Sunday, May 18, 2008

Chinese rock


Sabato sono stato a trovare una cara amica cinese, studentessa di arte. Abita sola in un mini appartamento vecchio stile, piccolo ed essenziale, scarafaggi e puzza di fritto, freddo e privo di doccia, tazza del cesso, arredamento. Comunque da paura, la mia residenza ideale. Abbiamo cucinato insieme, riso bollito, carne di pollo con pezzi di cetriolo, frittata di cipolle, zuppa di carne di maiale e rape salatissime (specialità del suo paese, nella provincia del Jiangxi, Cina meridionale). Bevuto due birre e visto dei documentari sul primo rock cinese... signori che storia!! A parte Cui Jian, padre del rock cinese, non ricordavo i mitici Tang Dynasty (metal rock) e la loro versione rockettara dell'Internazionale cinese. Ho visto in video amatoriali dei personaggi assurdi e delle band ormai morte che conobbi la prima volta che misi piedi a Pechino, nel febbraio 2004. E ho rivisto un ragazzo completamente pazzo, capelli lunghi e barba, chitarra e gonna, che si aggirava nella vecchia Sanlitun nei locali pieni di occidentali e si esibiva per un sorso di grappa, gridando e roteando, blaterando frasi idiote che non capivo ma che facevano piegare i cinesi; un giorno scambiai la mia felpa per la sua chitarra e poco dopo tentò di farmi un succhiotto al collo: fenomale quel tipo! Storico il "Live in Hong Kong" 1994. Poi se potete dovete assolutamente scaricare e vedere "Post Revolutionary Era" (in cinese 后革命时代), mostra immagini dei primi artisti rock scoppiati, ubriaconi, fuori dal mondo... giovani, magri, capelli colorati, squattrinati, sigaretta sempre in bocca e birra al seguito, vivevano in mini comunità nelle periferie-campagne di Pechino, sale prove minuscole e la curiosità/stupore dei contadini cinesi sul finire degli anni novanta. E il primo MIDI CONCERT, nel maggio 2002, da tutti ufficialmente riconosciuto come il più figo in assoluto. Ne avevo sentito parlare ma mai visto le immagini... pazzesche, assurde, sembra Woodstock in versione cinese, niente biglietto niente polizia niente ordine, branchi di giovani cinesi (pochissimi stranieri) che saltano e ballano sotto palcosceni improvvisati, ragazzi completamente nudi che rotolano nel fango, falò e incendi così come dio li manda, le prime creste e i primi giubboti di pelle con borchie, lancio di oggetti e chitarre sfasciate, pazzi in camicia e occhiali che assaltano il palco e si mettono a urlare col cantante, la follia anarchica giovanile in versione cinese, altro che i concerti a cui assisti ora a Pechino nei festival o nei pub, scene atomiche per davvero.
Peccato non esserci stati, cazzo cazzo cazzo!

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