Monday, February 28, 2011

国际东亚科学史 History of Science in East Asia

The 13th International Conference on the History of Science in East Asia
(13th ICHSEA)
第十三届国际东亚科学史会议

http://www.ichsea-eastm.org

University of Science and Technology of China, Hefei, China
中国科学技术大学(合肥)
July 25-29, Monday-Friday, 2011

International Society for the History of East Asian
Science, Technology, and Medicine (ISHEASTM)


CALL FOR PAPERS
The International Society for the History of East Asian Science, Technology, and Medicine (ISHEASTM) will hold its Thirteenth International Conference at the University of Science and Technology of China, Hefei, Anhui, July 25-29, 2011. The central theme for the Conference will be “Science and Cultural Heritage”. In addition to providing a forum for the latest scholarship in the history of science, technology and medicine in East Asia, the Organising Committee particularly encourages discussion of the exploration, protection, conservation and contemporary significance of the tangible and intangible heritage related to the development of science, technology and medicine in East Asia.

Sunday, February 27, 2011

Nulla doveva succedere, nulla è successo

Indeciso fino all'ultimo, alla fine sono andato anche io a dare un occhio in via Wangfujing, cuore commerciale di Pechino, a pochi passi dalla più nota piazza Tiananmen. Questo il posto designato nella capitale cinese per la supposta rivoluzione del gelsomino in Cina. Domenica pomeriggio, ore 14.00, di fronte al McDonald's.

Alle 13.15 calma piatta, molte persone a passeggio, agenti in divisa ai lati della strada, due pastori tedeschi con museruola e la temperatura che gironzola intorno agli zero gradi. Piano piano la via si è riempita di persone, in gran parte agenti in borghese. Diversi stranieri, molti armati di macchina fotografica, tutti lì e probabilmente non a caso.

Intorno alle 14.00 un po' di tensione è salita, gli agenti (in divisa e non) cercavano di bloccare l'accesso in via Wangfujing ai passanti, specie a quelli con macchina fotografica in bella vista. Proviamo ad entrare da una via laterale, osserviamo una ragazza cinese portata via da un poliziotto, poi un tipo in borghese che teneva ferma un'altra ragazza cinese; quando le siamo passati accanto la tipa ha detto ad alta voce "They took my passport!". Lo vedo amica mia, ma non credo di poter far molto.

Qualche passo più in giù è toccato a noi: un agente mi piomba addosso, spinge via me e due stranieri che erano con me, in inglese stentato ci dice di far silenzio e andarcene via perché non si può entrare a Wangfujing. Facciamo il giro e rientriamo da un'altra via laterale, siamo nei pressi del McDonald's, aria tesa ma sembrava più una partita di massa a guardie e ladri, una specie di nascondino. Agenti superagitati a controllare il traffico dei pedoni, alcuni stranieri fermati mostrano il passaporto, la stragrande maggioranza della gente fa finta di niente e osserva incuriosita nella speranza che "qualcosa" accada.

Noi ci chiudiamo in una libreria per una decina di minuti. Quando torno in strada saluto gli altri e mi dirigo verso l'uscita di via Wangfujing, direzione fermata metropolitana. Noto che gli agenti hanno sbarrato l'ingresso principale, molti cinesi sono bloccati dietro il nastro della polizia. In un modo o nell'altro le forze dell'ordine fanno capire che è ora di sgombrare l'area e ci spingono lontano da Wangfujing. Nei pressi della metropolitana molti curiosi si fermano per capire cosa sta succedendo, dei giornalisti svedesi fanno delle riprese e vengono fotografati coi cellulari dai passanti cinesi. Uno straniero mi chiede "What's going on?". Alcuni anziani cinesi cercano di passare il nastro, un agente li ferma e alla domanda "Perché?" lo sbirro taglia corto "Non so".

A quanto pare un camion con idrante è passato a fare piazza pulita dei pochi rimasti, la polizia invita la folla incuriosita a circolare, come nei fumetti di Topolino. Una triste pagliacciata dove agenti e attivisti/giornalisti/curiosi eran lì tutti insieme e tutti per lo stesso motivo, rincorrendosi l'un l'altro, rubando scatti di foto, tutto in silenzio, quasi come un gioco.

Su una popolazione di quindici e passa milioni di abitanti avere poche centinaia di persone in piazza (quasi tutti agenti in borghese e giornalisti stranieri) è ben lontano da ogni qualsivoglia idea di protesta o manifestazione. Né un fumogeno, né uno slogan, né una canzone, neanche un canto o uno striscione. E sembra che nel resto della Cina non sia andata molto meglio.

Qui la testimonianza di Simone Pieranni:
http://daily.wired.it/blog/made_in_china/ci-troverai-schierati-sui-gelsomini-cinesi.html

Arab Revolts as Viewed From Beijing

"BEIJING — The popular uprisings in the Arab world are shaking China.

Unable to dismiss events in Tunisia, Egypt, Bahrain and Libya as U.S. plots, or “color revolutions,” since they appear to work against U.S. interests in some marked ways, a deeply nervous Chinese Communist Party is closely studying causes and outcomes.

So are China’s democrats, who hope to bring change here, too. What will eventually emerge from these contradictory interests is unclear. Much depends on whether the revolts prompt party leaders to begin long-delayed political changes to stave off growing social disaffection, analysts say."


Read all:
http://www.nytimes.com/2011/02/24/world/asia/24iht-letter24.html?_r=1

Saturday, February 26, 2011

Opera's 'Nixon in China' Moment

"Violinist Li Jue, the widow of Mao Zedong's top conductor Li Delun, uses a paperweight bearing the signature of Richard Nixon, a souvenir from the president's 1972 visit to China, to hold open a vocal score. "An opera? This is an opera?" she asks, flipping through the pages of "Nixon in China." "When Delun and I joined the Communists in Yan'an, we never imagined that Mao would meet a U.S. president. When Mao met Nixon, we never imagined it would become an opera.""


Source: Wall Street Journal
http://online.wsj.com/article/SB10001424052748703408604576163633135375452.html

Da “Capitale e linguaggio”, di Christian Marazzi

“l'americano medio ha perso l'occasione di comprare azioni Data General nel 1975 e le Microsoft nel 1986, così, quando sente che è in corso un'altra rivoluzione dei computer, vuole comprare non tanto il software, quanto le azioni della società che fa il software. Ma per quelli là fuori va benissimo. Saranno felici di prendere i vostri soldi”

Po Bronson, 2001


“Il contesto tecnologico è quello della costante espansione del ciberspazio rispetto alle limitate capacità di elaborazione del cervello individuale, rispetto al cibertempo. Il contesto comunicazionale è quello di una espansione illimitata della infosfera, cioè della sfera che contiene i segnali da cui dipende la competitività, da cui dipende la sopravvivenza. Non si tratta di una situazione molto simile a quella che suggerisce l'etimologia greca della parola panico?”
Berardi, 2001


“Ciò che l'informazione consuma è piuttosto ovvio: consuma l'attenzione dei suoi destinatari. Quindi una ricchezza di informazioni crea una povertà d'attenzione”

Herbert Simon

Friday, February 25, 2011

Mettete dei fiori, sui vostri censori

Umorismo ChinaFiles, in attesa di una domenica pechinese di fiori e neve...

"In attesa del secondo atto della performance artistica di domenica 27, con coefficiente difficoltà aumentato dall'ingorgo dei lavori in corso, proviamo a fare alcune previsioni: tolto l'effetto a sorpresa, la stragrande maggioranza dei partecipanti sarà occidentale, giornalisti e curiosi, sempre che oltre al cantiere non chiudano anche al traffico tutta la zona – e le previsioni danno pure neve."

Tutto l'articolo qui:
http://china-files.com/it/link/9000/la-cina-e-i-fiori-del-male

The Role of Natural Gas in the Asia-Pacific Energy Future

The Role of Natural Gas in the Asia-Pacific Energy Future
An interview with Mikkal Herberg
By Graham Webster
February 24, 2011

Natural gas is playing an increasingly important role in providing cleaner energy for Asia-Pacific countries, but bringing the energy market into the future is a challenging task.

In advance of the 2011 Pacific Energy Summit held in Jakarta with the theme of “Unlocking the Potential of Natural Gas in the Asia-Pacific,” we asked Mikkal Herberg, NBR’s research director for Asian energy security, to explain the importance of natural gas in Asia and the challenges facing policymakers and energy resource developers. Mr. Herberg is also a senior lecturer on international and Asian energy in the Graduate School of International Relations and Pacific Studies at the University of California, San Diego.

http://www.nbr.org/research/activity.aspx?id=118

Thursday, February 24, 2011

Better than nothing

"Special Report: In Africa, can Brazil be the anti-China?"

http://www.reuters.com/article/2011/02/23/us-brazil-africa-idUSTRE71M1I420110223

Wednesday, February 23, 2011

On the next revolution...

Jasmine Organizers Call for Rallies Every Sunday

In an open letter to the National People’s Congress, the organizers of the “Jasmine Rallies” call on the people to gather every Sunday at 2:00 p.m. in each of the designated places in 13 Chinese cities to continue to push for an end to corruption, an independent judiciary, and a government supervised by the people. The letter urges people to participate in an act of “non-violent non-cooperation” by “strolling, watching, or pretending to pass by.”

Rally Locations:
Beijing: in front of the McDonald’s on Wangfujing Street
Shanghai: in front of Peace Cinema at People’s Square
Tianjin: below the Drum Tower
Nanjing, [Jiangsu Province]: the entrance of Silk Street Department Store at the Drum Tower Square
Xi’an, [Shaanxi Province]: the entrance of Carrefour on Beida Street
Chengdu, [Sichuan Province]: under the Statue of Chairman Mao at Tianfu Square
Changsha, [Hunan Province]: the entrance of Xindaxin Building at Wuyi Square
Hangzhou, [Zhejiang Province]: the entrance of Hangzhou Department Store at Wulin Square
Guangzhou, [Guangdong Province]: in front of the Starbucks at the People’s Park
Shenyang, [Liaoning Province]: in front of the KFC at North Nanjing Street
Changchun, [Jilin Province]: in front of Corogo Supermarket at Democratic Avenue of West Culture Square
Harbin, [Heilongjiang Province]: in front of Harbin Cinema
Wuhan, [Hubei Province]: in front of the McDonald’s at Jiefang Avenue and the World Trade Plaza

Source:
http://www.hrichina.org/public/contents/press?revision_id=192612&item_id=192610


In Italiano su Wired:

"Nel giorno in cui anche il Quotidiano del Popolo affida ad un editoriale la sua posizione su come i social network hanno impattato sulle rivolte del mediterraneo, i gelsomini cinesi tornano a farsi sentire, dopo la loro prima apparizione, domenica scorsa.
In rete sta infatti girando un nuovo appello, rivolto direttamente all'Assemblea Nazionale del Popolo, quanto di più vicino ad un parlamento nelle istituzioni della Repubblica Popolare cinese, in procinto di riunirsi nelle prossime settimane.
Il comunicato, apparso ancora una volta su boxun.com popolare sito in inglese dei cinesi negli Usa, è stato tradotto dalla Human Rights in Cina.
Nell'appello viene indicato di proseguire nei raduni di protesta, ogni domenica, nelle 13 città cinesi designate. L'invito è rivolto a manifestazioni non violente aventi come scopo: to push for an end to corruption, an independent judiciary, and a government supervised by the people."

http://daily.wired.it/blog/made_in_china/gelsomini-cinesi-comunicato-n-2.html

Tuesday, February 22, 2011

中国梦想中的意大利复兴运动 Quando la Cina sognava il Risorgimento italiano

梁启超(1873 – 1929)是中国十九世纪末二十世纪初著名的政治家、学者和宣传家。当时正值 中华民族发展的关键时期:中国开始与西方有所接触,并认识到自身在军事和技术方面已处在落后 地位;多年遭受战争屈辱,中国不得不接受西方列强强加的“不平等条约”。梁启超认为,此时的 中国和中华民族应该做的,是在原有传统体制中融入西方政治和社会领域里先进的方面,走现代化 之路,
梁启超接受的是传统教育,与此同时他又与维新派代表人物康有为相识,并且了解西方文化与 思想体系,这使得他具备了高瞻远瞩的思想。他全面参与了保守派(即慈禧太后一派)与革新派之 间的政治交锋,并参加了1898年的“百日维新”运动。但“百日维新”后因慈禧太后的介入,以政 变而结束。梁启超也逃亡日本,直至中华民国成立。
远离祖国让梁启超得以更深入地进行政治思考,并且能以记者的身份更自由地进行活动。他学 习并效法日本明治维新,将其理念带回中国,并从此开始对欧洲各国十九世纪统一运动的研究。意 大利统一运动是梁启超研究的重点,因为他认为,统一前的意大利不论是在政治方面还是在社会方 面都与当时的中国十分相似,爱国者马志尼、加里波第和加富尔应该是中国学习的榜样。为此,他 曾在多部作品中都有涉及。他希望能在中国人中间激发爱国心,唤醒国民对于革命的渴望:革命应 该始于人民,一场积极的革命可以改变中国的命运,使其不再遭受屈辱。

Liang Qichao (1873-1929) è noto come massimo esponente della vita politica, culturale e giornalistica del- la Cina a cavallo tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo. Tale periodo si rivela cruciale per la sua nazio- ne: la Cina è entrata ormai in contatto con il mondo occidentale e si rende conto di essere debole da un punto di vista militare e tecnologico; esce umiliata da anni di guerre su più fronti che la portano a dover accettare i così detti “trattati ineguali” imposti dalle nazioni occidentali. Secondo Liang Qichao l’atteggiamento che la Cina e il suo popolo devono assumere è quello di cercare la propria via di modernizzazione innestando nel proprio sistema tradizionale gli elementi occidentali che più si adattano allo scenario politico e sociale.
La sua lungimiranza è il risultato della commistione di un’educazione di tipo tradizionale e di una forma- zione “moderna” derivata dal rapporto di amicizia con il riformatore Kang Youwei e dal contatto diretto con culture e sistemi teorici occidentali. Partecipa a pieno allo scontro politico che vede schierata da una parte la fazione conservatrice (sostenuta dall’imperatrice Ci Xi, reggente al trono a fasi alterne) e dall’altra quella ri- formatrice, partecipando nel 1898 al movimento riformistico dei “Cento giorni” interrotto, dopo poco, da un colpo di Stato per mano dall’imperatrice. Questo evento determinerà per Liang l’esilio in Giappone fino alla nascita della prima Repubblica cinese.
Tuttavia, la lontananza dalla madrepatria gli permetterà di maturare il proprio pensiero politico e di opera- re con maggiore libertà soprattutto come giornalista. Prende spunto dagli eventi politici della Restaurazione Meiji giapponese per sostenere a sua volta ideali monarchici costituzionali da apportare alla propria nazione, e inizia così a dedicarsi allo studio di tutti quei movimenti rivoluzionari, che nei vari Stati europei, hanno portato all’unità nazionale durante il Diciannovesimo secolo. Liang è particolarmente affezionato agli eventi che caratterizzarono il Risorgimento italiano perchè riconosce nella situazione italiana precedente all’unità, una realtà politica e sociale molto simile a quella della Cina dei suoi tempi. I patrioti Mazzini, Garibaldi e Cavour diventano per lui modelli di coraggio e valore a cui la Cina deve aspirare e di cui Liang riporterà le gesta e gli ideali in diversi suoi saggi. La sua speranza è di riuscire ad infondere nel suo popolo il sentimento di amore verso la propria patria e di riuscire a risvegliare nei suoi concittadini l’impulso alla rivoluzione: deve essere una rivoluzione che nasca dal popolo, una rivoluzione positiva che possa migliorare le sorti della Cina e riscattarla dalle umiliazioni subite.

di Bianca Lazzaro


Fonte:
Numero di marzo di CIaO, mensile dell'Istituto di cultura italiana a Pechino
www.iicpechino.esteri.it
http://sedi2.esteri.it/sitiweb/IIC%20Pechino/marzo2011.pdf


UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A TUTTI I RAGAZZI E LE RAGAZZE CHE SI SUSSEGUONO NEGLI STAGE ALL'AMBASCIATA ITALIANA DI PECHINO, AI TANTI CHE HO CONOSCIUTO E AI MOLTI CHE ANCORA CONOSCO, NEOLAUREATI CHE LAVORANO GRATIS (ANZI, A PROPRIE SPESE) PER FAR CONOSCERE LA CULTURA ITALIANA IN CINA E FAVORISCONO SCAMBI CULTURALI TRA I DUE PAESI.

Se i cinesi mangiano salmone

La globalizzazione spiegata in due righe: la Norvegia premia col Nobel per la pace il dissidente cinese Liu Xiaobo, la Cina in risposta boicotta i prodotti norvegesi e chiede alla Scozia di mandargli salmoni, il governo scozzese accetta (pecunia no olet) e rischia l'estinzione del salmone nelle proprie acque. Se la Cina ha improvvisamente voglia di marmo di Carrara la Toscana scompare. Semplice.

"Il salmone scozzese rischia l’estinzione per colpa della Cina, dicono gli ambientalisti britannici. La Scozia ha recentemente firmato un accordo con la Cina per diventare il suo principale fornitore di salmone, ma a quanto pare ne ha sottovalutato le conseguenze ambientali e ora il governo è in difficoltà."

Fonte:
http://www.ilpost.it/2011/02/22/lestinzione-dei-salmoni-scozzesi/

Beard in China? Not, please!

"What do Chinese People Think About Beards?
As a bearded many myself, I've always been interested in the way people view beards. Love them or hate them, it seems that everyone has an opinion on men with beards, at least in America. But what of China? To find out what the Chinese people think of men with beards, I took to Baidu, and searched for "people with beards are..." to see what adjectives the Chinese internet filled into that blank.

I don't like having a beard, because in my mind, people who have beards are depressed.

I just feel men with beards are very attractive.

Are guys with beards handsome? I have never felt that way.

I think people with beards are filthy.

I think people who have beards are scary.

When people with beards have just eaten, their mouths are covered in oil and it looks gross. "


Read all:
http://www.theworldofchinese.com/blog/culture/1091-what-do-chinese-people-think-about-beards.html

Monday, February 21, 2011

For those in Oxford, or close to

Symposium on “Rural Development in China”

Keynote lecture (40 minutes, with 15 minutes for discussion)

“Human Capital in Rural China and the Challenges of Economic Development” by Dr Scott Rozelle, Stanford University

Break (10 minutes)

Round-table discussion (55 minutes)

“Challenges facing China’s Rural Development”

Dr Christine Wong, Senior Research Fellow in Contemporary Chinese Studies: “Financing the New Socialist Countryside”
Dr Winnie Yip, Reader in Economics for Health Policy: “Reforming the Rural Health Care System”
Dr Anna Lora-Wainwright, UL in the Human Geography of China: “Rural Development and Challenges to Environmental Health”
Prof. Albert Park, Professor of the Economy of China: “Migration and the Well-being of those Left-Behind”
Dr Rachel Murphy, University Lecturer in the Sociology of China: “Son Preference and Sex Ratios”

Monday 7th March 2011 (week 8) 4:30-6:30 pm Mordan Hall, St Hugh’s College

UNIVERSITY OF OXFORD
Contemporary China Studies Programme

Sunday, February 20, 2011

Personale scettismo e considerazioni sulle rivoluzioni in atto

Già da qualche giorno la rete in Cina va di merda più del solito. Siti oscurati, lentezza estenuante, VPS che non funzionano... Inutile chiedersi perché, ci siamo abituati un po' tutti. Oggi però leggo di qualche embrionale forma di protesta in sordina anche nel grande continente chiamato Cina. Niente di eclatante. Staremo a vedere, probabile che non succederà nulla, ma forse qualcosa leggeremo nei giornali. Certo, se la Cina avesse un PDL definirebbe questi raduni di protesta un covo di sfigati radical chic. Un po' come in Italia, quando ad un picchetto o ad una dimostrazione di cento persone che si presentano, venti sono giornalisti, trenta agenti in borghese, quaranta curiosi e turisti, e solo dieci attivisti che gridano slogans. La storia insegna che a volte da una piccola scintilla ne segue un finimondo. Ma certamente sono le condizioni storiche a determinare gli scenari, violenti e rivoluzionari o meno che siano. Io continuo a pensare che dio non giochi a dadi.

Vorrei fare alcune considerazioni a riguardo. Innanzitutto mi sembra interessante il rapporto tra i vari social newtork e le proteste di piazza. Anche e sopratttutto nei paesi dove i social network in questione sono censurati (come in Cina, dove Facebook e Twitter sono oscurati e utilizzabili solo tramite VPS).
In secondo luogo, social network a parte, a me affascina molto il ruolo dei media in tutto questo. Non è certo qualcosa di nuovo, ma a me sembra comunque che il cosiddetto “quarto potere” abbia raggiunto l'apice. Se ci fate caso le "rivoluzioni" nel Maghreb le hanno praticamente chiamate i media: è come se avessero diretto i lavori e gestito le manifestazioni. “Bene, abbiamo finito in Egitto, ora passiamo alla Libia. Come siamo messi in Albania? Cercate di muovervi un po' in Barein. Ah, abbiamo comprato biglietti aerei per l'Algeria, vedete di non farci venire a vuoto!". E non ho ben capito queste pretese di Obama sulle vicende egiziane, come ad alzarsi una mattina e decidere "Mubarak raus!".

Ovvio che dietro ci saranno scenari politici e diplomatici che noi comuni mortali non conosciamo e non conosceremo mai (santo Assange facci il miracolo!) e probabilmente dietro ci sono le solite regie fatte di lobby e "mano invisibili". Insomma, le rivoluzioni ad orologeria chiamate dai media, promosse chissà da chi e subite da indovinate un po' chi... a me sembra che i media ci godano a far salire il numero delle vittime. Per ora è andata così: tramite Facebook e Twitter la gente del paese X si raduna nel punto Y, fanno un po' di casino, la polizia spara, muore il tizio, fanno i funerali col doppio della gente, altri morti, il chaos, la polizia passa dalla parte dei manifestanti, il leader al governo si dimette e fugge all'estero con le casse dello Stato e la famiglia, il leader va in coma e la moglie si spende tutto in pellicce e cocaina...

E mentre là fuori è tutto un fervore rivoluzionario e di fiaccole dell'anarchia, stamattina (come tutte le mattine, domenica inclusa) la donna delle pulizie del nostro dormitorio si è alzata alle sei, si è infilata il suo grembiule bucherellato e ha cominciato a passare lo straccio e scrostare i cessi luridi di vomito alcolico studentesco da weekend. Lei, donna di mezza età, di evidente origine contadina, in città per pulire i cessi degli studenti stranieri per centoventi euro al mese. Una donna che abbassa la sguardo quando la incroci nel corridoio, una donna che a malapena parla il mandarino e che comunque non oserà mai dirti niente anche se pisci fuori dalla tazza del water o lasci i mozziconi delle sigarette in giro per le scale. Chissà cosa ne sappia e quanto gliene freghi delle proteste nel Maghreb e nel fervore rivoluzionario che potrebbe arrivare in Cina. Lei terminerà la giornata lavorativa alle sei di sera tra i corridoi del dormitorio e riprenderà la mattina dopo alle sei. Io invece ho fatto di nuovo l'alba davanti al computer, mi sono svegliato nel pomeriggio, ho fatto il mio dovere di falso intellettuale scettico e decadente, sperando di consegnare a breve la tesi di dottorato al professore, per poi incrociare le dita e sperare in un miracolo da parte di San Giuseppe da Copertino, protettore degli studenti (compresi gli studenti stranieri di Pechino).

Mah! Meglio leggersi un buon romanzo, la realtà non è ancora meglio della finzione. Racconteremo ai nostri nipoti delle gesta eroiche di Gaetano Bresci e Gavrilo Princip... che di queste rivoluzioni al gelsomino mi fido poco...

Saturday, February 19, 2011

Plutocrazia unica globale forma di governo

"L’allargamento del divario tra ricchi e poveri è evidente da anni. In un rapporto del 2005 tre analisti di Citigroup segnalavano che “il mondo si sta dividendo in due blocchi: la plutonomia e tutti gli altri. In una plutonomia non ci sono più animali come il ‘consumatore americano’, il ‘consumatore inglese’ o il ‘consumatore russo’. Esistono pochi consumatori ricchi, che si accaparrano una fetta sproporzionata di reddito e consumi. E poi ci sono gli altri, i ‘non ricchi’, che rappresentano una parte sorprendentemente piccola della torta nazionale”."

Da Internazionale, 18-24 febbraio

Occhio a quei due

"Cina: negozia con Colombia per un'alternativa a canale Panama
Roma - La Cina sta trattando con la Colombia per trovare un'alternativa "asciutta" al Canale di Panama. Lo rivela il Financial Times, citando il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos. Il progetto cinese, stimato 7,6 miliardi di dollari, prevede la costruzione di una linea ferroviaria in Colombia, che bypassi il Canale di Panama, convogliando una buona parte del trasporto merci verso l'Asia. "È una proposta vera - dice Santos - ed è a uno stadio abbastanza avanzato". Il traffico che passa per il Canale di Panama rappresenta il 5% del commercio mondiale e ogni anno l'attraversano tra le 13 mila e le 14 mila navi. "Non voglio creare aspettative esagerate - aggiunge Santos - ma è una proposta molto sensata".
Il presidente della Colombia definisce l'Asia il "nuovo motore" dell'economia mondiale. Il FT fa sapere che il progetto prevede una ferrovia di 791 chilometri e l'ampliamento del porto di Buonaventura. I finanziamenti sono forniti della Chinese Development Bank, mentre a livello operativo ci lavora il China Relway Group. (AGI)"


Fonte:
http://liberazione.it/news-file/Cina--negozia-con-Colombia-per-un-alternativa-a-canale-Panama---LIBERAZIONE-IT.htm

Friday, February 18, 2011

Non è reato, è reazione

"Robert J. Michelson, 21 anni, ha chiamato il numero per le emergenze della polizia di Farmington, nel Connecticut, perché aveva “un dubbio legale”. L’agente gli ha fatto presente che quella era una stazione di polizia, e Robert ha chiesto: “Sto facendo crescere della marijuana e mi chiedevo: in che guai posso finire se faccio crescere una piantina sola?”. Quando il poliziotto gli ha detto che la coltivazione di marijuana è un reato, Robert ha detto grazie e ha attaccato. Non è stato difficile per la polizia trovare il suo indirizzo e arrestarlo. Il suo unico commento è stato far vedere i due diti medi agli agenti."


Da Internazionale, 18-24 febbraio 2011

Non è un paese per animalisti...

Un cane scuoiato per le vie di Shanghai


"Netizen captures man skinning golden retriever on the street, city residents one after another express condemnation
“Too cruel”, “too bloody”… Yesterday noon, accompanied by innumerable netizen condemnations, a “Golden Retriever Skinned On The Street” video spread online. Within the 5 minute video, a Golden Retriever over 1 meter long held by its neck was skinned on the street. When this reporter found Miss Zhang who had taken the video, she said this scene made her entire body tremble, prevented her from sleeping well, and that posting this video was to call for even more people to to take care of and treat well their pets."

Source: ChinaSmack
http://www.chinasmack.com/2011/videos/golden-retriever-dog-skinned-publicly-on-street-in-shanghai.html


"网友拍下男子当街将金毛犬剥皮 市民纷纷谴责

“太残忍了”、“太血腥了”……昨天中午,伴随无数网友的谴责之声,一则“金毛竟被当街剥皮”的视频蔓延开来。这段时长5分钟的视频里,一条1米多长的金毛狗,被拴住脖子,一男子将它当街剥皮。记者找到拍客张小姐时,她说这一幕令她全身发抖,一夜没睡好,发布这段视频就是为了呼吁更多的人爱护并善待动物。"

来源: Sina
http://news.sina.com.cn/s/2011-02-16/102321962947.shtml

Thursday, February 17, 2011

Il nostro bisogno di poveri

"I poveri del mondo visti dall'alto
Sono loro a pagare il nostro benessere
Se fossero stati una banca, da tempo non sarebbero più poveri. E' l'annotazione sarcastica della relazione della Rete che rappresenta oltre 400 Ong. Non solo hanno subito le conseguenze della crisi finanziaria perdendo il lavoro, i risparmi e persino la casa, ma si sono trovati anche a dover pagare i salvataggi delle banche con l'aumento delle tasse e la riduzione dei salari"

Tutto l'articolo:
http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/02/17/news/i_poveri_del_mondo-12558873/


"Se fossero stati una banca, da tempo non sarebbero più poveri". Se fossero stati Ruby, neanche.

"C'è chi dice è un dovere, c'è chi dice è pietà"

Bioetica, espianto di organi da detenuti condannati a morte e trapianto di organi in Cina


"Chinese organ transplants: a timeline

1977 First liver transplant

1977-1983 Of a total 57 liver transplants, 80 percent die during or within three months. The longest survival time is 264 days.

October 9, 1984 The Supreme People's Court issues a joint regulation on the use of corpses from executed prisoners.

1993 –2006 Liver transplants boom in China

November 7, 2005 At a World Health Organization meeting in Manila, China's Deputy Minister of Health Huang Jiefu admits most donors are executed prisoners. Some 95 percent are reportedly executed prisoners according to the 2007 China Liver Transplant Handbook edited by Huang.

January 1, 2007 The Supreme People's Court tightens its control of the death penalty.

May 1, 2007 The State Council issues the Regulation on Organ Transplants.

July 3, 2007 The Ministry of Health issues a directive asking all hospitals to stop organ transplants for foreigners.

March 2010 The Red Cross Society and the Ministry of Health launch a pilot program in 11 cities and provinces encouraging voluntary organ donations."



Read all the article:
http://special.globaltimes.cn/2011-02/623855.html

Giornalismi futuri

"Il premio per la migliore applicazione è andato ad Articlr, realizzato dalla società Flexewebs. Il principio è apparentemente semplice: un redattore comincia a scrivere un articolo all’interno di Articlr, il sistema capisce automaticamente gli argomenti di cui tratta il testo e il luogo da cui il giornalista sta lavorando.

Immaginiamo ora che il nostro corrispondente stia scrivendo da piazza Tahrir, al Cairo, durante la rivolta contro Mubarak: nelle colonne laterali del suo monitor compariranno i tweet più rilevanti (il sistema incrocia i parametri dell’argomento e del luogo), foto della piazza prese dinamicamente da Flickr. In un altro box viene visualizzato ciò che stanno scrivendo le altre testate online sullo stesso tema. Se il redattore nota un tweet o una foto particolarmente rilevanti, può decidere di trascinarli con il mouse all’interno dell’articolo arricchendo la narrazione di elementi multimediali con pochissimo sforzo. Forse per i non addetti ai lavori la cosa non sembra particolarmente eccitante, però vi assicuro che, soprattutto in circostanze in cui si lavora di corsa e sotto pressione, un tool del genere fa la differenza. "


Leggi tutto l'articolo:
http://federicobadaloni.blog.kataweb.it/snodi/00971/hackathon-al-guardian-nuovi-tool-ai-giornalisti.html

Tuesday, February 15, 2011

竹林七贤 Seven Sages of the Bamboo Grove

"The Seven Sages of the Bamboo Grove (simplified Chinese: 竹林七贤; traditional Chinese: 竹林七賢; pinyin: Zhúlín Qī Xián) were a group of Chinese Taoist Qingtan scholars, writers, and musicians who came together in the 3rd century CE. Although the individual members all existed, their interconnection is not entirely certain. Key members of the seven were linked with the "Taoist" Cao Wei; they found their lives to be in danger when the avowedly "Confucian" Jin Dynasty came to power. They wrote Taoist poems, poems criticizing the court and the administration, and manuals on taoist mysticism and alchemy. It would be a mistake to assume that all members had similar views, however, and while some members tried to negotiate their difficult political positions by self-consciously adopting the roles of ale-fueled jokesters and eccentrics, others eventually capitulated and joined the Jin dynasty (most notably Wang Rong). Although it is unknown how much they personally engaged in Qingtan, they became the subjects of it themselves in the Shishuo Xinyu (Chinese: 世說新語 "A New Account of the Tales of the World").
As is traditionally depicted, the group wished to escape the intrigues, corruption and stifling atmosphere of court life during the politically fraught Three Kingdoms period of Chinese history. They gathered in a bamboo grove near the house of Xi Kang (aka Ji Kang) in Shanyang (now in Henan province) where they enjoyed, and praised in their works, the simple, rustic life. This was contrasted with the politics of court. The Seven Sages stressed the enjoyment of ale, personal freedom, spontaneity and a celebration of nature.
Liu Ling, Ruan Ji, Ruan Xian, Xiang Xiu, Wang Rong and Shan Tao were the other six sages who made up the group. Xi Kang was especially close to Ruan Ji; their relationship was described as "stronger than metal and fragrant as orchids". The wife of Shan Tao was said to be impressed by Ruan Ji and Xi Kang's prowess when she spied on them during sex.
It would be Xi Kang's refusal to work for the new regime which would eventually lead to his execution. The group's rural life became a common theme for art, and they inspired other artists who wished to retreat during times of political upheavals. The myth spread rapidly, and within a few generations the pa ta were so inspired by the supposedly anarchist revelry of the Seven Sages that they sought to copy them fully, while naked.
Another person associated with the Seven Sages is Rong Qiqi (榮啟期), who in fact lived quite earlier. This association is depicted in some apocryphal art from the fourth century CE, in a tomb near Nanjing.
The Seven Sages, or the symbol that they became, have been remarked to be influential in Chinese poetry, music, art, and overall culture."


Source: Wikipedia

Is China changing Africa?

BBC Documentary: "The Chinese Are Coming"

http://www.youtube.com/watch?v=6ZQpl3SzvjA&feature=related

Paese che vai, festa che trovi: il San Valentino dei bulgari

Il San Valentino, come noto, è la festa internazionale dei fiorai, che ogni 14 febbraio fanno affari come mai durante il resto dell'anno. Anche in Cina, nuova patria del consumismo.

In Bulgaria invece si celebra, oltre al San Valentino, la festa dei bevitori. Pare sia una festa di antichissima tradizione, in Tracia (oggi Bulgaria meridionale) alzavano i calici in onore di Dioniso, e cade per caso proprio lo stesso giorno del più noto San Valentino.
E così eccomi, con un amico cinese e delle ragazze bulgare, all'ambasciata di Bulgaria. Tipico stile sovietico (al quale sono legatissimo), ci sarebbe un biglietto da pagare, otto euro che l'ambasciatore ci evita senza tanti problemi, invitandoci ad entrare senza perdere altro tempo all'ufficio finanziario. Dopo tutto siamo studenti, e se studiare non serve a nulla serve almeno ad avere sconti e privilegi sui biglietti.
Il banchetto è molto modesto e la gente vestita in modo tutt'altro che formale, direi estremamente semplice. E io con loro. L'ambasciatore veste con un maglioncino blu e un panzone che fa invidia al mio. Saremmo una trentina di persone, in uno stanzone con quadri di paesaggi bulgari, libri in cirillico e la foto del poeta Botev. Inizia la cerimonia, l'ambasciatore prende un paio di cesoie e taglia simbolicamente dei rametti da una pianta di vite che è nel giardino dell'ambasciata: segno augurale di buon raccolto a venire.
Fatte le foto, si stappano bottiglie di vino bulgaro, vodka e whisky, carne di maiale, purè di patate e insalata, brindisi fino a notte inoltrata. Fanculo il San Valentino, evviva la festa dei traci!

Oggi invece in Cina è 元宵节, il festival delle lanterne, che cade a due settimane di distanza dal capodanno cinese. C'è sempre un buon motivo per fare festa: cin cin!!

How Chinese Consumers Are Transforming Everything

As China Goes So Goes the World: How Chinese Consumers Are Transforming Everything

Dr Karl Gerth, Professor Arne Westad (chair)
16 February 2011, 5.30pm, COL.B212

The seminar will make an examination of the most overlooked force that is changing the face of China, the Oxford historian and scholar of modern Asia Karl Gerth shows that as the Chinese consumer goes, so goes the world. While Americans and Europeans have become increasingly worried about China s competition for manufacturing jobs and energy resources, they have overlooked an even bigger story: China s rapid development of an American-style consumer culture, which is revolutionizing the lives of hundreds of millions of Chinese and has the potential to reshape the world. This change is already well under way. China has become the world s largest consumer of everything from automobiles to beer and has begun to adopt such consumer habits as living in large single-occupancy homes, shopping in gigantic malls, and eating meat-based diets served in fast-food outlets. Even rural Chinese, long the laggards of consumerism, have been buying refrigerators, televisions, mobile phones, and larger houses in unprecedented numbers. As China Goes, So Goes the World reveals why we should all care about the everyday choices made by ordinary Chinese. Taken together, these seemingly small changes are deeper and more profound than the headline-grabbing stories on military budgets, carbon emissions, or trade disputes.

Location

B212, 2nd Floor Columbia House, London School of Economics

Monday, February 14, 2011

Studio per non correre il rischio di trovare un lavoro

"University graduate starting salaries close to those of migrant workers: Why go to college?

The gap between the starting salaries of Chinese university graduates and the wages of migrant workers is gradually closing, according to Cai Fang, a member of the Standing Committee of the National People’s Congress and head of the Institution of Population and Labor Economics of CASS (Chinese Academy of Social Sciences). Though he stresses that college graduates after a few years of working have far more salary raise opportunities than migrant workers, [this phenomenon] may still produce a kind of negative incentive effect: “Why go to college?”"

http://www.chinasmack.com/2011/stories/university-graduates-earn-little-more-than-migrant-workers.html

"大学生起薪与农民工接近:干吗上大学“

http://www.infzm.com/content/52759

Saturday, February 12, 2011

Spegniamo tutto




MACERATA – GIORNATA PER IL RISPARMIO ENERGETICO
18 FEBBRAIO 2011
ORE 18.30

Ricordando il primo passo verso l’Unità d’Italia
In occasione della giornata nazionale del risparmio energetico promossa dalla trasmissione Caterpillar, quest’anno dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, illumineremo pedalando la lapide che ricorda il primo moto carbonaro italiano, avvenuto proprio a Macerata nel 1817.

MENTRE NOI NON S’ERA ANCORA ANARCHICI
LORO ERAN GIA’ CARBONARI

VIVA L’INSURREZIONE, VIVA CARLO PISACANE!

Migrant workers in China: a portrait

The Economic Situation of Rural Migrant Workers in China
by Shi Li

ABSTRACT: This paper examines the current economic situation of rural migrant workers in China. The paper provides some descriptive statistics on their regions of origin, their destinations, and the sectors in which they are employed, as well as on their age, sex and level of education. The paper also discusses the difficult working conditions of many rural migrant workers in the Chinese labour market, in particular their low wages, the problems of wage arrears, the lack of written contracts, the long working hours, the inadequate social security coverage, and the difficulties they face in accessing public services.

Read the paper:
http://chinaperspectives.revues.org/5332?file=1

Beijing Fashion or Fascism in Beijing!?

"In this episode Sufei meets Beijing`s fashion elite when she is invited to take her turn on the catwalk at the annual Fashionista party. Who will be crowned the Queen the Beijing`s fashion scene?"

http://www.sexybeijing.tv/new/video.asp?id=121

Può succedere in Cina quanto è successo in Tunisia ed Egitto?

"Secondo Barry Eichengreen, professore di Economia e Scienze Politiche all'università di Berkeley, l'ipotesi è possibile. Il professore ha scritto su Project Syindicate: data la mancanza di libertà politiche, la legittimità del governo cinese si basa sulla sua capacità di fornire alti livelli di vita e maggiori opportunità economiche alle masse. Finora le masse hanno avuto poco da lamentarsi. Ma questo potrebbe cambiare, e improvvisamente. In primo luogo, c'è il crescente problema della disoccupazione tra i laureati. Dal 1999, quando il governo cinese ha iniziato a far decollare la formazione universitaria, il numero di laureati è aumentato di sette volte, ma non è stato seguito dallo stesso aumento dei posti di lavoro altamente qualificati. Infatti, il paese è pieno di laureati che non riescono a trovare un lavoro soddisfacente. Si parla tanto delle tribù di formiche, i neo-laureati che vivono in angusti scantinati nelle grandi città del Paese, mentre inutilmente cercano il lavoro.

Sarebbe dunque questo precariato cognitivo ad essere la potenziale valvola di uno sfogo popolare che potrebbe mettere in crisi il sistema cinese.

C'è naturalmente chi non concorda. E' il caso di Xiaoxiong Yi professore cinese, dell'università dell'Ohio. Secondo lui il è il punto di partenza ad essere sbagliato, ovvero la lettura dei fatti egiziani. Non si tratterebbe di una rivolta portata avanti da una ipotetica classe di precari altamente specializzati alla ricerca di un protagonistmo sociale e politico, bensì di una rivolta del pane, una rivolta nata dalla fame. Un problema che la Cina avrebbe già risolto."


Leggi tutto l'articolo: "Cercando un altro Egitto"
http://daily.wired.it/blog/made_in_china/cercando-un-altro-egitto.html

Friday, February 11, 2011

"I want to die. Who wants to join me?"

《"This is a pre-death party. Let me lead you to the hall of death."
Announcements like these litter QQ, China's most popular instant messaging client online message board where strangers meet and arrange to commit suicide together.
"I want to die. Who wants to join me?" posted a 22-year-old university student surnamed Zhang from Lishui, a prefecture-level city in southwestern Zhejiang Province, on June 21.
Soon a 20-year-old freshman surnamed Fan from Shanghai had accepted his invitation.
Zhang had reportedly failed to obtain an offer from a good university, according to the Qianjiang Evening News.
Fang and Zhang met at the Lishui railway station on the morning of June 22 and decided to kill themselves by inhaling carbon monoxide.
They brought charcoal, a brazier and beer and locked themselves inside a hotel room with closed windows.
As smoke filled the room, Zhang suffered an unbearable headache and decided to abandon the plan. He tried to talk Fan out, but he insisted on staying.
Zhang left the hotel about 4:30 pm. Fan called later and pleaded for him to return and see their pact through.
"Listen, if you don't bring charcoal and alcohol back by 8 pm, I'll call the police. I'm between a rock and a hard place now. I'll leave it up to you," was Fan's last text message.
Zhang didn't go back. When he called the hotel at about 10:50pm, it was too late.》


Read all the article: "Suicide over the screen"
http://special.globaltimes.cn/2011-02/621714.html

Invidiabile vita da puttana

Il blog (molto letto) di una prostituta americana. Confessioni che fanno gola ed invidia a molte ragazze. Ma non solo.
Io ci vedo nichilismo da XXI secolo. E forse sì, un po' d'invidia la provo anche io.

http://nightmarebrunette.blogspot.com

E me cojoni!

《Identikit dei nuovi ricchi
Xinmin Zhoukan, Cina

“Marito e moglie entrano in una storica orologeria di Milano e spendono 250mila euro. Per questo negozio, vittima della crisi economica, i clienti cinesi sono una salvezza”. Eppure si tratta solo di un acquisto ordinario per la coppia giunta da Pechino per fare shopping in Italia, prosegue il settimanale
Xinmin in un reportage dedicato ai nuovi ricchi, sempre più amanti del lusso e del benessere. “Nel 1991 un famoso marchio italiano ha aperto il primo negozio di prodotti di lusso in Cina, a Wangfujing, la via dello shopping di Pechino’’, scrive il settimanale. Da allora il lusso made in Europe ha conquistato un mercato potenziale di oltre 250 milioni di cinesi che potrebbe diventare il primo al mondo entro il 2014. “In Cina l’acquirente abituale dei prodotti di lusso ha tra i 25 e i 45 anni, cioè 15 in meno rispetto al cliente medio europeo”. Per i giovani ricchi cinesi conta soprattutto l’ostentazione di un’opulenza che i loro padri non sarebbero riusciti neanche a immaginare. “Ma sono anche sempre più attenti alla salute e alla ricerca di un autentico senso estetico”, scrive il settimanale.》


Fonte:
Internazionale, 11-17 febbraio

Thursday, February 10, 2011

Egyptians include Chinese on protest signs

http://yfrog.com/h849e9j

The Wanderings of a Chinese Lady

The Wanderings of a Chinese Lady
Plates, Parasols & Global Design in the Eighteenth Century

Public Lecture by Christiaan Jörg, Professor Emeritus at the University of Leiden (NL)

1:15pm, Friday 4 March 2011
Stevenson Lecture Theatre, British Museum
Tickets £5 (£3 for BM members and concessions)

In the 1730s, the Dutch East India Company tried to compete with private individuals in ordering chine de commande. Cornelis Pronk, a well-known artist, was appointed to make sets of drawings for the decoration of Chinese porcelain dinner and tea sets. His first design, the so-called Parasol Lady, was such a success that unauthorised imitations and new varieties followed immediately. The design was popular for many decades in both the East and West and can be regarded as a great example of the early globalisation of a design on porcelain.


For tickets or further information please call the British Museum on 020 7323 8181,
or visit https://www.britishmuseumshoponline.org/invt/mevl1wander/


Source:
http://www2.warwick.ac.uk/fac/arts/history/ghcc/research/globalporcelain/bmlecture/

Oh yeah!

《Xinran, a Chinese journalist who recorded several women's narratives, used a metaphor to illustrate the difficulty of asking Chinese women to talk about themself - “For Chinese women, the naked body is an object of shame, not beauty. They keep it covered. To ask them to let me interview them would be like asking them to take off their clothes”》


Liu Jieyu, "Gender and Work in Urban China"

Aspettando il 13 febbraio...

Suheir Hammad: Poems of war, peace, women, power

Poet Suheir Hammad performs two spine-tingling spoken-word pieces: "What I Will" and "break (clustered)" -- meditations on war and peace, on women and power. Wait for the astonishing line: "Do not fear what has blown up. If you must, fear the unexploded."

http://www.ted.com/talks/suheir_hammad_poems_of_war_peace_women_power.html

Wednesday, February 09, 2011

Translators Needed on Religious Studies in Contemporary China

We at Brill are publishing a series on religious studies in contemporary China (www.brill.nl/rscc). This is an effort to make Chinese scholarly research on religion available in English. This series includes six volumes of selected essays on the following topics: Popular Religion and Shamanism, Daoism, Buddhism, Christianity, Islam, and Marxism and Religious Studies.

We are now looking for translators for the 4 volumes on Buddhism, Christianity, Islam, and Marxism and Religious Studies from Chinese (simplified) into English.

If you or your colleague(s) are interested in these translation projects, please contact me at qhigley@brillusa.com

Thanks!

Qin Higley
Acquisitions Editor
Contemporary China Studies
Brill USA
153 Milk Street, 6th Floor
Boston, MA 02109
Tel: 1-617-263-2323 x 120
Fax: 1-617-263-2324

www.bril.nl
www.brill.nl/china

Saggia antica banalità

"Le occupazioni degli uomini di valore non sono quelle degli uomini da poco. Gli uni si dedicano ai lavori intellettuali, gli altri ai lavori manuali. Quelli che si dedicano ai lavori intellettuali governano gli altri; coloro che lavorano con la loro forza fisica sono governati dagli altri. Quelli che sono governati mantengono gli altri; quelli che governano sono mantenuti dagli altri"

Mengzi (370-289 a.C.)

Madigan Madigan!

http://www.bonfiremadigan.com/

Tuesday, February 08, 2011

L'esame di quinta elementare

Se il giorno lo passo a leggere, guardare film e pensare, la notte (quando non riesco ad addormentarmi prima dell'alba, cioè quasi sempre) la passo a ricordare. Ricordare è bello, anche se è un'attività che preferirei svolgere in tarda età. E non a 28 anni. Ma non si può avere tutto dalla vita. Dunque ricordo.
Oggi ricordo l'esame di quinta elementare. In realtà non ricordo molto, solo qualche particolare. Alle elementari non ero particolarmente bravo a scuola. O almeno così mi sembra. Non riuscivo bene in artitmetica, analisi grammaticale, storia, geografia. Ma ero il migliore in disegno. Ho sempre pensato che fosse perché vedevo moltissimi cartoni animati.
All'esame di quinta elementare (parliamo di molti anni fa, l'Italia era ancora un paese povero e non sviluppato) ai bambini diligenti si comprava la bicicletta. Io, che ero un bambino fortunato, la bicicletta già l'avevo: una bella bicicletta sportiva da cross, un regalo di mio nonno. Sfiga volle che fosse bianca e nera, mentre io tifavo l'Inter di Lothar Matthaus e Jurgen Klinsmann. Non so che fine abbia fatto quella bici: probabilmente fu regalata ad una mia cugina, che dubito abbia mai usato. Era una bici da maschietto, non da femminuccia. Ma, si sa, le vie del signore sono infinite.
Non ricordo nulla dell'esame di quinta elementare: se fosse scritto o orale o entrambi, se mi pisciai sotto dall'ansia o se me ne fregai altamente. Ricordo però questa scena: io, in un'aula della scuola con la maestra e i miei genitori. Da bambini si è bassi di statura e si vede tutto dal basso verso l'alto. Ricordo i miei genitori parlottare e parlottare e parlottare, finché sbottai “Insomma, ho passato l'esame o no?!”. Gli adulti si misero a ridere: avevo passato l'esame. Ora ero un uomo anche io.
Dell'esame non mi importava molto, ma di avere in fretta il premio tanto ambito sì: il galeone dei pirati! Una di quelle costruzioni Lego formata da millequattrocentonovantuno minuscoli pezzetti che ti infili in bocca a tre come a trenta anni: ad ognuno le sue perversioni.
Che gioia! Passai molte giornate a montare i pezzetti Lego fino a terminare questo grande galeone in plastica marrone e nera, con le vele bianche e rosse, i cannoncini e i dobloni in falso oro, il timone a poppa e il Jolly Roger sorridente. Le piccole soddisfazioni della vita. Da allora (e parliamo di oltre 18 anni fa!) riposa su uno scaffale. Non è più stato toccato. Come un cimelio. Come un trofeo. Se mai lascerò la casa che è di mia madre il galeone sarà la prima cosa che porterò via con me.

Da grande voglio fare il pirata somalo!

È l'alba: scappo a dormire. Come i vampiri.

Pilu

Vedendo il docu-film di Erik Gandini "Videocracy - Basta apparire" (2009) mi son venute alla mente tre ordini di cose:

- lo zoo di Pechino
- il mercato delle vacche a Kashgar
- il macellaio vicino casa, che in dialetto maceratese si dice "lu macellà"

e tre ordini di riflessioni, a fine visione:

- la scena dove Fabrizio Corona conta banconote da 500 euro per poi massaggiarsi il pene mentre si fa la doccia è da film horror...
- saremo gli unici ad avere fenomeni umani e fenomeni sociali del genere in Italia o c'è speranza che questo triste primato non spetti solo allo stivale?
- quando penso ai tanti morti per la libertà negli anni quaranta, mi chiedo come sarebbe oggi il mondo se a vincere fossero stati i fascisti... (peggiore di così difficile eh!)

Lamas...

"Tibetan Lama Faces Scrutiny and Suspicion in India

DHARAMSALA, India — His daring escape from Tibet seemed out of a movie. Then only 14, Ogyen Trinley Dorje was one of Tibetan Buddhism’s most revered incarnate lamas, and his journey through the icy passes of the Himalayas was viewed as a major embarrassment for China. The youth arrived in India in early 2000 to a euphoric greeting from Tibetan exiles.

India, though, was less certain about what to do with him. Intelligence agencies, suspicious of his loyalties and skeptical of his miraculous escape, interrogated him and tightly restricted his travel. He remains mostly confined to the mountainside monastery of a Tibetan sect different from his own. And that spurred an idea: He wanted his own monastery. Eventually, his aides struck a deal to buy land."


Read all the article:
http://www.nytimes.com/2011/02/08/world/asia/08tibet.html?_r=1

Grand Canyon of the Orient, bye bye!

"China's big hydro wins permission for 21.3GW dam in world heritage site
Hydroelectric power company Huadian will build a cascade of 13 dams in the spectacular 'Grand Canyon of the Orient'

China's dam builders will press ahead with controversial plans to build a cascade of hydropower plants in one of the country's most spectacular canyons, it was reported today, in an apparent reversal for prime minister Wen Jiabao.

The move to harness the power of the pristine Nu river - better known outside of China as the Salween - overturns a suspension ordered by the premier in 2004 on environmental grounds and reconfirmed in 2009.

Back then, conservation groups hailed the reprieve as a rare victory against Big Hydro in an area of south-west Yunnan province that is of global importance for biodiversity.

But Huadian - one of the country's five biggest utilities - and the provincial government have argued that more low-carbon energy is needed to meet the climate commitments of the fast-growing economy.

Their lobbying appears to have been successful, according to reports in the state media.

"We believe the Nu River can be developed and we hope that progress can be made during the 12th Five-Year Plan period (2011-2015)," Shi Lishan, the deputy director of new energy at the National Energy Administration, told Chinese national radio.

The plan envisages the construction of 13 dams on the middle and lower reaches of the river, with a total generating capacity of 21.3GW that is similar to that of the Three Gorges Dam.

The Nu ("angry river" in Chinese) flows from its source in the Himalayas through the heart of a United Nations world heritage site that has been called the "Grand Canyon of the Orient". It is home to more than 80 endangered species, including snow leopards and Yunnan snub-nosed monkeys. Downstream, it provides water for Burma and Thailand, whose governments have joined a coalition of conservation groups and scientists in expressing opposition to the dam plans.

A recent report by China's Economic Observer suggested the hydropower industry has overcome the political and environmental obstacles of the past five years and will now accelerate dam building.

Last month, the National Energy Agency said China plans to build an additional 140 gigawatts of hydropower capacity in the next five years as it tries to achieve the goal of producing 15% of its energy from non-fossil fuel sources by 2020.

As well as the Nu, the next round of projects is also likely to include hydropower plants in Sichuan, Qinghai and Tibet.

Last month, conservationists expressed dismay at moves to redraw the boundaries at a vitally important fish reserve on the Jinsha to allow for dam construction."



Source:
http://www.guardian.co.uk/environment/2011/feb/01/renewableenergy-china

封建!Feudalesimo con caratteristiche cinesi

"E' noto che, in ossequio alle vicende della lotta per il potere all'interno del partito bolscevico russo (1926-1936), i comunisti cinesi professano oggi una filosofia sommaria della storia che chiarisce bene le loro ragioni, ma non ci illumina affatto sulla realtà del passato. Secondo loro, l'antico regime della società cinese era puramente e semplicemente il feudalesimo: tesi che fornisce, almeno secondo una certa interpretazione schematica della dottrina marxista, la giustificazione trasparente sia di una rivoluzione borghese, sia di una riforma agraria"


Dal libro "La burocrazia celeste" del sinologo ungherese Etienne Balazs (1905-1963)

Saturday, February 05, 2011

Fobia sociale in Cina

"Peng Pai, 25 anni, è il responsabile delle vendite di un’azienda farmaceutica. Ama il suo lavoro, ma potrebbe essere costretto a lasciarlo perché non sa dire no alle richieste dei clienti. Wu Ting, segretaria di 49 anni, trema di fronte al direttore, mentre Zhang Chenguang ha dovuto abbandonare l’università perché non riusciva a entrare in classe o in mensa per paura di dover comunicare con gli altri. Un cinese su dieci sofre di “fobia sociale”, secondo uno studio pubblicato sul settimanale China Newsweek, che in copertina ritrae un manichino isolato dal mondo. “Nella società contemporanea i genitori e gli insegnanti non hanno più tempo per seguire i bambini. Nessuno ha più tempo per occuparsi degli altri e i contatti umani sono sempre più rari”, spiega uno psicologo dell’Accademia cinese delle scienze. “Abbiamo dimenticato le nostre tradizioni. Dobbiamo riabituare i bambini a chiamare zii i fratelli dei genitori, a coltivare i legami familiari”. Secondo altri studiosi, le cause principali della fobia sociale sono l’urbanizzazione incontrollata e la rapida diffusione di internet"

Da Internazionale, 28 gennaio - 3 febbraio

Friday, February 04, 2011

Feed my head!

Non avevamo bisogno della saga "Pirati dei Caraibi" per sapere quanto grande fosse Johnny Depp: a noi bastarono già anni prima "Ed Wood" o "Fear and Loathing in Las Vegas".

E dedico questa canzone dei Jefferson Airplane :

"One pill makes you larger and one pill makes you small
and the ones that mother gives you don't do anything at all
go ask Alice when she's ten feet tall
And if you go chasing rabbits and you know you're going to fall
Tell'em a hooka smoking caterpillar has given you the cord
Call Alice when she was just small
When men on the chessboard get up and tell you where to go
and you just had some kind of mushroom and your mind is moving low
go ask Alice, I think she'll know
When logic and proportion have fallen sloppy dead
and the white knight is talking backwards
and the red queen's off with her head
Remember what the Dormouse said
Feed your head! Feed your head!
Feed your head!"

a tre persone:

- a Cathrine, alchimista in tempi non sospetti
- a Kiki, giovane e bellissima prostituta free lancer di Chongqing
- e a Jack, che se amo la cinematografia è a lui che lo devo.

Thursday, February 03, 2011

Una lacrima sul viso...

"Ma per chi non può proprio fare a meno di saltare sul treno in partenza di lì a poco, in periodi meno frenetici, esiste anche un’altra possibilità, o meglio, è più probabile trovarla: il posto in piedi (无坐, wúzuò, lett.: senza posto). A ridosso della partenza, e talvolta anche alcuni giorni prima, non è affatto garantito che ci siano biglietti ancora disponibili. Da una parte i posti in piedi sono i più economici in assoluto, questo li rende appetibili a molti. Dall’altra per le tratte a lunga percorrenza non sono certo comodi. Provare per credere."

"Wuzuo, il posto che non c'è", di Antonio Celesia
http://china-files.com/it/link/8891/wuzuo-il-posto-che-non-ce


Dedicato agli imparagonabili ed inspiegabili compagni d'avventura Sté e Battò: ai sei giorni in treno sulla ferrovia Mosca-Pechino, alle 21 ore in piedi sulla linea Pechino-Lanzhou e alle 40 ore seduti sul Lhasa-Pechino; il tutto in meno di un mese. Come noi nessuno mai... grazie di esistere! :)

Né carne né pesce

Un video di sei minuti sulla comunità cinese a Milano:

"Il capodanno dei cinesi a Milano. Tra integrazione e discriminazione"
http://video.corriere.it/capodanno-cinesi-milano/413c75d4-2ef5-11e0-ac59-00144f02aabc

"Né carne né pesce" come dice un ragazzo cinese intervistato... chissà perché a volte mi sento anche io così, marchigiano a Pechino. Che dire... meglio così?!

Cinesi integratissimi: puttane e droga a Roma

"Ragazze romene e droga per i cinesi
al Capodanno lunare arriva la polizia
Denunciati gestori e camerieri: alla festa del «veglione» distribuivano k-fen, un allucinogeno made in China

ROMA - Salette insonorizzate, musica, karaoke, ragazze «immagine» di nazionalità romena che allietavano la serata, e non solo. È questa la scena in cui si sono imbattuti gli agenti della Mobile della questura di Roma, che mercoledì sera - vigilia del Capodanno lunare cinese - sono intervenuti presso un capannone gestito da cittadini cinesi in via Grotte Castellana, in zona Torre Angela."


Fonte: Corriere della Sera
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_febbraio_3/droga-capodanno-cinese-arresti-181389601161.shtml

Secrets of the Silk Road (and those of the University of Pennsylvania Museum)

"In this March 24, 2010 file photo, Edward Roski, right, a board member at the Bowers Museum, looks at a 2,800-year-old infant mummy, Baby Bluebonnet, at the "Secrets of the Silk Road: Mystery Mummies from China," exhibit at the museum in Santa Ana, Calif. A museum just days away from opening a long-awaited exhibit of mummies and other historical artifacts from China is gutting the display at the request of Chinese officials, the museum announced Wednesday Feb. 2, 2011. The artifacts were part of "Secrets of the Silk Road," which is scheduled to open Saturday at the University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology in Philadelphia. The exhibit has already traveled to museums in California and Texas without issue. Penn museum spokeswoman Pam Kosty said she could not offer any more information beyond a statement saying Chinese officials had requested the items not be shown. She declined to identify the officials."

Source:
http://www.artdaily.org/index.asp?int_sec=2&int_new=44659

L'Italia non è un bordello (anche se qualche dubbio, effettivamente, viene...)

Waiting for February the 13th... ITALY IS NOT A BROTHEL (they said...)

"FEMALE FACTOR
Sex Scandals in Italy Fuel Discontent of Women

ROME — Prime Minister Silvio Berlusconi of Italy has said he is laughing off his latest sex scandal, in which prosecutors are investigating whether he compensated a number of attractive young women, including a 17-year-old nicknamed “Ruby Heart-Stealer,” for sex.

But as this seemingly intractable scandal unfolds, filling media with images of scores of young women in his orbit, Mr. Berlusconi finds for the first time in his long career that a growing number of Italians are not laughing along: women.

Female discontent is increasingly pushing up against Italy’s traditionally byzantine, male-dominated politics."



Read all the article:
http://www.nytimes.com/2011/02/03/world/europe/03italy.html?_r=1

Can you cut it as a rabbit?

"The Year of the Rabbit is hopping around the corner. Maybe you don't have time to feed a real bunny at home, but you can at least have a simpler version of the fluffy little creature - in a very charming Chinese way."

Video:
http://www.chinadaily.com.cn/video/2011-02/01/content_11953239.htm

Wednesday, February 02, 2011

... e buon anno del coniglio!!





AHAHAHAHAHA!!!!

"China Might Force Visits to Mom and Dad

BEIJING — On the eve of the Lunar New Year festival, when Chinese flood train stations, bus terminals and airports to reunite with loved ones, one Chinese ministry is proposing that the government mandate closer families.

Under a proposal submitted last Monday by the Civil Affairs Ministry to China’s State Council, adult children would be required by law to regularly visit their elderly parents. If they do not, parents can sue them."


Read all:
http://www.nytimes.com/2011/01/30/world/asia/30beijing.html

La voce dei blogger cinesi (tradotta in italiano)

Pubblicata la prima traduzione del progetto CARATTERI CINESI:

"Lao Yang, come lo chiamano i suoi seguaci, è nato nella provincia dello Hubei nel 1956. Ha lavorato per il Ministero degli Esteri cinese, ma soprattutto è stato il primo scrittore di romanzi di spionaggio politico in Cina. Ha deciso di pubblicare i suoi lavori in rete, che riconosce come suo editore. Oggi vive tra Cina e Australia, dove ha avuto occasione di osservare da vicino la democrazia occidentale (1). Si dichiara un patriota e afferma: «Non importa se sei uno studente, un cittadino comune o un funzionario ufficiale. Per risolvere i problemi della Cina moderna stai sicuro che troverai utile studiare le questioni oggetto di dibattito in occidente e come vengono affrontate».

È un attento opinionista su temi che riguardano internet, la libertà d’espressione, il governo e la politica. Ringrazia le autorità di Pechino «perché senza la loro forte repressione della libertà di pubblicazione» non sarebbe mai diventato quello che è. Il suo blog, dall’apertura nel 2008, conta ad oggi più di diciannove milioni di accessi e Lao viene definito in Cina un precursore dell'utilizzo dei nuovi media come strumento di comunicazione e diffusione di notizie e idee. Si è definito «venditore ambulante di democrazia», un tema ampiamente trattato nei suoi blog, sul sito web, nelle lectures a studenti universitari e nel suo ultimo libro uscito lo scorso dicembre: «Casa, Paese, Mondo» (2)"

Leggi il post qui:


民主到底是个什么东西?
Che cosa è, in fondo, la democrazia?

http://carattericinesi.china-files.com/

Media construction

"prostitution is a result of women succumbing to the seduction of a materialistic and hedonistic lifestyle brought about by westernization and made possible and easy by the growing number of mobile women"

Sun Wanning, "Indoctrination, Fetishization, and Compassion: Media Constructions of the Migrant Woman",In "On the move", by Tamara Jacka, 2004.

Storie da 007 nell'India tibetana

"Pechino, 1 feb. - E alla fine, dopo giorni di silenzio, Pechino ha deciso finalmente di pronunciarsi: “Tutte le ipotesi apparse sulla stampa indiana mostrano il solito atteggiamento di sfiducia di Nuova Delhi nei confronti della Cina, - ha dichiarato ieri Xu Zhitao, un funzionario del dipartimento per gli affari etnici e religiosi -il Karmapa Lama non è né un agente né una spia cinese, e ha lasciato la Cina di sua spontanea volontà per ragioni religiose, esattamente come da lui stesso dichiarato”. La posizione ufficiale del governo, diffusa nel clima un po’ sonnacchioso dei giorni precedenti alle feste per il nuovo anno, rappresenta l’ultimo atto di una vicenda intricata. Prendete i contrasti tra due potenze in ascesa come Cina e India, mescolate con un po’ di spy story e di scandalo finanziario, e aggiungete infine il sapore inconfondibile del misticismo orientale: ecco servito il caso Karmapa Lama, l’ultima controversia tra Pechino e Nuova Delhi. Tutto è cominciato il 25 gennaio scorso con una vasta operazione antiriciclaggio della polizia indiana, che ha condotto all’arresto di diversi tibetani e al sequestro di banconote per il valore di un miliardo e seicento milioni di dollari. La quantità di denaro sarebbe già di per sé degna di interesse, ma che le banconote provengano da 25 paesi diversi - tra cui la Cina-, che il luogo del sequestro sia il monastero di Gyuto – a poca distanza da Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio-, e che uno degli arrestati sia il braccio destro della seconda figura più importante del buddismo tibetano dopo il Dalai Lama sono tutti fatti che proiettano la vicenda in una dimensione da intrigo internazionale."


Leggi tutto l'articolo:
http://www.agichina24.it/focus

Tuesday, February 01, 2011

Straniero

"L'uomo che trova dolce la sua terra
non è che un tenero principiante;
colui per il quale ogni terra è come la propria
è già un uomo forte;
ma solo è perfetto colui per il quale
tutto il mondo non è che un paese straniero"


Ugo di San Vittore, XII secolo

笑贫不笑娼 Prostitutes' poem

进门笑嘻嘻
坐下像夫妻
小费一到手
去你妈了个屁

Entering the karaoke room, we smile our brightest smile.
Sitting by the clients, we seem like man and wife.
But as soon as the tip lands in our hands -
"Get the fuck out of here, you motherfucker!"

"My father is Li Gang" 's case epilogue

"SHANGHAI — A Chinese court on Sunday sentenced a 23-year-old man to six years in prison for killing one young woman and injuring another in a drunken-driving accident that drew public outrage in China.

The case became a sensation because witnesses said the suspect, Li Qiming, had tried to flee the scene of the accident in October and evade responsibility by stressing that he was the son of a senior police official."

Read all the article:
http://www.nytimes.com/2011/01/31/world/asia/31china.html?_r=1