Saturday, March 31, 2012

Risveglio...

Friday, March 30, 2012

Chi si ferma

Italia. Importiamo donne dall'Est Europa per badare agli anziani e ai puttanieri. Importiamo clandestinamente mandopera a basso costo dai paesi del continente africano. Esportiamo giovani disoccupati con laurea e Master per andare a lavorare nel settore dei servizi in Cina, India e Brasile.

E' un mondo in movimento. Chi si ferma diventa intollerante e vota Lega Nord.


"Studenti in coda all’università per andare a lavorare in Cina"

Thursday, March 29, 2012

Diario di un prof: con una giornata così








Con una giornata così restarsene chiuso in casa, in ufficio o in fabbrica non è solo ingiusto ma è immorale più di ogni altra cosa. E' un crimine. Una violazione dei diritti umani.

E allora chiudiamo tutto e corriamo in strada a godere di luce e sole, parchi e gelati.

Nel campus aule e biblioteche sono vuote, gli studenti hanno tirato fuori palle da rugby e racchette da hurling. Hanno tirato fuori anche i libri, ma solo per finta. E io ho ricevuto una tonnellata di email di studenti che mi chiedono se possono presentare i temi con qualche giorno di ritardo. E sia. Esco anche io.

In Spagna c'è lo sciopero generale. Qui in Irlanda invece generalmente scioperiamo quando capita una giornata di sole come quella di oggi. Quando mi chiedono se mi manca Pechino mi viene da ridere.

酒徒世界




酒逢知己
"Bere in compagnia di un amico è un ottimo modo per non regolarsi"

千杯少
"Mille bicchieri non sono abbastanza"

不醉不归
"Non torno a casa finché non sono sbronzo"

Tuesday, March 27, 2012

Diario di un prof: il prof e la star socialista

Una folta delegazione di accademici e atleti cinesi è arrivata a Cork per una conferenza internazionale in materia di sport e Olimpiadi.
Il primo giorno sono stati portati in giro a visitare la città e i dintorni. E io con loro. Una bella passeggiata nel verde fuori città. Un'ottima occasione per rendermi conto di quanto sia peggiorato il mio cinese parlato.
Piacevoli chiacchierate con alcuni studiosi cinesi, alcuni dei quali vivono a Pechino e io che non perdo mai occasione per chiedere "Come sta (la mia) Pechino?".

Nella delegazione anche una campionessa olimpionica cinese. Una star, con tanto di dottorato e alto rango nell'esercito. Mi erano arrivate delle voci su di lei, io c'ho messo mezza giornata solo per capire quale fosse tra le persone presenti. Non sono un fan delle star, e non essendo uno stalinista non vedo un campione olimpionico come un eroe nazionale.

Il caso ha voluto però che ci incontrassimo per uno scambio di battute. A fine giornata, dopo una lunga passeggiata nel parco, la delegazione cinese è andata per negozi a fare shopping, lasciando me a guardia dei loro bagagli, comodamente seduto di fronte a un pub con due belle pinte di birra irlandese: una per me e l'altra pure. Non chiedevo di meglio.

Scolate le mie scure, vedo comparirmi davanti la star. E' vicina al suo mezzo secolo d'età, eppure ha un fisico invidiabile, un volto sereno, non la direi una bella donna ma sicuramente molto affascinante. Evidentemente una donna del nord, alta, robusta, capelli lunghi nerissimi. Posa le sue borse e mi spiega che si è persa mentre faceva shopping. Parla un ottimo inglese. Le dico di me e dei miei anni in Cina. Sorpresa mi fa "Allora eri a Pechino durante le Olimpiadi!". E no, mia cara signora star!

Non ho potuto fare a meno di prendermi una piccola, minutissima, soddisfazione: farle capire che a me dello sport e delle star non potrebbe fregare di meno. Così, in modo infantile, le ho risposto "No. Sono scappato via da Pechino appena ho potuto, proprio prima dell'inizio delle Olimpiadi. Non mi piace le sport. Preferisco la birra". Lei, per tutta risposta e per niente offesa, è scoppiata a ridere e si è allontanata. Pochi secondi dopo la vedo tornare con una bella pinta di Guinness. Ne versa metà nel mio bicchiere vuoto e mi dice "Aiutami a finirla, non riesco a berla tutta".

Così, aspettando che gli altri finissero di fare shopping siamo rimasti seduti a chiacchierare. Mi ha parlato di lei, dei suoi viaggi, dei suoi studi e di un suo amico italiano che una volta la portò sulle Alpi.

Davvero una simpatica e gentile signora. Non credo che la vedrò mai più.
Grazie per la birra. E viva la star socialista!

Ricordi punk e gli attimi di dolore: quella volta che aprirono la testa a C.; e quella volta che l’aprirono a me.

Roma, primavera 2002. Matricola alla facoltà di Studi Orientali. Avevo 19 anni e uscivo con M., una punk romana appena 14enne. Per lei avevo mollato G., una ragazza della provincia di Roma, non punk ma davvero bellissima.
Con M. ci facevamo le creste colorate insieme, andavamo ai concerti punk, ci ubriacavamo in Piazza di Spagna e andavamo insieme alle manifestazioni del sabato pomeriggio. Uscivo anche coi suoi amici punk, ma non mi erano molto simpatici, tutti trentenni e poco punk per i miei gusti. Alle manifestazioni andavamo con bottiglie di birra, Lambrusco e il whisky dell’Eurospin. M. aveva un amico punk che non parlava mai, era vegano e aveva occhi di ghiaccio. Lo chiamavano C. A un corteo di protesta strappò un poster elettorale di Bertinotti nei pressi di piazza Vittorio Emanuele e quelli di Rifondazione Comunista gli spaccarono una Moretti in testa. Ricordo attimi di tensione tra alcuni punk e degli attivisti di sinistra. Ricordo C. coperto di sangue in volto, ma tranquillo a fissarmi coi suoi occhi di ghiaccio. “Stanne fuori” mi disse M. Non capii mai il perché. Smisi di frequentare M. poco dopo e mi innamorai di un’altra tipa, anche lei punk ma senza la cresta.

Un anno e mezzo dopo circa ero seduto sul piazzale di fronte alla stazione Termini di Roma. Avevo appena conosciuto due punkabbestia di Trieste, fratello e sorella. Lei si chiamava S., ed era più grande di me. Una delle ragazze più belle mai conosciute, ricordo che aveva una cresta blu, gli occhi dipinti e svariati piercing in faccia. Passai la giornata con loro a elemosinare monetine tra Campo dei Fiori e Piazza Navona. In tre avevamo tirato su più di cinquanta euro in sole tre ore. Era il giorno di San Valentino. Spendemmo tutti i soldi in superalcolici e poi andammo a un concerto punk in non ricordo quale quartiere romano. Dentro era pieno di redskins, le teste rasate di estrema sinistra che si definiscono anti-fascisti ma si comportano esattamente come loro, solo che lo fanno in nome di Stalin. Io allora andavo in giro con un chiodo (giubbetto di pelle e borchie) con una svastica disegnata. Non ero un nazista, solo mi piaceva provocare ed ero affascinato dalla semiotica. Non durai molto. Alcuni redskins mi circondarono, riempirono di botte e portarono fuori dal locale. Mi aprirono la testa con una catena, lasciandomi semi svenuto di fianco a un cassonetto dell’immondizia. Non so quanto tempo sia passato, ma poco dopo venne uno di loro e mi fece “Io ti conosco, ti vedo sempre ai cortei. Togliti il giubbetto e ti faccio rientrare nel locale”. Una volta dentro i “compagni” si scusarono per aver frainteso, io tremavo ancora e avevo la testa umida di sangue. Non rividi mai più S. né suo fratello.

Sembrano i ricordi di una vita passata. Invece sono trascorsi sì e no dieci anni. Tornassi indietro rifarei tutto, solo proverei a godermi di più gli attimi di gioia. E quelli di dolore.

Siamo già morti

“Ovviamente, ribadisco, ci stiamo riferendo al conformista di sinistra, che è poi l’oggetto e il fine ultimo del nostro discorso. Quanto invece al conformista per definizione, cioè l’individuo permeato da un’ideologia piccolo borghese rionale e familiare, quest’ultimo, lo sappiamo, parla soprattutto di fica, o figa, e calcio. Oppure, nel caso delle donne, di vestiti e di figli. Una cosa penosa, è vero, ma gli va tuttavia riconosciuto di non aver mai sognato ‘l’assalto al cielo’. Al massimo, alla curva nord.”

Fulvio Abbate, “Sul conformismo di sinistra”.

Monday, March 26, 2012

Piccolo il mondo (accademico)




Incontrare per puro caso in un ristorante di Cork la prof. Luo, collega ed amica di mie insegnanti di cinese e lei stessa ex docente di lingua cinese alla Renmin University di Pechino, mi ha riempito il cuore di gioia. E' stato come rivedere un compagno delle scuole elementari in cima all'Everest o come ritrovare in soffitta una foto in bianco e nero di quando eri bambino.

死水




L'espressione usata dal cinese per “palude” o “stagno” è 死水 sishui, letteralmente “acqua morta”. In effetti rende perfettamente l'idea di cosa sia una palude, un acquitrino di melma stagnante.

Sunday, March 25, 2012

Gita domenicale al castello di Blarney, contea di Cork










Diario di un prof: tutti vittime di media e politica?

A termine di una lunga giornata accademica, mi ritrovo in uno dei tanti pub irlandesi di Cork in compagnia di quattro giovani studiosi cinesi. Due hanno terminato il loro dottorato ed ora insegnano cultura e politica cinese in due università di Dublino. Gli altri due stanno terminando il loro dottorato nell'università dove insegno.
Sono ragazzi di 25-30 anni, che parlano fluentemente inglese, hanno vissuto in Irlanda per diversi anni, hanno un'ottima cultura generale, conoscono "il mondo occidentale", i suoi sistemi politici, i suoi media, il suo approccio alla Cina. Ripeto, hanno un dottorato ed insegnano all'università, mi aspetto da loro una certa apertua mentale, mi aspetto di star bevendo birra con il meglio della gioventù intellettuale cinese. E infatti così è.

Già a cena con altri prof. e accademici irlandesi, si era parlato un po' di tutto, temi di cultura cinese e europea, cibo, democrazia, mercato delle auto italiane in Cina, addirittura di Falun Gong, nazionalismo e libertà di associazione. Io personalmente ne ero rimasto piacevolmente stupito.

La discussione è poi continuata al pub, con ironia e spensieratezza. Ad un certo punto si è anche scherzato sul fatto che non potevamo fare a meno di parlare di ricerca e tematiche accademiche, anche se eravamo tutti visibilmente provati dalla giornata di lavoro. Abbiamo anche provato a parlare di temi più leggeri, tipo la fica o il significato della vita, ma inevitabilmente siamo di nuovo tornati su tematiche più impegnate. Mi hanno chiesto cosa pensassi della politica del figlio unico. Approccio critico, a volte radicale, con rispetto reciproco, ognuno sulle sue posizioni ben documentate, con distacco, da "intellettuali".

Poi qualcosa è andato storto. Ho chiesto per pura curiosità cosa pensassero del caso Bo Xilai. Apriti cielo! Il loro atteggiamento è improvvisamente cambiato. Io volevo solo cercare di capire se per loro è normale che un governo (che si appresta a cambiare i suoi uomini al comando fra qualche mese) non debba dare spiegazioni al suo popolo sul caso Bo Xilai e le voci di colpo di Stato. Mi hanno risposto, quasi offesi, che il Partito in Cina non è mai stato unito e che diverse fazioni operano al suo interno. Che i media occidentali puntono solo a screditare l'operato del governo cinese. Che Bo Xilai è stato fatto fuori perché è troppo di sinistra. Che Utopia è di ultrasinistra ma non rappresenta il pensiero di nessuno. Che il Nanfang Zhoumo è di destra. Che la Cina esce da 100 anni di umiliazioni dovute all'imperialismo occidentale e da 30 anni di comunismo cinese. Che non è facile governare 1,3 miliardi di persone. Che il problema è culturale e che tanto io non posso capire. Che i cinesi sono abituati a non avere spiegazioni dal governo cinese e che tanto non cambiarebbe nulla. Che i cinesi se ne fregano di queste questioni e si interessano di altri problemi più concreti e reali.

Non mi sono sentito offeso, mi sono sentito insultato. Mi hanno trattato come l'ultimo idiota occidentale che non ha mai sentito parlare di Cina se non attraverso la CNN. Mi hanno ripetuto a pappagallo le classiche apologie alla situazione cinese, le stesse cose che io insegno ai miei studenti del primo anno. Potrebbero andare a fare da esaminatori ai miei studenti, perché quelle sono le cose che io insegno, non che mi faccio insegnare da loro. Mi aspetto risposte del genere da un vecchio contadino incontrato in un treno locale in Cina, non certo da un trentenne cinese con dottorato in scienze politiche e una cattedra in una università europea. Da lui mi aspetto qualcosa di più. Invece mi sono sentito deluso e insultato.

Rimasto turbato dalla loro reazione quasi violenta, bigotta, patriottica, una reazione da chiusura a guscio, quasi offesi da una mia semplice domanda anche abbastanza banale... Non ho più parlato, mi sono limitato solamente a chiedere a cosa serva, a questo punto, il giornalismo, l'informazione e, soprattutto, studiare. Studiare serve a trovare un buon lavoro e fare soldi, ha risposto uno di loro. Mi sono sentito offeso, di nuovo. Questa risposta me la può dare anche il muro che ho di fianco. Da lui mi aspettavo qualcosa di meglio.

Quanto al giornalismo... Ai loro occhi tutto ciò che viene scritto sui media occidentali è pura ed inutile cronaca viziata, di parte, dove ogni giornalista si dimentica di scrivere alla fine una semplice ma fondamentale considerazione: "Bene. Questo è quello che succede in Cina. Ma sappiate, cari lettori occidentali, che di tutto questo il cinese medio se ne frega altamente e noi giornalisti occidentali ne scriviamo solo per fare gossip, vendere giornali e portare il pane a casa".

Prendendo il caso Bo Xilai come esempio, secondo loro in occidente di grida al complotto, al colpo di Stato in Cina o a una "spy story", mentre per il cinese medio non è successo nulla di rilevante, solo questione di ordinaria amministrazione. E lì torna la mia domanda: ma allora di cosa si frega un cinese medio? E a che serve studiare o informarsi?

Sullo studiare e sull'accumulare sapere: tradizionalmene gli intellettuali sono distaccati dal resto della società, i loro problemi sono diversi da quelli del popolo, dunque essi sono inutili, "vivono nella torre d'avorio" (diremmo noi in Italia). Una risposta da Qin Shi Huangdi o da dittatore nordcoreano. Certo, non hanno tutti i torti se pensiamo che Liu Xiaobo o Ai Weiwei sono martiri della libertà in occidente ma sono dei perfetti sconosciuti per gran parte del popolo cinese. Ma sinceramente se ogni anno si verificano migliaia di "incidenti" (sommosse) popolari sul territorio cinese o se 500 milioni di persone hanno accesso a internet e molti tra loro scambiano informazioni, svelano verità scomode e criticano il governo vuol dire che qualcosa sta cambiando. E che la loro versione dei fatti mi sembra leggerissimamente conservatrice e non aggiornata.

Ma se nelle scuole insegnano loro il Marxismo e il pensiero di Mao Zedong, come fanno a pensarla così? Hanno mai sentito parlare di Antonio Gramsci? Che senso ha il loro dottorato e l'educazione che hanno ricevuto? Se vedono in me un imperialista americano che ha come unico scopo nella vita quello di criticare il popolo cinese ed esportare democrazia con le bombe, cosa pensano allora dell'occidentale medio che davvero è vittima di un giornalismo mediocre e di parte, che di Cina non sa praticamente nulla e che non ha mai messo piede nella Repubblica Popolare?

Saturday, March 24, 2012

书法课 Calligrafia, mica cazzi





...

Il 1905




Ieri sera a casa di un'amica ho scoperto una cosa che si chiama X-Box. Non mi divertivo così tanto dal 1905. Ho anche scoperto che le pantofole sono ottime anche per riscaldarti la testa. Incredibile la vita.

Friday, March 23, 2012

包办婚姻 Contro il matrimonio, ma a favore di quello combinato

Quando ero al liceo e mi dissero che in altri paesi organizzavano matrimoni combinati restai allucinato. Allora s'era tutti anarchici e libertari, già non si capiva il senso del matrimonio (e non lo capisco tuttora) figuriamoci se poi a decidere con chi mi devo sposare è qualcunaltro! Orrore! Barbarie! Da giovane rivoluzionario, l'idea era quello di andare in terre straniere e liberare le giovani donne dal giogo del matrimonio combinato! La forza delle idee, il romanticismo della rivoluzione e l'emancipazione delle masse!

Poi uno cresce, e pur non cambiando idea sull'assurdità del matrimonio scopre che in realtà i matrimoni sono quasi sempre stati combinati nella storia dell'uomo e in tutte le civiltà. Il matrimonio era, e per molti ancora è, un patto economico tra famiglie. Il matrimonio per amore o per libera scelta è un'invenzione del tutto moderna, una romantica fesseria. "L'amore è un'invenzione dei comunisti per scopare gratis". Mi pare ovvio.

Ho smesso quindi di provare sdegno per i matrimoni combinati di Cina, India, Iran o dove sia. Non gradisco vedere bambine vendute ad anziani pieni di soldi, ma per questo già si mobilitano le associazioni per i diritti umani, quindi io me ne lavo le mani e se qualcuno dice qualcosa gli rispondo tranquillo tranquillo "Beh, alla fine è la loro cultura e tu sei solo un imperialista yankee che vuole imporre i suoi valori a suon di bombe". Insomma, se in altri paesi ci sono altre usanze tipo bruciarsi i piedi ogni settimo giorno del terzo mese dell'anno solare o impiccare una vergine ogni solstizio d'inverno come omaggio al dio Rha non è mica colpa mia, io penso semplicemente che sia sbagliato esportare valori con i missili della NATO, tutto qua.

Tornando invece al matrimonio combinato invidio molto i miei coetanei indiani e le loro famiglie che pensano a tutto. Io devo sbattermi per trovarmi una ragazza carina e simpatica, devo farmi la doccia, vestirmi yeah, uscire di casa, andare al pub, scolarmi un paio di birre e fare lo scemo con la prima minigonna che passa nella speranza di farla ridere e di piacerle. Sai che palle! Il coetaneo indiano se ne sta a casa e un bel giorno la mamma gli presenta la fanciulla con la quale passerà il resto della vita. Comodo, cazzo!

Mamma, a buon intenditore poche parole. Vedi un po' se tra i tuoi amici hanno una figlia in età da matrimonio (sotto i 18 è meglio di no), una bella contadinotta marchigiana che non sappia cosa sia garbo o formalità, che possibilmente disprezzi la televisione e lo shopping, che sappia arare la terra e governare le vacche, non parli troppo ma neanche troppo poco altrimenti mi annoio. Soprattutto che sappia sopportare un essere insopportabile come me. Meglio se rientra nella categoria "punk rock girl" e se iscritta agli alcolisti anonimi, allergica al reggiseno e alle buone maniere. Fumatrice no, sto cercando di smettere. Ottimo se ha già un cane. E anche un paio di figli, almeno non devo faticare neanche a letto. Ah, che sappia un paio di lingue così quando ho ospiti in casa li intrattiene. Non troppo emancipata che poi realizza che sono un coglione e mi molla. Non è necessario che sia fedele, la monogamia è una grande stronzata.

Quando l'hai trovata vendi i gioielli di nonna che tanto non ci facciamo un cazzo e prendi pure i miei quattro risparmi in banca. Come si chiama quella cosa? La dote? Ok, facciamo per il mio 30esimo compleanno, così mi concedo ancora qualche mese di sana pacchia da single.

p.s. Mai stato più serio.


"Daniele, qualche consiglio per l'esame di domani?"
"Sicuro. Non sbronzarti troppo stasera"

Thursday, March 22, 2012

Evviva la compagna Cuiqiao!




"黄土地" (Yellow Earth) di Chen Kaige, 1984. Decisamente uno dei film cinesi più belli che abbia mai visto. Raramente un film riesce ad essere così realista, così crudo e al tempo stesso umano.
Una splendida immagine della realtà contadina della Cina settentrionale sul finire degli anni trenta. Una guerra civile sospesa ancora per poco, la rivoluzione rossa in atto, la memoria storica e la propaganda politica, la miseria dei contadini e la questione dell'emancipazione femminile. Il tutto tra i paesaggi brulli e mozzafiato dello Shanxi, e sullo sfondo quell'anziano creatore che si chiama Fiume Giallo.
Un film sublime davvero.

Viva la spirito di Yan'an, evviva la rivoluzione!

Diario di un prof: l'ultima lezione

La mia ultima lezione non è stata meno emozionante della prima. Diverso è stato invece l'approccio. Più sicuro e meno impacciato, decisamente. In classe una quindicina di studenti, meno della metà. Gli esami sono vicini, le lezioni terminano questa settimana, le biblioteche sono aperte fino a notte fonda e sono piene di ragazzi che dormono sui libri.

Ho dato la mia ultima lezione di questa prima esperienza da docente universitario. Il mio lavoro non termina però qui: il contratto scade a luglio e nei prossimi mesi dovrò dedicarmi alla burocrazia amministrativa nel dipartimento, seguire i laureandi nella tesi, correggere gli esami, fare ricerca. Ma per quanto concerne l'insegnamento, per ora la mia esperienza termina qui.

Ultima lezione molto blanda, mai lezione fu più informale. Studenti tutti attenti, stranamente. Tanto per fare l'anarchico sono partito chiedendo se ci fossero domande. Non so bene su cosa, visto che non avevo ancora detto niente. Visto che nessuno alzava la mano, ho parlato per i seguenti quaranta minuti, facendo un riassunto dell'intero corso, introduzione alla storia della cultura cinese.
Con gli studenti ho riattraversato quanto illustrato negli ultimi sette mesi, passando poi a menzionare brevemente alcuni aspetti sociali e politici della Cina contemporanea e mostrando un paio di brevi video sul matrimonio in Cina.

“Tuttavia questa, di cultura cinese, non è che l'introduzione. Spero vivamente sia stata di vostro gradimento”, ho terminato la mia arringa così. Inchino, applauso e tutti a casa.

Soddisfatto del mio operato, spero lo siano anche gli studenti. Li boccerò tutti agli esami, tutti indistintamente e in piena ottica egualitaria: tutti uguali di fronte all'esame, tutti bocciati. No, non perché non siano bravi, ma solo per godere del poco potere che la vita professionale ti concede. Abusandone e utilizzandolo nel peggiore dei modi.
Non è male, il mestiere di docente.

Wednesday, March 21, 2012

Once upon a time: migrants in the late '90s Beijing




“你看你的胸,平平的,也没个奶。要是在你的后背上贴上两个大豆,都分不清你是前面还是后面”
“泥鳅也是鱼”,杨亚洲,2005年


“Loach is fish too”, by Yang Yazhou, 2005
“Look at you, a flat chest with no breasts. If you put two beans on your back, nobody can tell which is your front”

Tuesday, March 20, 2012

La rivoluzione culturale cinese e quell'italiano con la pala




Cari docenti di storia della Cina contemporanea,

quando un vostro studente vi chiede qual è stato il sistema educativo durante la rivoluzione culturale in Cina (1966-1976) voi cominciate col mostrare questo breve video e l'intervista al signore "con la pala", dal minuto 7.45 in poi.

ITALIANI ARRANGIATEVI "PIAZZA PULITA 09 02 2012"

Al termine del video dite allo studente che quel signore nella Cina della rivoluzione culturale sarebbe stato nominato Ministro dell'istruzione, mentre la Gelmini o Profumo sarebbero già a spalare la neve per le strade d'Abruzzo.

ThinkIN China




ThinkINChina is glad to invite you to the next event
Tuesday, March 27th at 7.30 PM

"Religion in China"

by Professor Lu Yunfeng
Associate Professor of Sociology,
Center for the Study of Chinese Religion and Society,
Peking University


The Bridge Cafe Rm 8, Bldg 12, Chengfu Lu
010-82867026

Il proletario che ha portato i Celti nelle Marche

"Il deputato più povero è della Lega: 'Sono una persona perbene'
E' un elettrauto in pensione della provincia di Macerata

Si chiama Eraldo Isidori, un elettrauto ormai in pensione. E' originario della provincia di Macerata. Dopo le dimissioni di un suo collega è entrato alla Camera. Di fatto, è il deputato italiano che dichiara meno."


Leggi tutto:

http://www.cadoinpiedi.it/2012/03/20/il_deputato_piu_povero_e_della_lega_sono_una_persona_perbene.html

Se avessi un'anima la venderei al Diavolo




"Faust", di Friedrich Wilhelm Murnau, 1926.

Sunday, March 18, 2012

ThinkIN China




ThinkIn China is a monthly academic discussion group, aiming to create a bridge between Chinese discourse on China and foreigners studying and working there.

Twitter:
@ThinkIn_China

Facebook:
http://www.facebook.com/ThinkInChina

Cork, St. Patrick's Day parade 2012













Saturday, March 17, 2012

Polenta e kebab




"Strane creature verdi che studiano i riti dei Celti e dei Longobardi
non parlan la lingua italiana
non sanno chi fosse il poeta Leopardi ma
odiano il kebab, Maometto i senza tetto e anche la pizza
chiacchere da bar, si mischia la polenta con la razza.
Inventan qualche balla
attirono la folla
col rito dell'ampolla e l'offerta al Dio Po.
Ricordo gli esordi degli uomini verdi
eran contro i terroni i pugliesi e anche i sardi,
i finocchi gli zingari, i negri bastardi, il tricolore e Garibaldi.
Odiano il kebab, Maometto i senzatetto e anche la pizza
chiacchere da bar si mischia la polenta con la razza.
Cantando il "Va' pensiero", ci credono davvero
fedeli a un condottiero un druido fatto un pò così
non parla neanche bene, si esprime solo a gesti
se lo incontri per la strada proprio non diresti che
lui crede di far parte della razza superiore
si può fermare solo con l'aiuto del dottore
ma se la scienza medica si mostra pessimista
ci vuole l'esorcista"

Punkreas "Polenta e kebab"


Videoclip:

http://www.youtube.com/watch?v=P8pYsRh3RCg

Friday, March 16, 2012

Lecture - The Integration of Chinese and Western Painting in Style and Soul

The School of Asian Studies, University College Cork, and Sheppard’s Irish Auction House requests the pleasure of your company at an illustrated lecture in Sheppard’s Irish Auction House Oriental Arts Lecture Series

"On Painting - The Integration of Chinese and Western Painting in Style and Soul"

Professor Hai-ying WU, Professor of Fine Art in Hebei Branch, Dean of Yi-chang Academy, China

Glucksman Gallery, River Room,
Tuesday 27 March 2012, 12 noon

Pisa, inverno 2003: siamo stati punk...

Thursday, March 15, 2012

性工作者应非罪化 China: is prostitution a crime?







Video from iFeng (in Chinese):

http://bbs.ifeng.com/talk/special/chisusheng/


Chinese netizens reactions (in English):

http://www.chinasmack.com/2012/stories/legalization-of-prostitution-npc-proposal-chinese-reactions.html

扇子舞 (?)





Photo credit:

http://2008.sina.com.cn/vb/p/2008-08-12/1059191566.shtml

http://www.qdhnews.com.cn/col1490/col5540/article.htm1?id=865108