Saturday, May 31, 2008

Missing punk era


"Capelli tinti. Quando mi gira, mi piace cambiare colore di capelli. I miei genitori sono contrarissimi, ma io me ne frego e continuo a cambiare colore"

Chun Shu, Ragazza di Pechino

Friday, May 30, 2008

我有一点点无所谓的感觉

" ("Gli stupri di gruppo stanno diventando uno spettacolo frequente nelle città della Cina" dice il donatore di sangue all'amico. "Quello di Shanghai, l'anno scorso, è andato avanti per due ore. In tutta la zona di via Nanchino il traffico era bloccato, al punto che la folla di curiosi impediva il passaggio ai poliziotti accorsi in aiuto. Quando finalmente è riuscita a liberarsi, la ragazza ha tentato di arrampicarsi ed entrare nella torretta di guardia del vigile, ma lui non le ha aperto. Così l'hanno trascinata giù e violentata di nuovo. Si dice che in seguito abbia avuto un esaurimento nervoso. Alla fine gli stupratori sono stati arrestati e il capobanda è stato giustiziato in uno stadio.")
...
Voi cani siete così fortunati, potete vagare per il mondo senza preoccupazioni, mentre noi siamo costretti a lavorare per pagare l'affitto della casa, comprare abiti caldi che ci tengano al riparo dalle intemperie. Se vogliamo mantenere il lavoro, dobbiamo saperci comportare bene, ossia non possiamo lasciare libero corso ai pensieri reazionari, come fai tu. Dobbiamo leggere ogni giorno il giornale per evitare errori di linea politica. La nostra pelle è così sottile che ci tocca indossare dei vestiti, e quando quei vestiti ci vengono strappati di dosso finiamo nudi come vermi, o come quella ragazza. Gli uomini dipendono dalla loro elegante confezione esterna. BISOGNA NASCONDERE LA PROPRIA VERA NATURA PER SOPRAVVIVERE"

Ma Jian, Spaghetti cinesi

Wednesday, May 28, 2008

Piano suicida


La fine di un sogno. L'inizio di un altro. Sogno forte ultimamente, segno che sto bene, allegro, sereno. Ogni tanto qualche brutta notizia tanto per non stare troppo allegri. Come nei bus affollati. Come in stanza da solo. Troppo solo, non ce la faccio, esco e busso alla camera di una coreana, appena vedo il volto di una coreana mi esce giulivo il sorriso, sto già meglio, no, non volevo niente, grazie sorellina. Esiste una cosa, si chiama biblioteca, leggi gratuitamente. Ne ho viste in ogni posto del mondo in cui sono stato. Non ti chiedono niente, solo il tuo tempo, tempo per leggere. Io ne ho ancora, segno evidente che sono uno fortunato, un privilegiato. Leggo gratuitamente e ho tempo per farlo. Inoltre ho anche trovato la proporzione, sicura come "Juve-Inter" 2 fisso, scientifica, matematica, dimostrata, applicata, ben oltre la chimica: mille pagine ogni due settimane. E' questa la proporzione. Razionale ed empirica insieme. Mille pagine ogni due settimane, di letteratura intendo, solo letteratura, niente monografie, niente tomi di nozioni, niente roba da università, senza contare neanche riviste, articoli, quotidiane e merdate su internet. Mille pagine di sola letteratura ogni due settimane. Uno dei pochi modi che conosco. Allora esco, due passi, direzione biblioteca, seguo una tipa con lo sguardo, mi avvicino all'OPAC e cerco un titolo, non c'è, chissenefrega, torno alla tipa, scomparsa anche quella, "Mostra sulla storia dellee relazioni amichevoli tra Israele e Cina", patrociniano l'Ambasciata di Israele e l'Università del Popolo, alti stand di immagini e didascalie, in cinese ed inglese, mmm, proprio interessante, azzeccate anche le traduzioni, illustrazioni grandissime, sì sì, proprio non male, e guarda quanti piccoli giudei in questa scuola di Tianjin, foto del 1920, sì sì, ero venuto per un libro, andiamo a cercare l'anima gemella al piano di sopra, magari l'ho persa tra gli scaffali. Tra gli scaffali gironzolo, non c'è nessuno e tanto la mia anima gemella, un ragazzo cinese si mette furtivo un libro sotto la maglietta, per fortuna non mi ha visto, sarebbe stato imbarazzante, continuo la mia passeggiata tra montagne di libri, ma perchè rubarsi un libro mettendoselo sotto la maglietta, non è più facile nasconderlo nello zaino, e comunque, non c'è il metal detector all'entrata?! Evidentemente no. In occasioni come queste mi sento tristemente italiano, un italiano tira dritto per i cavoli suoi, non va a fare la spia, fare la spia è da infami, bisogna pensare al proprio orticello e al proprio tozzo di pane, "Giustizia" è un concetto troppo metafisico, da intellettuali, da borghesi, io italiano medio chiudo un occhio se vedo rubare, non penso "Ruba alla proprietà pubblica, cioè ruba anche a me" ma penso "Eh vabbè, uagliò, che vuoi che sia, per un libro in più o un libro in meno...!". E poi mi meraviglio quando mi sento dire dallo yankee di turno "Ah... italiano... mangia spaghetti mafioso ciao bellissima". Mille pagine di letteratura, due settimane, anche per te.

In attesa di partire. Pechino troppo caldo, troppi colori e troppa bella gente in giro, troppe minigonne, zero voglia di studiare, voglia di viaggiare sì, quella sempre. Già pronto il viaggio, fine giugno inizio luglio, vado solo e meno male: provincia dello Hunan, municipalità di Chongqing e la sacra HuangShan, nella provincia dell'Anhui, una decina di giorni, mordo e fuggo, barba lunga e Converse sfondate. Se mi avanza del tempo prendo un pulmino per qualche campagna selvaggia roccaforte della Cina secolare dove modernizzazione e mercato non hanno ancora messo piede. Esiste? Boh, vado a vedere. Paesini di cento abitanti dove si parla solo la lingua dei nonni e vivono anziani signori coi denti neri che ti raccontano: "Sissignore, sono stato Guardia Rossa, ricordo ancora il giorno che il presidente Mao tuonò 'Bombardare il quartier generale', altri tempi ragazzo mio... hai mica un fiammifero...?". Ecco. Sento un po' il bisogno di signori e signore del genere. Un piatto di spaghetti in brodo alla cinese, grappa e nazionali esportazione. Ma approposito di spaghetti cinesi...

"La vagina è una sala da ballo depravata
...
Nella società in cui viviamo, nei nostri rapporti con gli altri, mentire non solo è inevitabile, ma è anche utile. Per esempio, gli uomini credono che per le donne piangere sia un grande evento sentimentale, ma le donne sanno benissimo che le loro lacrime scorrono facilmente, come la pipì
...
Il suicidio è il solo sistema radicale per porre termine alla disperazione"

Tratto da Spaghetti cinesi, Ma Jian

Mille pagine ogni due settimane. Di sola letteratura. Se puoi. Mi raccomando.
E' notte. Buonanotte.

foto: seduta spiritica?! No, è che oltre a acqua e internet ci staccano spesso anche la luce...

Tuesday, May 27, 2008

Ok, il momento nostalgia

Qualche giorno fa ho improvvisamente capito perchè Berlusconi è per la terza volta capo del governo, uomo più ricco d'Italia (secondo o terzo o quarto poco cambia) e padrone di mezza Italia. Ho capito perchè in Italia è quello che è e in un altro paese sarebbe in galera da decenni. Ho capito perchè. Ci sono arrivato tardi, eppure era così facile. L'ho capito un giorno che per caso mi sono messo a fare un giro su YouTube. Tema anni '80. Quanti anni hai? Io 25, sono nato nel 1982. Negli anni '80 ero un bambino. E avevamo un dio di cui ignoravamo il nome: Silvio Berlusconi. Ora che ho 25 anni mi rendo improvvisamente conto che quest'uomo mi ha rubato l'infanzia, ma devo dire che è stata tuttosommato un'infanzia felice e spensierata, col muso incollato su Canale5 e Italia1, BimBumBam e Cristina D'Avena, i giochi Mattel e le merendine Motta. Se avete tra i 23 e i 27 anni fatevi un giro su YouTube cliccando "anni 80". Altro che nostalgia. A metà fra sorrisetto e lacrimuccia. Il padrone era sempre lui, Silvio Berlusconi. I suoi cartoni animati su Canale5, le tette delle soubrette, la pubblicità di caramelle e giocattoli... ha vinto alla grande, stregato una generazione, fottuto il cervello di più generazioni. Per fortuna che sono anarchico, altrimenti voterei per l'uomo che ha reso la mia infanzia un giardino di luci e colori, cartoni animati giapponesi, pupazzi di plastica, merendine al cioccolato. Grazie Silvio Berlusconi. E' solo che sono anarchico, altrimenti il voto te lo darei, non potrei fare altrimenti, come potrei votare la sinistra?! Hai visto cosa hanno fatto i comunisti ai miei coetanei russi e cinesi?! Loro non avevano Mazinga Zeta e il primo Yo-Yo l'hanno mangiato a 15 anni! Grazie Silvio. Proprio su YouTube ho visto una sigla di un cartone animato targato anno 1984. Avevo 4 anni e ancora ricordo tutta la sigla a memoria. Silvio Berlusconi è un genio. Si è comprato la mia memoria e neanche lo sapevo. E io che pensavo di essere contro il capitalismo. Sono io il capitalismo, ci ha formato papà Berlusconi quando eravamo troppo piccoli per capire. A 4 anni vedi Canale5, mangi la Girella e compri le figurine dei cartoni animati, a 20 anni voti Silvio, sogni di diventare un calciatore e sposare un velina da portare in discoteca su una Ferrari. O magari in elicottero. Se poi diventi precario niente paura, basta sposare una figlia di Berlusconi. Grazie Silvio. C'hai fottuti a 4 anni e me ne rendo conto solo ora. Però me lo ricordo mio padre che ci provava in tutto i modi a portarmi via dal televisore. Ma io non volevo sentir ragioni. Di cosa hai bisogno quando hai BimBumBam?! Se mai avrò un figlio o una figlia imporrò solo una legge: fino a 16 anni né religione né televisione, poi si venda a chi gli/le pare.

Ve la ricordate la pubblicità della Coca Cola del 1990? Ma perchè quel branco di freakkettone e capelloni sponsorizzava una delle peggiori multinazionali che la storia ricordi? Suprema la pubblicità dei profilattici Control, quella col professore che chiede alla classe "Di chi è questo?!" e tutti "E' mio! E'mio! E' mio!". Viene davvero il magone quando rivedo la pubblicità delle Ta-Ta Ta-Tabù, delle Morositas, dei rubinetti Zucchetti, il pollo che sa di dado, i bastoncini di capitan Findus, l'aranciata San Pellegrino e le morbide Fruit Joy.

Se volete risparmiare tempo e "ammalinconiarvi" un po' cliccate direttamente qui.
Se invece, come me, eravate fan sfegatati di He-Man cliccate qui.

Monday, May 26, 2008

"Sorry, Asia, you smell"

Unbelievable!!

Consigli per gli acquisti

“Demons a ma porte” (鬼子来了), film in bianco e nero, narra le vicende in un povero villaggio cinese del nord est durante l’occupazione giapponese. Tutt’altro che la solita minestra, film divertente e tragico, con un paio di scene da sbellicarsi dalle risate. Altro che Stanlio e Onlio.
“Swallowtail Butterfly”, film surreale e tremendo, droga puttane violenza baracche migranti: la Tokyo (e il mondo) del futuro. Molte scene ridanno alle immagini che in questi giorni ci vengono dall’Italia (campi nomadi, raid neo-nazisti, manganellate a Chiaiano).
“Da Mao a McDonald’s”, del 1995, libro di 500 pagine del giornalista italiano Fernando Mezzetti, in Cina durante gli anni ottanta, amico e collega di Tiziano Terzani. Narra nei particolari il passaggio sociale, economico e soprattutto ideologico e politico dalla fine di Mao all’avvento del “socialismo di mercato” dei giorni nostri.
“Zuppa d’erba” di Zhang Xianliang. Ricordi della prigionia nei campi di rieducazione attraverso il lavoro nella Cina del “Grande Balzo in Avanti” e della “Rivoluzione Culturale”. Terribile.
“La strada celeste” di Xinran, giornalista cinese sposata con un inglese, insegna alla SOAS di Londra, famosa per l’altro libro “La metà dimenticata”. Illustra una storia (per quanto assurda e incredibile) vera di un viaggio, un viaggio di vent’anni (fine anni cinquanta - fine anni settanta), da Suzhou al Tibet e ritorno, di una gran donna cinese, medico e moglie, alla ricerca del marito perduto.

Umorismo
有一天,老王到乡下去找朋友,经过一座小桥,在桥上看到一个乡下人,身边有一只看起来很凶的狗。
他就问:“请问,你得狗会不会咬人?”那个乡下人说:“我的狗虽然看起来很凶,但绝对不会咬人”。
没想到老王一过去,就被狗狠狠地咬了一口。他生气地说:“你不是说你的狗绝对不会咬人吗?”
“对。。。但那只不是我的狗”。

Indovinello
旅行者来到一个陌生的城市。该城市的男人只在星期一,二,三说谎;女人只在星期四,五,六说谎。这位旅行者当天不知道是星期几,就去问了路上的一男一女。两人都不多说,只说了一句:“昨天我说谎了”。请问,如果你是旅行者,知道那天是星期几吗?

Friday, May 23, 2008

“In tema di civilizzazione alcune cose tra noi e la borghesia sembrano apparentemente uguali in superficie, come per esempio la cortesia. Ma per noi la cortesia è basata su uguaglianza e rapporti fraterni fra compagni. La loro è niente altro che un velo per coprire i loro intrighi per fregarsi l’un l’altro”

Jiefang Ribao (quotidiano di Shanghai), 28 agosto 1982

Wednesday, May 21, 2008

Job requirements

Senior website editor (part time, in Beijing)
- native english speaker, ideally also fluent in mandarin and cantonese
- familiar with internet
- 8/10 hours a week
if interested send your c/v and salary expected to: songb@jhconn.com
www.kvbkunlun.com

Check this out!

Alla cena tra studenti stranieri di ieri sera, un nostro compagno di studi giapponese che si occupa di media e giornalismo ha realizzato questi dieci minuti di video, allegria e cinese, poi messo su youtube: check this out!

Exploited: monto la polemica. Identità sinologica e mercato globale


Che cosa è un "sinologo"? Oggi "sinologo" non vuol dire più niente, anzi suona male negli ambienti di sinistra perchè sa di "colonialista". In passato indicava chi "studia la Cina", in particolare nei suoi aspetti culturali, storici, filosofici, antropologici, archeologici, senza necessariamente saperne la lingua (il cinese mandarino o le altre lingue e dialetti parlati in Cina).

Oggi "sinologo" fa ridere, ma tra studenti di cultura cinese ci piace definirci "sinologi" e farci due risate sopra, tanto per darci, tristemente, un titolo, una dignità. Poichè un laureato in Economia non è un economista né un laureato in Lettere è un letterato, a maggior ragione un laureato in Lingue e Civiltà Orientali (lingua cinese) non è un sinologo. Formalmente siamo tutti dottori, ma siccome dire "dottore in Lingue e Civiltà Orientali (lingua cinese)" fa cagare, allora ci piace definirci "sinologi" e soprattutto scrivere "sinologo" nel biglietto da visita, che oltre a far sbellicare dalle risate è anche discretamente punk: "Piacere, Dott. Daniele Massaccesi, sinologo".

Chiamateci e chiamiamoci come vi / ci pare, la cosa peggiore è che non siamo "nessuno". O almeno questo penso. Lo penso dal giorno in cui mi sono iscritto alla facoltà di Lingue e Civiltà Orientali (lingua cinese) all'Università "la Sapienza" di Roma, un sei-sette anni fa. Lo penso da un sacco di tempo, ma lo scrivo ora perchè mi sono tornati in mente vari dibattiti e discussioni con "sinologi" ventenni e trentenni di Roma e di Pechino, in particolare il piacevole incontro qualche giorno fa con delle carissime amiche, nonché ex compagne di studio.

Il punto era che noi "sinologi" siamo un po' l'ultimissima ruota del carro, in Cina come in Italia, una sorta di "nessuno", usati e sfruttati dal mercato per le nostre supposte capacità di capire e tradurre il cinese. Ci passano avanti tutti, laureati in economia, ingegneria, architettura, scienze politiche, che parlino un inglese discreto e abbiano fatto sei mesi di studio in qualche scuola privata di cinese in Cina, tanto per capire che il cinese è dfficile da imparare e tanto vale lasciar perdere subito. Siamo usati e sfruttati come pseudo segretari/ie, fotocopisti, centralini, guida turistica ai centri commerciali di Shanghai e Canton, insomma baldi giovani che ti accompagnano in giro per la Cina durante i tuoi affari commerciali, che risultano utilissimi soprattutto quando devi comprare una collana di giada per tua moglie in Italia non prima di esser passato a farti fare il "servizio completo" dalla massaggiatrice cinese per "due soldi" (gli stessi "due soldi" con i quali la massaggiatrice cinese ci vive due settimane nel suo villaggio natale e tu "sinologo" italiano a Pechino ti ci paghi cinque cene alla mensa studentesca). Credo sia questa la migliore definizione contemporanea di "sinologo". Non so bene come funziona in Nord Europa o nel continente americano, ma per gli italiani è grosso modo così. Motivo per il quale le mie carissime amiche avevan buttato lì l'idea di metter su una sorta di sindacato, una "union" di "sinologi"-interpreti italiani in Cina per "tutelare" i nostri diritti del lavoro e soprattutto i nostri stipendi. Per conquistarci una dignità insomma, in nome del fatto che l'unione fa la forza.

Scettico come sempre (ma anche come sempre felicemente stupito della decisa intraprendenza delle mie amiche) ho manifestato i miei dubbi, primo fra tutti il fatto che noi "sinologi" italiani siamo persone quasi senza identità, non sappiamo neanche come presentarci, già dire che sei un interprete ti caratterizza e identifica fortemente, peccato che noi non siamo interpreti e la scuole di interpreti sono altra cosa dalle università dove si insegnano Lingue e Civiltà Orientali. Sapere (più o meno bene) una lingua non significa necessariamente fare l'interprete: altrimenti tutti i tantissimi cinesi nati e vissuti in Italia e tutti gli italiani nati e vissuti in Cina farebbero questo mestiere e lo farebbero meglio di chiunque altro. Se non lo fanno è perchè non interessa loro (o perchè non sanno quante opportunità di lavoro ed "easy money" avrebbero).

Ma torniamo a noi. A noi "sinologi". Che cazzo devo fare della mia vita, io, "sinologo"? Chi sono? Dove è il "mio" posto? Per quanto non ci sia niente di male andare a lavorare sottopagati in uffici di aziende italiane o joint venture in Cina come telefonisti-fotocopisti-segretari-traduttori di e-mails, credo che, almeno alle origini, non fosse quello il nostro posto. Che poi finiscono (e finirò anche io a breve, il 25 giugno sarò finalmente a pieno titolo disoccupato... "Piacere, Dott. Daniele Massaccesi, disoccupato") tutti lì è un altro discorso.
Il nostro posto credo dovrebbe essere altrove: nei centri di ricerca, nelle sedi di riviste e giornali che si occupano di oriente, nelle scuole e nelle università, nei siti archeologici, nelle biblioteche, nelle troupe televisive che realizzano film e documentari sulla Cina. Credo sia quello il nostro posto. Lontano dai posti dove circolano capitali, lontano dalle compra-vendite, lontano dai commerci. Che poi non tutti si sono laureati in "sinologia" per finire nei posti che ho detto due righe sopra lo so benissimo e me lo auguro soprattutto. Uno (compreso me) può benissimo scegliere di studiare la Cina per semplice interesse e curiosità e finire per laurearsi in cultura cinese senza dover finire in un centro di ricerca e andare piuttosto a fare panini a Londra o l'interprete a Canton. Ma credo comunque che il posto del "sinologo" sia altro. Il sinologo è quel particolare animale bipede erettile dotato di scatola cranica e laurea cum laude che quando sente parlare di Cina sente una scossa su tutto il corpo, alza la mano e senza arroganza dice "Sì, sì... ho letto qualche libro sulla Cina e ho sputato parecchio sangue sui caratteri cinesi", correggendo il tiro di giornalisti venduti, turisti irrispettosi, businessmen ignoranti, attivisti esaltati, economisti preoccupati. Il "sinologo" dovrebbe essere quello che impedisce agli altri di parlar male (ovvero ciarlare senza sapere neanche di cosa si sta parlando e senza essere in grado di dare collocazione geografica al Tibet o storica a Matteo Ricci) della Cina. Fratelli e sorelle "sinologi" io credo che il nostro posto sia qui.

Cazzo il lavoro è una cosa davvero importante. Da giovane lo disprezzavo, ora capisco a pieno la frase "il lavoro nobilita l'uomo". Ci dà una dignità, una collocazione, un senso, una direzione. Non che il lavoro sintetizzi tutto questo ma di certo dà una bella mano. Togliere il lavoro ad un uomo è il miglior modo per umiliarlo. Se avessi un lavoro conforme alle mie passioni, ai miei studi e alla mia formazione smetterei di studiare e di cercare fantasmagoriche borse di studio per rinviare l'entrata nel mondo del lavoro sottopagato negli uffici di aziende italiane tra persone in giacca e cravatta che pensano che la carta non l'abbiano inventata i cinesi ma McDonald's.
Sogno un posto da "sinologo" in qualche centro di ricerca sulla Cina contemporanea o in agenzie di stampa che si occupano di Estremo Oriente, finirò a fare i panini a Londra o l'interprete a Canton, ma una cosa la so: il significato del termine obsoleto e senza senso di "sinologo". Evvai! Evviva il sindacato libero di "sinologi" italiani venduti al mercato globale! Viva!

"Per troppi anni nel nostro paese non si è tenuto conto delle leggi dell'economia. Si credeva che l'ideologia potesse risolvere tutto, ma l'economia ha leggi che l'entusiasmo rivoluzionario non riesce a piegare.
...
Il sistema socialista è superiore al capitalismo per la proprietà pubblica dei mezzi di produzione, ma ciò non vuol dire ignorare i meccanismi economici. Ne deriva in primo luogo che le imprese debbono produrre per il mercato merci di buona qualità a prezzi competitivi. E se si parla di concorrenza è logico che si debba parlare di profitto. Per undici anni in Cina nessuna impresa ha badato ai conti, nessuna ha conseguito profitto. Molte ora lo fanno. Vorremmo ce ne fossero di più. Quelle che non vi riescono, in teoria dovrebbero auto-eliminarsi, ma ci sono problemi sociali che non possiamo ignorare. Però questa dovrebbe essere l'eccezione, non la regola"

Da un'intervista del 1980 a Xu Dixin, 76 anni, direttore dell'Istituto Centrale di Ricerche Economiche

Aria di partenza e malinconia












Cominciano le prime partenze (cioè ritorni-rimpatri) di compagni di studio e amici, comincia ad alzarsi pesante l'angoscia per il futuro e amara malinconia.
E' stato bello conoscerti fratello, piacevole studiare e dibattere con te, confrontarsi, contraddirsi. Ti auguro il meglio, fai buon viaggio, chissà, magari un giorno ci rivedremo, forse no, fino a quel momento, well, I'm atheist but still... god bless you...













Monday, May 19, 2008

Ancora uniti, pensando al Sichuan 烛光活动














































La Cina ha indetto tre giorni di lutto nazionale (哀悼日, cioè "giorni delle condoglianze") a partire da oggi 19 maggio. Alle 14.28 la nazione si è fermata per tre minuti al lungo e straziante suono di una sirena. Tutti e tutto fermi. Il traffico, le attività, la popolazione. Chiusi molti club e sale del divertimento, l'invito per tutti era quello di avere un atteggiamento di rispettoso silenzio, almeno per i tre minuti. Piazza Tiananmen piena di gente, immobile.
Potevamo noi studenti stranieri dell'Università del Popolo stare buoni a farci i cavoli nostri? Ovvio che no! Il piccolo grande Vikam, studente indiano, ha fatto un paio di chiamate e chiesto il permesso ad un responsabile del nostro dormitorio per "improvvisare" (non riesco a trovare termine migliore) una veglia (烛光活动) di un'ora nel prato del nostro campus. Ricominciamo in tre ragazzi il giro del dormitorio, porta porta, informando dell'attività improvvisata e decisa per le otto di sera, chiedendo un renminbi (dieci centesimi di euro) come contributo per le spese per le candele. Alle 19.35 terminiamo di raccogliere i soldi (stavolta le facce degli studenti erano un po' meno appassionate, oramai ogni volta che mi vedono nei dintorni sanno che sono lì per chiedere qualcosa per le vittime del terremoto... comunque ancora grande solidarietà), 186 renminbi, circa 19 euro. In Cina con 19 euro di candele ce ne compri. Wikam va al prato a raccogliere i partecipanti, io corro verso il supermercato dotato di candele più vicino: un chilometro. Torno tutto sudato dopo venti minuti, ho comprato tutte le candele che avevano, non riesco a credere ai miei occhi, sono venuti più di cento studenti, stranieri e cinesi. Sistemiamo alcune candele a forma di cuore e al suo interno altre candele a formare i caratteri di "Wenchuan", il nome del distretto nel Sichuan per il quale il terremoto verrà ricordato. Sono le 20.00 passate, distribuiamo le altre candele da tenere in mano, un ragazzo cinese inaugura quella che si rivelerà una cerimonia... si ammassa sempre più gente, accendiamo lentamente le candele, foto a non finire, ancora gli studenti del Dipartimento di Media e Comunicazione a fare riprese e raccogliere interviste. "Chi ha organizzato questa veglia?" si chiedono i cinesi fra di loro. Vagli a spiegare che a Wikam l'idea è venuta alle quattro di pomeriggio e abbiamo fatto tutto in meno di due ore... non importa l'organizzazione, bello vedere tanta partecipazione ad un evento semplice e spontaneo, quasi per nulla pubblicizzato. Accese tutte le candele osserviamo qualche minuto di silenzio e già noto qualche lacrima scendere in alcuni visi delle studentesse, poi un ragazzo cinese ringrazia noi stranieri per aver organizzato la veglia e invita i presenti a dire una frase per le vittime nella rispettiva lingua madre. Bella idea davvero. E' stato molto emozionante, anche io mi sono commosso, a turno e senza fretta qualcuno si faceva avanti e diceva poche parole strozzate in gola in chissà quale lingua, di sicuro alcune erano preghiere, ho riconosciuto un "padre nostro" in portoghese da parte di alcune studente dell'Angola, le mani giunte dei cristiani, le mani davanti al viso di induisti e buddhisti cinesi, tailandesi, indonesiani, vietnamiti, il segno della croce dei russi ortodossi e poi molto altro recitato ad occhi chiusi e singhiozzato, molti guardavano il cielo, molti i riferimenti teisti che tutto sommato per una volta andavano bene anche per tutti gli atei. E' stata come una grande preghiera laica e poliglotta, "tante lingue tanti colori tante religioni una famiglia" come qualcuno ha detto. Sentito soprattutto il ringraziamento (per nulla necessario ma ben apprezzato) da parte di molti cinesi, non pochi dei quali dal Sichuan. Su invito di qualcuno abbiamo fatto tre lentissimi giri intorno al grande cuore illuminato e lasciato le candele attorno ai caratteri di "Wenchuan". In ultimo ci siamo tutti seduti nel prato ad osservare in silenzio le fiamme mangiare cera fino a spegnersi. Man mano che gli studenti se ne andavano si fermavano altre persone, curiosi, cinesi di passaggio, professori, operai, studenti, bambini, anziani. Chiedevano a noi pochi studenti stranieri rimasti chi e come avesse organizzato la veglia, fermandosi qualche minuto anche loro a fissare i lumini e scattare qualche foto. Lacrime e silenzio. Dicono che sono 70.000 le vittime della sciagura. Alle ore 23.00 c'erano ancora dei lumini non del tutto spenti, sono arrivati degli studenti cinesi sui rollerblade, venivano da Piazza Tiananmen dove han detto che era pieno di gente, moltissimi stranieri e altre veglie. Hanno portato altre candele e siamo rimasti a fissarle tutti insieme fino a mezzanotte. Un amico mi ha mandato un messaggio al cellulare "Ho dato 100 euro per le vittime del Sichuan e altri 100 euro per quelle in Birmania. Non so come arrivo a fine mese, ma ora mi sento molto meglio". Grazie.

p.s. Stasera un saluto particolare a te Silvietta. So di non essere un granché come fratello, ho sempre tempo per tutti e quasi mai per te, ti prego credimi se ti dico che anche se sono troppo spesso lontano fisicamente tu sei sempre nei miei pensieri... Buon compleanno.




Sunday, May 18, 2008

La solidarieta' non ha razza ne' colore

什么叫“团结”?!在北京市的天安门广场可以看到毛主席的大肖像,旁边就有两个大字格言,一个是“世界大团结万岁”形容毛主席时代的国际工人的团结、反抗压迫阶级的奋斗,形容社会主义与有个政治方面的意思。
如果想深一点理解“团结”的意思,应该看在中国近来的情况:在四川汶川镇的大地震之后,中国人民立刻开始不同的团结活动。大陆、香港、台湾、外国的老百姓都自愿要帮四川的受害人,中国政府通过不少组织的合作开始捐钱,捐血,收集衣服,派士兵、护士、医生、技士到四川的灾区帮帮忙。我们中国人民大学的留学生也要给我们的贡献:跟几个同学决定去四川但是后来发现他们需要专业自愿者,比如技士或者护士,就觉得我们不太合适。因此几天前我的德国朋友给我打电话说他中国女朋友跟中国的红十字会有关系,我们可以在留学生公寓收集衣服给红十字会。好主意!我跟一个德国同学拿了几个大袋子,从十二到第一层一门一门都敲一下,用不同外语问同学们有没有不用的衣服,送给四川的受害人。没想到后来我们收集了十多个充满衣服的大袋子,大家的团结真是广大的!很多同学对我们说“我能不能帮你们做这么宽厚的行为!?”,还有,感谢他们时不少人回复“谢什么?是应该的!”.
前天我们留学生宿舍对面从早到晚几个同学带了一张桌子和两把椅子,开始为了四川的幸存人捐钱。下课时我也去帮他们。我们六个小时之内捐了9200元钱!大家都很高兴!然后我们几个留学生跟办公室的责任员一起走到学校旁边的一个中国无政府组织,叫“中国慈善基金”,交给捐款箱。那边的自愿者都感谢我们,拍了好几个照片,被记者采访,给我们一张文凭和发票。谁都很激动,满意,开心。
但最厉害的团结行为我是刚才网上读的:在四川的灾区有个警察女士喂奶八个幸存婴儿!这些婴儿中间五个由于地震成为孤儿,没母亲能喂奶他们,其他的三个婴儿目前在灾区的医院,没有奶粉吃。因此这位高尚的警察女士无疑拿了婴儿给他们喂奶。这真叫团结!谢谢警察女士!向这位高尚警察女士学习!
世界大团结万岁!国际大团结万万岁!

foto: ChinaDaily on-line

Umilmente foto





































Vita nei campi di rieducazione attraverso il lavoro...

"Se mangi panini di miglio grezzo non caghi"
"L'uomo e' ferro, il cibo e' acciaio; se salti il pasto, la fame e' il tuo guaio"

Soddisfare i propri appetiti sessuali poteva causare il problema denominato "contraddizioni interne al popolo"

Da allora, nel vedere una donna con un bel seno, per prima cosa avrei pensato a mangiare, non al sesso. Ancora oggi e' cosi'

Il suicidio in se' stesso e' comprensibile

Zhang Xianliang, "Zuppa d'erba"

Chinese rock


Sabato sono stato a trovare una cara amica cinese, studentessa di arte. Abita sola in un mini appartamento vecchio stile, piccolo ed essenziale, scarafaggi e puzza di fritto, freddo e privo di doccia, tazza del cesso, arredamento. Comunque da paura, la mia residenza ideale. Abbiamo cucinato insieme, riso bollito, carne di pollo con pezzi di cetriolo, frittata di cipolle, zuppa di carne di maiale e rape salatissime (specialità del suo paese, nella provincia del Jiangxi, Cina meridionale). Bevuto due birre e visto dei documentari sul primo rock cinese... signori che storia!! A parte Cui Jian, padre del rock cinese, non ricordavo i mitici Tang Dynasty (metal rock) e la loro versione rockettara dell'Internazionale cinese. Ho visto in video amatoriali dei personaggi assurdi e delle band ormai morte che conobbi la prima volta che misi piedi a Pechino, nel febbraio 2004. E ho rivisto un ragazzo completamente pazzo, capelli lunghi e barba, chitarra e gonna, che si aggirava nella vecchia Sanlitun nei locali pieni di occidentali e si esibiva per un sorso di grappa, gridando e roteando, blaterando frasi idiote che non capivo ma che facevano piegare i cinesi; un giorno scambiai la mia felpa per la sua chitarra e poco dopo tentò di farmi un succhiotto al collo: fenomale quel tipo! Storico il "Live in Hong Kong" 1994. Poi se potete dovete assolutamente scaricare e vedere "Post Revolutionary Era" (in cinese 后革命时代), mostra immagini dei primi artisti rock scoppiati, ubriaconi, fuori dal mondo... giovani, magri, capelli colorati, squattrinati, sigaretta sempre in bocca e birra al seguito, vivevano in mini comunità nelle periferie-campagne di Pechino, sale prove minuscole e la curiosità/stupore dei contadini cinesi sul finire degli anni novanta. E il primo MIDI CONCERT, nel maggio 2002, da tutti ufficialmente riconosciuto come il più figo in assoluto. Ne avevo sentito parlare ma mai visto le immagini... pazzesche, assurde, sembra Woodstock in versione cinese, niente biglietto niente polizia niente ordine, branchi di giovani cinesi (pochissimi stranieri) che saltano e ballano sotto palcosceni improvvisati, ragazzi completamente nudi che rotolano nel fango, falò e incendi così come dio li manda, le prime creste e i primi giubboti di pelle con borchie, lancio di oggetti e chitarre sfasciate, pazzi in camicia e occhiali che assaltano il palco e si mettono a urlare col cantante, la follia anarchica giovanile in versione cinese, altro che i concerti a cui assisti ora a Pechino nei festival o nei pub, scene atomiche per davvero.
Peccato non esserci stati, cazzo cazzo cazzo!

Friday, May 16, 2008

Solidarietà che non accenna a diminuire

Sempre Cina, tema sempre terremoto di Wenchuan, sempre che vi racconto di ciò che succede nel nostro campus, quello dell'Università del Popolo.
I vestiti donati dagli studenti e alloggiati nella sala da ping pong nel seminterrato continuano ad ammassarsi. Ricevo telefonate da gente che non conosco, non so chi abbia dato loro il mio numero, "Pronto, sei Daniele? Ho dei vestiti, sono alla camera n. XXX, edificio n. XXX, puoi passare a prenderli?". E accumuliamo.
Stamattina lezione interamente dedicato al sisma, aggiornamenti, scambio di informazioni e opinioni. Sempre stamattina tre studenti (tra cui Gina, ragazza colombiana che fa un Master in Relazioni Internazionali e si occupa di NGO a Pechino) si sono messi dalle 9.30 alle 16.30 con un banchetto, due cartelloni, colori, penne e una scatola di fronte al dormitorio degli studenti stranieri a chiedere offerte per i terremotati del Sichuan. A fine lezione ci siamo fermati in molti a dare il cambio e offrire collaborazione, passava molta gente, pochi sono stati gli indifferenti, quasi tutti han messo mano alle tasche, scritto frasi di solidarietà nei cartelloni in decine di lingue diverse (dall'estone all'urdu, dal mongolo al bengali). Si sono fermati anche professori, una televisione e gli studenti cinesi del Dipartimento di Media e Comunicazione, interviste, discussioni, articoli di giornali e riviste, scambio d materiali e foto. Anche momenti di commozione e qualche lacrima. Alle 16.30 con altri studenti e un rappresentante cinese abbiamo preso cartelloni e scatola, tutti a piedi, direzione China Foundation for Poverty Alleviation (中国慈善基金), una NGO cinese che conosceva Gina, che porterà i soldi raccolti nelle zone disastrate. Eravamo una decina di studenti stranieri, dopo 20 minuti eccoci alla sede della CFPA. Ultimo piano senza ascensore, serie di uffici stile film polizieschi americani anni '80, un via vai incredibile di persone, impiegati, volontari, contabili, cellulari e computer, molti giornalisti e telecamere, tutti cinesi. Una stanza più grande con altre persone che facevano donazioni e alle spalle un megaschermo su cui trasmettevano immagini in contemporanea dalle zone del sisma. E poi un cartellone con foto amatoriali di zone montagnose nel Sichuan con ponti distrutti, case in rovina, feriti e lacrime, posti che la TV non credo abbia fatto vedere, posti dove Dio Marx Confucio non sono ancora passati. Il nostro arrivo genera meraviglia nonostante la totale confusione, non credo ci stessero aspettando, Gina regge la scatola, due donne ci si fanno incontro "Voi siete...?"... "Università del Popolo, studenti stranieri". "Grazie ragazzi...". E' tutto un commuoversi, strette di mano, fotografie, interviste, riprese, prego si sieda, no si sieda prima lei, firmiamo delle carte, spieghiamo il lavoro, rompiamo la scatola e ci mettiamo a contare i soldi sotto le telecamere e gli occhi di responsabili e volontari... 9.198 renminbi... mi viene da piangere... pacche sulle spalle, applausi, in appena sette ore siamo riusciti a raccogliere 9.198 renminbi!! Quanti sono 9.198 renminbi? Sono circa 920 euro. Ma qui non siamo in Europa, qui 920 euro sono 9 stipendi mensili da operaio o impiegato. 4596 ciotole di riso. 1300 magliette. 700 paia di pantaloni. Insomma un sacco di soldi. Un grande contributo raccolto in poche ore da studenti stranieri fuori dal loro dormitorio, spontaneamente e liberamente. Senza parlare del fatto che la maggior parte della gente che vive in un dormitorio in stanze doppie con bagni in comune è generalmente gente squattrinata, molta della quale (come me) vive con la borsa di studio, indipendentemente dal fatto che venga dal Cile o dalla Cambogia, dall'Italia o dal Canada (beh, ovviamente i canadesi o italiani che vivono qui si contano sulla punta delle dita, mentre è pieno di vietnamiti, mongoli, laotiani, africani e giovani da paesi meno ricchi dei nostri). Insomma credo che la maggior parte di noi abbia messo mano alla proprio borsa di studio per fare la donazione, indipendentemente dalla somma versata. Un bel gesto credo, valorizzato da tutto quanto ho appena detto.
La CFPA ci ringrazia calorosamente, ci stampano un "attestato di donazione" con tanto di ricevuta e somma versata, lasciamo i cartelloni e una lettera di presentazione della nostra università che speriamo arrivi dove davvero ce ne sia bisogno, insieme ai soldi e alle nostre e loro speranze. Incontro e strette di mano col direttore, un omino all'apparenza davvero in gamba. Ultime foto e interviste, prendiamo la via di casa e spargiamo la voce appena tornati in dormitorio... 9.198 renminbi! Bravi ragazzi!

Coraggio fratelli e sorelle del Sichuan, non siete soli...

Thursday, May 15, 2008

Giornata d'altruismo

Quando si dice "non me l'aspettavo proprio!", piacevolmente sorpreso da tanta solidarietà o forse è solo l'entusiasmo che non accenna ad andarsene...
Prendiamo contatti con la Croce Rossa cinese tramite Roman (fenomenale punkettone di Germania) e molto spontaneamente e disorganizzatamente io e Anna, studentessa tedesca, decidiamo di andare porta porta nei corridoi del nostro dormitorio di stranieri a chiedere qualche indumento per le vittime del terremoto nel Sichuan. Non sappiamo cosa e quanto ricaveremo, ma perchè non provare?! Detto fatto. Partiamo dall'ultimo piano, il dodicesimo. Disorganizzati come siamo non abbiamo neanche un cesto o una scatola per i vestiti, al bagno rubiamo due mega sacche nere usate dalle donne delle pulizie per raccogliere l'immondizia. Toc toc! Stranamente le porte si aprono quasi sempre, fanno capolino musetti orientali, facce assonnate e incuriosite, io e Anna ogni volta ripetiamo la stessa frase in cinese o inglese "Ciao amico, stiamo raccogliendo indumenti per le vittime del terremoto nel Sichuan, hai vestiti che non ti servono?" e quasi sempre la risposta è "Sì, certo, aspettate un attimo..." e nel giro di dieci minuti riempiamo il primo mezzo sacco. Si aggiungono due tedeschi e ci diviamo i piani. Due tre piani dopo abbiamo già riempito due sacchi, altri studenti si offrono per aiutarci, chi si procura altri sacchi, chi telefona ad amici, chi si organizza per andare in altri dormitori... quando si dice che la rivoluzione scoppia in un attimo... ah ah... quasi tutte le porte si aprono, non abbiam bisogno neanche di finire la frase che il 90% delle persone tira fuori qualcosa, magliette maglioni jeans asciugamani borse scarpe, alcuni letteralmente svuotano gli armadi e le valigie, si accumula gente, occasione per conoscersi, scambiare due chiacchiere, parlare del sisma, passarsi informazioni... i sacchi pesano sempre di più, vengo a sapere che l'Unione degli Studenti Coreani, quella dei Giapponesi e quella dei Vietnamiti ha già raccolto soldi e indumenti nei giorni scorsi e che tre studenti che collaborano con una NGO faranno la raccolta soldi e indumenti anche domani. Quando io e Anna e gli altri diciamo "Grazie!" a chi ci getta vestiti nei sacchi ci sentiamo spesso rispondere "Grazie di cosa?! Dovere!" o "E' bello quello che state facendo" o ancora "Posso aiutarvi?!", in un'ora i dodici piani del dormitorio sono stati ripuliti di indumenti inutilizzati, abbiamo raccolto una decina di grossi sacchi neri pieni fino all'orlo! E abbiamo anche raccolto i nomi di chi ha donato, nessuno escluso, su precisa richiesta della Croce Rossa. Ci presentiamo alla lobby del primo piano in quindici studenti e tanti sacchi, le signorine cinesi alla reception non credono ai loro occhi, chiamano un qualche responsabile del dormitorio e ci lasciano occupare la sala da ping pong al seminterrato da usare come magazzino provvisorio per i sacchi fino a quando il pulmino della Croce Rossa non verrà a prendersi e (speriamo) destinare tutto a chi in questi giorni passa le notti per le strade montuose del Sichuan centrale. Ero simil-commosso, perchè non mi aspettavo così tanta spontanea e immediata solidarietà da TUTTI e TUTTE gli studenti stranieri del dormitorio. Han dato pressochè tutti, della serie "bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato". Europoidi, africani, arabi, centrasiatici, orientali, bianchi, neri, musulmani, ubriaconi, secchioni, mamme, tutti. Quando ci siamo lasciati c'era ancora gente che si passava parola per portare altra roba più tardi nella sala da ping pong. Io sono fuggito all'ambasciata italiana perchè davano un film e poi avevo amici da beccare, appena metto piedi fuori dal dormitorio vedo il campus pieno di avvisi e attività pro terremotati, avvisi per le donazioni, tre ragazzi cinesi che improvvisano un concertino di fronte alla mensa per raccogliere soldi da destinare alla vittime, un'intera università che non parla d'altro e che, una volta tanto, non si limita solo a parlare. Non è bellissimo tutto questo?!Anche adesso che a notte inoltrata torno a casa, trovo nella mia camera altri sacchetti di indumenti portati chissà da chi e sulla scrivania una lista di nomi. Abbastanza incredibile.
Grazie ragazzi/e! Lunga vita alla solidarietà studentesca!

有意思了!

“现在正在下雨,天气又冷,大家要吃苦了,但坚持一下,过一段时间情况就会好转的,大家就可以回家了。
房子裂了,塌了,我们还可以再修。只要人在,我们就一定能够渡过难关,战胜这场重大自然灾害。
我是温家宝爸爸,孩子们一定要挺住,一定会得救”

Wen Jiabao, premier cinese, discorso ai bambini colpiti dal sisma di Wenchan, 13 maggio 2008

“别跟老外搅在一块儿,早晚肯定会被他甩了,不会有什么好下场。(。。。)我最讨厌中国女孩与外国男子搞在一起。外国人有什么好?光是他们身上那些明晃晃的汗毛就让人受不了”

Anti occidentalismo dai toni razzisti, tratto da "Matrimonio e famiglia" di Guo Ying, 2001

Wednesday, May 14, 2008

Rescue!


Mentre il numero delle vittime, dei sotterrati e dei dispersi continua impietoso a salire (12.000, 9404 e 7841 rispettivamente secondo le cifre ufficiali che ho letto nel giornale di stamane) e mentre aumentano le immagini della tragedia nel Sichuan, sembra che non ci sia bisogno di volontari (molti sono accorsi dalla regione stessa) ma personale specializzato ed esercito.

Si possono fare donazioni (guarda qui come) e si raccoglie sangue un po' ovunque. A Pechino ci sono diverse zone dove e' possibile donare il sangue, domani mattina di fronte al campo sportivo del mio campus ad esempio.
Sarebbe anche da collezionare abiti ed indumenti che non usiamo e trovare il modo di farli arrivare a chi di dovere. Mi sto organizzando con degli studenti tedeschi qui nel campus, se volete contibuire fatevi sentire.

Tuesday, May 13, 2008

AVVISO IMPORTANTE

Ah, dimenticavo! Ho provato a leggere e chiedere in giro, non ho avuto molte informazioni, non ho capito se cercano volontari per il disastro nel Sichuan, magari Wen Jiabao si riferiva solo all'intervento dell'esercito e alla solidarieta' dei cinesi...
perche' se dovessero servire volontari per qualsiasi tipo di lavoro e soccorso alla popolazione civile e accettano anche volontari stranieri io parto anche subito, non ho nessun motivo piu' importante di questo per restare a Pechino nei prossimi giorni... ho visto immagini a sufficienza, e' una catastrofe umana, se c'e' bisogno io non esito a partire, donare sangue, scavare nel fango, assistere bambini ed anziani. Credo che quando l'uomo chiama sia l'uomo a dover rispondere, non dio ne' gli eroi, no?!
Fatemi sapere, se qualcuno parte o sa di quache info a riguardo io sono a Pechino in attesa di chiamate. Andiamo.

关于正确处理人民内部矛盾的问题


Sempre amato andare per musei... anche i più insignificanti e noiosi sono e rappresentano un pezzo di storia e se vai pazzo per la storia è nei musei che va "vissuta". Vivo a Pechino da talmente tanto che nell'ultimo anno di musei non ne ho pressoché più visti, ma qualche giorno fa una persona mi ha parlato del "Museo della Polizia di Pechino"...
Ingresso 50 centesimi di euro, gratis per studenti. Quattro piani, all'interno di un edificio che era una banca, di fronte al palazzo della Corte Suprema del Popolo, in una viuzza di fianco a piazza Tiananmen. Sono andato da solo, all'una di pomeriggio, era deserto e piacevolissimo. Era da passarci tre ore almeno, leggendo nei dettagli le numerose didascalie in cinese ed inglese. Rappresenta la storia delle polizie in Cina, dai tempi andati ai giorni d'oggi. Video, materiali, armi, divise, fotografie. Le fotografie sono le cose che più amo nei musei, specie quelle in bianco e nero. Odio armi e divise, ma faccio un'eccezione per quelle che si trovano nei musei. Sono i musei l'unico luogo dove dovrebbero esistere armi e divise. A monito per i giovani di tutto il mondo: "I tuoi antenati erano talmente idioti da passare il tempo a farsi la guerra ed ammazzarsi a vicenda, spesso pagati dal soldo del più ricco, che storicamente è sempre stato anche il più stronzo". A monito. C'è una foto tremendissima di una forma di punizione tramite morte per agonia di moda durante i civilissimi Qing (1644-1911) che consisteva nell'essere legati ad un palo e sottratti di porzioni di corpo, pelle muscoli cartilagini etc... lentamente, sadicamente, implorando la morte. C'è anche la foto dell'arresto di Antonio Riva, il fascista italiano accusato di aver pianificato un attentato a Mao nel 1949, di cui ho parlato in un post tempo fa. Poi ci sono le storie umane di criminali, traditori, assassini, ladri, contrabbandieri. Un monumento agli eroi e martiri cinesi caduti per servire il popolo contro la malavita. Improvvisamente anche una foto del 1912 con su una scritta originale in italiano (dunque fatta o posseduta da un italiano nella Cina del tempo), raffigurante guardie di frontiera nello Yunnan. Mi è proprio piaciuto e ringrazio la persona che me l'ha fatto conoscere.
Più musei e meno galere! Più case e meno chiese! Più biblioteche e meno discoteche! Più punk e ancora più punk!


"(..) la rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo; non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. La rivoluzione è un atto di violenza, è l'azione implacabile di una classe che abbatte il potere di un'altra classe."

"A proposito di un'inchiesta sul movimento contadino nello Hunan" (marzo 1927), Opere scelte di Mao Zedong, vol. I.


foto: il "rimodellamento" della zona Qianmen, di fronte alla piazza Tiananmen. Stavo per perdere i sensi...

Monday, May 12, 2008

I terremoti cinesi non scherzano per niente

Gennaio 1556, terremoto nella provincia dello Shanxi (Cina centro settentrionale): 830.000 morti.

28 luglio 1976, terremoto a Tangshan (non lontano da Pechino): 242.769 morti ufficiali (poi portati a 270.000 nel 1996, 600.000 morti secondo le stime dall'estero), 164.851 feriti gravi.

12 maggio 2008, terremoto nella provincia del Sichuan e municipalita' di Chongqing (Cina sud occidentale): ...

La mia su Travaglio e Schifani

最近在意大利媒体上有个关于信息性和官员的热火讨论。问题是这个:官员必须不必须是光明正大的、从来没做过犯罪、看大伦理和正义的人?!这样问,回答一定是:“必须,当然必须!”,但目前意大利的议会里有70位议会议员以前做过犯罪(如支持黑手党,腐败,破产,诈骗,偷税等等)。上个立法议会罪犯议会议员更多了,可以说这次有进步,恭喜意大利投票者和意大利政府!
有人说“球员的目标就是踢好足球,如果他们这样做就好了,别管别的事儿。农民的工作就是耕地,如果他们耕得好就行了,别管别的事儿。官员的责任和义务是管理和政治,如果他们做好管理就好了,别管别的事儿”。我觉得这是黑手党者和疯人的说法。当然官员也是人,因此他们也不会完全无错无犯的,但如果他们本来是个罪犯怎么会成为个官员?!不尊重国家的规定并不看社会伦理的人怎么会成为人民的领导?!
意大利新的议会几天前选择它的参议院总统,Schifani先生。第二天,一位很勇敢的记者,Marco Travaglio,电视上说“Schifani先生几年前被法庭判决有罪的,因为跟几个黑手党者有关系和合作。他今天怎么会当参议院总统呢?!”。后来不少官员和记者批评Travaglio的态度,因为对他们来看,Travaglio随便咒骂新的参议院总统而且没有给Schifani先生反驳的机会。最可笑的是这些官员和记者批评Travaglio不是因为他说错的事情而是因为他说对的事情!我们新的参议院总统实际上几年前被判决有罪的,我们新的参议院总统真是个罪犯,但现在他任职那么高的位置。仿佛Travaglio的错误是广播这件事情,让观众都知道新的参议院总统的罪犯。
那么最近的讨论就是,信息性能到什么地方?能否传播关于官员的私人事情?官员有没有隐私权?我觉得他们应该没有隐私权,因为官员的事情就是人民的事情,任职时什么秘密应该都没有,尤其是罪犯的信息。隐私权不属于官员,隐私权属于老百姓。

Sunday, May 11, 2008

Più fottuto che confuso


Per smettere di fare il barbone mi servono soldi, mi serve un lavoro. Se un barbone si taglia la barba e cambia i vestiti magari un lavoro lo rimedia anche. Ma se trovassi un lavoro che senso avrebbe aver scelto di fare il barbone?! Serve un lavoro per servire quella stessa società dalla quale voglio invece evadere, o al massimo osservare con disprezzo dal bordo del marciapiede. Non voglio lavorare, queste metropoli di centri commerciali e banche non hanno nulla di dignitoso da offrirmi, fanculo il lavoro, meglio fare il barbone. Fila perfettamente. K.O. tecnico. Punto e a capo. Annichilito da quell'aneddoto di J.A. Thom tra il filosofo Aristippo e Diogene il cinico: Aristippo faceva la bella vita, ma serviva un padrone, Diogene al contrario faceva il barbone, ma senza padrone; vedendolo mangiare lenticchie gli disse Aristippo "Se tu sapessi servire un padrone non saresti costretto a mangiare lenticchie", prontissima arrivò la risposta di Diogene "Se tu sapessi mangiare lenticchie non saresti costretto a servire un padrone".
Già. Più fottuto che confuso. Punto e a capo.

Anonimo maceratese

Saturday, May 10, 2008

Di nuovo festa festa!!






















Grazie! Spashibo!

E la pellaccia a casa me l'hanno riportata. Dove Come Chi sono domande senza senso. L'intera notte in ristoranti russi a darci di vodka e chiacchierate, ogni cinque minuti in piedi e il brindisi, "Ai soldati morti per la nostra libertà!". Merda, è un peccato che non esista una cosa del genere in Italia, abbiamo ancora il mito dei partigiani, quelli che stavano dalla "parte giusta", ma non abbiamo un giorno di festa dove si beve e si brinda a chi ci ha lasciato in eredità la cosa più importante: la libertà. Invece i russi sì. Well, actually I don't remember much about yesterday, ma ricordo quell'alzarsi in piedi ogni tot minuti, i bicchieri di vodka in alto, i brindisi e il ringraziamento, tutti, donne e uomini, uomini e bambini, poi infilare coltelli e forchette nel piatto, poi di nuovo in piedi, quegli occhietti azzurri, il naso storto, bocche dove manca un dente per lo meno, baffuti, allegri, liberi, i russi. Ricordo Jonik telefonare al nonno e dirgli "Grazie!" e ricordo quell'ucraino grande il doppio di me e alto la metà di me, ricordo di averlo abbracciato e ringraziato e lui avermi sussurrato "Di niente. Ma la prossima volta il culo salvatevelo da soli voi europei!". Grazie ciccione ucraino. Vodka!

Friday, May 09, 2008

Perchè a volte ci si scorda...

Oggi 9 maggio è il Den'Pobedy, in russo "Giorno della Vittoria", gli ex sovietici festaggiano il loro 25 aprile, la festa della vittoria sull'esercito tedesco e i regimi nazionalsocialisti, 9 maggio 1945. Oggi i russi bevono più del solito e mi han invitato ad una festa dove speriamo di portare la pellaccia a casa...
Forse nei paesi dell'ex Unione Sovietica non rimpiangono il comunismo (e credo di capirli benissimo) ma su una cosa mi sembrano ancora molto uniti e determinati: la lotta contro il nazismo, ovvero il giorno che i loro nonni piantarono la bandiera rossa a Berlino e presero a calci nelle gengive le casacche del Terzo Reich. Niente revisionismo.
E colgo l'occasione per ricordare una piccola cosa, perchè a volte ci si scorda, perchè dopo la vittoria di Berlusconi e Bossi, dopo Alemanno sindaco, dopo i fatti di Verona l'immagine di un'Italia nera, intollerante e xenofoba disturba il mio sonno la notte, voglio ricordare a tutti/e e voglio ricordare a me stesso, così, per non dimenticare, per dormire meglio la notte, per tranquillizzarmi un po' e convincermi che non tutti gli italiani rimpiangono Benito e che non tutti gli italiani sono pazzi esaltati come i cinque ragazzini di Verona, me lo voglio ricordare che A STALINGRADO, CASCASSE IL CIELO E OGNI DIO CHE IN CIELO ABITA, A STALINGRADO AMICI MIEI NON SI PASSA! Grazie a tutti i caduti per la nostra libertà, grazie ai ragazzi sovietici che a Stalingrado tra il 1942 e il 1943 persero la vita per non regalare il futuro ai fascismi, grazie.
Evviva la battaglia di Stalingrado! Evviva il Den'Pobedy! Evviva il 9 maggio!

Monday, May 05, 2008

Io questo ai cinesi come glielo spiego?!


中国朋友们 ,对不起,这样的事情我也解释不了。况且我不喜欢足球而讨厌足球比赛。。。

p.s. Il mio blog in Cina e' di nuovo censurato. Magari non hanno gradito il mio innocentissimo post in cinese sulla pena di morte
foto: Corriere della Sera on-line

Sunday, May 04, 2008

Abolire pena di morte ed ergastolo 废除死刑和无期徒刑

自近代以来,从逻辑和法律角度来看,监狱和刑罚的理由和原因只有两个:第一个是避免罪犯未来又一次会做错、对社会带来问题,理解自己的犯罪而不再做罪恶;第二个是用劳动和社会服务来赎罪、补过、服刑。从这两个方面来讲,死刑和无期徒刑都是完全没有道理而没有用。
对我来说,罪犯也是个人,做过罪恶的人,做过错误的人。因为他是人那么我们对他的待遇应该是人道的,要不我们也会算罪犯。杀死他哪有道理?哪有用?死刑反对人道主义,反对人们权利,反对我们的高贵。罪犯先要被抓了,放在监狱里,不让他再做罪恶,帮他理解自己的错误,才用劳动来赎罪,过几年或几十年才开始逐渐地给他自由、职位、新的生活。在监狱时要给他教育,教他做工作,况且还要给他父母、妻子、子女最低的薪水,这是因为社会也得帮他家人与个人的罪恶不要犯规处罚他家人的社会情况。
由于上面刚说的,我还觉得无期徒刑的刑罚也是不对的,因为它不给罪犯赎罪、取消罪恶、开始新生活的机会。监狱应该是一种学校、一种补过的地方而并不是一种永远住的房间。当然也不是天堂幸福的学校,因为罪犯那边要天天被控制、被监督、努力工作、努力学习而且由于做过罪恶他们就丢失人们最贵重的东西:个人的自由。

Wir müssen wissen, wir werden wissen


"La notizia che le dichiarazioni dei redditi degli italiani sono sul Web, dunque chiunque può consultarle, ha provocato una reazione sdegnata da parte dei giornali e di gran parte del mondo politico. Perché? E perché persino un leader della protesta popolare, come Beppe Grillo, è andato su tutte le furie? La ragione ufficiale è semplice e forse condivisibile: c'è violazione della privacy, e la violazione della privacy, cioè di alcuni dei diritti fondamentali dell'individuo, allude sempre a qualche tentazione autoritaria. Ma voi avete assistito mai a reazioni altrettanto accese - come giustamente si è chiesto Stefano Rodotà - quando si è saputo che la riservatezza di milioni di navigatori su internet è quotidianamente violata dallo spionaggio commerciale, o dalle grandi ditte che vogliono difendersi dalla scalfittura del copyright e dei diritti di mercato, o persino quando sono andati all'aria segreti giudiziari e - per sputtanare personaggi politici di rilievo, e modificare gli equilibri interni ai partiti - sono stati diffusi senza autorizzazione brani riservatissimi di intercettazioni telefoniche?No, non avete assistito a reazioni accese. E allora qual è il motivo vero di questa sollevazione dei «ceti alti»? Trovo una sola spiegazione: tutti, - non solo noi comunisti o anarchici o estremisti - nel fondo della loro coscienza sanno che guadagnare in un solo giorno quello che un operaio guadagna in un anno o due (o dieci), non è una bella cosa. E' un aspetto da nascondere della propria vita e della propria personalità. Diciamo, semplicemente, che se ne vergognano. Mossi a pietà, possiamo sicuramente accettare che questi signori siano perdonati, e che siano salvati dal pubblico ludibrio. Perché a loro il pubblico ludibrio è sempre piaciuto - specie quando l'oggetto è un romeno, o un rom, o un povero - e a noi non è mai piaciuto, ci fa ribrezzo. Però, prima di oscurare internet e mettere a tacere l'odiato ministro Visco (l'unico, in questo sessantennio, che abbia provato a far pagare le tasse ) bisognerà pur dire che il vecchio filosofo francese Pierre-Joseph Proudhon aveva pienamente ragione quando sosteneva che la proprietà privata è un furto!"

Piero Sansonetti, Liberazione On-line, 3 maggio 2008

Saturday, May 03, 2008

Passeggiate e concerti, un gran bel Primo Maggio