Tuesday, January 31, 2012

La cultura e le mutande...

Hanno pubblicato su un sito di espatriati italiani alcune cose che avevo da condividere con la rete.

"Nei primi periodi in Cina evitavo non solo gli italiani ma “i bianchi” in generale. Volevo conoscere la cultura locale e stare coi cinesi. A tanti anni di distanza ti dico che spesso vado a cercarli, gli italiani. Per avere più cose in comune da condividere, per esprimermi usando la lingua che per prima ho imparato. Ho ancora voglia di viaggiare, visitare e vivere paesi e culture diverse, ma non escludo l’ipotesi di fermarmi a vivere nelle Marche. Ipotesi che dieci anni fa non avrei neanche lontanamente preso in considerazione."

By me, intervistato da Giacomo Savinotto

UN'ATTRAZIONE IRRESISTIBILE PER LA CINA
http://nuke.mollotutto.com/Default.aspx?tabid=503

Contest

Partecipo ad una gara tra blog. Si vince un piatto di minestra credo, non ho letto le istruzioni...

Vote the best IX12 blog


Lexiophiles si chiama:

http://www.lexiophiles.com/english/vote-for-your-favorite-ix12-blog-2

Accademico contro l'intellettualismo? Ma vai a zappare la terra!!

"(Wu Jiaxiang's blog) Xue Yong, Why Don't You Go To The Countryside? March 18, 2007

[in translation]

When I saw his (note: Xue Yong's) 'brand,' I was astonished: 'An anti-intellectual scholar'! A graduate from the Department of Chinese at the top university of China (Peking University) and a history doctoral student at one of the most famous universities in the world (Yale University) (he has not yet gotten his degree and it does not look like he has any hope of ever graduating), an American university history teacher ... so why is he an anti-intellectual?

It seems that he is not really anti-intellectual. He is a fake anti-intellectual. He is an anti-intellectual as much as someone who became president denounces power, a woman who is a prostitute denounces prostitution, a man who robs a house denounces robbers, a guy who is pulling up his pants after getting off a naked woman rushes over to the computer to write an essay that claims that sexual abstinence is healthy for the body ...

What is true anti-intellectualism? True anti-intellectualism means you better pack quickly, hop on the first plane from the United States to China, find the most remote mountain area and heed the call from Chairman Mao forty years ago to go into countryside, join a production brigade and be educated by the poor and middle-class peasants. Or else you can find a Project of Hope elementary school in a backward area and become a volunteer teacher so that you don't have to do what you are asking teacher Wu Jinglian to do -- public disclosure of his income. The American literary writer Thoreau was a true gentleman who loved nature, rejected city life thoroughly and established his home next to Walden Pond; Xue Yong is a hypocritical gentleman, who draws a salary from an American university which treats wisdom as a product while he opposes the pursuit of wisdom which is one of the highest goals of mankind ever since the times of ancient Greece."


Source:

http://www.zonaeuropa.com/20070328_1.htm

We don't need no education... 高考完后,学生扔书




"高考完后,学生扔书,场面壮观犹如下雪

觉得这件事情不要说这些学生不尊重书本,什么叫尊重。物尽其用就­叫做尊重!学生学过后这些书本就会回收送到废品站经过处理再利用­。它们的使命已经完成了。就不要纠结这些小问题上了。这是大陆学­子长时间受到的教育有关,压力大!不是你们在港澳台可以想象的了­的,有人说你们压力也大,但是你们的机会要多得多"

http://www.youtube.com/watch?v=evigkHQ4nZg&feature=youtu.be

Al Gaokao non credere mai: il sistema educativo cinese e la testimonianza di un amico francese che ha insegnato a Wuhan

"China Students in China have their fate determined at a really early age. At the end of their high school, the National Higher Education Entrance Examination – also called GaoKao – decides the universities students can apply to. Their scores determine whether or not they will be able to enter into higher education. The course of their future academic and professional life will be set by this score obtained at the age of 17. That’s an awful lot of pressure for a child to bear!"

by Clément Renaud

Source:
"The Difficulties of Students in China on the Employment Market"

Monday, January 30, 2012

La tipa con un drago al posto del cervello



È vero, “The Girl with a Dragon Tattoo” è un buon film. Storia appassionante, giallo avvincente, complimenti agli autori. Certo, potevano risparmiarsi il finale sdolcinato. E poi, scusate una cosa, ma tutto quel mostrare Coca Cola, Google, Wikipedia, Apple, McDonalds non si chiamava pubblicità occulta una volta?

Sunday, January 29, 2012

Quando la sinologa sbrocca...

"La Cina dev'essere semplice e così prolificano i manuali pronti all'uso, del tipo : capire i cinesi in 50 pagine, oppure 'come fare trattative con i cinesi' dove ti dicono che ti devi ubriacare a tavola, altrimenti il patto con l'azienda cinese non verrà concluso!"

Da una email ricevuta oggi.

Cork: Chinese New Year Gala








Meglio puzzare di vino che d’olio santo

"La leggenda del santo bevitore vuole che le migliori pagine della letteratura siano state scritte in stato di ebbrezza, da George Byron a Edgar Alan Poe, da Charles Baudelaire a Dylan Thomas fino a Charles Bukowski, probabilmente ispirati da chi amava trascorrere gran parte del proprio tempo all’osteria in compagnia di avventori occasionali che, quando si lasciavano andare – in vino veritas – si giustificavano sostenendo che buon vino fa buon sangue o che era meglio puzzare di vino che d’olio santo."


di Gabor Bonifazi
http://www.cronachemaceratesi.it/2012/01/28/la-leggenda-del-santo-bevitore/

Saturday, January 28, 2012

A morire ammazzati. Maceratesi incazzatevi cazzo.




Morire ammazzati non si augura a nessuno. Due giorni fa nel maceratese hanno ammazzato a bastonate una ragazza romena di 23 anni. Maceratesi cazzo indignatevi! Non fatela passare come una notizietta di serie C. Non fate finta di niente, non fatelo altrimenti brucio il mio passaporto di italiano di merda e sputo sulla mia origine maceratese. Indignatevi cazzo. Credo ci sia molto da riflettere sul fatto che quattro uomini locali (autoctoni, prodotto di casa, roba nostra) massacrino di botte una prostituta dell’est. Ok che il mondo (specie quello occidentale) sta andando a puttane (il Concordia che affonda è la metafora perfetta in questo) ma non si possono tollerare cose del genere. Io non lo posso tollerare. Non avrebbero senso trent’anni spesi a studiare, leggere, viaggiare, conoscere. Ho una sorella di 23 anni e non posso tollerare barbarie simili. Non vi dice nulla vedere massacrare di mazzate il corpo di una giovane che rientrava da lavoro alle cinque di mattina, uccisa e buttata sulle spiagge dove andate a prendere il sole in estate e fumare spinelli di notte?! Una giovane romena, che da noi è sinonimo di puttana o badante, lontana centinaia di chilometri da casa, venuta in terra marchigiana a donare sesso in cambio di denaro. Venuta, usata, massacrata e buttata nel cesso. Ai criminali nazisti abbiamo riservato una fine meno crudele. Morire ammazzati come un cane non si augura. Non ci si può incazzare solo contro i ladri di origine rom o quando a fare un omicidio sono gli albanesi. Non siamo nel Far West, non siamo neanche nel Bronx o in Sierra Leone. Non si può tollerare. Maceratesi incazzatevi cazzo.

颓废 Decadenza

Ancora vivo, per miracolo. Di ieri sera ricordo solo che scappavo via da qualcuno. Devo aver fatto qualche danno. Pazienza. Faremo tutti i conti con dio, no!?
La cosa peggiore che ti possa capitare al risveglio è chattare con la tua ex via feisbuc. Di una decadenza allucinante. "Stavo bene con te", se ne esce. "Poi mi hai lasciato". Veramente mi hai lasciato tu, stronza. Un cocktail di diverse sensazioni. E tanta voglia di vomitare. "Mi hanno bocciata all'ultimo esame. Sono dovuta andare a letto col professore per farmi dare il diploma. Non mi giudicare". No, no, non ti giudico. Solo davvero devo andare al bagno, il vomito è arrivato all'ugola.
Se vale la pena andare a letto con un novantenne solo per una straccio di diploma... "Decadenza" è la parola più appropriata per definire l'inizio di questa giornata. Della musica ci vuole. E della poesia. Decadente.


"Parliamo di droga, di vestiti, ho il pallino di bucarmi"
Dialogando con Greg sulla Trieste-Rimini in autostop, estate 2002

"Sai, non dovrei fare il cretino con lei, è una mia studentessa!"
"Cazzo ti frega, ti hanno pure licenziato"
Parlando al pub con F., anarchico milanese conosciuto qui a Cork

"di cui ricordo ancora perfettamente suono e dolore"
Da una email ricevuta oggi

"Perché non si è fermato prima?"
"Mi scusi agente, prima quando? Prima nel tempo o prima nello spazio?"
Dal film "Airbag", 1997

Misoginia

A volte mi guardo allo specchio e mi chiedo “Ma perché non ti trovi una donna?”. No, la domanda è mal posta: “Ma perché una donna non si trova me!?”.

Oggi in casa c’era un puzzo tremendo di profumo da donna. Mammamia, da non respirare. Mi sono chiuso in camera ma non è servito a molto: questa fottuta acqua di colonia o che altra minchia fosse mi ha costretto ad afferrare il cappotto e chiudermi al pub di fianco. In quattro mesi che vivo in questo appartamento non ho mai visto una donna in carne ed ossa oltrepassare la soglia di casa. Neanche per scherzo, neanche per sbaglio. Ed invece vedo che oggi abbiamo cominciato nel peggiore dei modi. Non sono contro le donne in casa, ma almeno la puzza del profumo lasciatela fuori… anche solo per rispetto delle ragnatele e delle due dita di polvere sopra il divano! E che cazzo! Che figura ci faccio io con topi, ragni e compagnia cantante con la quale condivido il materasso!? Incivili!

Fiducia

Ma allora è vero che causa crisi finanziaria non c’è più lavoro per nessuno? No, perché io, dico, mi fido… Se dite che lavoro non si trova io mi fido, non mi sbatto per niente, neanche mi ci metto a cercare lavoro. Davvero. Mi fido. Mi metto a fare qualcos’altro, che ne so, mi metto a fare l’autostop o a studiare la lingua meno parlata nel mondo, mi metto a fare qualcosa di completamente inutile per me, per dio e per gli altri. Aspettando che la voglia di faticare torni a bussare alla porta, aspettando che per lavorare non bisogni prima fare venti ore di aereo, aspettando… Io aspetto, non ho fretta. Mi fido.

Friday, January 27, 2012

Cina e demolizioni: il dovere di informare...




"Alcuni estratti della lettera aperta dello scrittore Yan Lianke al Presidente Hu Jintao e al Premier Wen Jiabao per denunciare l'assurda situazione che è costretto ad affrontare chi subisce la demolizione forzata della propria casa"

di Désirée Marianini

http://china-files.com/it/link/14443/caratteri-cinesi-lassurdita-delle-demolizioni-forzate

Malgrado Belgrado: la tipa dark

Quando il malessere è eccessivo ed il piacere del vivere ai minimi storici, quando la crisi ha spazzato via ogni positività, quando ci sarebbe bisogno di una rivolta dei forconi e di uno sciopero selvaggio dei trasporti anche nel tuo cervello, proprio allora non puoi trovare niente di meglio che una tipa con la quale annoiarti insieme. Ed ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale.

“Annoiarsi insieme”. Deve esserci una parola per questo. Una parola dal tardo latino, con origine greca e radice dal sanscrito antico. Con un’equivalente nel cinese classico ed il significato letterale di… “annoiarsi insieme”.

Una tipa di dieci almeno anni più giovane di te. Nel bel mezzo della sua negatività esistenziale, tagli alle braccia, A cerchiate e croci rovesciate sullo zaino che porta a lezione. Capelli tagliati col tosaerba, colorati qua e là. Sigarette come unica forma di amicizia, cinismo per filosofia, anoressia perché qualcuno bisogna pure odiare. E l’eterosessualità come forma di ribellione.
Un papà industriale per giustificare la sua mancanza di affetto. Un cane, sporco, almeno ci si annoia in tre. Le pere no, paura degli aghi. Meglio trovare altre vie per scherzare con la morte. Al prete ha sputato in faccia ancora prima della prima mestruazione.

Mi sembra un ottimo inizio. Lunghe passeggiate in silenzio. L’altalena nel parco. Sguardi poco impegnati. E poi gli occhi che si incrociano, non abbiamo davvero un cazzo da dirci. “Perché mi segui?” penso. “Perché mi segui?” starà probabilmente chiedendosi anche lei. “Ancora ad ascoltare i Cure e gli Smiths? Passa almeno ai Ramones!”. Macché! Troppo allegri, i Ramones. Un gelato? Ah già, figurati, si nutre di sigarette. A casa tua? Va bene, tanto non ho un cazzo da fare. E meno ancora da dirti.

Bella la cameretta. Carini anche i poster. Quel pappagallo da quanto tempo è morto? Anche io leggevo i fumetti di Tobias Mathen. Ah ah, ma dai, non dirmi davvero che vuoi scopare?! Capito, non abbiamo proprio nulla di meglio da fare per ammazzare la noia. No, guarda, meglio se li tengo, i calzini. Cazzo che pelle bianca, capisco che qui in Irlanda il sole lo vedete due volte l’anno, ma questo è il colore che hanno i cadaveri! Sei sicura di non essere morta? Ma ti batte ancora il cuore? Sentiamo…


“Prima di perdersi nel punk
prima di perdersi nel crack
si mise insieme ad un nazista
conosciuto in una rissa”
-Baustelle-

Europe, according to the Vatican...

Thursday, January 26, 2012

Qualcosa non porta...

I No-Tav sono violenti,
gli anarchici delinquenti,
gli zingari ladri,
i gay contronatura,
gli immigrati troppi,
i grillini antipolitici,
i tassisti illegali,
gli autotrasportatori corporativi,
i forconi mafiosi,
i naufraghi ubriachi,
i pastori sardi.

Cork, Chinese New Year Gala. Free Admission & All Welcome!




2012年“孔子学院大春晚”巡演节目单
Confucius Institute Spring Festival Performance 2012

1、 Dance: The celebration of Harvest
舞蹈:丰收情

2、 Ensemble of Chinese Music Instruments: radiant & Step by Step, To the Top
民乐合奏: 喜洋洋、步步高

3、 Pipa Solo: Give Me a Rose
琵琶独奏: 送我一支玫瑰花

4、 Female Solo Song: The Tone of Dragon-Boat
女声独唱:龙船调

5、 TaiChi : Moving Cloud And flowing Water
太极表演:行云流水

6、 Antiphonal singing: Kangding Love Song
男女对唱:康定情歌
Song by the students and teachers of UCCCI: Friend

7、 Erhu, Guzheng and Chinese dulcimerTrio: Nostalgia
二胡、古筝、扬琴三重奏:思乡曲

8、 Solo Dance :Peacock Return
独舞:孔雀归来

9、 TaiChi Sword and Chinese music : Moonlit River In Spring
太极剑和民乐:春江花月夜

10、 Audience Taking-Part : Martial Arts Class
互动节目:武术公开课

11、 Solo Dance : Butterflies Lovers
独舞:梁祝

12、 Ensemble of Guzheng: Fighting against Tornado
古筝重奏:战台风

13、Chinese Dulcimer Solo: Sabre Dance
扬琴独奏:马刀舞曲

14、Banboo Flute Solo: A New Song of Herdsmen
竹笛独奏:牧民新歌

15、Male Solo Song: Almixan & Danny Boy
男声独唱:阿拉木汗 & 丹尼少年

16、Erhu unison: The Song of Harvest
二胡齐奏:丰收曲

17、Ensemble of Chinese Music Instrument: A Big Family of Beijing
民乐合奏:大宅门

18、Dance:Toasting Song
舞蹈:祝酒歌

Dogs, not humans

"To the best of my knowledge, many people in Hong Kong don't consider themselves to be Chinese. Those types of people are used to being the dogs of British imperialists – they are dogs, not humans"

Kong Qingdong, Chinese professor at Peking University

"Kong Qingdong: Hong Kongers are bastards, dogs and thieves"
http://shanghaiist.com/2012/01/20/kong-qingdong-hk-bastards-dogs.php


"On Sunday, several hundred demonstrators – many with their dogs – gathered outside the China Liaison Office in Hong Kong to express their anger. Some chanted that it was better to be a dog in Hong Kong than a human on the mainland, according to local media reports."

Source:
http://www.guardian.co.uk/world/2012/jan/24/chinese-professor-hong-kong-dogs

"Long" and not "dragon", please




龙 long, and not "dragon"
麒麟 qilin, and not "unicorn"
凤凰 fenghuang, and not "phoenix"


"Dragons in the News: Is a Long a Dragon?"
http://www.froginawell.net/china/2012/01/dragons-in-the-news-is-a-long-a-dragon/

Tuesday, January 24, 2012

Sinologi, giù il cappello




杨宪益 Yang Xianyi e Gladys Taylor, 1941.

Guerra al denaro

"Soldi virtuali per acquistare beni e servizi. Dal Sardex al Dropis: ecco i soldi che non tintinnano. Si allarga il fenomeno dei sistemi di pagamento “virtuale”, una sorta di convenzione bancaria per scambiarsi beni e servizi. L’euro non scompare: serve per pagare Iva, imposte e contributi. E l’evasione fiscale è impossibile."

di RICCARDO LUNA

http://www.sardex.net/2012/01/vivere-bene-senza-denaro/

China Goes Global - Call for papers

The world has been coming to China in an increasing rate since the days of Deng Xiaoping and the opening of the countrys doors in 1978. Since then, Chinas rise to economic and political power has been nothing less than historic. Chinas rise has corresponded with its global ambitions. It hosted the Olympic Games in 2008 and organized the 2010 World Expo. China is the most populous nation in the world, the second largest economy in purchasing power terms, third largest trader, and gaining ground in foreign direct investments and M&A, and international resource acquisitions. The development of the Chinese MNC is a new feature of globalization, one that will undoubtedly change the geopolitical landscape. The China Goes Global research initiative investigates some emerging questions related to Chinas globalization: Why do Chinese firms internationalize, how do they do so, and what is the impact of Chinese firms and institutions internationalization on other nations?

Until now, there are only a few publications focusing on the expansion and activities of Chinese firms abroad. With the China Goes Global (TM), initiative, Jacobs University, Rollins College, Harvard University and Georgia Tech (CIBER) conduct a collaborative research program to analyze the structure and the inherent problems of this topic, and to give answers to these questions from a variety of stakeholder perspectives - corporate, governmental and non-governmental decision makers as well as researchers.

The outcomes of this project so far have included the organization of several international conferences since 2006, the book China Rules: Globalization and Political Transformation (Palgrave McMillan, 2009), a Special Issue in Chinese Management Studies Journal (2009), and a a Special Issue iin the Thunderbird International Business Review (2012), as well as multiple journal articles and book chapters.

The organizers are also happy to announce the establishment of the Chinese Globalization Association (CGA) in 2011 to provide another venue to support and encourage a variety of activities on the topic.

The organizers:

Dr. Ilan Alon
Dr. Julian Chang
Dr. Marc Fetscherin
Dr. Christoph Lattemann
Dr. John McIntyre

Source:
http://www.chinagoesglobal.org/

Quando tua figlia ti chiede per quale motivo deve studiare... tu mostrale questa foto!

Monday, January 23, 2012

L'oroscopo cinese con caratteristiche China Files

23 gennaio 2012. Oggi, secondo il calendario cinese, inizia l’anno del drago. Per omaggiare l’evento, China Files vi regala l’oroscopo con i segni zodiacali cinesi. Essendo nato nel settembre del 1982 io sono Virgo per la tradizione occidentale, Cane per quella cinese. Una cagna vergine. Beh dai, poteva andarmi peggio. Buona lettura:

L'anno del drago. L'oroscopo di China Files

Questo è anche il giorno in cui gli espatriati DALLA Cina come me si sentono un po’ più soli del solito. Non sono un cinese e non lo diventerò mai, ma passare il capodanno cinese in Irlanda mi secca un po’. Come si fa a spiegarlo? È come per un italiano passare il Natale lontano da casa, in un paese dove non esiste tradizione natalizia. Puoi essere ateo e anticlericale quanto vuoi, il Natale a casa con amici e parenti è una cosa alla quale si rinuncia sempre malvolentieri.
E questo lo noto tra i miei colleghi cinesi qui nel dipartimento: tutti a lamentarsi della lontananza da casa, si consolano andando a cena insieme, guardando un film e giocando assieme a majiang. Li capisco, io ho passato molti natali lontano da casa. Solidarietà!

E solidarietà anche a voi italiani che avete lasciato la Cina e oggi vorreste essere a Pechino, Shanghai o HongKong a fare bisboccia con gli amici cinesi, a bere grappa, mangiare fino a crepare e bruciare la città allo scocco della mezzanotte. Solidarietà!

Amici




Tutto ignoro di te. Il tuo genere, i tuoi gusti sessuali, per non parlare del nome che ti hanno dato o degli anni che hai speso a questo mondo. A quale dio rivolgi le tue preghiere, di che colore è il tuo passaporto. Di te, caro amico, so solo quello che l’evidenza mi ha dato di conoscere: vederti lì, di fronte alla finestra della mia camera, ogni mattina al sorgere del sole. Puntuale.

Sunday, January 22, 2012

恭贺新禧! 2012年行大运! 除旧布新!

压岁钱 [yā suì qián]: Money given to children to ward off evil spirits. It is said in the ancient China, there was a little evil called Chong(崇). He came out on the lunar new year eve and always went to touch sleeping children' head. Children will be scared and become silly. So normally on the new year eve, parents always stay awake beside the children with the candle on. There was one couple. They g...ot their kid when they were quite old so they cherish the kid very very much. One year, on the new year eve, they brought out 8 copper coins and played the coins with the kid. When the kid fell asleep, the parents wrapped the 8 coins in a piece of red paper and put it under the kid's pillow. But the parents dare not to sleep. In the midnight, Chong came, blew out the candle and tried to touch the kid;s head. Then by the pillow there were something shining. Chong ran away. The second day morning, this couple told the neighbours the story.From then on, put coins under the pillow was copied by everyone. People said, the 8 coind are transformed from the Eight Immortals (八仙). People believe it can help the kids to get over the shock. Nowadays, yā suì qián also means the parents wish their kids can live to be 100 years.

by Jing Feng

E con questo auguro a tutti gli amici vicini e lontani un sereno e felice anno del dragone!
p.s. Poi dimmi se anche questo non è soft power cinese!

Domenica, spazio alla poesia...

Che altro di strabiliante chiedevo per me,
da lasciarvi tutti così sorpresi e non piacevolmente,
niente che già non si sapesse e di cui si fosse
taciuto e da tanto.
Altri, della passata generazione, direbbe
che il corteggiamento riesce e
del resto chiedere pista e circuire
non è difficile; io nemmeno immaginerei
la morte senza rima come un verso libero.


Remo Pagnanelli (1955-1987), poeta maceratese

"What a beautiful fucking day"




"Garda". Non è il nome di un lago italiano, ma della polizia irlandese. "The Guard" (2011) è un film di John Michael McDonagh, ambientato nell’area di Connemara, Irlanda occidentale.

"I am Irish, being racist is part of my culture!"

Saturday, January 21, 2012

La risata che vi seppellirà





Shanghai, estate 1948. Arresto e fucilazione di Wang Xiaohe 王孝和, 24 anni, sindacalista e rivoluzionario comunista. Lasciò una figlia ed una moglie incinta.

Photo credit:

http://multipletext.com/2011/5-red-operas-1.htm

Incastrato fuori dal quadro



Venerdì sera, ore 20.00 circa. Come ogni giorno sono sulla strada che dall’università mi conduce verso casa. E come ogni giorno passo davanti alla maestante (licenza poetica) cattedrale di San Finbarre. Non è Notre-Dame, ma ha un suo perché. Stasera la trovo più bella del solito. Uno strano gioco di luci colora i contorni delle guglie e delle croci celtiche sulle torri. C’è del blu scuro, blu abisso, il grigio delle nuvole ed un azzurro depresso, che fa da contrasto fra il giallo dei lampioni e il cielo di una sera corkiana (o corkese, non ho ancora capito come si dice).
Resto alcune decine di secondi ad osservare la scena. Silenzio tombale, né auto né passanti. Il bello della periferia cittadina.

“Sembra un quadro”, penso. Vero. Ma perché? Perché usiamo questa espressione? Un dipinto è la rappresentazione verosimile della realtà. E non viceversa. Come può il vero (il colore del cielo che circonda la cattedrale) essere più falso (sembra un dipinto) del vero stesso (la cattedrale come dovrebbe apparire)?! O, se preferite, come possa apparire un’immagine reale (la cattedrale immersa nel cielo blu) più verosimile (“sembra”) della rappresentazione di sé stessa (“un quadro”)?!

Incastrato in questo dubbio tutt’altro che amletico, abbasso lo sguardo ed in silenzio muovo rapido i passi verso casa.

Capolavori





Ogni tanto è anche giusto andare al cinema. E vedere un film. Specie se il cinema è un capolavoro di posto, come il Triskel di Cork. La sala è praticamente all’interno di un’antichissima chiesa, costruita intorno al 1050, ristrutturata nel 1726 e diventata proprietà del comune di Cork nel 1979. I posti a sedere sono esattamente le dure panche di legno utilizzate per le cerimonie religiose. Pianta a tre navate, abside, organo in fondo a sinistra, corridoio centrale. Proprio come stare in chiesa.

Mi piace esagerare, ma credo che “I Wish I Knew” 海上传奇 (2010), ultimo documentario di Jia Zhangke 贾樟柯, sia un vero capolavoro. Un must che consiglio a tutti gli studenti di Chinese Contemporary Studies.

Attraverso un viaggio nei luoghi della Shanghai anni quaranta, cinquanta e sessanta, attraverso interviste ad artisti non più giovani che hanno fatto la storia della Cina maoista e attraverso la silenziosa (ed angosciante) presenza di una sempre bravissima Zhao Tao, il regista riporta in vita eventi e stili di vita andati perduti. Come una memoria storica a mezzo cinematografico. Un viaggio raffinato, audace, fedele.

Nel documentario compare anche un pezzo del film “Chung-kuo” (1972), omaggio al maestro Michelangelo Antonioni. Dulcis in fundo, intervista al celebre blogger Han Han. Ogni volta che lo sento parlare mi chiedo come abbia fatto a vendere 50.000 copie col suo primo romanzo.

Friday, January 20, 2012

Il post-maoismo e la minigonna cinese




E' sempre interessante andare a curiosare su Google che immagini escono fuori a seconda della parola/frase digitata.

Oggi sono andato a cercare immagini per "Post Mao Era" e tra la varie uscite fuori c'è questa.

La pagina da cui è presa è linkata qui in basso. Sotto l'immagine si legge "Chinese people are more sexually active in the post-Mao era". La relazione tra la minigonna e l'attività sessuale in epoca post maoista spero sia chiara a voi perché a me non lo è affatto. Poi le femministe si incazzano se i maschietti si voltano a guardare le gambe delle signorine in minigonna...

http://www.bmj.com/content/316/7130/493.2.short

Testimonianze di morte




"Martyrs", di Pascal Laugier, 2008. Più che un film dell'orrore, un orrore di film. Ed il sadismo al potere.

Thursday, January 19, 2012

Keep Ireland White? Riflessioni sull’invito a Nick Griffin

Nick Griffin. Probabilmente questo nome non vi dice niente. Tranquilli. Non dice niente neanche all’83% degli studenti intervistati qui alla University College Cork (UCC). Griffin è il presidente del BNP (British National Party), il partito fascista inglese. Uno di quelli che negano l’olocausto, celebrano gli anniversari degli attacchi incendiari ai gay bar e spedirebbero a casa tutti gli immigrati fino alla quarta generazione. Un Borghezio britannico con la serietà di un Roberto Fiore insomma.

Griffin è stato invitato dalla UCC ad una conferenza sulla libertà di parola, in programma per fine febbario. Il politico ha accettato l’invito ma la cosa ha suscitato l’imbarazzo e lo sdegno di molte organizzazioni accademiche e non. Il partito socialista, le associazioni anti fasciste, la comunità gay e quella musulmana in primis hanno chiesto il ritiro dell’invito al leader di estrema destra. E il dibattito sta continuando nelle aule del campus e sulle due principali riviste studentesche, l’Express e Motley (settimanale la prima, mensile la seconda).

Secondo un’indagine dell’Express, il 66% degli studenti (tra quelli che sanno chi sia Griffin) si dimostra favorevole ad un suo intervento. La motivazione principale è che, per quanto le sue idee siano xenofobe e folli, è giusto ed utile “conoscere il nemico” per batterlo. Dunque ben venga un suo contributo alla conferenza, tanto per capire con che razza di imbecille abbiamo a che fare.

Il fronte del no (il 29% degli studenti intervistati) motiva invece la sua scelta asserendo che il problema non è tanto dare la parola ad un coglione, quanto più il rischio che da questo ne deriva in termini di facinorosi locali. Temono, in altre parole, che la sua visita risvegli sentimenti ultranazionalisti e xenofobi tra i giovani locali, permettendo una loro riorganizzazione e fenomeni di violenza contro stranieri e gay. Aggiungono, inoltre, che Griffin non ha bisogno della UCC per dire la sua, visto che il BNP ha un sito internet e un canale TV on-line.

Io generalmente sono per dare a tutti la possibilità di esprimersi. Se non altro perché sono morte troppe persone per dare la possibilità ad altri di esprimere liberamente il loro pensiero. Resta da valutare se sia la UCC il luogo adatto. Ricordo che quando ero studente alla Sapienza di Roma, protestammo contro la visita di Putin prima e del Pontefice poi. In entrambi i casi le visite vennero annullate dagli organizzatori, perché il rischio di disordini era alto.

Le libertà di parola e di espressione non sono in discussione. Il punto è se possiamo sempre e comunque accettare chiunque, anche chi semina odio e razzismo. Forse dovrebbe esserci (come accade nelle democrazie) un organno garante. Il problema è che quando sento dire “Garante” mi tremano le gambe… mi immagino dietro le quinte persone del calibro di Scilipoti, Cosentino, Schettino o Corona.
A quel punto è meglio bandire il Garante e dare libertà di parola a cani e porci. Nazisti compresi.

La purezza della razza. E quella della lingua.

Quante lingue parli? Quante ne hai studiate? Dunque, ricordo di aver studiato... italiano, inglese, spagnolo, cinese, hindi, francese e giapponese. Un paio di settimane fa avevo preso a studiare anche il coreano, ma il corso è saltato perché gli iscritti sono troppo pochi. Allora mi sono rimesso a studiare il giapponese.

Ma quanto bene parlo, scrivo, uso la lingua che dovrei considerare mia, quella del posto, regione, nazione dove sono nato e cresciuto? La lingua dei miei genitori e dei miei nonni, la lingua che ci insegnavano alle scuole elementari e che sentivamo in televisione dai cartoni animati?

Male. E sempre peggio. Perché la uso poco, e la infango con altre lingue (che chiamiamo "straniere") che uso quotidianamente per lavoro, cinese ed inglese in primis.

Non è un fatto positivo, sapete! Mi scoccia perdere la "mia" lingua. Soprattutto non svilupparla. Ricordate nel film "Il nome della rosa" (1986) il giovane monaco chiedere "Ma quante lingue parla quello?" e il maestro rispondere "Tutte. E nessuna"? Ecco, il rischio è un po' quello. Siamo cresciuti con l'idea che sia utile ed importante (per la vita e la carriera, soprattutto per il conto in banca) conoscere le lingue. Ma ci siamo dimenticati di chiederci come salvaguardare la nostra, senza esporla al rischio di un irrimediabile inquinamento linguistico.

C'è un film spagnolo, del quale ovviamente non ricordo il nome, in cui un anziano poeta castigliano si rifiuta di parlare qualsiasi lingua al di fuori del suo dialetto, proprio per non rovinare la purezza della sua lingua.

Per fortuna Cecilia suggerisce un rimedio. Non molto, ma meglio di niente:

http://unaparolaalgiorno.it/

Cork - Chinese Film Festival

The Chinese Film Festival showcases the best contemporary films from China, Hong Kong and Taiwan.

More info here:

http://www.triskelartscentre.ie/cinema.htm

Il colloquio di lavoro: impressioni a caldo. Molto caldo.

I colloqui sono stati in realtà due, uno ieri dove ho dato una presentazione in PowerPoint dal titolo "Come la mia ricerca aumenta i punti di forza dell'università nell'insegnamento e nella ricerca", l'altro oggi, una vera e propria interista davanti alla commissione accademica.
Due giornate completamente diverse.

Ieri sono entrato in sala spavaldamente, rilassato ma concentrato, pronto a dare show. Non mi aspettavo di trovare in aula, oltre ai professori e al preside della commissione, tutti i dottorandi e la segretaria del dipartimento dove insegno. Questo mi ha spiazzato e un po' imbarazzato anche. Ma avevo qualcosa di più importante a cui pensare: la mia presentazione.

20 minuti passano in fretta, un paio di frasi in cinese fanno sexy, un paio di citazioni di Yuan Tengfei e Ivan Illich per non trascurare l'approccio anarchista all'insegnamento. I 10 minuti di domande e risposte, sono passati ancora più in fretta. Soddisfatto del mio show, ho dato del mio meglio.

A qualche ora si distanza sono entrato però in stato confusionale, quasi paranoico: "il meglio" che ho dato è qualcosa di simile al "meglio" che una commissione accademica di una università irlandese si aspetta da me? L'avevo dato forse per scontato, evidentemente sbagliando. Atroci dubbi si sono impossessati di me: gli altri candidati hanno molti più anni di me e più esperienza, inglese come madrelingua, meno disinvolti e con una cravatta. A giudicare dagli sguardi della commissione la mia presentazione li ha indubbiamente impressionati. Ma c'è da vedere se in positivo o in negativo...

Ma il problema è un altro. Sapevo di avere delle buone carte da giocare e le ho giocate, anche abbastanza bene. Ma per tutto il resto? Per tutto il resto quasi non avevo nulla da giocare, poco o niente da dire. E questo i docenti lo notano e non gioca a tuo favore.

Per questo oggi, al secondo round del colloquio, sono entrato con un umore ben diverso. Conciato peggio di ieri, svogliato, paranoico, completamente insicuro. Quasi a voler dire "Non fatemi domande, io ho una domanda per voi: chi siamo? Cosa facciamo? Perché?". Non è così che si fa bella figura ad un colloquio di lavoro. Neanche in accademia, mondo dei pazzi intellettuali.

I docenti mi hanno fatto domande ed osservazioni relative al CV del tutto normali e che uno si aspetta. Il problema è che, al di fuori delle zone dove ero ben preparato a rispondere, non avevo preparato nulla, per il semplice fatto che non aveva nulla da dire. La ricerca? Tutto bene grazie. Le pubblicazioni? Oh sì, arriveranno a frotte. Capacità organizzative? Una volta al liceo occupai il cesso da solo perché l'occupazione del resto dell'edificio era saltata; non sono bravo a comandare. Rapporto con gli studenti? Ottimo, mi creda; sono più scoppiato delle matricole, a sbronze e bisboccia non mi batte nessuno, ho molto da insegnare loro.

Beh, più o meno è andata così. Di positivo c'è che l'opportunità di ottenere questo lavoro è quasi del tutto irrilevante per me: ho fatto domanda tanto per. Come molte altre volte nella mia vita. E' così che mi sono ritrovato a fare un dottorato in Cina così come potevo stare a raccogliere bimbi dalla strada in Argentina. Fai domanda e vedi se va. Se non va allora va qualcos'altro. Dunque non mi importa molto. Ma credo di aver imparato molto da questo colloquio. Meglio andarci preparati, avere esperienza alle spalle, avere qualcosa da dire e averla SU TUTTO, non solo su qualche cosa. E' giusto che prendano un 40enne che magari non conosce benissimo la Cina o parla cinese peggio di me, ma che almeno abbia esperienza di docenza ed amministrazione. Insegnare di ruolo in un'università a 29 anni nel 2012 è fantasia pura.

Certo, noi sbarbati 20enni-30enni da qualche parte dovremo pure cominciare. Ma questo è un altro problema.

Wounded Knee incident



"Incident at Oglala", di Michael Apted, 1992.
Un grande documentario. Evviva la resistenza degli Indiani d’America!

Wednesday, January 18, 2012

“只有社会主义才能够救中国” 毛泽东 “只有中国才能够救资本主义” (ironic)

"La Cina può salvare il capitalismo?
di Sander

In tutto il mondo, gli stati capitalistici adottano delle misure d'austerità per rallentare la crescita del debito pubblico. Ma dal momento che frena il consumo, questa politica non è in grado di sostenere la crescita necessaria all'accumulazione del capitale.
Da dove può venire allora lo stimolo per mantenere la macchina in funzione? Per mancanza di alternative, lo sguardo si volge verso l’est. Sembra infatti che la storia - suprema ironia - abbia scelto la Cina "comunista" per il ruolo di salvatore del capitalismo mondiale."

Fonte:
http://www.sinistrainrete.info/crisi-mondiale/1837-international-perspective-la-cina-puo-salvare-il-capitalismo.html



"LA CHINE PEUT-ELLE SAUVER LE CAPITALISME ?

Partout dans le monde, les états capitalistes prennent des mesures d’austérité pour ralentir la croissance de leurs dettes. Il est évident que cette politique, puisqu’elle freine la consommation, en soi ne peut pas soutenir la croissance que l‘accumulation du capital nécessite.

D’ou donc peut venir le stimulant pour maintenir la machine en route ? Par manque d’alternatives, les yeux se tournent vers l’orient. Il parait que l’histoire, ironie suprême, a choisi la Chine “communiste” pour le rôle de sauveur du capitalisme mondial."

Source:
http://internationalist-perspective.org/PI/pi-archives/pi_55_china.html

Abbiate paura, io ne ho: “Se poi piangi ti portiamo i biscottini”.

Sembra incredibile, ma ogni computer portatile nasconde dei segreti, delle cose messe da parte, via nel dimenticatoio. Dei ricordi. I vostri.

Disteso sul letto, intento a rivedere dei materiali per le lezioni di domani, apro per sbaglio una cartella. La classica cartella che vedi (ma non guardi) ogni giorno decine di volte. Dentro 160 files. 160 lettere scritte una decina di anni fa, in lingue diverse, a persone diverse, con destinazione diversa.

Questo blog è stato aperto nell’ottobre del 2006. Prima non è che non scrivessi. Anzi. Scrivevo di più. La malattia dello scrivere l’ho presa in tenera età. A 12 anni cominciai a scrivere un racconto horror, terminato il giorno del mio 14esimo compleanno. Andato perduto. Poi ho scritto diversi racconti, poesie, prose, pagine di diario. Lettere soprattutto. A mano, al computer, alla macchina da scrivere. 160 di queste lettere sono conservate in questo portatile. Ma non me lo ricordavo.

Ovviamente ho fatto l’errore di aprire i files e cominciare a leggere quelle lettere. Sfoghi da ventenne, manifesti rivoluzionari, delusioni d’amore, incazzature con i genitori, voglia di evasione, confessioni, deliri. Un’autobiografia in forma epistolare. La più vecchia è del 2002, l’ultima del 2006. Lettere alle amanti, lettere a mia sorella, lettere ai detenuti, lettere ai professori, lettere alle amiche sparse per mezza Europa, Cina, Giappone.

Bene, ora posso dire addio alle ore di sonno che mi dividono dal colloquio di domani mattina. Pazienza.

Non sto qui a smocciolare sensazioni, paranoie e deliri vissuti 5-10 anni fa, ma c’è una cosa che più di tutte mi molesta e tormenta. E non è Eros. Ho come la sensazione di essermi (o esserci. Non so perché ma sento di dover parlare al plurale) persi qualcosa. Forse la gioventù, andata per sempre? No, è qualcos’altro. La gioventù è andata e ce la siamo goduta anche troppo. Mi sento come se ci fosse qualcosa che abbiamo (plurale, di nuovo) lasciato in sospeso, interrotto, non portato a termine. Non vedo continuità tra quello che è stato vissuto con passione e convinzione e la situazione attuale delle cose. E, ripeto, parlo al plurale. Come se ci fossimo scordati di portare a termine qualcosa, tradito una promessa per la vita. È il tradimento del Carnevale. Una brutta sensazione.

Ne scrivevo l’altro giorno ad un mio amico che ora vive in India, ma prima lavorava con me a Pechino. Non mi manca la Cina, sono felice e sereno della scelta fatta. Ma è come se mancasse qualcosa al fatto di aver abbandonato la Cina. Mi sento come fregato. Ci hanno fregato. Come se ci fosse qualcosa che si poteva e doveva fare, era stato deciso, invece nulla: sul treno in corsa ci siamo scordati di chiedere dove è che era diretto. Il treno.

Leggere queste lettere non ha fatto altro che ampliare questa amara sensazione. L’incapacità di rimettere insieme quei pezzi e la certezza che manca qualcosa. Il passato è felice, il passato è infelice: guardarlo fa sempre male. Anche se è un atto dovuto.

Qualche post fa, un ragazzo mi ha chiesto di salutare Bukowski. Già, Bukowski. Ti dimentichi in fretta di Foscolo, Leopardi, Pascoli o Baudelaire quando cominci a leggere Bukowski. Non è facile neanche apprezzare Fante, Hesse, Hemingway, Elliot, Pound o Dos Passos se prima ti sei fatto di Bukowski. Non mi è piaciuto neanche quell’altro, come si chiama, quello de “Il pasto nudo”, Burroghs o come si scrive.

Sarà un ricordo che ci seppellirà. Promiscuo. E lascivo.


“Nei miti, ogni volta che sorge un problema cercano di risolverlo subito con un sacrificio umano. La metropolitana è in ritardo: sacrifichiamo la figlia del re”

Tuesday, January 17, 2012

Il comunismo di un non-comunista

"What I call 'rural industry' consists of the following elements: (1) a peasant does not have to give up farming while engaging in industrial production; (2) thus, rural industrial enterprises are located within or nearby villages; (3) the ownership of this kind of enterprises belongs to the peasants who work there, i.e., ownership should be cooperative in nature; (4) the large parts of inputs for enterprises are able to be provided by peasants themselves; (5) The most important thing is to distribute the profits of the industry most widely to the peasants."


from "Rural Reconstruction", by Fei Xiaotong, Shanghai, 1948

Non desiderare la donna d’altri, non desiderare la mucca d’altri: il colloquio di lavoro.

Trovo curioso come il buddismo insegni a non desiderare, mentre il cristianesimo si limiti a non desiderare le altrui proprietà, come le donne o le mucche, ad esempio.
Domani ho un’importante colloquio. Di lavoro, inutile dirlo. È vero, gli esami non finiscono mai. Domani avrò davanti a me un plotone d’esecuzione, tre presidi di facoltà, due docenti e una tipa dell’ufficio Risorse umane. Non so quanti candidati ci siano, ma immagino che il mondo sia pieno di gente più preparata ed in gamba di me per questo lavoro. Andrò a dare spettacolo per l’ennesima volta. E vada come vada. Come si affronta un plotone di esecuzione accademico? Non saprei. Con disinvoltura, credo. Un whisky a colazione per rilassare i nervi. L’orecchino al suo posto e nessuna cravatta al collo. La barba è meglio farsela, visto mai che al colloquio di lavoro rimorchi una prof di vent’anni più grande di te?! Gesticolare molto con le mani per ricordare a tutti che sei italiano e gli italiani l’inglese non lo parlano bene. Poi serve tanta fortuna, un po’ di culo, la prosa di Jack London, il contesto di Gadamer, il decostruttivismo di Derrida, il metodo di Feyerabend. E Mazinga Robot.

Personal morals




"Personal morals are dead. We are an elite society where everything is permissible"
Adolf Hitler

From the movie "The Damned", by Luchino Visconti, 1969.

Monday, January 16, 2012

16 gennaio 2011. E i casi della (mia) vita.

Pechino, 16 gennaio di un anno fa. Mi sveglio ad un’ora indeterminata del primo pomeriggio. Non vorrei averlo mai fatto. Un dolore lancinante mi trafigge il costato, impedendomi non solo di alzarmi ma anche di respirare. Non ricordo quasi niente della notte passata, se non di aver bevuto molto. Preoccupato, cerco il telefono. Sono buttato a letto ancora vestito, cappotto addosso e scarpe ai piedi. Con grande sforzo riesco a tirarmi su. Vorrei solo piangere. Dopo tre quattro chiamate, vaghi sprazzi di memoria cominciano a far a pugni nel mio cervello. Ricordo un concerto punk, poca gente in sala, per lo più ragazzini, io lanciarmi dal palco e cadere rovinosamente su una sbarra di ferro. E poco altro. "Forse ti sei rotto le costole, vai a farti vedere" mi dice un amico al telefono.

Scesi al piano terra del dormitorio dell’università, la signora che lavorava allo spaccio mi deve aver guardato in faccia. E devo averle fatto paura: "cosa hai fatto Daniele? Dillo a zia!". Al pronto soccorso del campus mi hanno messo su un taxi e spedito all’ospedale per le lastre. Ore di angoscia e poi il verdetto, come una ghigliottina: tre costole fratturate ma non scomposte, due mesi di riposo assoluto a casa.

Fu un inverno del cazzo. Ma servì a farmi prendere una pausa dall’alcool, farmi approfondire interessanti conoscenze e farmi coccolare dalle amiche. Soprattutto quei due mesi in camera da letto servirono a farmi scrivere la tesi di dottorato.

A 365 giorni di distanza insegno all’università quello che ho studiato di Cina negli ultimi dieci anni. A Cork, in Irlanda. Sì, è incredibile la vita.
Non mi mancano i concerti punk: l’ultimo lo scorso venerdì, due band oi! di Cork ed un gruppo hardcore di Belfast. Non mi manca neanche lanciarmi dai palchi: ho smesso. Forse.

Il punto è un altro. Esiste una relazione tra quel lancio dal palco a Pechino un anno fa e la mia attuale situazione a Cork? I due fatti sono in qualche modo correlati? Bisognerebbe essere dio per avere una risposta.
Mi sa che quella risposta non l’avremo mai.


p.s. Questo post è dedicato a Lavinia, Simone, Eleonora, Terry, Xiao Xia, Valentina e Yu. Grazie.

Ricchi e cristiani




Nel rivedere il colossal "Quo Vadis?" (di Enrico Guazzoni, 1912) mi sono tornati in mente i versi di un soldato romano, versi che annotai nel diario delle medie, e che così recitavano "Non amo i cristiani / che rifiutano il sangue / e i ricchi disprezzo / che mandano gli altri a morire per loro".

Yes.



“You’re living at home now, is that right?”
“Yes”
“Do you know what you’re going to do?”
“No”
“Are you going to graduate school?”
“No”
“Do you always drive like this?”
“Yes”



“The Graduate”, by Mike Nichols, 1967.

Sunday, January 15, 2012

"A revolution is an insurrection, an act of violence"

China Assassination Corps (1910-1912)
The first Hong Kong-based team of assassins

"An Assassination is the targeted killing of a public figure.
Assassinations may be prompted by religious, ideological, political, or military reasons. Additionally, assassins may be motivated by financial gain, revenge, or personal public recognition."

http://hongkongsfirst.blogspot.com/2010/01/assassinations.html

Cork City Gaol - Visita alla prigione storica di Cork












Peter Nicolai Arbo, Norwegian painter (1831-1892)



"Battle of Stamford Bridge"

www.museumsyndicate.com

Triplice illusione

"Nella mia esperienza di studente europeo di storia cinese in Cina negli anni ’80, ricordo che mi veniva chiesto di memorizzare una lista delle dinastie succedutesi al potere, corredate con i nomi ufficiali degli imperatori e le date del loro regno. Questo genere di apprendimento produceva una triplice illusione: la continuità del potere imperiale, la pervasività di un sistema di valori descritto come coeso e unitario all’interno dell’impero, e l’esistenza di una sorta di barriera culturale a protezione dell’universo culturale cinese dalle influenze esterne e dal cambiamento."


Da "Il 'racconto della Cina' e la costanza del cambiamento" di Maurizio Marinelli

http://www.iai.it/pdf/OrizzonteCina/OrizzonteCina_11-12.pdf

What do you do?

"One of the first questions people often ask when they are introduced to one another in our society is 'what do you do?' This is more than just polite small talk -- it is an indication of the immense importance work has for us. Work gives us a place in the world, it is our identity, it defines us, and, ultimately, it confines us. Witness the psychic dislocation when we lose our jobs, when we are fired, laid off, forced to retire or when We fail to get the job we applied for in the first place. An unemployed person is defined not in positive but in negative terms: to be unemployed is to lack work. To lack work is to be socialIy and economically marginalized, To answer 'nothing' to the question 'what do you do?' is emotionally difficult and socially unacceptable. Most unemployed people would rather answer such a question with vague replies like 'I'm between contracts' or 'I have a few resumes out and the prospects look promising' than admit outright that they do not work. For to not work in our society is to lack social significance -- it is to be a nothing, because nothing is what you do."



From "Does Work Really Work?", by Susan Brown

http://www.spunk.org/texts/writers/brown/sp001735.html

Saturday, January 14, 2012

Squ@tting Cork!





"CCTU Unemployed Centre, Vita Cortex and a NAMA building - Cork's three occupations
Three occupations in Cork highlight the ideas of direct action, self-organisation and solidarity

At a time when Ireland's rich class and their government are relying on passivity and apathy from the country's working class to push through their austerity agenda with the minimum of resistance, the presence of three separate occupations of workplaces and vacant NAMA commercial property in Cork is a hopeful sign that 'the powers that be' are not going to have it all their own way, as they attempt to make everyone else pick up the tab for the economic carnage their actions have unleashed upon this society. Although each occupation is separate and different in origin and potential outcome, each one shows that people do understand the necessity and the effectiveness of direct action in this time when bosses and property owners are trying every trick in the book to slough off their debts and evade public accountability while doing so."


Read all:

http://www.wsm.ie/c/corks-three-occupations

In the eyes of those living in the cities, country people are "stupid"...



"Once I took my students on a field trip to the countryside. After inspecting corn growing in one of the fields, a young female student, acting as if she knew it all, announced, 'This year's wheat has grown extremely tall'. The peasant standing beside her did not spit at her even once, but gave her a little smile, which an astute observer might have interpreted as a reaction to her stupidity"


"From the soil", by Fei Xiaotong, 1948.

Uno dei saggi sulla società cinese più coinvolgenti che abbia mai (ri)letto.

Friday, January 13, 2012

Ora che ne sono fuori ne rido. Ma quando ne ero dentro mica tanto...

(Dedicato a tutti gli amici che rientrano nella infausta categoria "PhD candidate")

GRADUATE STUDENT WEEKLY WORK OUTPUT:

MONDAY
Fantasise how much work will get done this week
Peruvian Soccer League results posted on Internet

TUESDAY
Catch up on web surfing
Adviser drops in unexpectedly
Clean out email inbox

WEDNESDAY
Adviser spreads rumors about conference in Cancun
Consider quitting PhD

THURSDAY
"Must see" TV
Weekly meeting with adviser
Ego crushed

FRIDAY
Happy hour

WEEKEND
Feel guilty over homework due previous week



Source:
www.phdcomics.com

Messaggio promozionale. Punk, però.






"Punk road in Cina", di Lucio Cascavilla. Un libro italianissimo.

http://www.ibs.it/code/9788873719069/cascavilla-lucio/punk-road-in-cina.html