Wednesday, February 02, 2011

Storie da 007 nell'India tibetana

"Pechino, 1 feb. - E alla fine, dopo giorni di silenzio, Pechino ha deciso finalmente di pronunciarsi: “Tutte le ipotesi apparse sulla stampa indiana mostrano il solito atteggiamento di sfiducia di Nuova Delhi nei confronti della Cina, - ha dichiarato ieri Xu Zhitao, un funzionario del dipartimento per gli affari etnici e religiosi -il Karmapa Lama non è né un agente né una spia cinese, e ha lasciato la Cina di sua spontanea volontà per ragioni religiose, esattamente come da lui stesso dichiarato”. La posizione ufficiale del governo, diffusa nel clima un po’ sonnacchioso dei giorni precedenti alle feste per il nuovo anno, rappresenta l’ultimo atto di una vicenda intricata. Prendete i contrasti tra due potenze in ascesa come Cina e India, mescolate con un po’ di spy story e di scandalo finanziario, e aggiungete infine il sapore inconfondibile del misticismo orientale: ecco servito il caso Karmapa Lama, l’ultima controversia tra Pechino e Nuova Delhi. Tutto è cominciato il 25 gennaio scorso con una vasta operazione antiriciclaggio della polizia indiana, che ha condotto all’arresto di diversi tibetani e al sequestro di banconote per il valore di un miliardo e seicento milioni di dollari. La quantità di denaro sarebbe già di per sé degna di interesse, ma che le banconote provengano da 25 paesi diversi - tra cui la Cina-, che il luogo del sequestro sia il monastero di Gyuto – a poca distanza da Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio-, e che uno degli arrestati sia il braccio destro della seconda figura più importante del buddismo tibetano dopo il Dalai Lama sono tutti fatti che proiettano la vicenda in una dimensione da intrigo internazionale."


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1 Comments:

At 11:02 AM, Anonymous silvia. said...

oddio gia mi sta venendo male per la mia tesi, se penso che dovrò spulciare tutta sta roba..

 

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