Wir müssen wissen, wir werden wissen
"La notizia che le dichiarazioni dei redditi degli italiani sono sul Web, dunque chiunque può consultarle, ha provocato una reazione sdegnata da parte dei giornali e di gran parte del mondo politico. Perché? E perché persino un leader della protesta popolare, come Beppe Grillo, è andato su tutte le furie? La ragione ufficiale è semplice e forse condivisibile: c'è violazione della privacy, e la violazione della privacy, cioè di alcuni dei diritti fondamentali dell'individuo, allude sempre a qualche tentazione autoritaria. Ma voi avete assistito mai a reazioni altrettanto accese - come giustamente si è chiesto Stefano Rodotà - quando si è saputo che la riservatezza di milioni di navigatori su internet è quotidianamente violata dallo spionaggio commerciale, o dalle grandi ditte che vogliono difendersi dalla scalfittura del copyright e dei diritti di mercato, o persino quando sono andati all'aria segreti giudiziari e - per sputtanare personaggi politici di rilievo, e modificare gli equilibri interni ai partiti - sono stati diffusi senza autorizzazione brani riservatissimi di intercettazioni telefoniche?No, non avete assistito a reazioni accese. E allora qual è il motivo vero di questa sollevazione dei «ceti alti»? Trovo una sola spiegazione: tutti, - non solo noi comunisti o anarchici o estremisti - nel fondo della loro coscienza sanno che guadagnare in un solo giorno quello che un operaio guadagna in un anno o due (o dieci), non è una bella cosa. E' un aspetto da nascondere della propria vita e della propria personalità. Diciamo, semplicemente, che se ne vergognano. Mossi a pietà, possiamo sicuramente accettare che questi signori siano perdonati, e che siano salvati dal pubblico ludibrio. Perché a loro il pubblico ludibrio è sempre piaciuto - specie quando l'oggetto è un romeno, o un rom, o un povero - e a noi non è mai piaciuto, ci fa ribrezzo. Però, prima di oscurare internet e mettere a tacere l'odiato ministro Visco (l'unico, in questo sessantennio, che abbia provato a far pagare le tasse ) bisognerà pur dire che il vecchio filosofo francese Pierre-Joseph Proudhon aveva pienamente ragione quando sosteneva che la proprietà privata è un furto!"
Piero Sansonetti, Liberazione On-line, 3 maggio 2008
4 Comments:
Non è tanto una questione di privacy, quanto il fatto che se conosco con certezza la dichiarazione dei redditi della gente nel mio quartiere, so anche quanto il più ricco dei miei vicini può pagare, nel caso io lo ricatti; posso immaginare quanti soldi ha in casa e se ha una cassaforte, se ho voglia di sfasciargli la finestra e derubarlo... insomma, troppo facile scegliere i bersagli così!
Non è tanto una questione di privacy, quanto il fatto che se conosco con certezza la dichiarazione dei redditi della gente nel mio quartiere, so anche quanto il più ricco dei miei vicini può pagare, nel caso io lo ricatti; posso immaginare quanti soldi ha in casa e se ha una cassaforte, se ho voglia di sfasciargli la finestra e derubarlo... insomma, troppo facile scegliere i bersagli così!
molto intiresno, grazie
good start
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