Saturday, March 13, 2010

Appunti dalla conferenza “International Workshop on Sustainable Food and Agriculture”

Presenti studiosi americani, europei, cinesi ed indiani. Qualche istituto di ricerca, ministeri vari ed associazioni. Si sta cercando di riconsiderare non solo l’idea di agricoltura ma anche di agricoltura sostenibile. La materia è estremamente complessa e io ne so poco o niente, ma credo il punto sia capire se è possibile ipotizzare un mondo basato su energie rinnovabili e agricoltura biologica. Alcuni dicono di sì, altri di no, altri sottolineano il fatto che in ogni caso il problema non è la mancanza di alimenti o di prodotti, bensì la sua distribuzione. In altre parole, c’è cibo per tutti, ma questo cibo in effetti non viene dato a tutti. E allora si tirano fuori le politiche economiche, le azioni dal basso, il vegetarianesimo e così via. Su una cosa sono tutti d’accordo: fertilizzanti e prodotti chimici sono merda. Merda per la nostra salute e per la qualità degli alimenti prodotti sul pianeta Terra, che ha visto un peggioramento inarrestabile giunto fino a giorni nostri. Poi c’è l’inquinamento, inquinamento dell’atmosfera e il suolo che diventa più acido e meno adatto all’agricoltura. Droghe, incidenti stradali e criminalità sono responsabili in minima parte per la morte delle persone: le principali cause sono infatti legate ad una dieta sbagliata. Negli Stati Uniti gli obesi non sono i ricchi, ma i meno abbienti. Il docente indiano che fa notare come le foreste in India crescono rigogliose senza uso di diserbanti e schifezze varie: per questo c’è un vasto movimento di contadini che sta “reinventando” l’agricoltura nelle foreste, tutta roba biologica e di qualità. È poi c’è la cosiddetta “permanent agriculture”. Il giovane ricercatore americano cinicamente ironizzava su come la società industriale ha distrutto l’agricoltura, focalizzando l’attenzione sulla quantità invece che sulla qualità, costringendo i contadini a ottimizzare la produzione (l’alternativa è esser cacciati via dalla terra) in un circolo vizioso che così funziona: produrre di più, i prezzi si abbassano, produrre ancora di più, etc…
Nonostante gli sforzi e gli attivismi, sembra proprio che il mondo sia andato a puttane e la fine sia vicina. Ci resta ancora poco da distruggere ma, proprio per questo, cerchiamo di farlo almeno divertendoci. Soluzioni!? Non ci sono soluzioni. Chi ha bisogno di soluzioni quando hai il libero mercato!?

Ad ogni pausa, caffè, tè e zucchero di canna biologici, prodotti del consumo equo e solidale. Atmosfera accesa ma non tesa, i docenti sembravano freakkettoni in giacca e cravatta, accademici post marxisti. Se alle conferenze in università non ci sono studenti e movimenti a contestare (a differenza dei meeting del G8 e simili) è perché c’è più possibilità di partecipazione e discussione. E perché in fin dei conti qua non si decide niente, si riportano risultati di studi, si analizzano e dibattono insieme. I politici prendono decisioni dettate dalle lobby del potere che li pagano, non sulla base degli studi fatti da specialisti e scienziati. In accademia la situazione è ben diversa. Per questo oggi nessuno presente alla conferenza, uscendo, ha sfasciato McDonald’s o assaltato banche. Credo.

2 Comments:

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