Sunday, September 29, 2013

Nonostante l'alluvione... un'altra domenica di stadio


italiano pizza mandolino mafia


Tsoi died today. Tsoi is alive!




A soldier was walking home
And saw those guys
"Who is your mom, guys?"
Asked the soldier
"Mom is Anarchy
Dad is a Glass of cheap wine"

"Mama Anarchia"
http://www.youtube.com/watch?v=NEqzBTgfnx4



Viktor Tsoi (Soviet rock musician, 1962-1990)

Saturday, September 28, 2013

Cina: la compravendita di future mogli




"She looked beautiful, good-tempered and had big eyes"

Source:
http://www.globaltimes.cn/content/814283.shtml

Thursday, September 26, 2013

Ghost stories in Beijing...

Sabato solo per adulti...



I Solo per adulti in concerto al Circolo DAM, Macerata
Sabato 28 settembre, dalle 22.00

Saggezza, bellezza, degenero, scie chimiche

Wednesday, September 25, 2013

Considerazioni sul fare interpretariato in Italia

Durante il mio lungo periodo nella Repubblica Popolare Cinese mi è capitato spesso di fare l'interprete. Presso le fiere commerciali, come semplice accompagnatore di uomini d'affari in giro per Pechino, come aiutante-mediatore per professionisti italiani e così via. Insomma, di tutto pur di arrotondare la misera borsa di studio che mi passava il governo cinese (i vizi costano!). Per quel che mi riguarda, è stata un'esperienza abbastanza positiva, fondamentalmente per tre motivi: 1) migliori tantissimo e velocemente il tuo cinese parlato 2) conosci un sacco di persone interessanti, con le quali potenzialmente collaborare in futuro 3) è ben pagato. Ovviamente ci sono anche dei lati negativi: 1) conosci anche un sacco di inutili teste di cazzo arroganti e maleducate come difficilmente ne trovi altrove 2) è un lavoro assai stressante, dove devi vestire come un pinguino e atteggiarti a esperto di transazioni commerciali.

Parliamoci chiaro: io non sono un interprete. Non ho studiato da interprete, non ho certificati o diplomi per fare l'interprete, non sono iscritto a nessun albo o ordine di interpreti, non ho mai desiderato diventare un interprete, non vorrei fare di questo il mestiere della mia vita. Semplicemente parlo il cinese o l'inglese abbastanza bene da poter far comunicare due uomini d'affari di diversa nazionalità che non conoscono l'uno la lingua dell'altro. Me la cavo abbastanza bene come accompagnatore, guida e nelle interpretazioni "b2b" (cioè "business to business", vale a dire una comunicazione tra due businessmen). Me la caverei meno bene in una traduzione simultanea o davanti ad una platea di persone durante un convegno. Non sono un vero interprete, appunto.

In Italia invece non mi era mai capitato di fare l'interprete. Fino a due giorni fa. Ho accettato di buon grado perché la paga era eccellente (non conoscevo le tariffe italiane, ma sono il doppio o il triplo di quelle che conoscevo io in Cina fino a 3-4 anni fa) e soprattutto per curiosità. Curiosità di conoscere il mondo dell'interpretariato cinese-italiano qui nello Stivale, e soprattutto curiosità di conoscere i cinesi che vengono in Italia per affari. Considerando poi che la due giorni di interpretariato "b2b" è avvenuta nelle mie zone (nel maceratese e nell'anconetano) e in compagnia di alcuni conoscenti di nuova e vecchia data, la cosa è stata estremamente piacevole. Oltre tutto ho anche avuto la fortuna (rara nel mondo dell'interpretariato) di avere come cliente una simpatica signora cinese di mezz'età, una persona aperta di vedute e amante di arte e cultura. Non il solito stronzo che tratta gli altri come animali e vorrebbe solo risparmiare quei dieci sesterzi ad ogni operazione commerciale.

Avrei molto da dire (e criticare, si intende!) su questi due giorni di lavoro, sull'organizzazione e tutto il resto, ma vi risparmio volentieri l'antifona, anche perché per me sono state ore assai piacevoli. Su un'altra cosa vorrei invece porre enfasi e qui condividere:

a fare l'interprete cinese-italiano in Cina e poi in Italia, ti rendi conto che in generale quello che dicono/pensano i "buyers" (i compratori, ovvero i businessmen in visita) cinesi in Italia non è molto diverso da quello che dicevano/pensavano i buyers italiani in Cina. Allo stesso modo, i commenti e le voci degli operatori (cioè dei businessmen locali, le aziende che espongono la merce da vendere) italiani qui nelle Marche non sono diversi da quelli dei cinesi a Pechino.

Tutto ciò mi porta ancora una volta alla banale conclusione che, anche senza scomodare Marx, il mondo non si divide in bianchi e neri (cinesi e italiani, o asiatici e europei) ma secondo classe sociali, status, potere. Specialmente oggi che viviamo i risultati della globalizzazione, della riproduzione di modelli di sviluppo economico, delle migrazioni, del capitale e della finanza globale, un rampante giovanotto della neo-emergente classe media cinese non sarà molto diverso da uno di nazionalità brasiliana o indonesiana. Così come la realtà di un immigrato somalo nelle periferie di Goteborg non sarà tanto distante da quella di un immigrato messicano nei bassi fondi di Houston.

Io, ad esempio, che ho vissuto per molti anni all'estero da "espatriato" (o, meglio, "emigrato/immigrato"), mi sento molto più vicino e identifico meglio con un immigrato cinese o romeno o senegalese in Italia che non con un italiano del posto che non ha mai viaggiato e che si lamenta degli immigrati perché rubano il lavoro (i vecchi stereotipi durissimi a morire), perché mangiano con le bacchette o perché pregano un dio diverso dal loro.

Insomma, c'è sempre da imparare... anche solo da un'ora di interpretariato.

Sinophone & Colonial History


"I coin the term Sinophone to designate Sinitic-language cultures and communities outside China as well as those ethnic communities within China, where Sinitic languages are either forcefully imposed or willingly adopted. The Sinophone, like the history of other nonmetropolitan peoples who speak metropolitan and/or colonial languages, has a colonial history"

Shu-mei Shih, "Against Diaspora: The Sinophone as Places of Cultural Production"

Monday, September 23, 2013

Interpreti senza frontiere


Saturday, September 21, 2013

Cantava Wagner



"Il curioso caso di Benjamin Button" (2008), di David Fincher.

Beijing: once upon a time, in the international students' dorm...


Friday, September 20, 2013

最棒的友情

Che bello era
quando c'era l'amichetto del cuore.
Sull'amichetto del cuore potevi contare
potevi contare sempre.

Quando gli altri amici
non erano poi così tanto amici
e coi genitori era guerra permanente
al prete avevi già sputato in faccia
e alla maestra bucato le ruote dell'auto
allora, soprattutto allora
c'era sempre l'amichetto del cuore.

Quando il mondo andava a rotoli
e il male vinceva sul bene
c'era sempre l'amichetto del cuore
da cui andare a piangere
da cui andare a scappare
da cui andare a vomitare.

All'amichetto del cuore
potevi parlare delle amichette
dei problemi di cuore
delle difficoltà a scuola
dei problemi fra le mura di casa.

L'amichetto del cuore
aveva sorrisi solo per te
prendeva le tue difese anche nel torto
divideva il panino al salame solo con te.
La cosa più bella
di avere un amichetto del cuore
era la reciprocità del rapporto:
amichetti del cuore
lo si era in due.

Quando finiva l'erba
quando l'inverno picchiava duro
anche in sella al motorino
l'amichetto del cuore c'era sempre
ed era tanto bello
avere l'amichetto del cuore.

Ma le favole finiscono
finisco sempre
e non sempre bene.
Prima hai l'amichetto del cuore
poi cresci
e scopri
il calcio
la fica
l'università
la rivoluzione.

Credo l'amichetto del cuore
se ne vada con l'età
un po' come quando
si smette di credere
in Babbo Natale
o in Dio:
prima o poi arriva per tutti.

Peccato.
Era tanto bello
quando c'era l'amichetto del cuore.

农业学永贵



Chen Yonggui (1915-1988)

Viva il compagno Yonggui, viva la rivoluzione!

Thursday, September 19, 2013

31 anni fa

30 anni e 364 giorni fa fu di sabato, io non mi decidevo ad uscire dalla ventre rigonfio di mia madre e i miei (futuri) genitori pensarono bene di andare a cena a casa di amici in campagna. La leggenda vuole che sulla via del ritorno la macchina sobbalzò sopra una buca e sobbalzai anche io nella pancia di mamma. Di sicuro c'è solo il fatto che il giorno dopo, intorno alle 8 e 30 di domenica mattina, venni alla luce.

Chissà che faccia di merda dovevo avere e che odore nauseante. Ho qualche foto di me appena nato, ma dalle foto non si riesce bene a sentire l'odore. Peccato. Pochi secondi dopo il mio arrivo al mondo, mio padre corse pazzo di gioia a telefonare (allora non c'erano i cellulari e neanche Facebook o WhatsApp) ai nonni per dare la bella (?) novella. Rispose secca mia nonna: "Cazzo! Proprio oggi che avevo fatto gli gnocchi al sugo!". Sono 31 anni che cerco di figurarmi la faccia di mio padre e ancora onestamente non riesco a farmene un'idea.
Un grande inizio, decisamente.

Tolte le solite frasi d'occasione del cazzo tipo "come sono passati in fretta questi anni", "come mi sento vecchio", "non c'è nulla da festeggiare" o "tutti al bar, offro io!", mi viene solo da dire che:

-  in effetti "31" è un numero di merda, è apatico, non esprime nulla, al massimo lo puoi solo dividere per 1 o per se stesso...;

- oggi ho firmato il mio contratto di lavoro, il regalo più bello che potessi ricevere dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca;

- dell'anno appena passato segnalo la festa a Cork (Irlanda) per i miei 30 anni. Una festa talmente esagerata da stare a posto per i prossimi 4 o 5 anni. Quest'anno non organizzo quindi nessuna celebrazione. La pigrizia ha preso il sopravvento e ho un mucchio di cose da fare... al massimo brinderò in casa con mia nonna e tanti saluti. Però sabato sera c'è una festa a Fonte Scodella (Macerata), mi troverete a spillare birra. Siate puntuali;

- a 31 anni mi ritrovo a fare il mestiere di mio padre. Chi l'avrebbe mai detto, sempre più incredibile la vita. Sensazioni? Beh, il solito caos di emozioni, chiaro!

- sono felice di passare finalmente un cavolo di compleanno nel posto dove sono nato e cresciuto; non succedeva dal 2001. Facciamo progressi sbalorditivi.

Il 19 settembre a Napoli festeggiano San Gennaro. In Cile festeggiano l'esercito. Il 19 settembre del 1982 venivano al mondo anche Dewi Driegen ed Elena Zamolodchikova. Io sto ancora cercando di figurarmi la faccia che deve aver fatto papà al telefono con mia nonna. Poteva andare peggio. Poteva andare meglio. Per ora, l'importante è essere arrivati ai 31: e anche questa è fatta!
Da domani si suda e si lotta per i 32. Avanti popolo!


Tuesday, September 17, 2013

Western barbarians on the Chinese Great wall (Sinologically very interesting)


Monday, September 16, 2013

Lu vecchiu su la cantina


Lu vecchiu su la cantina
ce va presto la matina
colazio' la fa anghe lì
lo salato e lu quartì

torna a casa là pe' pranzu
co' la grazia de lu manzu
caccia un ruttu pe' le scale
e po' varcollenno sale

c'è la moglie su la porta
che sta lì moccò rentorta
co' la gobba e la pannella
mo' je 'ttacca la papella

"sembre a spasso e a fa casì
sindi mbo' puzzi de vì
io qui casa sto a commatte
tu lu circulu e le carte

sai chi ho visto? a don Vinge'
m'ha parlato anghe de te
che t'ha visto jo' Ficana
sottovracciu a na puttana !!!"

"Tu sì matta !!!" - je risponne -
"Quanno mai pago le donne ?!
tu dà retta a don Vinge'
quillu ve' anghe più de me

adè proprio 'n infamo'
mo' je daco un moccato'
quillu parla de decoru
e po' scopa comme 'n toru"

Ma la 'ecchia sta 'ngazzata
e je tira na sediata
lesta rchiude lu porto'
lu lassa lì comme 'n coglio'

quillu piglia e se va via
mormorenno: "Moglie mia
tu me llucchi notte e dì
io restorno a be' lo vì"


Matteo Seri, poeta maceratese

Friday, September 13, 2013

Venezia Venezia



Che bravo il regista taiwanese Tsai Ming-liang a vincere il Gran premio della regia alla Mostra del cinema di Venezia con il film "Stray dogs". Ming-liang mi piace un sacco. Ming-liang è enorme. Peccato non sia nessuno senza Chen Shiang-chyi.

Foto: Chen Shiang-chyi nel film "Il gusto dell'anguria" (2005), di Tsai Ming-liang.

The 4th year of ThinkIN China is ready to kick-off



ThinkIN China n. 24

CHINA’S DILEMMA: ‘西进’ (MARCHING WEST) BUT THINKING EAST?

Prof. Wang Jisi
Professor, School of International Studies, Peking University


September 24, 7pm
Bridge Café, Wudaokou, Beijing

http://www.thinkinchina.asia/

https://www.facebook.com/ThinkInChina

Wednesday, September 11, 2013

¡Viva Allende, viva Chile libre!



L'11 settembre di 40 anni fa un colpo di stato guidato dal generale Pinochet poneva fine al governo del primo presidente marxista democraticamente eletto nel mondo, Salvador Allende (1908-1973).

Ieri come oggi, ai militari non credere mai. Viva Allende! 

E io lo so / perché non resto a casa



E' quel particolare istante
un'ovazione aspettata
una frazione di secondo
e forse meno.

Un lampo a ciel sereno
un brivido che scuote
la gradinata si svuota
l'assalto alle inferriate.

Delirio d'onnipotenza
ricerca dell'assoluto
impavidi come Icaro
orgasmo collettivo.

Urla, grida, petardi, fischi, insulti
"Animali!" pensa la gente bene,
"Animali!" penso anch'io.
Animale anche io.



Stadio Helvia Recina, 8 settembre 2013, i tifosi della Maceratese esultano dopo il gol contro la Fermana.
Foto: Marco Gatta.

A Macerata


Cittadina ridente suppe 'na collina
se voli sta tranquillu adè 'na medicina
pocu trafficu, tando verde, pija casa qua
a la faccia de ssa crisi 'rtroi pure a fadigà

sì moccò lardellu? te piace magnà e bé?
venne ecco panzerottu, 'i 'rtroato a fa bè!
vincisgrassu, puju arrostu e vi roscio a paccà
po' se voli dijerì, 'na goccia de mistrà

certe sera adè 'n macellu c'imo l'università
li vardasci rempie piazza e fa festa
pe' le viuzze, pe' li vicoli, localitti e localoni

ardre orde però se svota sta città
non sai proprio do' gli a sbatte la testa
e cuscì la vutti a bé ma te llatti li cojoni


"Sonettu pè Macerata granne"
di Matteo Seri, poeta maceratese

Communist China, sports and health


"Developing sports and promoting people's health"
Mao Zedong, 1952

Tuesday, September 10, 2013

Cina & innovazione


"Anche se il confucianesimo non impedisce l'innovazione, è molto efficace nel limitare il pensiero creativo e, soprattutto, il dissenso. In ultima analisi, l'innovazione ha a che fare con la sostituzione di concezioni preesistenti e con l'inaugurazione di nuove modalità di lavoro, relazionali, che sfociano nella creazione di concetti nuovi e validi alla prova dei fatti.
In Cina è sempre stato difficile dire all'imperatore che ha torto – che si tratti del governo, dell'insegnante o del genitore – dato che è lui a stabilire quale sia la verità e ogni disputa può portare all'isolamento e, a volte, addirittura alla morte."


ChinaFiles intervista Bill Dodson, autore di "China Fast Forward"
http://china-files.com/it/link/31813/dragonomics-testate-contro-il-soffitto

Logica & pregiudizio: dei cinesi a Macerata.


Macerata: nella notte la polizia arresta un marocchino e un egiziano mentre stavano portando a segno un furto al ristorante cinese.



Tra i commenti, un lettore ricorda che quel ristorante tempo fa fu oggetto di indagine da parte della Guardia di Finanza per le pessime condizione igienico-sanitarie.



Logica conclusione di un altro lettore, riferendosi ai due ladri: "una volta tanto li avrei lasciati ai cinesi". Il commento si becca 5 "likes".


Fonte:
http://www.cronachemaceratesi.it/2013/09/09/tentano-il-furto-al-ristorante-cinese-arrestati

Monday, September 09, 2013

Dungeons&Dragons



Avrò avuto 8 o 9 anni ed ero in montagna nel paese di mia nonna per le vacanze estive. Un pomeriggio uscii di casa per giocare, come al solito, con i ragazzini del quartiere. Li vedi seduti sul marciapiede, intenti tra dadi colorati e strani libri. "Che state facendo?", chiesi. "Si chiama Dungeons&Dragons, vuoi giocare?". Si aprì così per me un nuovo mondo, un mondo di fantasia: quando la fantasia va al potere sul serio.

Dungeons&Dragons (abbreviato D&D) è solo uno dei tanti giochi di ruolo. Un gioco di ruolo è simile ad un gioco da tavola, la differenza è che non c'è ambientazione fisica, perché l'intera avventura si gioca nelle testa delle persone, che svolgono il ruolo di un personaggio immaginario. Nani, maghi, stregoni, guerriere, fate, draghi. Prendersi a bastonate in castelli incantati, foreste stregate, regni della fantasia. Che per un bambino è quanto di meglio si possa avere.


Mamma, dal terrazzo sotto al quale giocavo con gli altri a D&D: "E' pronto il pranzo, vieni su!"
Noi in coro: "Fanculo il pranzo, attacchiamo il drago a tre teste!".


Molti anni sono passati da allora e ricordo di aver giocato a D&D con moltissimi amici, in Italia e all'estero. Di esser andato a rota dei suoi manuali, avventure, dadi, cartoni animati e vi dicendo.
Divertirsi da bambini ai giochi di ruolo è cosa buona e giusta. Farlo a trent'anni forse è un po' da sfigati. Ma continua ad essere divertentissimo, specie nelle lunghe e uggiose giornate d'inverno. Poi arriva la primavera, la gente s'innamora e trova di meglio da fare che inventarsi personaggi per le avventure e tirare dadi.

Penso però che i giochi di ruolo siano come una droga: ti sballano, ti fanno uscire dalla realtà (una realtà che non è sempre così facile da affrontare), ti proiettano lontano, ti fanno evadere, sognare, godere, combattono la noia della routine. Costano meno delle droghe sintetiche e danno una dipendenza più piacevole.

"Con le risorse ormai al limite, Seelah, Ezren, Harsk e Lem preparano ancora una volta le loro spade e i loro incantesimi. Essi avevano affrontato innumerevoli nemici e prove quasi impossibili, ma era la prima volta che affrontavano un vero drago. In quel momento ognuno di loro sapeva che era di fronte ad una semplice scelta: vivere o morire"
Tratto dal manuale "Pathfinder".

Questo post è dedicato a Stefano, Leonardo, Diego, Michele, Martina, Chiara.

Dopo dieci lunghissimi anni...


E anche l'orto l'abbiamo trovato...








Sunday, September 08, 2013

Questo a Berlino non ce l'hanno










Macerata, 7 settembre 2013: la rock band "Paccadeporcu" si esibisce nei bagni pubblici di fronte alla Facoltà di Giurisprudenza.

Ti piace il circo in piazza?!










Saturday, September 07, 2013

Per il mio compleanno

Che carini amici e parenti che ti chiedono "Cosa vuoi per il compleanno? Una festa? Un regalo?". In effetti tra un paio di settimane di anni ne faccio 31. Se 20 non son pochi, 31 cominciano ad esser veramente troppi...

Bene, per il mio compleanno vorrei...
... una fidanzata. Anzi, un'assistente sociale. L'abbonamento in curva della Maceratese. Una botte di vino cotto. Un piantagione di tabacco. Importare oppio in Cina con un galeone che batte bandiera cingalese. Vorrei mi si regalasse un falco. Un corso di psicologia. Una batteria. Un viaggio di nozze senza le nozze. Mi piacerebbe andare in Canada. Non sono mai stato sul Machu Picchu. Sogno di andare in Antartide, su una slitta trainata da cani. In Polinesia. Per il mio compleanno vorrei ricevere tante caramelle. Degli stivali di finta pelle di coccodrillo. Una parrucca viola. Vorrei poter girare un film. Per poi scrivere un libro tratto dal film. Una giostra. Un kalashnikov di marzapane. Un orto tutto mio. Un contadino che mi insegni a coltivare un orto tutto mio. Un ostello dove ospitare gente aggratisse. Una corsa nel prato. Un giro in barca a vela. Un giro in barca a volo. Buttarmi col paracadute. Voglio uno smart-phone ultima generazione. Voglio un iPhone 9.3 ultimo grido. Voglio sapere tutto di tecnologia. Voglio avere tutto di tecnologia. Vorrei tanto capire il perché di questo bisogno di tecnologia. Voglio essere alla moda e capirne il perché. Voglio addormentarmi sotto una quercia. Voglio riabbracciare amici lontani. Un'avventura di D&D. Un giro sul cammello. E uno sull'elefante. Voglio una foto con una giraffa. Il conto in banca in rosso. Per il mio compleanno voglio un cappello nuovo. Tante sigarette. Una serie infinita di brindisi. Qualche pacca sulle spalle. Sorrisi a go go. Una motozappa. Una moto Morini. Un Benellaccio a tre marce. Un F-15 a presa diretta. Un clown. I Gogol Bordello. La figlia del re di Svezia. Roberto Baggio in Nazionale. Un cagnolino da chiamare "Mistrà". E poi ancora...

Per il mio compleanno mi basta festeggiarlo, finalmente, nel luogo dove sono nato e cresciuto: festeggiarlo, finalmente, a Macerata.  

La Cina, il punk, i ricordi e le grandi emozioni




Questo bambino bulgaro si chiama Max ed è il figlio di un mio grande amico, un tagiko conosciuto in Cina col quale ho passato grandi momenti di vita. Sentire il suo piccolo pargoletto cantare (in italiano) una canzone dei Derozer che intonavamo spesso a Pechino non ha davvero prezzo.
Ci vorrebbero sempre emozioni del genere...

Qui il video:
https://www.youtube.com/watch?v=EV3LeHxwRFg&feature=youtube_gdata_player

Free private crazy intimate after post bar party


Friday, September 06, 2013

Viva le feste di quartiere, viva la commedia dialettale!


Tricotillomania



- Perché fumi tanto? Perché bevi tutte le sere? Perché ti tocchi sempre i capelli? Perché...?!

- Beh, non so... ad esempio... Agitazione. Noia. Paura. Angoscia. Ansia. Ansia da prestazione. Prestazione insoddisfacente. Manie di persecuzione. Odio. Disagio. Malessere. Depressione post-parto. Manie varie. Disturbo ossessivo-convulsivo. Sostanze psicotrope. Psicosomatiche. Schizofrenia. Mal di denti. Sudorazione. Salivazione azzerata. Senso di impotenza. Incapacità a relazionarsi con gli altri. Incapacità a relazionare con se stessi. Rigurgito. Stress. Voltastomaco. Allergia. Gola. Ira. Minotauro. Il ponte sullo stretto. Le ginocchia a punta. I testimoni di Geova. La supercazzola a sinistra. Noi vogliamo questa vittoria...
E potrei continuare.