Tuesday, November 29, 2016

Sabato 10 dicembre tutti/e in piazza a Macerata!


Le Marche: terra bella, buona e forte!
I Marchigiani: bella gente dall'animo autentico e solidale!

Siamo pronti a rialzarci più forti di prima!
Le tradizioni e le buone tipicità della nostra tavola possono essere un forte punto di partenza per realizzare la nostra missione di rinascita.

Siamo felici di presentarvi MA(R)CHE BONTA' - GUSTARE SOLIDALE
che si terrà il 10 DICEMBRE in PIAZZA DELLA LIBERTA' a Macerata, in occasione della Giornata delle Marche, a partire dalle ore 9:00, con il patrocinio del Comune di Macerata.
Sarà l'occasione giusta per dare uno spazio di visibilità e ripresa ai produttori locali colpiti dal sisma e per gustare le bontà della nostra terra con spirito di condivisa solidarietà.
Gli stand gastronomici saranno aperti sia a pranzo che a cena.

Programma della giornata (work in progress):
- Ore 11:00 esibizione del coro dell'Università di Macerata;
- Ore 17:00 spettacolo folcloristico del Gruppo Folk "Li Pistacoppi";
- Ore 18:30 concerto Francesco Pesaresi, giovane studente cantautore.

... e molto altro ancora!

ORGANIZZATORI:

- Ciclo Stile
- LABS - Laboratorio Sociale
- Via Libera Macerata
- Gruca Onlus
- Sottoradice
- Arci Provinciale Macerata
- Anpi Macerata
- Officina Universitaria Macerata
- Palestra Popolare Macerata
- GAM Giovani Architetti Macerata
- GAS

In collaborazione con:
Unimc / Università degli Studi di Macerata e Università di Camerino

Sponsor:
- FERTILVALLE s.r.l.
- REALE MUTUA
- GHIACCIO BOLLENTE natural frozen food

VI ASPETTIAMO!

Info:

http://www.vialiberamc.it/2016/11/29/marche-bonta-giornata-piccoli-produttori-colpiti-dal-sisma/

https://www.facebook.com/events/374685756206757/

Se nasci povero, malato, sfortunato, è meglio se nasci a Cuba...


"vedere gli sportelloni di un aereo angolano che si aprono e i passeggeri che cominciano a scendere: in sedia a rotelle, in barella, uno più sciancato dell’altro. Africani che vanno a curarsi a Cuba. Gente che noi, in Europa, lasciamo morire con indifferenza se non soddisfazione, e che la poverissima Cuba invece accoglie e cura. E tu che fai? Guardi, ti rendi conto, e che te ne fai più del tuo odio? Ti accorgi che sei una straniera viziata o, peggio, che non sei proprio nessuno. Che la Storia, da quelle parti, non sei tu, non passa per l’Europa"

Fonte:
http://contropiano.org/interventi/2016/11/27/omaggio-a-fidel-086380

Testimonianze di Rivoluzione culturale. A fumetti.




Tratto da "Io e Mao", di Chen Jianghong

Viaggiare come arte


Tratto da "Quando viaggiare era un'arte", di Attilio Brilli

Commozione tra gli sfollati

Eravamo lì per portare allegria e spensieratezza, eppure una volta messo piede nel palazzetto che ospita gli sfollati la prima reazione è stata solo tanta voglia di piangere...

Daje vardasci, avanti.

Fonte:

www.cronachemaceratesi.it/2016/11/28/li-pistacoppi-a-san-severino-per-non-pensare-al-sisma/892438/

Monday, November 28, 2016

Globalizzazione: riflessioni dalla trans-mongolica...



"I miei compagni di viaggio – due signori che si lamentano per i migranti a Pechino e che nel frattempo cercano di arrotondare contrabbandando giada e zanne altrui, e Gege la ballerina, con la sua felpa rosa con sopra Minnie e Topolino che dice “ben gli sta” mentre li guarda scendere mestamente dal treno e si prepara a insegnare danza del ventre ai figli e ai nipoti di persone che detesta – sono la versione asiatica di un tipo umano che ben conosciamo anche dalle nostre parti. Sono i delusi della globalizzazione, che però nella globalizzazione sono totalmente immersi e cercano di ritagliare le proprie strategie di vita."

Fonte:
http://www.internazionale.it/notizie/gabriele-battaglia/2016/11/21/transmongolica-mosca-ulan-bato

Sunday, November 27, 2016

Se in paradiso non c'è cantina io non ci voglio andare...











Viva lu ve',
viva lu vi',
viva tutti li cuntadì.

"Viva la cuoca porca puttana!"

Totalmente.


I Nanana alle selezioni per l'Homeless Rock Festival


Hasta siempre Fidel, saluti dallo stadio Helvia Recina...


Ai senza fissa dimora.

L'area cittadina che va dalla Stazione Termini di Roma a Piazza Vittorio Emanuele è parte del rione che si chiama Esquilino, zona multietnica e di passaggio per eccellenza. Qui ho vissuto buona parte dei miei tre anni romani. Qui ho imparato tantissimo. Qui ho vissuto tantissimo.
Quindici anni fa era tutto un po' diverso. Meno polizia, meno luci, meno migranti, meno capitalismo, meno tecnologia, meno postmodernità.

L'Esquilino è una delle realtà sociali più belle e ricche che abbiamo nello Stivale. Intendiamoci: non tornerei a vivere a Roma neanche per tutte le birre del mondo, ma l'altro giorno, mentre all'Esquilino, il cuore batteva forte. Maledetta nostalgia, maledetto romanticismo. Erano i ricordi. Io ero a Roma come studente di lingua e cultura cinese, in realtà facevo molte attività, mi incuriosivo di tutto, ero attivo in diverse realtà, stavo sempre in giro tra aule universitarie, circoli, cinema, teatri, centri sociali, piazze, stazioni, marciapiedi. A vent'anni puoi permetterti di dormire tre o quattro ore per notte, poi recuperi in bus o in treno. "Dormirò quando sarò morto", pensavo.
In fondo al lato sinistro della Stazione Termini, dopo la lunga fila di sbandati, alcolisti, transessuali, prostitute ed eroinomani, c'era la mensa della Caritas. Lì ho fatto volontariato per alcuni mesi. Ho imparato tanto. Qualche parola di romeno, qualche proverbio in siciliano. Lì ho imparato che, come già qualcuno ha fatto notare, essere da una parte o dall'altra del bancone alimentare è solo un fatto di casualità. Oggi sei con la retina in testa a versare zuppa per i poveracci, domani sei dall'altra parte con la barba lunga a consumare il pasto caldo che qualche volontario ti ha passato. Non c'è merito, è casualità.

Poi sono arrivate le primavere arabe e l'emergenza migranti. Non avevo mai visto tanto migranti a Roma quando lì vivevo da studente. Oggi forse più che mai i senza fissa dimora di ogni etnia, lingua e colore sono lì di fianco alla Stazione Termini. Verso le nove di sera i volontari dell'Ordine di Malta portano loro coperte e pasti caldi, una pacca sulle spalle, qualche parola di conforto. Umanità a fottere. Dall'altro lato della stazione i negozi dei bengalesi, i bar dei cinesi, gli ostelli dei nigeriani, i tossici romani, le prostitute moldave, gli ubriaconi ucraini. L'internazionale alcolista e le frustrazioni degli uomini in divisa. Quelle blu con paletta rossa e quelle mimetiche dell'esercito con l'AK47 a penzoloni. I migranti sopravvissuti all'inferno del Mediterraneo ad affrontare l'inferno delle strade italiane e dell'indifferenza della loro gente. Un negro che dà del negro ad un altro negro che risponde simpaticamente con "ciao, bianco!". L'eroina, immortale presenza tra questi marciapiedi, a ricordarci delle infinite forme di nichilismo e rassegnazione. Le strade luride, i cartoni di vino accanto ai cartoni lasciati dai negozi e utilizzati come materasso, le coperte logore, la notte che prova a nascondere come può, tanto domani è un altro giorno e almeno stasera non sembra neanche fare troppo freddo.

I barboni che parlano da soli sembrano essere gli unici ad aver qualcosa da dire.

I senza fissa dimora. Alla dimora fissa, ragazzo mio, non credere mai.

Saturday, November 26, 2016

"Life is difficult without having faith"

"Over the past several decades, China has transformed from a largely poor and rural farming nation to a world power with massive economic heft and a rapidly growing urban middle class. While access to the global economy offers the emerging generation of young adults unprecedented access to material goods and a wide range of lifestyles, consumerism has come at a cost for some Chinese millennials who are seeking something beyond money. With a contemplative style that evokes its subject, the Beijing-based filmmaker Ellen Xu’s Summoning the Recluse introduces several young Chinese urbanites who are embarking on spiritual quests. Through a hermit’s lifestyle that draws on Buddhist, Taoist and Confucian traditions – either for a brief respite from modern life, or for the long haul – they focus on studying religion, meditation and connecting with nature, seeking meaning in what they describe as an ‘ancient way of life’."

Producer: Ellen Xu
Director of Photography: Max Duncan

"Why some Chinese millennials are taking up the hermit’s life in the mountains"https://aeon.co/videos/why-some-chinese-millennials-are-taking-up-the-hermit-s-life-in-the-mountains

学习汉语真的很难吗


E' uscito "Il cinese senza nodi", un breve e scherzoso eBook scaricabile gratuitamente dove trovate consigli e suggerimenti per studiare la lingua cinese senza annoiarvi troppo. Il testo presenta anche un mio modestissimo contributo. Grazie alla LTL Mandarin School per questa esperienza di collaborazione.

Qui il link all'eBook:
http://www.ltl-cinese.it/il-cinese-senza-nodi/

L'ho saputo soltanto ieri. Addio Roberto, grazie per aver portato il punk a Roma.


Chinese Punk


STAND AS ONE
by V.A. - China punk & hardcore Compilation by Real Deal
https://realdealbeijing.bandcamp.com/album/stand-as-one

Ciao Fidel. Viva la rivoluziò!


Il sinologo DeTroia parla di tempo e immortalità in Cina su IlManifesto

 
"I cinesi, secondo Leys, concepirono «la teoria che poteva esistere una sola forma di immortalità, quella che conferisce la storia. In altri termini, la sopravvivenza [al tempo, n.d.a.] non va ricercata nel sovrannaturale né può fondarsi sui monumenti e le cose – l’uomo non può sopravvivere che nell’uomo, vale a dire, in pratica, nella memoria dei posteri, attraverso lo strumento della scrittura. (…). La perennità cinese non vive nelle pietre ma nelle persone». E nelle loro parole."

Fonte:
http://ilmanifesto.info/nulla-di-immobile-sfugge-agli-affamati-denti-dei-secoli/

San Martino presente (III).


Domani col gruppo folkloristico maceratese "Li Pistacoppi" saremo a fare un po' di casino al palazzetto di San Severino Marche (MC), che ospita da settimane gli sfollati della zona.

Thursday, November 24, 2016

Ciao, mi chiamo Dylan e sono un alcolista...


"Mai negare ad un uomo il diritto all'incoscienza"

Ho deciso: scrivo un libro.


Tratto da "La nuova Arca" di Gilberto Finzi

"La raccolta delle olive" (1908), di Ardengo Soffici


Terre in moto

Sabato 3 Dicembre
Cena Sociale CSA Sisma, Macerata
Sisma Baretto con Sweet Teddy Super Soul

Info
https://www.facebook.com/events/237029786713962/

Convegni importanti. A Macerata.


"La prossimità e la distanza. Dialoghi e discorsi sulla didattica delle lingue straniere tra Europa e Cina"

Convegno internazionale, 30 novembre e 1 dicembre 2016

Istituto Confucio dell’Università di Macerata, Università di Macerata
Aula sinodale, Domus San Giuliano, Via Cincinelli, 4, Macerata

L’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Macerata è lieto di invitarLa al convegno internazionale “La prossimità e la distanza. Dialoghi e discorsi sulla didattica delle lingue straniere tra Europa e Cina” che si terrà il 30 novembre e 1° dicembre 2016 presso l’Aula sinodale della Domus San Giuliano di Macerata.

L’evento vedrà la partecipazione di Geneviève Zarate, Joël Bellassen, Danielle Lévy, Fu Rong, Edith Cognigni, Gilles Forlot e Gisella Langé, figure di rilievo internazionale che hanno segnato e definiscono tuttora la riflessione sulle dinamiche di costruzione, relazione e gestione della complessità linguistica e culturale, nei processi di insegnamento-apprendimento in Europa e in Cina, tanto in ambito scientifico che istituzionale.

Si parlerà di Cina, come interlocutore in un processo di internazionalizzazione del discorso europeo sul plurilinguismo, nonché sede di riflessione sulla didattica delle lingue straniere, e di didattica della lingua cinese, in Europa ma soprattutto in Francia e in Italia, dove l'insegnamento attraversa un momento di cruciale evoluzione.

Il convegno è aperto e rivolto a studenti di lingue, mediazione e scienze della formazione, nonché a docenti di lingua, di livello secondario e superiore, interessati alle problematiche e alle potenzialità dell'insegnamento della lingua e della cultura cinese, del plurilinguismo e della distanza linguistica.

Si allega la presentazione dell'evento, il programma dettagliato e il book of abstracts.

Sperando di ricevere la Sua partecipazione, cogliamo l'occasione per inviare cordiali saluti,

Frine Beba Favaloro


Per informazioni: Frine Beba Favaloro, f.favaloro@unimc.it, +39 349 1753 657

Wednesday, November 23, 2016

La notte delle matite spezzate


Settembre 1976. Quando in Argentina gli studenti scendevano in strada e i militari li facevano scomparire.

"La Noche de los Lápices" (1986), di Héctor Olivera

Produci consuma crepa 2.0


Monaci 2.0


Omnia vincit Roma