Saturday, August 30, 2014

Diario di viaggio (XVII): notti tremendamente argentine e i saluti...


"Ser internacionalista es saldar nuestra propria deuda con la humanidad"
Fidel

E in serata birrette e musica ancora in compagnia di S. e amici in un centro culturale della capitale, tanto per preparasi alla grande per la giornata di sport del giorno dopo: domenica tutti in curva a sostenere il San Lorenzo, una delle squadre più titolate dell'Argentina e recentemente campione della Copa Libertadores de America (quella che hanno portato al Papa qualche giorno fa). Lo stadio si trova nel quartiere di Boedo, siamo arrivati facendo autostop al semaforo (con la maglietta del San Lorenzo bene in vista) per poi camminare un bel po' tra bancarelle di carne allo spiedo, bar dello sport e vagonate di tifosi rossoblù. Abbiamo anche incontrato l'unico stronzo latino-americano del viaggio, un ladruncolo che ha provato a mettere le mano in tasca a F. Io e un altro paio di passanti siamo subito intervenuti e il povero coglione è scappato via con in mano solo due fazzoletti usati di F., facendo segno con la mano di spararmi in faccia. Ammazza se sono cattivi da queste parti! In realtà questo è davvero l'unico minuscolo episodio negativo di cinque settimane di viaggio per le strade dell'America Latina, a fronte di una quantità enorme di splendide persone conosciute.
Lo stadio era abbastanza pieno anche se i locali hanno perso due a zero con il Banfield sotto un cielo grigio e minaccioso di pioggia. Un ottimo ricordo comunque, e quel coro degli ultras del San Lorenzo, cantato di giorno e di notte forte a spaccarsi la gola:

Vengo del Barrio de Boedo
barrio de murga y carnaval
te juro que en los malos momentos
siempre te voy a acompañar

Nella capitale argentina ci sono due stazioni dei treni, Retiro e Constitucion. La seconda è una stazione grande ma per lo più vuota, poco movimento di merci o persone, una struttura metallica simile a quella di Milano, come in quel recente film su Anna Karenina. Molte le linee metropolitane che collegano bene la città, per lo meno nella zona centrale e portuale. Ho visto diversi musicisti esibirsi nei vagoni: qui, a differenza che in Italia, gli artisti vengono apprezzati e a fine canzone la gente applaude e lascia qualche moneta. Le mura della città, oltre ai soliti coloratissimi graffiti e alle scritte di natura politica o sportiva, rivendicano soprattutto la proprietà delle isole Malvinas (meglio conosciuto da noi come isole Falkland), rubate dagli imperialisti britannici a seguito di una strage di soldati argentini nel 1982 (non una guerra ma letteralmente una strage).

In questo paese la birra più famosa è la Quilmes, che dal 1888 disseta con orgoglio gli argentini. Al mercato dell'antiquariato di San Telmo ho visto anche un poster ironico con su scritto "Cerveza o muerte: venceremos!". Passando in treno da Buenos Aires a LaPlata è possibile vedere dal finestrino gli impianti industriali della Quilmes. La vendono per lo più in bottiglie da un litro, costa 3 o 4 euro comprata al bar e solo 1 euro se comprata al supermercato con un vuoto a rendere. Tuttavia la bevanda più singolare che abbiamo trovato è un'altra: qui va infatti di moda tra i giovani e i meno giovani un amaro italiano che sa di colluttorio misto a dopobarba... Lo bevono con coca-cola e ghiaccio e lo chiamano "Fernandito". In Italia lo beviamo liscio, è meglio noto col nome di Fernet Branca e a me ricorda tanto questa canzone punk:

Beh e qui si conclude un po' questo barcollante racconto delle nostre giornate e nottate argentine... Abbracciati i parenti, salutati S. e i nuovi amici dell'ostello ce ne siamo andati di mattina presto a prendere un trenino per la città di Ezeiza e da lì un bus per l'aeroporto internazionale "Ministro Pistarini" (così pagate meno di un euro di biglietto, contro i 10 euro del pullman diretto e i 30 euro del taxi... ormai siamo specialisti del risparmio!). Una ventina di ore dopo siamo atterrati a Fiumicino, dopo aver fatto scalo all'Heathrow di Londra.

E questo credo sia tutto... La prossima volta che sentirò qualcuno dire in spagnolo con accento italiano parole come "loco", "che!", "voludo" o "pelotudo" penserò agli amici e alle amiche conosciute in questa grande terra chiamata meridione del continente latino americano. Alla prossima, muchachos!

Il cinema sordomuto



"Entr'acte" (1924), di René Clair

Friday, August 29, 2014

Consiglio qualche film che ho visto di recente...

"El secreto de sus ojos" (2009), di Juan José Campanella

"Maracanã" (2014)

"We don't like samba" (2014)

"Ribelle - The Brave" (2012), di Mark Andrews e Brenda Chapman

"All Is Lost - Tutto è perduto" (2013), di J.C. Chandor

"Philomena" (2013), di Stephen Frears

"Rio 2 - Missione Amazzonia" (2014), di Carlos Saldanha

"Oggi è già domani" (2008), di Joel Hopkins

"Revolución: El cruce de los Andes" (2010), di Leandro Ipiña

"Midnight in Paris" (2011), di Woody Allen

"Gigolò per caso" (2013), di John Turturro


La Cina esatta...



"un paese dove manca qualsiasi statistica esatta" sospirò Elisée Reclus (1830-1905), anarchico e geografo francese, parlando di Cina...

Se la domenica è sinonimo di noia e la noia ti terrorizza…


Cara maglia, cara maglia
è da tempo che lo sai
finché in vita noi saremo
non ti lasceremo mai.
Mai noiosa, mai noiosa
la mia vita insieme a te
com’è bello sostenerti
la domenica alle tre

豆先生到了中国!



Mr Bean in Chinese Snicker commercial
https://www.youtube.com/watch?v=L1i7kgl9E9U

India vs Cina, democrazia vs benessere: il confronto impossibile.


“L’attesa di vita alla nascita è oggi di 65 anni per i cittadini indiani, contro i 73 anni per la Cina; la mortalità infantile ha un valore per il primo Paese del 47 per mille contro il 13 per mille del secondo; per quanto riguarda la percentuale dei bambini vaccinati siamo al 72% contro il 99%; per quella dei bambini sottopeso al 43% contro il 4%; per quella delle ragazze di età compresa tra i 15 e i 24 anni alfabetizzate al 74% contro il 99%; infine, il rapporto studenti/maestri nella scuola elementare è di 40 allievi contro 17. Non c’è confronto possibile.”

Tratto da “La Cina è vicina?” di Vincenzo Comito

Keaton secondo solo a Chaplin



"One week" (1920), di Buster Keaton

Thursday, August 28, 2014

Images from Buenos Aires (II/II)













Images from Buenos Aires (I/II)













"Te juro que en los malos momentos siempre te voy acompañar"... San Lorenzo - Banfield: 0 - 2









Images from LaPlata and its cathedral










Il 13 settembre non prendere impegni...




Circolo ricreativo pensionati e Circolo San Giuliano presentano:

"Jo la fonte: festa delle cantine maceratesi"

Cultura locale, merende e brindisi in compagnia!


ore 16:30 Saluti & merenda (salumi, porchetta e formaggi)
ore 19.00 Incontro dialettale con Urbano Riganelli e testimonianza degli abitanti "storici" delle Fosse.
ore 20.00 Cena (grigliata e patate fritte)
ore 21.00 Musica Live "Daevon"
ore 22.00 Musica Live "Prode Società Merende"
ore 00.30 Dj Gatta


Info:
https://www.facebook.com/events/322244741268500

Wednesday, August 27, 2014

Diario di viaggio (XVI): niente Montevideo, solo il calore dei parenti...


Nei viaggi si sa (e grazie a dio!) non va sempre tutto bene. Così quando alla biglietteria traghetti per l'Uruguay ci hanno comunicato il prezzo di andata e ritorno da Buenos Aires per Montevideo ci siamo rimasti male. Ma non troppo. Peccato soprattutto perché andavo a visitare un'amica italiana che non vedo da una vita. Peccato. Però è vero che siamo agli sgoccioli del viaggio, sono più di trenta i giorni che scorrazziamo per l'America Latina e di soldi in tasca ne restano davvero troppo pochi per permetterci di pagare 80 euro di traghetto o 70 euro di pullman per stare meno di 48 ore a Montevideo...

Niente Uruguay quindi. Momento di abbattimento. E poi di corsa a festeggiare e brindare a questi ultimi giorni di Buenos Aires che vogliamo ad ogni costo vivere al massimo. Perché la capitale di cose da offrire ne ha davvero tante, davvero troppe... Quindi via a visitare un museo ancora, quello del bicentenario (ingresso gratuito, storia dell'Argentina dal 1810 ad oggi) a due passi dalla grande e famosa Plaza 25 de mayo. A Plaza 25 de mayo ti siedi un attimo a riflettere sul fatto che la storia che un tempo studiavi nei libri o sentivi alla televisione è passata di qua: solidarietà alle mamme dei desaparecidos, hasta siempre!

Di cinesi in giro tra Brasile, Paraguay, Cile o Argentina non ne ho visti molti, però a Buenos Aires c'è un Istituto Confucio, un istituto per la cultura e l'amicizia sino-argentina e un quartiere cinese. Il "barrio chino", come lo chiamano qui, è piuttosto piccolo e decisamente più turistico che residenziale, per lo meno se paragonato alle "China town" che ho visitato qui in Italia a Roma, Milano, Prato... Hanno addirittura un sito internet:
http://www.barriochino.net/

Abbiamo poi salutato la gentilissima S. e lasciato la sua casa per prendere un ostello a due soldi e ottima (per quanto improbabile) gente in zona Independencia, non lontani dal centro e a due passi dalla stazione Constitucion. Gli ultimi tre giorni nella capitale argentina sono stati davvero di festa e di grandi emozioni... Innanzitutto sono andato a LaPlata (60 chilometri a sud di Buenos Aires) a conoscere la mia famiglia argentina, ovvero i discendenti del fratello maggiore di mia nonna, che emigrò qui in America Latina quando aveva solo 19 anni: in Italia la seconda guerra mondiale era appena finita, anche dalle Marche in molti partivano in cerca di lavoro. Da qualche tempo avevamo ripreso i contatti telefonici con questi parenti argentini e, beh, non so spiegarvi bene la gioia e l'emozione (anche abbastanza inaspettata a dire la verità) nell'abbracciare e conoscere di persona questa famiglia. Ci hanno accolto con un bel pranzo a base di carne arrosto e giri di erba mate. Uno zio mi ha regalato la maglietta del club calcistico San Lorenzo, mentre un altro ci ha portato a vedere la cattedrale di LaPlata, la seconda cattedrale più grande al mondo. E poi la mia giovane cuginetta, che strano conoscersi già adulti, passeggiare assieme e raccontarsi del più e del meno come se ci conoscesse da una vita e si fosse in amicizia da prima ancora. Sì, insomma, me ne sono andato decisamente commosso...
Tra le poche cose positive che c'è nell'essere italiano metto tra i primi posti la certezza di aver parenti in America Latina...

张大千 Zhang Daqian (1899-1983) in Buenos Aires


El barrio chino de Buenos Aires