Tuesday, May 13, 2008

关于正确处理人民内部矛盾的问题


Sempre amato andare per musei... anche i più insignificanti e noiosi sono e rappresentano un pezzo di storia e se vai pazzo per la storia è nei musei che va "vissuta". Vivo a Pechino da talmente tanto che nell'ultimo anno di musei non ne ho pressoché più visti, ma qualche giorno fa una persona mi ha parlato del "Museo della Polizia di Pechino"...
Ingresso 50 centesimi di euro, gratis per studenti. Quattro piani, all'interno di un edificio che era una banca, di fronte al palazzo della Corte Suprema del Popolo, in una viuzza di fianco a piazza Tiananmen. Sono andato da solo, all'una di pomeriggio, era deserto e piacevolissimo. Era da passarci tre ore almeno, leggendo nei dettagli le numerose didascalie in cinese ed inglese. Rappresenta la storia delle polizie in Cina, dai tempi andati ai giorni d'oggi. Video, materiali, armi, divise, fotografie. Le fotografie sono le cose che più amo nei musei, specie quelle in bianco e nero. Odio armi e divise, ma faccio un'eccezione per quelle che si trovano nei musei. Sono i musei l'unico luogo dove dovrebbero esistere armi e divise. A monito per i giovani di tutto il mondo: "I tuoi antenati erano talmente idioti da passare il tempo a farsi la guerra ed ammazzarsi a vicenda, spesso pagati dal soldo del più ricco, che storicamente è sempre stato anche il più stronzo". A monito. C'è una foto tremendissima di una forma di punizione tramite morte per agonia di moda durante i civilissimi Qing (1644-1911) che consisteva nell'essere legati ad un palo e sottratti di porzioni di corpo, pelle muscoli cartilagini etc... lentamente, sadicamente, implorando la morte. C'è anche la foto dell'arresto di Antonio Riva, il fascista italiano accusato di aver pianificato un attentato a Mao nel 1949, di cui ho parlato in un post tempo fa. Poi ci sono le storie umane di criminali, traditori, assassini, ladri, contrabbandieri. Un monumento agli eroi e martiri cinesi caduti per servire il popolo contro la malavita. Improvvisamente anche una foto del 1912 con su una scritta originale in italiano (dunque fatta o posseduta da un italiano nella Cina del tempo), raffigurante guardie di frontiera nello Yunnan. Mi è proprio piaciuto e ringrazio la persona che me l'ha fatto conoscere.
Più musei e meno galere! Più case e meno chiese! Più biblioteche e meno discoteche! Più punk e ancora più punk!


"(..) la rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo; non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. La rivoluzione è un atto di violenza, è l'azione implacabile di una classe che abbatte il potere di un'altra classe."

"A proposito di un'inchiesta sul movimento contadino nello Hunan" (marzo 1927), Opere scelte di Mao Zedong, vol. I.


foto: il "rimodellamento" della zona Qianmen, di fronte alla piazza Tiananmen. Stavo per perdere i sensi...

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