Secondo me sinologia 汉学与疯狂:体现当代中国 Sinology's Not Dead
Blog senza presunzioni di uno studioso di cultura e società cinese. Troverete qui reportage dalla Cina, racconti di viaggio, pagine di diario, serate goliardiche, sviolinate politico-ideologiche, dibattiti intellettuali e non so cos'altro ancora. 大家好! 我是中国文化与当代社会的一位意大利博士研究生。我爱旅游,写作,看书。其次,我爱这两句话:"世界人民大团结万岁!" 与 "革命不是请客吃饭!"。Welcome everybody in this small free space regarding Chinese culture and society, international politics, academic world, travels and much much more.
Monday, April 30, 2007
May the first, Labour Day: why?? 五一万岁!!农工人万岁!!劳动节万岁!!
The celebration of Labour Day has its origins in the eight hour day movement, which advocated eight hours for work, eight hours for recreation, and eight hours for rest. On 21 April 1856 Stonemasons and building workers on building sites around Melbourne, Australia, stopped work and marched from the University of Melbourne to Parliament House to achieve an eight hour day. Their direct action protest was a success, and they are noted as the first organized workers in the world to achieve an eight hour day with no loss of pay, which subsequently inspired the celebration of Labour Day and May Day.
Sunday, April 29, 2007
Cina e punk... sigh!!
Fonte: China Tunz
Foto: Pechino 2004, il mio primo concerto punk in Cina
Il punk italiano in Cina
Teneteli d'occhio, gli stalloni italiani sono tornati ! Un nuovo album, le date del “Lunga Marcia” Tour che li vedra' in azione in tutta la Cina a inizio maggio, una gustosa anteprima delle loro ruggenti canzoni e un racconto che ci narra origini, vita e miracoli di questa fantomatica band.
L'INIZIO DELLA FINEdi Lucio Cascavilla
La prima volta che parlammo di questa cosa, era in una casa a Napoli vicino piazza Mazzini. Non ricordo più nemmeno il nome della strada, ma forse non è importante.
"Sai che potremmo fare?", dissi rivolto a Eddy, mio coinquilino, amico e compagno dei corsi di cinese, "quando andiamo in Cina, potremmo metterci a cantare le canzoni dei CCCP, e diventare famosi. Tanto nessuno li ha mai sentiti in Cina. Diciamo che le canzoni sono le nostre e facciamo una barcata di soldi".
Annuì. Effettivamente l'articolo sui giovani cinesi che ascoltavano punk lo avevamo letto assieme, e io non mi ero inventato nulla. Raggiante ne fu convinto in un nanosecondo. Mi guardava come se fossi stato un genio, ma in realtà avevo detto solamente l'ennesima cazzata. Probabilmente sorseggiò una birra, o aspirò del fumo da una sigaretta, non lo ricordo, poichè tutto questo fino ad oggi non era mai stato cosi' importante metterlo per iscritto. Tutto si concluse lì, non fu aggiunta nemmeno una parola, però quella frase rimase nell'aria. Ogni tanto ci ripensavo, ma mai seriamente.
Tirava vento la sera che decidemmo di dare un seguito a quella discussione, ed erano passati diversi anni. Ne avevamo ben venticinque, quando parlando con John Shady, che ne aveva 35, decidemmo che era il momento di provarci. Provare a perdere la faccia. Parlai con John e lanciai un urlo a Eddy, che era seduto poco distante a parlare con una ragazza. Una ragazza inutile ricordarlo, dalle fattezze decisamente brutte. Ma come si sa l'alcol riesce a farti trovare divertente anche la sciagura più atroce, e spesso si beve per dimenticare di stare a parlare con un cesso.
"Lunedi andiamo a fare le prove!" gli urlai, mentre John si sfregava le mani.
"Le prove di che?" mi chiese lui.
"Le prove con la band!"
Non dissi altro e lui si immerse nelle sue profonde ricotte. Kill the poor, I wanna be sedated, Surfing Bird e Spara Yuri sarebbero state il nostro battesimo del fuoco su un palco ed in sala prove. In pochi secondi ingaggiammo Sandro al basso e John si diede da fare per trovare un batterista. Lasciai John ed andai a parlare con un qualsiasi cesso anche io. Il lunedi pomeriggio alle 5 avevo già dimenticato dell'appuntamento. Fu John con una telefonata a farmi staccare le chiappe dal divano. Io ancora non ci credevo che qualcuno potesse prendere sul serio l'offerta che in quel momento facevo.
Erano nati gli Spermatozeus, e suonammo con tanta gente: Sam, Chris, Matti. Ma il gruppo base con i quali io e Eddy avevamo suonato ci stava per lasciare. Mihao virtuoso batterista svedese, tornava in Svezia a sposarsi, con l'adorata Elizabeth, ragazza con la quale avevo avuto infinite discussioni al telefono, poichè il caro Mihao non era in possesso di un telefono. Sandro tornava in Italia per un paio di mesi, ma aveva già deciso che voleva suonare qualcosa di più consono alle sue qualità di musicista. Non lo biasimai quando smise di suonare con noi. John Shady, l'uomo che aveva scritto con la musica delle canzoni memorabili, incomprensibilmente ci lasciò per andare a vivere a Chiangmai in Tailandia. Ma io e Eddy avevamo voglia di suonare. Dovevamo trovare qualcuno disposto a perdere tempo con noi. Non fu difficile, a Kunming passano una infinità di sfaccendati, e qualcuno che sapesse mettere insieme tre sconclusionati accordi punk lo avremmo trovato di certo. Maestro Pippo Papozzi, con la testa piena di dread passò davanti al box insieme a Ciccio Fiabeschi in una calda serata settembrina, mentre io mi preparavo a diventare 26enne. Sempre in ritardo per il punk, e ancor più in ritardo per l'autodistruzione che il punk andava predicando. Noi volevamo vivere a lungo e scopare fino all'infinito, ma forse anche questo non succederà mai. Il maestro Papozzi, accettò di buon grado di far parte del gruppone. E sfortunatamente lui suonava Bossanova e jazz. Insomma uno serio, mica cazzi. Ma ormai dovevamo cambiare nome, non eravamo più gli Spermatozeus, eravamo una entità diversa. La parte ritmica era cambiata totalmente. Adesso eravamo io, Eddy, il Maestro Pippo Papozzi alla chitarra, Xiaodu, giovane studente del conservatorio di Kunming, al basso, e Wanghui, del quale non ho mai saputo cosa realmente facesse per mantenersi alla batteria. Wanghui era il più veloce con il suo strumento ma anche il peggiore, incapace di portare cambiare ritmo in qualsivoglia condizione, ma ancora oggi gli vogliamo bene. Erano nati gli Smegmariot. Gli ultimi due componenti li raccattammo in momenti di bisogno, ma mai il bisogno si dimostrò più efficace per formare il supercombo che adesso è con noi animo e corpo. Carletto arrivò in città in marzo. Xiaodu ci aveva appena detto che doveva lasciare la band per motivi di studio, o forse perchè non era punk abbastanza. Subito gli chiesi cosa sapesse suonare. Lui si vedeva subito aveva la stoffa degli altri stalloni italiani, ed era partecipe del progetto. Suonare con lui era come suonare con la cintura di sicurezza e l'airbag laterale. Insomma infondeva sicurezza, mica cazzi. L'ultimo a raggiungerci fu Demon Jon. Spaesato in locali vari e appena giunto a Kunming gli demmo l'opportunità di sognare e di fare l'imbecille assieme a noi. Accettò di buon grado. Timido ma fantastico, cercò subito di diventare italiano al cento per cento. Cazzo mica era facile.
Fu un'altra sera a casa a Kunming che decise il nostro futuro. Dei rapidi conti. Eddy aveva qualche centinaio di euri, ed io pure. Il costo totale sarebbe stato basso. Decidemmo di fare, l'ultima cazzata della vita. Nove eroi al servizio della causa del punk:due voci, una chitarra, un basso, una batteria, tre telecamere, ed una addetta al merchandising. Nove eroi pronti a servire la causa del punk, ma visto sotto un aspetto diverso. Non l'autodistruzione, ma la voglia di vivere, non la disperazione, ma la voglia di esprimersi, ed esprimere le proprie idee e la propria personalità, e pazienza se una canzone dei CCCP rende meglio l'idea di quelle liriche sgangherate che proviamo a scrivere. Tanto adesso, lunedi 30 aprile, mica un giorno qualsiasi, il tour comincia. Magari la nostra vita non cambierà, ma almeno cominceremo a divertirci, almeno ci proveremo.
Smegma Riot Tour in China
Hi guys! Finally Smegma Riot, Yidali Zhongma Pengkedui, in town! They are on China tour in May to promote the new album "A lovely touch of brutality". Smegma Riot the crazy italian punk band is back after some years of silence. The impact on the stage... madness... pure emotion....it will be a great show for an unforgettable tribute to the thirty years of punk rock music!
大家好!意大利种马朋克乐队Smegma Riot终于来啦!他们将在五月
开始新专辑"A Lovely Touch of Brutality"《野性的迷人触摸》的发布
巡演。在经历了几年的沉寂后,Smegma Riot这支疯狂的意大利朋克
乐队又回来了。舞台的冲击力, 疯狂, 纯粹的情绪……这将是一次了不起的演出, 向三十年历史的朋克音乐致敬!
A me il capitalismo piace
«Esiste un'altra faccia di questo paese: 900 milioni di persone che non stanno beneficiando per nulla dello sviluppo in corso»
NUOVA DELHI - Sotto il boom dell’India cova la rabbia degli esclusi. Tra i 900milioni di persone che non sono riusciti a salire sul treno della crescita indiana, molti non si rassegnano a perderlo. «Soltanto il 20 per cento della popolazione sta beneficiando dello sviluppo in corso» spiega l’economista indiana Jayati Ghosh. Sahari rosso fuoco, tika (simbolo rosso hindu) in fronte tra due occhi che calamitano, questa donna di 52 anni docente all’università Nehru a Nuova Delhi mette subito in guardia il gruppo di giovani imprenditori e manager italiani portati ad esplorare il paese asiatico da The European House Ambrosetti nell’ambito del progetto «Leader del futuro».
L'ALTRA FACCIA DELL'INDIA - «Molti vi parleranno dell’India come paese delle opportunità, io invece vi racconto l’altra faccia del subcontinente» annuncia sciogliendosi i lunghi capelli quasi per sentirsi più libera. Tanto per cominciare il fatto che lei sia un’opinion leader donna non vuol dire che le discriminazioni tra i sessi siano superate, anzi: «Solo se appartengono alle caste superiori le donne sono rispettate e hanno delle chances — dice —. E più che in occidente: l’ho sperimentato quando insegnavo a Cambridge». E un sistema delle caste appena più morbido in città rispetto alla campagna favorisce la concentrazione delle opportunità di emancipazione tra i privilegiati di sempre.
CITTA' - In città «tenetelo ben presente: lo sviluppo non ha fatto aumentare l’occupazione, soprattutto quella giovanile. La crescita economica ha acuito le diseguaglianze, la spesa del governo per sanità ed educazione è diminuita mentre l’inflazione è aumentata: ci sono sacche profonde di frustrazione nel paese» in città e fuori. Nei grandi centri urbani spuntano grandi magazzini e altri simboli del consumismo globale ma per la stragrande maggioranza di chi vi abita sono off-limits. A essere tagliata fuori non è soltanto la base della piramide sociale, ma anche una grossa fetta di quella classe media dai cui consumi dipende il futuro decollo del Paese, ora provato dall’aumento del costo della vita».
CAMPAGNA - Nelle campagne spiega la Ghosh, «i contadini sono esposti senza paracadute alle oscillazioni dei prezzi del mercato mondiale, spesso si indebitano fino al collo e quando non ce la fanno si tolgono la vita». Soltanto nel villaggio di Vidarbha, dalle parti di Bombay, l’anno scorso si sono suicidati oltre 500 contadini. Ci sono poi quelli che si vedono confiscare la propria terra per far spazio a industrie e strade. E che nel cuore dell’India stanno reagendo con la forza: nel Chattsgarth è in corso la rivolta dei naxaliti, movimento d’ispirazione maoista definito dal primo ministro Singh il «maggior pericolo per la stabilità dell’India». Più pericoloso dei 58 milioni di giovani tra i 15 e i 29 anni in cerca di lavoro («in India il 70 per cento della popolazione ha meno di 35 anni, un potenziale economico incredibile che però non è sfruttato»). Più pericoloso dei 300 milioni di indiani che vivono ancora con meno di un dollaro al giorno. Più pericoloso dell’aumento della violenza dentro e fuori casa.
LA POLITICA - Che il risentimento stia prendendo il posto della tradizionale rassegnazione hindhu (è l’unica grande religione al mondo a predicare che gli uomini non nascono uguali) lo si è visto anche nelle ultime elezioni quelle del 2004 con l’inaspettata sconfitta della Bjp, il partito nazionalista che aveva centrato la sua campagna sul volto brillante della globalizzazione con gli slogan «Indian shining» e «Cento Bangalore». Un voto contro questa visione trionfalistica della nuova India dunque. «Un governo che si vanta della crescita senza considerare le tensioni che crea è destinato a essere cacciato — osserva l’economista — e se questo avviene significa che la democrazia è matura» per questo, secondo Ghosh, le tensioni in atto non sfoceranno in ribellioni e instabilità politica come in America Latina. Piuttosto lei prevede una faticosa negoziazione tra le istanze delle diverse parti che compongono il Paese. Il paese mosaico dalle 19 lingue riconosciute per un Presidente della Repubblica musulmano, un Primo Ministro sikh, e una leader del Partito di Governo cattolica e italiana. Con alcuni provvedimenti per lei inderogabili. Primo: una legge che renda l’istruzione obbligatoria. «Ho combattuto in Commissione governativa perché passasse questa legge ma poi la palla è stata girata ai governi locali» racconta con amarezza Jayati Ghosh. Secondo: stop alla politica della bassa tassazione delle imprese, lo sforzo per far avanzare l’economia emergente deve andare di pari passo con quella di far progredire i poveri. Se nò l’elefante crolla. I giovani leader di domani applaudono. E non sembra proprio una formalità.
Friday, April 27, 2007
Prima che arrivi il 28 marzo
Quei mitici pazzi dell'ahimè troppo sputtanato 798 di Pechino
Again on chinese pollution
Source: AsiaNews Online
Pic: Three years ago, in a place not far from Beijing.
Pollution: Fujian farmers destroy machines of 11 factories
Damages amount to 11 million dollars. Meanwhile the Harbin authorities evacuate 5 thousand people after a chlorine leak contaminates local water system.
Quanzhou – About 500 farmers from several villages in the southern Fujian provinces stormed factories causing high levels of pollution, forcing the plants to shut down. Authorities in Guangzhou city, Fujian, refused to confirm yesterday whether any arrests had been made over the raids.
A Quangang district official said the violence was triggered by local officials' failure over the past few years to monitor the leather industry's compliance with environmental standards. Armed with sticks, the exasperated villagers went on a rampage that lasted more than six hours and destroyed almost all of the factories' facilities. The violence resulted in injuries to a dozen workers, two of whom were in a serious condition, and inflicted economic losses of up to 100 million Yuan (10thousand Euro).
A similar case erupted last year, when other farmers from the same area attacked four factories. The protests came to an end following promises made by the authorities to resolve the problem within four months. The farmers lament that the contaminated waste water pollutes the land and makes the air un-breathable.
Pollution along with forced land requisition are the root causes of almost all rural social protests which take place on an almost daily basis in China. According to the farmers, the authorities do not make sure that the industries respect the imposed limits regarding industrial emissions, because they are corrupt. The central government, which is increasingly concerned by developments, has repeatedly requested that local officials apply the law, but their calls have been in vane.
There are continual problems linked to industrial waste. Yesterday, Hairbin authorities evacuated 5 thousand students and local residents following a Chlorine leak from a local factory contaminated the areas main water supply.
Thursday, April 26, 2007
Finalmente la fucking bad news...
Una bruttissima notizia. Pessima se si rivela tale. Più che una notizia una cosa alla quale non avevo pensato: pare che dovrò restare a Macerata fino a metà agosto, in attesa di documenti, invitation letter e altra carta burocratica dall'università in cui andò a studiare in Cina, con la quale robaccia fare il visto annuale (passando due volte in ambasciata cinese, ci vuole almeno una settimana) e arrivare a destinazione entro il primo settembre. In altre parole sembra proprio che oltre ad andarmi in culo il tanto atteso viaggio in Giappone, vada (senza mezzi termini che davvero qui non ce n'è bisogno...) a puttane anche il viaggio in Tibet. Dovrei farmi la seconda estate consecutiva in Italia, rinunciando ad un viaggio che aspetto e rimando da troppo tempo, arrivando in Cina (e restandoci 12 mesi senza opportunità di uscire dal paese e con al massimo 3 settimane di vacanza) stressato, inkazzato, deluso e frustrato. Impazzirei in neanche 2 giorni. Sto seriamente valutando di mandare a fanculo la borsa di studio se per ottenerla devo restare in Italia tutta l'estate. E' un semplice discorso di valori e priorità. Quello che è importante per me non ce l'ho ben chiaro nemmeno io, ma sul VIAGGIO non transigo. Ne ho bisogno. Non vado in vacanza (ovvero in viaggio) da troppo tempo, nell'ultimo anno solo esami, stage a Canton, tesi, lavoro, laurea, lavoro, master, lavoro, borsa di studio... ho bisogno reale e concreto di staccare per qualche settimana e concentrarmi sulla strada. Sennò un anno di catene in Cina non le reggo.
Spero solo di sbagliarmi e che non sia così... la preoccupazione è tanta, non ho alcuna intenzione di restarmene qui e rinunciare al Viaggio in Oriente. Intanto, da anarchico, mi mangio due spicchi di aglio... e vaffanculo!!
Sunday, April 22, 2007
Una giornata da paura. A Siena.
Friday, April 20, 2007
Thursday, April 19, 2007
Che schifo
Posso testimoniare che quanto scritto qua sotto sia vero, e credo possano farlo tutti i miei colleghi/amici stranieri e non di Pechino. Vero che spesso i tassisti sono sporchi, "maleducati", arroganti, hanno abitudini strane per uno straniero e a volte non parlano neanche il cinese mandarino, ma solo il loro dialetto. Vero anche che 3 anni fa i taxi costavano 1.2 yuan (12 centesimi di euro) o 1.6 yuan ad ettometro a seconda della bellezza/qualità dell'auto, e al giorno d'oggi costano 2 yuan tutti, indifferentemente dall'auto. Schifoso che questi lavoratori (con la "l" maiuscola, visti gli orari di lavoro, i rishi e gli stipendi) siano costretti a tali umiliazioni e restrizioni della libertà personale e comportamentale solo per fare "piacere" a noi stranieri (diciamo pure occidentali). Noi invece in Italia ci lamentiamo se i musulmani lavoratori vorrebbero avere una moschea dove pregare. Mettetevi nei panni di un poveraccio venuto dalle campagne nella grande metropoli Pechino, costretto a fare il tassista per mantenere madre, moglie e figlio e si debba conciare vestiti, alito, capelli, pulizia auto, lingua di comunicazione e mille altre pugnette per far contento l'americano panzone che va a mignotte nei locali "per occidentali", non prima di aver comprato il fumo dai nigeriani e aver accompagnato la figlia 14enne in minigonna a mangiare in un ristorante dove un piatto di riso condito costa 15 euro, la paga settimanale del tassista in questione.
Se noi occidentali abbiamo da insegnare qualcosa a qualcuno è proprio che noi occidentali non abbiamo da insegnare un cazzo...
Fonte: Corriere Online
Pechino '08, no ai capelli tinti per le tassiste
Nuove indicazioni della municipalità della capitale cinese preoccupata per l'afflusso dei tanti turisti da tutto il mondo
PECHINO - Il governo di Pechino, a poco più di un anno dall'Olimpiade che avrà luogo nella capitale, continua nell'opera di riqualificazione urbana ed «educazione» dei suoi cittadini. Con gli occhi di tutto il mondo puntati addosso, ciò che deve essere migliorata è l'immagine della nazione, a cominciare da una categoria che sarà a strettissimo contatto con i laowai (gli stranieri): i tassisti.
LE DIRETTIVE - Le nuove indicazioni che sono state date alle sempre più numerose conducenti di taxi e ai colleghi del sesso forte entreranno in vigore entro fine mese. La vettura dovrà risultare pulita dentro e fuori e non vi dovranno essere odori sgradevoli nell'abitacolo. Il conducente dovrà avere cura della sua persona, vestendo pulito e ordinato. Un appunto particolare è stato fatto, affinché adottino un linguaggio cortese ed educato e servano il cliente con massima trasparenza e cordialità. A tal proposito viene ribadito un utilizzo corretto del tassametro, visto che alcuni tassisti maggiorano il prezzo della corsa approfittando del fatto che tantissimi stranieri sono a digiuno di toni ed ideogrammi. Yao Kuo, vicedirettore dell'Ufficio del Traffico, li ha invitati a non fumare mentre guidano, a non sputare fuori dal finestrino.
Un tipico taxi cinese (internet)«Alcuni tassisti non si curano del proprio aspetto e questo ha un impatto negativo su tutta l'industria dei taxi.», ha affermato Yao. Ha poi aggiunto che «i tassisti spesso hanno l'alito pesante e puzzano, rendendo il taxi maleodorante». I conducenti maschi non devono portare i capelli lunghi; mentre alle colleghe del gentil sesso è fatto divieto di tingersi i capelli di rosso o di giallo e di indossare orecchini troppo vistosi. Tassisti e tassiste devono avere indistintamente tagli di capelli e abbigliamenti decorosi, in quanto la loro è «un'attività a contatto con il pubblico e questo dovrebbe farli riflettere sulla loro immagine», ha sottolineato l'alto funzionario Yao. Questi ha dichiarato che già da oggi partiranno controlli a campione, dove addetti al controllo dei taxi verificheranno il rispetto delle nuove ordinanze. Qualora l'autovettura risultasse maleodorante, verrà fatto rapporto all'azienda ed il conducente verrà «rieducato». A seconda delle circostanze e degli articoli violati si rischiano multe e addirittura il ritiro della licenza.
LE PRIME REAZIONI - Il tassista Geng, dell'azienda Yinjian, con una moglie tassista, ha affermato in un'intervista di essere d' accordo col fatto che le guidatrici siano vestite «decentemente», ma aggiunge che dare direttive addirittura sul colore dei capelli è una «interferenza nella libertà personale» della sue colleghe.
Wednesday, April 18, 2007
Ad Alex
Tuesday, April 17, 2007
Magerada Magerada...
Quando ho finito di scrivere la tesi mi sono gasato. Ed ho aggiunto dedica e ringraziamenti. Ho dedicato il mio lavoro in primis a due poveracci di nome Nicola e Bartolomeo, morti sulla sedia elettrica a Boston negli anni venti per due semplicissimi motivi: erano italiani ed erano anarchici; poi ho ricordato (più che dedicato) nella tesi anche due grandi viaggiatori e studiosi maceratesi, tali Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, il primo al servizio della Chiesa, il secondo del regime fascista. E questo non fa loro molto onore forse, ma non intacca il loro merito. Sui ringraziamenti ci sono un po' tutti/e, un po' tutti/e voi. E visto che la tesi non l'avete letta e vi auguro di non farlo mai, vi ringrazio da qui: Grazie.
Foto: Per chi non lo sapesse, Greg è un fotografo...
Macerata e i cinesi
Fonte: Il Resto del Carlino Online
“FEBBRE GIALLA” anche nella nostra provincia. Il numero degli immigrati cinesi — anche se ben lontano dalle realtà metropolitane di Milano, Roma o anche Firenze e Prato — ha superato le 400 unità. Ma ciò che è più significativo è che sono oltre duecento le ditte individuali che hanno per titolare un cittadino proveniente dal gigante asiatico.
E’ QUANTO rileva un’indagine della Camera di commercio di Milano. Tra il 2000 e il 2006 le ditte individuali gestite da cinesi nel Maceratese sono aumentate del 68,59%, passando da 27 a 212. Un vero e proprio boom che nelle Marche è superato solo dalla provincia di Ascoli Piceno (339 ditte, una crescita in sei anni dell’87%), mentre in quelle di Ancona e Pesaro (rispettivamente 202 e 89 imprese) l’aumento è stato ugualmente notevole ma più contenuto: rispettivamente il 40,59% e il 27,1%.
LA STRAGRANDE maggioranza delle ditte cino-maceratesi opera nel settore manifatturiero (164), in particolare nel tessile e nella calzatura, mentre quasi tutte le altre si occupano di commercio, in particolare all’ingrosso, oppure operano nel settore alberghiero e della ristorazione. In proposito, la nostra è una situazione esattamente opposta rispetto al quadro nazionale che segnala invece una prevalenza di attività nel commercio all’ingrosso, seguito da quelle nel manifatturiero.
IN PROVINCIA i cinesi sono soprattutto concentrati lungo i Comuni della fascia costiera o dell’immediato entroterra collinare, in particolare nei Comuni di Civitanova (sono 242 e in città rappresentano la seconda comunità straniera più numerosa), Corridonia (116), Monte San Giusto (76) e Montecosaro (54), con presenze più sporadiche in altri piccoli centri. Accanto a quelli che lavorano, cresce anche il numero degli studenti cinesi che raggiungono la nostra terra sulle orme tracciate dal gesuita maceratese padre Matteo Ricci, che per loro costituisce ancor oggi un importante punto di riferimento, e di cui ci si appresta a celebrare (nel 2010) il quattrocentesimo anniversario della morte.
AL RIGUARDO lo scorso dicembre hanno soggiornato in provincia per due settimane un primo gruppo di dodici studenti cinesi, di Nanchino e Shanghai, accolti da scuole e famiglie nell’ambito dell’iniziativa “Il Gelso Bianco”, volta a migliorare i rapporti tra i Paesi: un progetto di scambio culturale, coordinato dall’associazione “Le antiche torri di Sarnano”, sottoscritto da Provincia e Comune di Macerata, Comune di Sarnano, Comunità montana dei Monti Azzurri. Nel capoluogo li hanno accolti i Licei classico e scientifico, l’Ita, l’Itg e l’Itas, ma al progetto aderiscono anche istituti di Civitanova, Cingoli, Camerino, Sarnano, San Severino, Corridonia e Recanati. Un primo passo verso l’auspicata apertura ai giovani cinesi delle università di Macerata e Camerino.
Cambogia: storie d'ordinaria ingiustizia
Fonte: AsiaNews Online
Ditte straniere e autorità rubano la terra ai contadini per costruire casinòImprese di Giappone, Corea del Sud, Thailandia e Cina acquistano diritti di sfruttamento dei terreni agricoli, per coltivarli a latifondo o costruirci casinò. I contadini sono cacciati grazie a cavilli legali e ricevono minimi indennizzi per la perdita di casa e terreno: “Peggio che con gli Khmer Rossi”.
Phnom Penh – Grandi ditte estere e locali tolgono la terra a migliaia di famiglie cambogiane, con la complicità dei pubblici funzionari. Le coltivano per esportare i prodotti, oppure vi costruiscono casinò.
Da oltre 10 anni i grandi gruppi di Paesi donatori quali Giappone, Corea del Sud e Malaysia danno alte cifre alla Cambogia e costruiscono strade e ponti, ma in compenso ricevono diritti di sfruttamento su migliaia di ettari di terreno. Ci piantano ananas, zucchero e altri prodotti che poi portano nel loro Paese. Fonti di AsiaNews riferiscono che a nord nella zona di confine con la Thailandia sono attivi gruppi di Thailandia e Cina che pure fanno grandi donazioni e costruiscono opere pubbliche e ricevono terra per realizzarci casinò, che spuntano numerosi.
I contadini non possono provare la proprietà della terra, perché non esistono documenti catastali. Negli anni '70 i Khmer Rossi hanno abolito la proprietà privata e creato fattorie collettive. Caduto il regime, durante il quale è morto almeno un quarto della popolazione, i 6 milioni di superstiti hanno avuto terra in abbondanza. Ma la popolazione è ora cresciuta a 13 milioni e il valore della terra è molto cresciuto. Secondo una legge del 2001, chi usa la terra per almeno 5 anni senza che nessuno la richieda ne acquisisce la proprietà. Ma i contadini non possono sostenere i costi e i tempi lunghi per far riconoscere il loro diritto, molti nemmeno conoscono questa legge. Per cui lo Stato può dare in concessione la terra che non è di nessuno. Poi le grandi ditte cacciano chi le coltiva o persino ci abita, offrendo indennizzi minimi.
Nel distretto di Sre Ambel, nella meridionale provincia di Koh Kong, la ditta leader Koh Kong Sugar Industry nel 2006 ha avuto una concessione pubblica di 9.700 ettari di terra e ha cacciato via i contadini con l’aiuto della polizia. Ha delimitato i terreni con un fossato, spianato le coltivazioni con bulldozer protetti dalla polizia e creato piantagioni di zucchero. Nel solo villaggio di Trapeang Kandol ha cacciato via più di 50 famiglie che, oltre al riso di cui si nutrono, coltivavano cocomeri, mais e altre merci di pregio per venderle ai vicini centri turistici balneari con buoni guadagni. La ditta, che si dice appartenga al parlamentare Ly Yong Phat, ha offerto un indennizzo di 50 dollari per ettaro, ma i legali dei contadini che hanno fatto ricorso al tribunale, dicono che il prezzo di mercato è di 500-1.000 dollari per ettaro. Intere famiglie sono rimaste senza sostentamento. Quando i contadini si sono opposti la polizia militare ha sparato contro i dimostranti, ferendone diversi. Una petizione al Parlamento non ha dato alcun esito.
Licadho, una ong per la tutela dei diritti, afferma che nel 2006 ha ricevuto denunce di circa 115 casi di simili espropri forzati e che quando i contadini protestano le compagnie rispondono con la violenza.
Non risulta che i governi locali facciano qualcosa. Il premier Hun Sen a febbraio ha detto che questo furto di terre “crea una seria minaccia alla stabilità sociale e politica della Cambogia” e ha promesso la punizione per i pubblici funzionari che la permettono. Ma analisti dicono che l’intervento sia stato solo formale e che il governo è intervenuto in pochissimi casi. Dal 1992 circa 1 milione di ettari di terreno coltivabile è stato concesso a sole 57 ditte.
Molti contadini dicono che ora è peggio di quando c’erano gli Khmer Rossi. “Allora – ricordano – loro dicevano che ogni cosa è di tutti e provvedevano per darci cibo da mangiare. Ora ci tolgono la terra senza darci nulla”.
"Mammamia le 100 lire adesso devi darmi, parto per l'America perchè... Voglio armarmi!!"
Si occupa di promuovere la sicurezza nell'uso delle armi, organizza corsi d'addestramento ed eventi sportivi relativi alle armi, ed è spesso considerata come una delle più potenti organizzazioni degli Stati Uniti.
Venne fondata a New York nel 1871 con il nome di American Rifle Association, e viene frequentemente definita come la più antica organizzazione per i diritti civili degli Stati Uniti (essendo il possesso di un'arma un diritto civile protetto dalla Carta dei Diritti statunitense).
La NRA è, inoltre, una potente lobby, che spesso finanzia campagne politiche e si oppone a qualsiasi restrizione relativa all'uso delle armi.
Michael Moore, nel suo documentario, vincitore dell'Oscar 2002, Bowling a Columbine, dedicato alle stragi nelle scuole statunitensi ed all'uso delle armi in America, li definisce come "i successori del Ku Klux Klan". Secondo le tesi esposte dal regista, grazie all'influenza della NRA molte leggi sul controllo delle armi vennero bloccate, e la presenza di "milizie" (i cui membri sono affiliati alla NRA e svolgono veri e propri addestramenti) destano enormi preoccupazioni.
Attualmente il presidente della National Rifle Association è l'ex attore Charlton Heston.
La NRA è considerata da molti una delle più influenti lobby politiche degli Stati Uniti considerata la sua abilità di distribuire grandi quantità di voti alle elezioni, e per le sue attività lobbistiche contro il controllo delle armi.
Molte leggi sul controllo delle armi sono state fermate da questa lobby. Le leggi andavano dalla quasi totale abolizione delle armi a Washington, alla messa fuorilegge di intere classi di armi da fuoco in molti stati o a livello federale, fino al concedere il possesso d'armi solo in qualche giurisdizione.
La NRA si oppose alla nuova legislazione in materia di controllo delle armi, a favore del rafforzo di leggi esistenti che proibissero a 'violenti criminali' di possedere armi da fuoco. La NRA è, ufficialmente, nopartisan, ed ha aiutato indistintamente democratici e repubblicani, tuttavia molti più repubblicani, rispetto ai democratici, tendono a condividere le visioni dell'NRA.
Monday, April 16, 2007
Ma va!?!
The number of cancer patients has been rising steadily, with urban residents outnumbering rural dwellers and men outnumbering women, said Zhi Xiuyi, director with the department of lung cancer prevention of the China Cancer Foundation.
The big cities, such as Beijing, Shanghai, Tianjin, Wuhan and Harbin, register the highest mortality rate of lung cancer, which is the deadliest form of cancer.
People are contracting the deadly disease at an earlier age, Zhi said.
Zhi said smoking, overworking and environmental pollution are causing the higher incidence of lung cancer among younger people.
Saturday, April 14, 2007
TANA LIBERA TUTTI/E
Fonte: CorriereAsia Online
Globalizzazione cinese: traduttori certificati cercasi
13 Aprile 2007 PECHINO: La scorsa settimana si è tenuto a Pechino "A bridge to the world", forum internazionale di traduttori che, per la prima volta, hanno scelto una città cinese come sede del congresso. Principali organizzatori, il China International Publishing Group e la Translators Association of China. Tra i partecipanti, delegati dei principali media, come il China Daily e China Radio International, università, e importanti traduttori e sinologi come Shi Yanhua, interprete di Deng Xiaoping, Li Wusun, traduttore dell'Arte della Guerra di Sun Zi in inglese, il Prof. Mc Dougall, famoso per aver tradotto in inglese la corrispondenza amorosa tra Lu Xun e sua moglie Xu Guangping.Uno dei principali temi di discussione è stato il bassissimo numero di interpreti e traduttori qualificati. "La mancanza di professionisti , capaci di produrre traduzioni di alta qualità dal cinese verso le lingue straniere, è diventato uno dei maggiori ostacoli alla conoscenza della Cina e della cultura cinese nel resto del mondo (...) - ha affermato Cai Wu, ministro dell'Ufficio Informazione del Consiglio di Stato -- (...) Sin dal XIX secolo, gli intellettuali cinesi hanno promosso la modernizzazione del Paese attraverso la traduzione di opere occidentali, ora abbiamo bisogno di maggiore enfasi nell'introdurre e nel promuovere la Cina all'estero (...), perché la nostra cultura, antica di 5.000 anni, non appartiene solo a noi, ma al resto del mondo. La Cina deve partecipare alla costruzione di una realtà culturale globale nel nuovo secolo. Il lavoro dei traduttori sarà determinante per il raggiungimento di quest'obiettivo (...) Dobbiamo formare professionisti che abbiano una piena conoscenza sia della cultura cinese, sia della cultura del Paese straniero di cui usano la lingua".Dello stesso parere anche Huang Youyi, vice presidente della Federazione Internazionale di traduttori : "(...) La comunicazione nei nostri giorni è vitale. In questi anni di globalizzazione, la traduzione ha sicuramente giocato un ruolo cruciale nell'avvicinamento della Cina all'Occidente (...)."Altro grosso problema che si è andato delineando riguarda la guerra dei prezzi e la concorrenza sleale. Il prezzo più conveniente viene molte volte preferito alla garanzia di un lavoro realizzato da professionisti: in Cina sono ufficialmente certificati 60.000 traduttori, mentre il mercato ne mette a disposizione oltre 500.000. Anche il numero di agenzie di traduzione ufficialmente registrate, ossia 3.000, non corrisponde a quello reale, circa 10.000, questo perché i servizi di traduzione e interpretariato vengono inseriti tra quelli forniti da accoglienze turistiche e agenzie di servizi. Il prossimo forum si terrà sempre in Cina, questa volta a Shanghai, nell'agosto 2008, riconoscendo l'importante ruolo della Cina nel panorama internazionale.Secondo Lin Wusun, traduttore senior della China International Publishing Group e vice presidente della Translators Association of China, la Cina copre più del 10% del mercato mondiale della traduzione.
E ai cd pirata non credere mai
Cina, alle fiamme 42 milioni di cd e dvd
Campagna contro la pirateria e contro la pornografia. «Vogliamo combattere le pubblicazioni illegali»
PECHINO - Circa 42 milioni di video piratati e pubblicazioni illegali sono stati distrutti in 31 province della Cina nella campagna di primavera contro la pornografia. Lo ha riferito Long Xinmin, responsabile dell'Editoria statale e Pubblica amministrazione, spiegando che il materiale dato alle fiamme e distrutto fa parte dell'iniziativa, condotta a livello nazionale, per ripulire il Paese dalla pornografia e contrastare le pubblicazioni illegali.
«Non si vende la terra sulla quale la gente cammina» Tashunka Witko. E a un dio fatti il culo non credere mai...
Friday, April 13, 2007
Le notizie potenzialmente belle. E quelle potenzialmente brutte. Ovvero: giornata d'un asmatico
Everything. Everywhere. Everyone. Purchè non duri meno di cinque secondi e non più di trenta giorni... Facciamo trentuno.
Thursday, April 12, 2007
Banlieu all'italiana: se i cinesi s'inkazzano...
MILANO - Tafferugli nel popolare quartiere milanese di via Paolo Sarpi, la Chinatown di Milano, dove dal controllo di un'auto con a bordo una donna cinese da parte della polizia è esplosa una protesta che ha coinvolto circa 300 immigrati cinesi. Sono 14 gli agenti contusi. Uno di loro ha riportato la frattura di una mano. Un'ambulanza, proprio all'incrocio delle due vie, si è invece fermata per soccorrere un cittadino cinese rimasto a terra, a fianco di un'auto bloccata in mezzo alla strada.
Wednesday, April 11, 2007
Preti punk
La chiesa ribelle di Madrid
Messe in abiti civili e biscotti al posto delle ostie in una "parrocchia di frontiera": il cardinale decide di chiuderla ma i preti e il quartiere non ci stanno
A Madrid la chiesa di San Carlos Borromeos, a Entrevías, sta diventando un caso tanto che il cardinale Antonio Rouco Varela ne ha ordinato la chiusura per trasformarla in un centro della Caritas. I tre preti che la gestiscono - che per inciso hanno già fatto sapere di non volere obbedire - celebrano la messa senza conformarsi alla liturgia: non solo lo fanno in abiti civili ma hanno iniziato a dare biscotti al posto delle ostie per l'eucarestia.
«Ci hanno detto che andiamo molto bene dal punto di vista sociale, ma non per quel che riguarda la catechesi e la liturgia. Secondo loro, la prima non è omologata e la seconda è un disastro» ha spiegato a El Pais don Enrique de Castro. Come gli altri sacerdoti di San Carlos, de Castros è un seguace della teologia della liberazione e fa dello stare in mezzo alla gente un credo assoluto: «Non siamo dei pazzi. Ci dedichiamo agli emarginati».
Le porte sono aperte a tutti: extracomunitari, tossicodipendenti e musulmani. Ma la liturgia? «Se non indossiamo gli abiti talari per dire messa è perchè ce l'ha chiesto la gente». Quella dei biscotti, spiega, è una richiesta delle madri: «Abbiamo cambiato le ostie dal momento che i bambini non comprendono cosa sono. Sono le loro mamme a comprarli».
Ammettono di essere un po' fuori dai canoni classici ma la liturgia, sostengono, deve adeguarsi ai tempi e alla nuova realtà sociale e hanno dalla loro l'appoggio dal quartiere. «Andremo avanti. I movimenti sociali appoggeranno la nostra decisione di resistere». Domenica in parrocchia c'è stato un pranzo di solidarietà con vino, paella, musica reggae.
Tuesday, April 10, 2007
Utopianistically speaking...
Di solito un progetto di cohousing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una comunità di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi di costi e benefici di natura ecologica.
Il cohousing nacque in Danimarca verso la fine degli anni '60, da allora vi è stata una progressiva diffusione negli Stati Uniti e nel resto dell'Europa.
Il cohousing si impone oggi come strategia di sviluppo sostenibile in grado di dare benefici sul piano sociale ed ecologico; se da un lato, infatti, la condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializzazione e la cooperazione tra gli individui, dall'altro questa pratica, unitamente ad altri "approcci" quali la costituzione di gruppi d'acquisto interni, favoriscono il riparmio energetico e diminuicono l'impatto ambientale di queste comunità.