi assonnati la mattina presto per "andare a lavorare". Direi quasi che la giacca e la cravatta con orecchini e Converse mi donano, sembro il tossico rimesso a nuovo di Trainspotting. O forse e' che mi son rotto di essere un noioso fancazzista falso dottorando, e tutto quello di cui ho bisogno e' un lavoro che mi piaccia. E una tipa che mi sussurri all'orecchio "andiamo a vivere insieme in campagna e facciamo centocinquantotto bambini!". Come e' successo, qui a Chengdu.

Grazie.

Anarchic Sinology Explained - Third and last part

"Anarchic Sinology Explained: An Interview with Daniele Massaccesi – Part 3"

http://www.monkeyrockworld.com/2010/03/anarchic-sinology-explained-an-interview-with-daniele-massaccesi-part-3/

Monday, March 15, 2010

Post Mao feminism: Li Xiaojiang

"The travesty is that these pressures women endured [before] and continue to endure are never seen as social problems; they are construed as merely individual problems. Criticizing society as unfair is to no avail. The balance of justice has never been the moving force in the progress of history. If one is willing to face reality, then one must see that the emergence of women’s problems is actually a means for society to resolve many other social problems that emerged with reform (such as excess labor, labor productivity, and so on). Women have thus been the cornerstone in the development of society’s productive capacity. Historically it has been so; in reality is is so. No wonder authoritative sociological publications are unwilling to print much on women’s issues, for to speak excessively of women’s liberation at this point would be to say that women’s problems are obstructing society’s reform and economic development. This means that Chinese women, who have worked hard all along to recognize their unity with society, cannot but acknowledge that women’s issues in the midst of economic reform have been abandoned by society. There are truly women’s problems, in that they have become sociologically insignificant."

Li Xiaojiang, 'Human progress and women’s liberation', 1983
李小江,‘人类进步与妇女解放’,1983

Source: http://granitestudio.org/2008/02/14/voices-from-chinas-past-li-xiaojiang-on-women-in-chinese-society/

Sunday, March 14, 2010

Cina: il classico e il moderno...


Per una volta che volevo andare a giocare a calcio...


Anarchic Sinology Explained - second part

"Anarchic Sinology Explained: An Interview with Daniele Massaccesi – Part 2"

http://www.monkeyrockworld.com/2010/03/anarchic-sinology-explained-an-interview-with-daniele-massaccesi-part-2/

Saturday, March 13, 2010

Appunti dalla conferenza “International Workshop on Sustainable Food and Agriculture”

Presenti studiosi americani, europei, cinesi ed indiani. Qualche istituto di ricerca, ministeri vari ed associazioni. Si sta cercando di riconsiderare non solo l’idea di agricoltura ma anche di agricoltura sostenibile. La materia è estremamente complessa e io ne so poco o niente, ma credo il punto sia capire se è possibile ipotizzare un mondo basato su energie rinnovabili e agricoltura biologica. Alcuni dicono di sì, altri di no, altri sottolineano il fatto che in ogni caso il problema non è la mancanza di alimenti o di prodotti, bensì la sua distribuzione. In altre parole, c’è cibo per tutti, ma questo cibo in effetti non viene dato a tutti. E allora si tirano fuori le politiche economiche, le azioni dal basso, il vegetarianesimo e così via. Su una cosa sono tutti d’accordo: fertilizzanti e prodotti chimici sono merda. Merda per la nostra salute e per la qualità degli alimenti prodotti sul pianeta Terra, che ha visto un peggioramento inarrestabile giunto fino a giorni nostri. Poi c’è l’inquinamento, inquinamento dell’atmosfera e il suolo che diventa più acido e meno adatto all’agricoltura. Droghe, incidenti stradali e criminalità sono responsabili in minima parte per la morte delle persone: le principali cause sono infatti legate ad una dieta sbagliata. Negli Stati Uniti gli obesi non sono i ricchi, ma i meno abbienti. Il docente indiano che fa notare come le foreste in India crescono rigogliose senza uso di diserbanti e schifezze varie: per questo c’è un vasto movimento di contadini che sta “reinventando” l’agricoltura nelle foreste, tutta roba biologica e di qualità. È poi c’è la cosiddetta “permanent agriculture”. Il giovane ricercatore americano cinicamente ironizzava su come la società industriale ha distrutto l’agricoltura, focalizzando l’attenzione sulla quantità invece che sulla qualità, costringendo i contadini a ottimizzare la produzione (l’alternativa è esser cacciati via dalla terra) in un circolo vizioso che così funziona: produrre di più, i prezzi si abbassano, produrre ancora di più, etc…
Nonostante gli sforzi e gli attivismi, sembra proprio che il mondo sia andato a puttane e la fine sia vicina. Ci resta ancora poco da distruggere ma, proprio per questo, cerchiamo di farlo almeno divertendoci. Soluzioni!? Non ci sono soluzioni. Chi ha bisogno di soluzioni quando hai il libero mercato!?

Ad ogni pausa, caffè, tè e zucchero di canna biologici, prodotti del consumo equo e solidale. Atmosfera accesa ma non tesa, i docenti sembravano freakkettoni in giacca e cravatta, accademici post marxisti. Se alle conferenze in università non ci sono studenti e movimenti a contestare (a differenza dei meeting del G8 e simili) è perché c’è più possibilità di partecipazione e discussione. E perché in fin dei conti qua non si decide niente, si riportano risultati di studi, si analizzano e dibattono insieme. I politici prendono decisioni dettate dalle lobby del potere che li pagano, non sulla base degli studi fatti da specialisti e scienziati. In accademia la situazione è ben diversa. Per questo oggi nessuno presente alla conferenza, uscendo, ha sfasciato McDonald’s o assaltato banche. Credo.

食品与农业可持续发展国际研讨会 International Workshop on Sustainable Food and Agriculture

食品与农业可持续发展国际研讨会
International Workshop on Sustainable Food and Agriculture

2010年3月12日-3月15日
中国北京 中国人民大学逸夫会议中心

近年来,在全球金融危机影响下,一方面是数千万农民工就业机会萎缩,小规模种植为主的农民难以靠农业维持生计。这些都使农业与食品安全问题随危机蔓延而加剧。另一方面,在农业已经成为中国面源污染最严重的产业同时,农民增收困难、消费者对不安全食品严重关切。高能耗、高投入的农业生产模式,伴随工业化的食品加工及销售模式,客观上已经成为温室气体排放的重要来源。气候变化更给农业生产和食品安全等关系国家可持续发展的重大战略问题带来极大挑战。

鉴于这一系列的挑战本身属于全球共同面对的问题,我们诚挚邀请您参加由中国人民大学农业与农村发展学院,中国人民大学可持续发展高等研究院,中国社会科学院农村发展研究所,美国2030研究所(Action 2030 Institute)与美国农业与贸易政策研究所(IATP) ,第三世界网络(Third World Network)在北京联合举办的食品与农业可持续发展国际研讨会。会议将于2010年3月12日下午至15日在中国人民大学举行。届时国内外研究农业政策的学者、农业技术专家、政府官员、社会团体以及可持续农业的实践者们将共聚一堂,分享研究成果和实践经验。

会议的主要议题包括以下几个方面:
1. 绿色革命的国际经验和教训
2. 有机农业与全球粮食安全问题
3. 气候变化下的农业适应性发展
4. 保护生物多样性和农业可持续发展
5. 农产品国际贸易链的经验和教训
6. 有机小农在市场竞争中的生存问题
7. 土地流转和资源流出对可持续农业的影响

Friday, March 12, 2010

Per iniziare la giornata zompettando ska-punk...


Manolo Kabezabolo, "No comas queso en exceso"

“Women are portrayed as objects to be raped, abandoned, and sexually abused as ‘dirty prostitutes’. They are transformed by city men from simple and pure peasant girls into fallen and shameless prostitutes. Their moral degradation is commodified as a selling point – a source of the male readers’ satisfaction. This commodification helps instigate and promote men’s sexual demands and violence toward migrant women”

From “Media, Identity, and Struggle in Twenty-First-Century China”, by R. Murphy and V. L. Fong, 2009

“Many [rural women] have precocious sexual biology but late maturing sexual psychology. For many, the period of sexual hunger is too long, but they cannot get married in time [to satisfy his hunger]. Lovers have frequent contact with each other, but their sexual control is weak. If by chance a male shows interest, the female lover, also in the grasp of “an unbearable hunger”, will give herself to the man”

Liu Dalin, sex sociologist.

The Hurt Locker

Quel film americano che ha fatto il pieno di Oscar, "The Hurt Locker", della regista Kathryn Bigelow, non è poi malaccio. Lo trovate qui, in stream e gratuitamente, in inglese con sottotitoli in inglese e cinese. Enjoy!

http://v.youku.com/v_show/id_XMTUxNjI1MzA4.html

Interviewing a migrant worker in Guangdong

“Of course, this is not reasonable. Labor creates value. I don’t believe on should earn within one or two days what others have to spend a lifetime to earn, like those star athletes… or a stamp that was sold for a million. Can you tell me what kind of value they create?”

Source: "From the Specter of Mao to the Spirit of the Law: Labor Insurgency in China", by Ching Kwan Lee, 2002.

Thursday, March 11, 2010

Italy 1960s-70s

"Italy 1977-8: Living with an earthquake - Red Notes"

"CLASS STRUGGLE IN ITALY: 1960’s to 70’s"

"1962-1973: Worker and student struggles in Italy"

Anarcho-Syndicalism


Le bambine cinesi non volute

Ne ha scritto Sofri su Repubblica in occasione della festa della donna 2010. In Cina ne leggo tanto e ne sento parlare sempre più. Quello delle bambine cinesi "mai nate" è un problema che coinvolge altrettanti e complessi problemi di ordine etico, demografico, culturale. Leggo oggi questo articolo dell'inviato Stampa a Pechino Francesco Sisci. Interessanti soprattutto i commenti.

"Salvate le bambine cinesi"
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/hrubrica.asp?ID_blog=98

- I can’t see

- It’s all in your mind...

"Representing and Governing HIV/AIDS in China": thematic issue for International Journal of Asia Pacific Studies

Call for Papers

This thematic issue of IJAPS (scheduled for publication in January 2012) calls for submissions for an interdisciplinary collection on the theme of "representing and governing HIV/AIDS in China". The issue aims to bring together original articles from diverse disciplinary areas to engage in a timely dialogue on how HIV/AIDS is represented and governed in China and how such representations and techniques of governance are communicated via the mass media. This special issue addresses itself specifically to the
relations of power and representation in the above context. A comparative analysis is also welcome.

With the largest infected population in the Asia-Pacific, China has ramped up HIV/AIDS campaigning in recent years, with the help of non-governmental organisations. From public health campaigns and media education programs in the official media, to individual initiatives asserting rights and community endeavours for self-help-utilizing both old and new media communication technologies-the issues of representation and governance are key to our understanding of HIV/AIDS in China. A range of questions have arisen in our investigation:

- The evolution of Chinese public health campaigns;
- The role of HIV/AIDS in China's public health reform;
- The impacts on Chinese consumers of media representations of the virus;
- The implications of alternative media (e.g. digital video, blogging,
twittering, etc) in HIV/AIDS campaigns at the grassroots;
- The relationship between HIV/AIDS activism and new social movements;
- Issues related to gender and sexuality-how they are represented and /or
governed via various media, and in what ways are they uniquely Chinese;
- The state/non-state (including NGOs) relations in a time of AIDS;
- Issues related to identity, subjectivity, and body politics
- HIV/AIDS campaigns across the Taiwan Strait, and/or experience from Hong
Kong
- HIV/AIDS in visual culture
- The socio-graphic history of HIV/AIDS

Submissions are not limited to the above areas of enquiry.

Abstracts of no more than 500 words, with a short bio, should be sent to the guest editor Dr Haiqing Yu (h.yu@unsw.edu.au), University of New South Wales, Australia, by August 31, 2010 for advice on whether a full paper is required for the reviewing process. Full contributions of 4000-6000 words, prepared in IJPAS style, are to be submitted by March 2011.

--
Dr Haiqing Yu
Asian Studies Convenor | Lecturer of contemporary Chinese media and culture | Associate member of Journalism and Media Research Centre School of Languages and Linguistics| University of New South Wales| Sydney NSW 2052 Australia Ph 61 2 9385 2349 | Fax 61 2 9385 2666 Email: h.yu@unsw.edu.au | Web: http://languages.arts.unsw.edu.au/staff/haiqing-yu-733.html

Elsa Morante

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo.

Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini?

Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto.

Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo.

Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.

Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."


Qualunque cosa abbiate pensato, il testo, del 1945, si riferisce a B. Mussolini...

Wednesday, March 10, 2010

Anarchic Sinology Explained

Such a huge honour to have been interviewed by Marco Ferrarese: a rocker, a student, a backpacker... in one word, a friend!


"Anarchic Sinology Explained: An Interview with Daniele Massaccesi – Part 1"

http://www.monkeyrockworld.com/2010/03/interview-with-daniele-massaccesi-part-1/#more-600

(and sorry guys for my fucked-up English!!)

Monday, March 08, 2010

Arrivederci Wuhan, viva l'anarchia!!
















Sunday, March 07, 2010

Ora e sempre otto marzo!

(In ricordo di quell'otto marzo quando, a 14 anni e con un amico, andammo a sradicare un'intera pianta di mimosa nel giardino di un palazzo accanto alla nostra scuola, regalando mimose "vere perché fresche (e soprattutto rubate)" alle nostre compagne di classe...)

Io non so come le donne vivano l'otto di marzo. Sicuramente ognuna a modo suo. Come si senta una donna nell'Italia di oggi non mi è ben chiaro ma mi viene un brivido alla schiena al solo pensarci...

Qui in Cina il "tema delle donne" è, secondo me, molto sentito. E non solo (anzi tutt'altro che) nelle aule delle università. In questi ultimi giorni ho avuto modo di discutere con molte ragazze cinesi, a Pechino come a Wuhan, di tematiche "care" alle donne: la famiglia, il patriarcato, il matrimonio, i figli, l'emancipazione, il sesso. Oggi pomeriggio in una libreria di Wuhan una studentessa di antropologia e una giovane insegnante hanno organizzato un dibattito sulla sessualità e le disparità di genere. Una quarantina di persone hanno assistito all'incontro, quasi tutte donne. Si è partiti dalla visione del documentario "I monologhi della vagina" per poi parlare di femminismo, disparità di genere, educazione sessuale, identità sessuale, pressione sociale, famiglia, lavoro...

Un abbraccio sentito, una mimosa virtuale e un buon otto marzo a tutte le lettrici! Viva le donne e abbasso il patriarcato, viva le donne e abbasso la guerra, viva le donne, viva!!

Friday, March 05, 2010

Dio salvi la Mafia


Vignetta da: Il Fatto Quotidiano on-line

Ancora poesia...

Quando io sarò vecchio, sarò insopportabile
Tranne per il mio letto ed il mio magro passato
Il mio cane sarà morto, la mia barba sarà pietosa
Le mie puttane mi avranno abbandonato
Abiterò un insignificante Belgio
Che mi insulterà tanto quanto oggi
Quando gli canterò Viva la Repubblica
Viva i Belgi, merda per i fiamminghi..
Sarò abbandonato come un vecchio ospedale
Da tutti i ventri dell'alta società
Berrò dunque solo la mia pensione di cicala
Bisogna ben stare quando lo si è stati
Io non sarò ricevuto che dai gatti del quartiere
Al loro festino affinché non siano tredici
Ma io gli canterò su una semplice sedia
Canterò dopo il topo morto
Signori, nel letto della Marchesa
Ero io gli 80 cacciatori... la... la... la...
Quando verrà l'ora imbecille e fatale
Dove sembra che qualcuno ci chiami
Insulterò lo sbirro sacerdotale
Inclinato verso me come un servitore del cielo
Ed io morirò contornato di risa
Dicendomi che era bello Voltaire
E se ce ne sono che hanno una piuma al cappello
Ce n'è alcuni che hanno una piuma nel retro...
Quando io sarò vecchio, io sarò insopportabile
Tranne per il mio letto ed il mio magro passato
Il mio cane sarà morto, la mia barba sarà pietosa
Le mie puttane mi avranno abbandonato


"La...la...la...", Jacques Brel

Poésie

Les vieux ne parlent plus ou alors seulement parfois du bout des yeux
Même riches ils sont pauvres, ils n'ont plus d'illusions et n'ont qu'un coeur pour deux
Chez eux ça sent le thym, le propre, la lavande et le verbe d'antan
Que l'on vive à Paris on vit tous en province quand on vit trop longtemps
Est-ce d'avoir trop ri que leur voix se lézarde quand ils parlent d'hier
Et d'avoir trop pleuré que des larmes encore leur perlent aux paupières
Et s'ils tremblent un peu est-ce de voir vieillir la pendule d'argent
Qui ronronne au salon, qui dit oui qui dit non, qui dit: je vous attends

Les vieux ne rêvent plus, leurs livres s'ensommeillent, leurs pianos sont fermés
Le petit chat est mort, le muscat du dimanche ne les fait plus chanter
Les vieux ne bougent plus leurs gestes ont trop de rides leur monde est trop petit
Du lit à la fenêtre, puis du lit au fauteuil et puis du lit au lit
Et s'ils sortent encore bras dessus bras dessous tout habillés de raide
C'est pour suivre au soleil l'enterrement d'un plus vieux, l'enterrement d'une plus laide
Et le temps d'un sanglot, oublier toute une heure la pendule d'argent
Qui ronronne au salon, qui dit oui qui dit non, et puis qui les attend

Les vieux ne meurent pas, ils s'endorment un jour et dorment trop longtemps
Ils se tiennent la main, ils ont peur de se perdre et se perdent pourtant
Et l'autre reste là, le meilleur ou le pire, le doux ou le sévère
Cela n'importe pas, celui des deux qui reste se retrouve en enfer
Vous le verrez peut-être, vous la verrez parfois en pluie et en chagrin
Traverser le présent en s'excusant déjà de n'être pas plus loin
Et fuir devant vous une dernière fois la pendule d'argent
Qui ronronne au salon, qui dit oui qui dit non, qui leur dit: je t'attends
Qui ronronne au salon, qui dit oui qui dit non et puis qui nous attend.

"Les vieux", Jacques Brel, 1963

公民监督书:

请求依法监督国务院、公安部、各省级政府立即纠正户口管理
47年严重违法行为,执行户口登记条例立即恢复法定户籍制度
摘 要(初稿):

第十一届全国人民代表大会各位代表:
第十一届全国人民代表大会常务委员会及吴邦国委员长:
宪法规定全国人大(常委会)为国家最高权力机关,有权监督国务院的工作,有权撤销国务院以及省、自治区、直辖市人大制定的同宪法、法律相抵触的行政法规、决定和命令、地方性法规和决议;国务院有权改变或者撤销不适当的部门规章和地方政府规章;地方人民代表大会常务委员会有权撤销本级人民政府制定的不适当的规章。宪法规定公民对各级人大、任何国家机关和国家工作人员的工作有批评、建议和监督权。我们是中国公民,要求全国人大依法监督涉及5亿公民重大户口权益以下事项:
1、要求国务院执行《中华人民共和国户口登记条例》(下简称户口登记条例),并要求国务院责令各省、自治区、直辖市政府:1)为已经迁移至新的经常居住地或常住地(最近连续居住半年或一年以上的地方)的3-5亿中国公民依法办理常住户口迁移;2)依户口登记条例统一全国户口为居民户口,取消农业和非农业户口的非法分类。
2、依法撤销以下与上位法户口登记条例严重抵触的国务院行政法规和决定、命令,主要包括:(1)《国务院批转<公安部关于户口迁移的规定>的通知》[国发(1977)140号],(2)《国务院关于农民进入集镇落户问题的通知》[国发〔1984〕141号];(3)《国务院关于严格控制“农转非”过快增长的通知》[国发(1989)76号];(4)《国务院批转公安部小城镇户籍管理制度改革试点方案和关于完善农村户籍管理制度意见的通知》[国发(1997)20号];(5)《国务院批转公安部关于解决当前户口管理工作中几个突出问题意见的通知》[国发〔1998〕24号];(6)《国务院批转公安部关于推进小城镇户籍管理制度改革意见的通知 》[国发〔2001〕6号];(7)与户口登记条例抵触的国务院其他户口管理规范性文件。
3、依法撤销各省、自治区、直辖市人民代表大会(常委会)制定的,与登记条例相抵触的暂住证、工作居住证、居住证、蓝印户口、户口登记管理方面的地方性法规和决议。
4、责令国务院依法撤销与户口登记条例严重抵触的以下公安部规章和规范性文件:(1)《公安部关于启用新的户口迁移证、户口准迁证的通知》[公通字(1994)62号];(2)《关于城镇暂住人口管理的暂行规定》1985年7月13日颁布;(3)《暂住证申领办法》、[1995年公安部令第25号];(4)其他与户口登记条例相抵触的公安部户口管理规范性文件。
5、责令国务院和要求各省、自治区、直辖市人民代表大会(常委会),依法撤销各省级政府制定的与户口登记条例相抵触的暂住证、工作居住证、居住证、蓝印户口、户口登记登记管理方面的地方政府规章和决定,如《北京市外地来京人员户籍管理规定》(1985年北京市政府11号令)。

理由如下:
1958年全国人大常委会颁布的户口登记条例,是我国目前唯一一部户口管理专门法律。其立法目的是设立公民的身份证明、政府通过户口掌握常住人口信息以便提供管理服务。其主要规定是:1)建立全国统一的居民户口登记制度,没有农业和非农业口之分(第二条);2)公民常住户口应当登记在经常居住地(第六条),常住地变更时应及时迁移户口。
但各地政府和公安部门47年以来执行的,却是上述我们要求撤销的国务院、公安部、各省级人大和政府制定的户口管理方面的法规、规章等规范性文件,拒绝执行户口登记条例。这些与上位法户口登记条例相抵触的下位规范性文件,非法设定公民户口迁移一律要公安部门批准和开具准迁证,非法设立农业和非农业两类户口,非法改变法定的户口迁移登记条件和婴儿出生户口登记条件,违法转授权地方政府设定户口迁移条件,与上位法户口登记条例主要规定全面严重抵触,企图“废止”户口登记条例。从1963年公安部首次非法设立农业和非农业户口开始,户口分两类的全国性违法已经存在47年;从《国务院批转<公安部关于户口迁移的规定>的通知》[国发(1977)140号]首次非法设定全部户口迁移要公安部门批准并开具准迁证,户口迁移的全国性大规模严重违法已经存在了33年!
几十年来国务院、公安部、各地政府在户口管理上的上述违法行为,造成了严重的社会危害性:1)拒绝执行上位法户口登记条例,破坏国家法制统一,阻碍国家法治进步;2)造成全国3-5亿人人与常住户口分离,30多年来这些公民经常返回千里之外的原常住户口地办理身份证、护照、港澳通行证、结婚登记、婴儿上户口等,造成公民财富高达几万亿的巨大浪费;3)企图通过限制户口迁移限制人口向(大)城市集中,阻碍国家现代化和城市化的早日实现;4)称北京等地外地户口常住人口为“外来人口”、“流动人口”,农业户口人则被蔑称为“农民工”(即农业户口的非农就业者),对我们进行人格侮辱和政策歧视,制造和加剧社会矛盾(如2007北京昌平区发生父杀婴的“户口杀人”案件);5)在社会福利、教育、选举权方面,对外地户口本地常住居民进行种种非法权利限制;6)办理城市常住户口的迁移成了某些人谋利的工具,滋生腐败;7)公安常住人口数据高度虚假,严重歪曲和低估我国现代化和城市化进程,使户口的社会人口统计意义完全丧失,误导各级政府进行错误的管理决策。
由于公安部通过国务院多次发文件,狸猫换太子,掩藏户口登记条例最高法律效力,在全国范围户口管理上长期违法行政,使公众错觉其长期实施上述下位的违法户口管理做法就是我国的户籍制度,因此有了“户籍改革”和“废除户籍”两派呼声。“户籍改革”派的主要诉求是户口自由迁移,农业和非农业户口分类应统一为居民户口,但这些诉求户口登记条例已有明确规定,执行即可,因此根本不需要所谓的户籍改革。“废除户籍”派之所以主张废除户籍,是因为地方政府有关部门以常住户口不在本地为由,对非本地户口的常住居民在社会福利、教育、就业等方面进行非法权利限制,特别是对“农民工”的歧视,他们认为这些都是户口制度带来的,希望废除户籍制度来实现社会公平。其实他们不知道,这些社会不公都不是法定户口制度即户口登记条例的错。以常住户口不在本地为借口采取的不公政策,违反的是我国的(义务)教育法、劳动法、社会保障方面的法律,应由对应的法律去调整。我国没有任何一部法律规定公民的教育权、就业权、社会福利权与常住户口相联系。“废除户籍”派错误地认为现行非法的户口管理做法是合法的、是法定户籍制度,认为各地非法与常住户口挂钩的教育、就业、社会福利的不公也是合法的。其实只要监督各地政府和公安部门执行户口登记条例和教育法、劳动法和社会福利相关的法律法规,这些不公就会顷刻消灭。说户口上附加很多社会福利等诸多利益,是故意把户口问题说得很复杂,因而依户口登记条例自由迁移户口不可行、“户籍改革”难,为公安部门、各地政府继续拒绝执行户口登记条例违法行政寻找“合理”的理由。实际是,常住户口上法定没有附加任何利益,只是被各地政府附着了一些教育不公、社会福利不公、就业不公等违法行为,这些所谓附加实际是对非本地户口公民正常权利剥夺的反面说法。
从技术层面看,“户籍改革”和“废除户籍”都属于立法问题,会经历漫长的时间,由于各界认识分歧巨大,短时期内很难达成共识和成行;而要求政府和公安部门执行户口登记条例是依法行政问题,容易得多,有现成的法律摆在那儿,监督其执行即可。
户口法定没有限制人口迁移的功能,实际也没有此作用。改革开放30多年来,几亿外地户口常住人口已经完成了从农村到城市、从小城市到大城市的历史性自由迁移,非法限制他们户口随人迁移没有阻挡住任何人奔向幸福的坚定步伐。故执行户口登记条例随人迁移户口,不会发生人口涌向城市的情况。没户口,该来的还是来;有户口,不该来的还是不来。
依法治国已经庄严写入我国宪法,我们对此充满信心和抱有极大地期待,但关键是落实。为维护国家法制统一,切实监督推进依法行政,维护中国公民的根本利益,促进国家现代化和城市化,促进法治国家、和谐社会的建设,请求第十一届全国人大代表和全国人大履行法定职责,监督国务院、公安部、各省级政府严格执行户口登记条例,全面恢复法定户籍制度即户口登记条例的法律效力,撤销国务院和各省级人大制定的法规、决定、命令和决议,责令国务院撤销公安部、各省级政府制定违反户口登记条例的现行户口管理的规章等规范性文件,纠正全国户口管理上长达数十年的严重违法行为。

发起和撰稿: 程海 北京律师 13601062745 chh075@yahoo.com.cn/sina.com
通信:北京市朝阳区亚运村欧陆大厦A座1007室,邮编100101,电话
署名人签名:

2010年3月5日

注:本文关于现代化和城市化的主要数据资料,主要来自高珮义博士《中外城市化比较研究》(南开大学出版社2004年6月版)和中国社会科学院等学者的研究成果,在此致谢。

Thursday, March 04, 2010

Coppettazione abbestia 了不起拔罐


Finalmente mi sono deciso e sono entrato nel primo centro di medicina cinese che ho trovato per strada, esclamando: "拔罐"! Ovvero "coppettazione", quelle ampolle che ti mettono alla schiena con uno stoppino infuocato.

Dopo quindici minuti di trattamento mi han rimosso le ampolle. La dottoressa non sembrava molto soddisfatta: "i tuoi organi interni sono freddi ed umidi". Che tradotto in lingua per i non addetti ai lavori significa "fai cagare". Sarebbe da andare dal medico mai.

Mi ha consigliato di bere acqua bollita con 生姜 (ginger) ed eventualmente aggiungere del 红糖 (zucchero rosso). Avrei preferito una cura a base di bacco, tabacco e concerti punk. Peccato.

Xie Jie




"Beijing´s one and only art house cinema, MOMA Broadway Cinematheque, is proving a godsend for film fans who love the big-screen experience, but want something more challenging than multiplex spectacles. This Friday MOMA BC kick off their first "Great Masters Retrospective" with a season of eight works by Xie Jie, the exemplary representative of China´s "third generation" of filmmakers. Although not well known in the English-speaking film world, here in China Xie Jin is revered as one of the nation´s great directors.

The early days of Xie Jin´s career coincided with the birth of the People´s Republic, and in 1953 he became the director of the Shanghai Film Studio. His directorial debut came in 1957 with Woman Basketball Player No 5, featuring the Shanghai greats Liu Qiong and Qin Yi as athletes in China´s first generation of female basketball players.

Over the next 50 years Xie Jin directed over 30 features, through some of the most turbulent years of China´s recent history. The opening film of the MOMA BC retrospective, Two Stage Sisters (1964), follows 15 years in the lives of two performers, juxtaposing their onstage productions with the drama unfolding upon the greater stage of Chinese society. The film was banned almost immediately when it was released in the mid-1960s.

Other highlights from Xie´s long career appearing in the retrospective include the original film version of The Red Detachment of Women(1961) - not to be confused with the film of the ballet from 1970 - and his trilogy of the 1980s reflecting on the harsh years of the Cultural Revolution: The Legend of Tianyun Mountain (1980), The Herdsmen (1981), and Hibiscus Town (1986).

This is a great chance to see the key works of one of China´s lesser known masters. See below for the full screening schedule.

See here for The Guardian´s in-depth obituary of Xie Jin from 2008.

Xie Jin Retrospective, March 5-18, MOMA BC, RMB 20 per film. All films in Mandarin Chinese with English subtitles.


MOMA BC Xie Jin Retrospective Screening Schedule

Two Stage Sisters (1964)
Friday, March 5, 7.30pm (opening night film)
Sunday, March 14, 5pm.
Synopsis above.

Hibiscus Town (1986)
Saturday, March 6, 2pm
Sunday, March 14, 2pm
Widely recognized as Xie Jin´s masterpiece, Hibiscus Town revolves around a handful of figures from a fictional town and the various personal upheavals they endure during and following the Cultural Revolution.

The Legend of Tianyun Mountain (1980)
Sunday, March 7, 2pm
Saturday, March 13, 2pm
Depicts a turbulent period in China before the fall of the Gang of Four.

The Bell of Purity Temple (1990)
Monday, March 8, 7.30pm
Tuesday, March 16, 7.30pm
Follows a Japanese orphan in Shanghai after the Sino-Japanese war.

The Red Detachment of Women (1961)
Tuesday, March 9, 7.30pm
Saturday, March 13, 4.30
Not to be confused with the 1970 film of the revolutionary ballet of the same name. The Red Detachment of Women unfolds during the second revolutionary civil war in Hainan Province, where villager Wu Qionghua is held as a slave woman by a cruel landlord portrayed by Chen Qiang.

Woman Basketball Player No. 5 (1957)
Wednesday, March 10, 7.30pm
Thursday, March 18, 7.30pm (closing night film)
Two Shanghai screen greats, Liu Qiong and Qin Yi star in this story of a pair of women who headlined China´s first generation of female basketball players. China´s first sports film shot in color and Xie Jin´s directorial debut.

Behind the Wall of Shame (1995)
Thursday, March 11, 7.30pm
Monday, March 15, 7.30pm
Follows seven inmates in Jiangnan Women´s Prison, through their past and present struggles and ongoing search for identity and selfhood.

The Herdsman (1981)
Friday, March 12, 7.30pm
Wednesday, March 17, 7.30pm
Zhu Shimiao portrays Xu Lingjun, a herdsman reunited with his father after 30 years of separation."

Wednesday, March 03, 2010

Mike Prysner y la guerra

Discurso de un veterano de guerra norteamericano, Mike Prysner, y sus sentimientos acerca de la guerra. Ojala pudieramos difundirlo, antes de que lo saquen. Esta subtitulado.

http://www.youtube.com/watch?v=9kWU-JHetMM&feature=player_embedded

Cultural Sociology of the Middle East, Asia and Africa

We are inviting academic editorial contributors to a new reference work on Cultural Sociology organized by geographic region:

Volume 1: Cultural Sociology of the Middle East
Volume 2: Cultural Sociology of Africa
Volume 3: Cultural Sociology of East Asia
Volume 4: Cultural Sociology of West, Central, and South Asia

In our age of globalization and multiculturalism, it has never been more important for Americans to understand and appreciate foreign cultures-how people live, love, and learn in areas of the world unfamiliar to most U.S. students and the general public. The Cultural Sociology encyclopedia takes a step forward toward presenting concise information with historical and contemporary coverage of the Middle East, Asia, and Africa, as four
volumes of area studies in a sociological focus. Each title comprises approximately 200 articles organized chronologically and alphabetically, addressing such academic disciplines as sociology, political science, women's studies, business, history, religion, law, health, education, economics, and geography. It is the intent of the encyclopedia to convey what daily life is like for people in these regions. Each article ranges from 600 to 3,000
words. We are now making assignments due July 1, 2010.

This comprehensive project will be published by SAGE Reference in 2012 and will be marketed to academic and public libraries as a print and digital product available to students via the library's electronic services. The General Editor, who will be reviewing each submission to the project, is Dr. Orlando Patterson at Harvard University.

If you are interested in contributing to this cutting-edge reference, it is a unique opportunity to contribute to the contemporary literature, redefining sociological issues in today's terms. Moreover, it can be a notable publication addition to your CV/resume and broaden your publishing credits. SAGE Publications offers an honorarium ranging from SAGE book credits for smaller articles up to a free set of the printed product or access to the online product for contributions totaling 10,000 words or more.

The list of available articles is already prepared, and as a next step we will e-mail you the Article List (Excel file) from which you can select topics that best fit your expertise and interests. Additionally, Style and Submission Guidelines will be provided that detail article specifications.


If you would like to contribute to building a truly outstanding reference with the Cultural Sociology Encyclopedia, please contact me by the e-mail information below. Please provide a brief summary of your
academic/publishing credentials specific to the region.

Thank you!

Lisbeth Rogers
Author Manager
Golson Media
culturalsociology@golsonmedia.com

Tuesday, March 02, 2010

Sui coma etilici sono d'accordo

"Non possiamo fare più finta di niente: al confronto dei politici siamo delle mezze seghe, dei conglomerati fecali simil-cilindrici. Sveglia. Nelle auto blu ci sono più festini che nei nostri backstage, le loro intercettazioni sono più porche delle nostre interviste. Persino le loro madri si vergognano più delle nostre. Loro sono delle eroiche puttane, delle superpotenze seminali. E noi, noi cosa siamo diventati: le ragazzette da sposare. Riprendiamoci i coma etilici, i fetori passionali; dirottiamo sull’edonismo e smettiamola di fare concerti per salvare le balene. Torniamo a passare l’inverno a scopare come ricci e l’estate a curarci le malattie veneree. Solo così riusciremo a riprenderci ciò che è nostro o lasceremo a loro, non solo il potere, ma anche il rock n’roll."

Testo e video: Rolling Stone

Heroine


"1974年11月,在台上公开扎针的劳里德。对一个唱过“海洛因,是我的老婆,我的生活”的人,这个姿势不让人奇怪。但是,并不是每个人都从“海洛因”里听出了对社会的绝望与控诉,而那正是海洛因成为生活的前提之一"

来源:"伤花怒放"
图片:loureed.it