Saturday, April 14, 2007

«Non si vende la terra sulla quale la gente cammina» Tashunka Witko. E a un dio fatti il culo non credere mai...




Foto: Tashunka Witko, meglio noto come Cavallo Pazzo.


Testo: De Andrè, "Coda di Lupo"
Quando ero piccolo m'innamoravo di tutto correvo dietro ai cani e da marzo a febbraio mio nonno vegliava sulla corrente di cavalli e di buoi sui fatti miei e sui fatti tuoi e al dio degli inglesi non credere mai E quando avevo duecento lune e forse qualcuna è di troppo rubai il primo cavallo e mi fecero uomo cambiai il mio nome in "Coda di Lupo" cambiai il mio poney con un cavallo muto e al loro dio perdente non credere mai E fu nella notte della lunga stella con la coda che trovammo mio nonno crocefisso sulla chiesa crocefisso con forchette che si usano a cena era sporco e pulito di sangue e di crema e al loro dio goloso non credere mai E forse avevo diciott'anni e non puzzavo più di serpente possedevo una spranga un cappello e una fionda e una notte di gala con un sasso a punta uccisi uno smocking e glielo rubai e al dio della Scala non credere mai Poi tornammo in Brianza per l'apertura della caccia al bisonte ci fecero l'esame dell'alito e delle urine ci spiegò il meccanismo un poeta andaluso "Per la caccia al bisonte - disse - il numero è chiuso" e a un dio a lieto fine non credere mai Ed ero già vecchio quando vicino a Roma a Little Big Horn capelli corti generale ci parlò all'università dei fratelli tute blu che sepellirono le asce ma non fummammo con lui non era venuto in pace e a un dio fatti il culo non credere mai E adesso che ho bruciato venti figli sul mio letto di sposo che ho scaricato la mia rabbia in un teatro di posa che ho imparato a pescare con le bombe a mano che mi hanno scolpito in lacrime sull'arco di Traiano con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia ma colpisco un po' a casaccio perché non ho più memoria e a un dio senza fiato non credere mai

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