Sunday, January 31, 2010

Il padrone non paga? Migranti gli sequestrano la macchina


"Not paying salaries? Then don’t think about leaving. On January 25, construction migrant workers in Zhengzhou surrounded the project leader’s BMW, not letting him to leave. However the project leader called for another car and forcibly left the scene. For this matter, the director of debt settlement office of the City Construction Commission Zhang Shunhai said, the City Construction Commission starting from today suspended this construction company and labor company’s rights to undertake any project in Zhengzhou, until the matter is investigated then precede further actions."

Full article: ChinaHush

Coglioni... se mi avessero chiamato sarei andato con loro!!

"Two college students, who where short of funds, walked 400 km in seven days to reach Yongzhou, their hometown in the province, Changsha Evening News reported Friday. Jiang Wenlong, 19, and Zhang Linghui, 20, both in their junior year in a college in Changsha, started walking on Jan 21 and reached Yongzhou on Jan 28. They said they enjoyed the mega-marathon walk as they got a chance to absorb the beautiful scenery their province has to offer"

China Daily, 30 January.

Friday, January 29, 2010

La verginità? Made in China!

Un anno fa, per un esame di sessuologia, ho presentato al professore un mini progetto di ricerca qualitativà tra le studentesse cinesi del mio campus. Tema: la verginità. Ottenni un bel voto, del tutto inaspettato. E presi ispirazione da un film libanese, Caramel, e da un articolo che parlava della moda tra molte donne turche di ricostruirsi (tramite operazione chirurgica) l'imene, e con esso la verginità.

Oggi leggo su Internazionale on-line:

"SIRIA Di nuovo vergini
Con 15 dollari è possibile tornare vergini grazie a un imene artificiale distribuito da Gigimo, una ditta cinese. Questo prodotto a base di metilcellulosa, che permette alle donne di “rivivere la prima notte di nozze”, è stato vietato in Egitto dal ministero della sanità. Secondo Syria Today, il dibattito sugli imeni artificiali non è nuovo a Damasco. Finora i medici effettuavano la ricostruzione chirurgica. Ora si teme che la vendita di imeni a basso costo faccia aumentare il numero delle riverginizzazioni."

Chissà, mentre io ero a pensare un progetto di indagine sociale sulla vergintà tra le studentesse del mio campus, qualche industriale cinese pensava a come far tornare vergini le ragazze siriane.
E anche stasera me ne vado a letto col sorriso in bocca. E domani chiamerò il prof.

Thursday, January 28, 2010

Finalmente ci siamo: onore al primo grande sinologo moderno


Dal 6 febbraio a Pechino una mostra sulle orme del grande intellettuale marchigiano che creò il primo ponte culturale tra la Cina e l’Occidente

Matteo Ricci - Incontro di civiltà nella Cina dei Ming

Pechino, Capital Museum, 6 febbraio – 20 marzo 2010
Shanghai, Shanghai Museum, 2 aprile – 30 maggio 2010
Nanchino, Nanjing Museum, 12 giugno – 25 luglio 2010

CONFERENZA STAMPA
Pechino, Capital Museum - 6 Febbraio 2010, ore 14.30

La Regione Marche, nella logica di realizzare strategie di internazionalizzazione attiva per penetrare il mercato cinese, ha ideato e promosso il Progetto Padre Matteo Ricci (Macerata 1552 – Pechino 1610), con il quale s’intendono tutte le iniziative promosse dalla Regione Marche, di concerto con altri Enti ed Istituzioni, da realizzarsi durante il triennio 2009-2011.

In questo contesto è stata ideata la mostra Matteo Ricci. Incontro di civiltà nella Cina dei Ming che, per la prima volta in Cina, ricostruisce gli eventi e ripercorre le orme di Matteo Ricci, gesuita marchigiano, eroe della storia culturale del mondo: il primo uomo che stabilì un solido ponte culturale fra Occidente e Cina, aprendo al mondo il grande Paese sul finire della dinastia Ming.

Promossa e realizzata grazie all’impegno eccezionale della Regione Marche, terra natale di Ricci, e organizzata da Mondomostre, la rassegna è curata da Filippo Mignini, direttore dell’Istituto Matteo Ricci per le relazioni con l’Oriente e già responsabile di tre esposizioni su Ricci: Macerata 2003, Roma (Vittoriano) 2005 e Berlino 2005 ed è allestita in tre tappe, a Pechino, Shanghai, e Nanchino.

L’esposizione documenta il primo significativo incontro tra la civiltà europea e la civiltà cinese attraverso la figura e l’opera del gesuita maceratese, nel quarto centenario della sua morte e allo stesso tempo rappresenta una metafora del percorso compiuto da Ricci nell’impero dei Ming. La rassegna presenta una selezione di 200 opere, provenienti dalle maggiori Istituzioni museali italiane e cinesi, tra cui capolavori del Rinascimento italiano (Raffaello, Tiziano, Lotto, Barocci) che saranno per la prima volta esposti in Cina accanto a preziosi documenti dell’arte e della cultura dell’impero dei Ming.

Women discriminated by Chinese characters...


"A recent internet post purportedly written by a lawyer named Ye Mantian rallied against the structure of many vulgar Chinese Hanzi characters as containing elements in reference to women. For example, the traditional character for rape is written as “姦”, or simply the three characters “女” [women] stacked together.

Ye Mantian called for the elimination of such sexist and offensive characters, and replacing them with more gender-neutral forms. However, many netizens believe Chinese characters are a part of history and that simply changing characters will not solve the core issue of gender inequality.

[...]

“娱” [amusement], “耍”[playful], “婪”[greedy], “嫉”[envy], “妒”[envy], “嫌”[dislike], “佞”[to flatter], “妄”[presumptuous], “妖”[evil], “奴”[slave], “妓”[prostitute], “娼”[prostitute], “奸”[rape], “姘”[have an affair], “婊”[prostitute] and “嫖”[prostitute]."

Full article: ChinaSmack

Ministro Gelmini, cambi mestiere!

"Privarsi degli strumenti di conoscenza propri della geografia, in una società sempre più globalizzata, significa privare gli studenti di saperi irrinunciabili per affrontare le sfide del mondo contemporaneo"

Appello dell’Associazione italiana insegnanti di geografia

Wednesday, January 27, 2010

Ricordo che scrivevi poesie e me le inviavi per sms…

E dirti che stasera mi metterei a piangere…
Come passeggiare scalzi tra i tappeti di casa e inciampare improvvisamente in qualcosa, lasciandosi spiaccicare una bestemmia al muro. “Cazzo è!?” pensi. “Uno scrigno?!”. Uno scrigno. Da dove salta fuori uno scrigno grande come una noce?! Chiedi alla bestemmia ma anche lei sembra perplessa, oltre che frastornata per la capocciata al muro. Uno scrigno. “Aprilo!”, ti suggerisce quel poco che resta del tuo cervello. Già. Ma era facile, il suggerimento.
Come aprire uno scrigno e mettersi a piangere. Di gioia credo, forse commozione. Come essere tanto stupidi e superficiali da dimenticarsi dei ricordi. Ricordi?! A mezzanotte meno un quarto i ricordi brillano di luce propria. Oro vero. Lo scrigno è già scomparso e con lui la bestemmia. Restano (in ordine di arrivo) sentimenti forti ma distinti: la sorpresa, la gioia, la commozione. E, in ultimo, il sereno.

Deontologia del reportage e il business dall’inchiesta

Non è un post sulla mala informazione, disinformazione o sul giornalismo venduto al potere e alle lobby che lo detengono. Non riflessioni su “cosa” raccontare, ma sul “come” farlo.

Sono davvero sacrosanti il diritto di sapere e il dovere di informare? Può darsi. Ma io preferisco rispondere “dipende!”.

Non mi sono mai stati troppo simpatici giornalisti, fotoreporter, documentaristi e simili. Anche ora che spesso mi improvviso a scrivere articoli, raccontare storie di gente e fare interviste. “Giornalisti e ricercatori nel campo sociale hanno molto in comune” mi ha detto un giornalista di una nota rivista cinese.

Perché non mi piacciono? Semplice, per un problema pratico e legato al profitto. Un giornalista va, fa la sua bella inchiesta, intervista (usa) persone, poi se ne va, scrive il suo articolo, a volte viene pagato e magari campa di questo. Nulla di male? Certo, anche il giornalista è un mestiere. Mi chiedo però cosa vada agli intervistati. Cosa resti (in tasca) alle persone (perché di persone stiamo parlando) che sono state “usate” per la produzione dell’articolo. All’oggetto dell’inchiesta (che sono persone, ripeto) cosa va? Niente. E a volte peggio di niente, ovvero mala pubblicità. O attenzioni non gradite.

Faccio un esempio pratico e recente: un servizio di AnnoZero a Casal di Principe. Quando cameraman e reporter giravano per il paese in cerca di persone da intervistare, la gente rispondeva a brutta muso, gridava contro Saviano e rifiutava ogni dichiarazione. Un prete si accosta al giornalista e gli fa qualcosa come “Certo che non vogliamo parlare con voi. Voi poi ve ne andate, noi restiamo qui”. È vero. C’è poco da aggiungere. Non dev’essere male lo stipendio da giornalista ad AnnoZero. Peccato poi che, nel bene o nel male, che sia “buona” e “vera” o “mala” e “falsa” informazione, poi di profitti dal servizio ne ricavano solo il programma e i giornalisti.

Me lo son chiesto tante volte. Anche quando in Africa mi facevo foto con i bambini orfani e malati di aids, quelli che fanno a botte tra di loro per potersi fare una foto col “muzungu” (l’uomo bianco). Alla fine io avrò una bella collezione di foto di bimbi nerissimi con denti bianchissimi da mostrare con orgoglio ad amici e parenti in Italia. Loro cosa avranno?

E quando, poco tempo fa, sono stato con un amico a improvvisare foto reportage in giro per Pechino e la campagna fuori Pechino. Realizzato belle foto, fatto belle interviste e conoscenze. Non credo la gente che abbiamo incontrato abbia bisogno dei nostri soldi (non sono stati fatti soldi dai nostri “servizi”, ma questo è un altro discorso), eppure cosa ho dato io a loro? Mi sento di aver solo portato via. Mi sento di aver preso, rubato, usato. Molta di quella gente non la vedrò mai più. È etico un “giornalismo” del genere?

E quando, ancora prima, ho intervistato un ragazzo gay in un parco cinese per poi scrivere un articolo che è stato pubblicato in Italia… stessa storia. Cosa è andato a quel ragazzo? Niente. E le interviste che faccio per la mia ricerca, a delle squattrinate giovani migranti di origine contadina… cosa darò io in cambio per il loro tempo e (fondamentalmente) il loro preziosissimo aiuto? Racconto loro che la mia tesi di dottorato ha l’obiettivo di essere un contributo culturale alla società. Che gran stronzata. Non so neanche cosa scriverò né se la mia tesi verrà mai pubblicata. Se lo sarà, verrà letta in ambito accademico. E li resterà. Cosa avrò fatto per quelle migranti?

La Cina (come molti altri paesi) è piena di reporter occidentali che se ne vanno in giro a fotografare e intervistare povera gente. Nelle campagne, tra le baracche, tra i fiumi inquinati e i lavoratori sfruttati nelle fabbriche. Vanno, rubano foto, rubano interviste e vendono un articolo. E cosa resta alle persone usate per realizzarlo? Nulla. Ma nei loro paesi questi giornalisti faranno profitto dei loro articoli e magari vinceranno anche premi per il miglior servizio o saranno lodati come “giornalisti socialmente impegnati”. Coloro che danno voce a chi non ha voce. Daranno voce a chi non ha voce ma i profitti se li tengono stretti loro. Figo aiutare il prossimo.

Certo il giornalismo ha anche una funzione sociale importantissima: far conoscere. Spesso denunciare. Quanti stronzi sono finiti sotto inchiesta grazie ai reportage di giornalisti coraggiosi! Sono stati davvero d’aiuto per qualcuno quei servizi? Che percentuale degli articoli prodotti dal giornalismo rende effettivamente un servizio diretto alle persone usate per realizzare quell’articolo? A sentire molti campani (Fabio Cannavaro in primis), “Gomorra” di Saviano è un libro di cui i meridionali avrebbero fatto volentieri a meno. Io non lo penso. Ma mi chiedo che beneficio diretto abbia portato agli intervistati.

Detto questo, gli uomini (che stupidi non sono) più in bisogno hanno ben pensato di cominciare a fare qualche minimo profitto anche loro dalle interviste o dai servizi che i giornalisti vanno realizzando. Ovvero hanno cominciato a farsi intervistare, fotografare o mostrare realtà “più nascoste” in cambio di denaro. È capitato a me quando degli anziani ci hanno chiesto qualche spicciolo per farsi fotografare. Così come succede, ad esempio, in un recentissimo video delle Iene durante un servizio sugli eunuchi in India. Morale della favola: vuoi tu giornalista fare un reportage? Hai bisogno di fare interviste? Pagamelo! Ecco il business DAL giornalismo.

Mi chiedo se debba essere il cittadino a dover pagare il giornalista per un articolo o il giornalista a pagare il cittadino per averlo realizzato…

Cinema e carcere femminile


"回家过年" ("tornare a casa per festeggiare il capodanno"), titolo inglese "Seventeen years" ("Diciassette anni", di galera), un film di 张元 Zhang Yuan. La storia di Tao Lan, una ragazza entrata in prigione troppo presto e uscita in una Cina molto cambiata. Il difficile ritorno alla vita "di fuori" e il dramma del ricordo. Vivamente consigliato.

Chinese workers abroad

"Of all the exported workers from different Asian countries, those from China are caught in a particularly different situation. As seen in the several cases above, the fact that the recuitment agents are Chinese government agencies, not private individuals, means that the workers are subjected to near absolute control"

From "China’s workers under assault: The exploitation of labor in a globalizing economy", by Anita Chan, 2001

Monday, January 25, 2010

Il mio 1500esimo post non posso che dedicarlo a... La donna secondo Confucio

三从四德 [sāncóngsìdé]

"The three obediences and four virtues (for a woman according to Confucian ethics) — obedience to father before marriage, to husband after marriage, and to son after husband's death; morality, proper speech, modest manner, and diligent work"

Source: Nciku, on-line dictionary

Interviewing women in the rural China...

"It used to be that men did the heavy work and the women did the light work, but now there are more women workers than men workers, so the women do it all and the men just supervise them"

"Farmers wouldn’t dare think of marrying city women. Even if they did, the women wouldn’t be interested. Farmers have less education and they work in the fields. They are just too different. It would be no use even if a man wanted to"

"Not a few of the older cadres say bluntly that it is a waste of time to try to teach women special skills because they can’t learn them"

"Women have everything to do – cook, wash clothes, feed the pigs and sheep, clean the house. Men are very busy outside too, but when they come home they can rest. Not women"

"What is women’s proper work? They work in the fields, raise the children, take care of the pigs, do the washing, cook, and mend clothes.
What is men’s proper work? They go to work"

"To be a woman means you must always be doing things for other people"

"Of course it is more important to send the boy to college. Men can do big things and women cannot"

"Maybe I have feudal ideas, but it seems to me the boys are mine and the girls belongs to others"


Source: "Revolution Postponed: Women in Contemporary China", by Margery Wolf, 1985

中国市区内的盲流 Accattoni e mendicanti nelle città cinesi

"Not all beggars collect scraps; nor do all who collect waste materials also beg. But the reportage on these two types of floaters often lumps them together, in limning their lifestyle, in delineating their internal organizations and their external relationship, and in excoriating their modes of amassing income"

Source: "Job Categories and Employment Channels among the Floating Population", by D.J. Solinger, from "Adjusting to Capitalism: Chinese Workers and the State", by G. O’Leary, M. E. Sharpe, New York, 1998

Back to the countryside: "Les utopies du 'retour' "

Les utopies du "retour"
Danièle Léger
Actes de la recherche en sciences sociales, Année 1979, Volume 29, Numéro 1, pp. 45 - 63


Les utopies du «retour» En nombre croissant depuis 1974-75, des citadins s'établissent à la campagne, et spécialement dans les régions désertifiées du sud de la France, pour y vivre de l'agriculture et de l'artisanat. Ce mouvement dit «du retour à la nature» fait suite aux immigrations utopiques de l'après-68, à la montée puis au déclin des communautés rurales libertaires. Ces néo-ruraux, issus en majorité de la petite bourgeoisie nouvelle, semblent avoir abandonné les perspectives anti-institutionnelles radicales des premiers communautaires et se préoccuper essentiellement d'assurer leur intégration dans la société locale et la viabilité économique de leurs entreprises. Il y a cependant une continuité entre la «vie sans règle» des communautés libertaires et la vie «selon la nature» des néo-ruraux actuels : dans tous les cas, les représentations de la nature —comme foisonnement et comme ordre—nourrissent des tentatives essentiellement éthiques pour faire face à l'incertitude sociale et morale créée par les contradictions du développement capitaliste auxquelles les rendent particulièrement sensibles le caractère contradictoire et l'incertitude de leur propre situation sociale. L'ambiguïté structurelle des utopies néo-rurales peut ainsi être analysée comme le miroir de la condition vécue d'une couche sociale placée en porte-à-faux dans les rapports sociaux; et, réciproquement, c'est cette position en porte-à-faux qui commande la disposition utopique de ces éléments de la petite bourgeoisie nouvelle. Elle est liée notamment (mais pas uniquement) au décalage qu'aggrave la crise éconojnique entre les aspirations sociales liées à la possession d'un certain nombre de titres scolaires et universitaires et les conditions réelles d'insertion professionnelle et sociale ouvertes à leurs détenteurs. Cette ambiguïté des utopies néo-rurales est aussi ce qui les rend particulièrement vulnérables aux processus de «récupération» par lesquels le système social tend à digérer sa propre crise en s'incorporant des éléments de la catégorie sociale que celle-ci fait surgir. Si l'on observe, par exemple, les connexions qui s'établissent entre ce mouvement du «retour à la nature» et les stratégies nouvelles de l'Etat sur l'espace, on peut penser que les néo-ruraux sont les expérimentateurs de cette croissance à la fois «plus gratifiante» et «sobre» aujourd'hui mise en avant comme objectif national. Mais ces agriculteurs qui ne sont pas des paysans, ces artisans qui restent des intellectuels, ces «marginaux» devenus néo-notables, ces expérimentateurs sociaux qui invoquent la société rurale traditionnelle ont un mode propre d'action sur la société : parce qu'ils sont inclassables, ils perturbent le jeu ordinaire des classements sociaux là où ils s'établissent; parce que leurs initiatives sont ambiguës, ils agissent comme analyseurs des contradictions de leur couche sociale. De cette double manière, ils peuvent être traités comme des déstabilisateurs symboliques.

Source: http://www.persee.fr

Film a rotta di collo...

好猫 “Buon gatto”, film del 2008 del regista Ying Liang. Incentrato sulla vita quotidiana di un trentenne cinese, alla prese con le pressioni della famiglia, un difficile rapporto con la moglie, storie di prostituzione e alcolismo. Sullo sfondo, il peggio della realtà rurale nella provincia meridionale del 四川 Sichuan: loschi affari, contadini espropriati della terra, ufficiali corrotti, delinquenti e costumi sociali di antica tradizione.

小李子 “Xiao Lizi” è un film documentario del 2007 del regista Yu Guangyi. Racconta l’umile vita di un pugno di cacciatori e agricoltori della Manciuria settentrionale, costretti ad abbandonare le loro case e attività per un progetto governativo di una grande riserva naturale non lontana dalla metropoli di 哈尔滨Harbin. Tra questi c’è Xiao Lizi, un montanaro con problemi mentali. Chi dice che è pazzo e chi, semplicemente, che è speciale.
Film di pesante denuncia sociale. Presente, come sempre, il tema della migrazione.

新娘 “La sposa”, di Zhao Ming, 2008. Narra la storia di quattro cinquantenni malintenzionati e con matrimoni falliti alle spalle. Ambientato nella bellissima 巫山 Wushan, nella municipalità di 重庆 Chongqing, il film ha come tema centrale il matrimonio nella società contemporanea cinese. Se mai come ora l’industria del sesso è al suo apice economico in Cina come altrove, spesso per trovare una giovane ragazza da sposare non è sufficiente avere abbastanza denaro da parte. Interessantissimo per chi, come me, si occupa di donne e migrazione in Cina e contrasto mondo rurale – mondo urbano.

“4 months, 3 weeks and 2 days”. Film del 2007 del regista romeno Cristian Mungiu. Romania, anno 1987: due studentesse universitarie alle prese con l’assurda e barbara pratica dell’aborto clandestino. A “quattro mesi, tre settimane e due giorni” dall’ultimo ciclo, come detta il titolo stesso. Un film molto forte, crudo. Tecnicamente illuminante: zero effetti speciali, dialoghi a telecamera fissa, dieci inquadrature in tutto, poca luce, zero azione.

“L’enfant”, film dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, anno 2005. In una qualche città belga, il ventenne Bruno ha scelto la strada al lavoro salariato e vive di piccoli crimini. Fino ad arrivare a vendere il figlio, nato da pochi giorni. Comincia così per lui una serie di tormenti e disavventure che a breve lo porteranno dietro le sbarre.
Giovanissimi gli attori. Anche qui labile il confine tra film e documentario.

Friday, January 22, 2010

Critiche cinesi al film "Chung kuo" di Antonioni. "Prima" e "dopo".

"È il 1972 e un uomo pedala su una strada di Pechino, toglie le sue mani dal manubrio e inizia a praticare il taichi. In un’altra scena, in un giorno diverso, in un villaggio nella provincia dello Henan, una classe di scolari legge ad alta voce, in modo inespressivo, come se nessuno comprendesse il significato. Oggigiorno, per la maggior parte dei cinesi, immagini simili sembrano abbastanza innocenti, ma quando
il regista italiano Michelangelo Antonioni (1912-2007) distribuì il suo documentario Chung Kuo (China), queste scene causarono una violenta reazione politica. Secondo un editoriale del Quotidiano del Popolo del 1974, Antonioni aveva un piano nascosto quando filmò persone sedute nelle case del tè, un’anziana signora con i piedi fasciati o un uomo che si soffiava il naso o andava in bagno. “Questo film lungo 3 ore e mezza non riflette cose nuove, lo spirito e il volto nuovo della nostra Madrepatria, ma ammucchia insieme un grosso numero di riprese brutalmente distorte per attaccare i leader cinesi, imbrattare la Nuova Cina socialista, diffamare la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria e insultare il popolo cinese. Ogni cinese con orgoglio nazionale non può non sentirsi enormemente insultato nel vedere questo film”, sostiene l’editoriale, titolato Obiettivo malevolo, metodi disonorevoli – una critica del film anticinese di M. Antonioni, Cina. Per la nuova generazione di cinesi queste critiche appaiono eccessive. “Quando ho visto il film, non mi sembrava che le riprese danneggiassero l’immagine della Cina”, dice Ning Biaoxue, editore di una rivista di Canton, nato nel 1980. “Per me era la realtà della Cina di quel tempo. Penso addirittura che il film abbia abbellito la Cina in molti aspetti e molte scene furono riprese in accordo con il governo cinese – ma anche quella era la realtà”. Ning è interessato ai documentari di autori non cinesi sulla Cina per le diverse prospettive che essi offrono. Cita il regista belga Joris Ivens, autore di Yukong spostò la montagna, come un altro esempio. “Per molti aspetti il mio status è simile al loro. In quanto stranieri, la Cina era a loro sconosciuta. La Cina di quegli anni è poco familiare anche a me”. “La curiosità di Antonioni è anche una mia curiosità: perchè il popolo e la società cinese erano così?” Negli occhi di un documentarista cinese di 43 anni, Liu Haiping, Antonioni ha lasciato una grande eredità con Chung Kuo, che presenta la Cina in modo naturale e umano. “Chung Kuo mi colpì talmente tanto che decisi di girare un film su Antonioni, dopo che ne ebbi visto soltanto pochi minuti”, afferma Liu. Liu è l’autore di La Cina è lontana: Antonioni e la Cina, un documentario per il quale intervistò Antonioni nella sua casa a Roma, e anche molti cinesi. Una parte del documentario di Liu è stata trasmessa dalla CCTV, e la versione completa è stata recentemente proiettata al Broadband International Cineplex di Shanghai. “L’entusiasmo del pubblico dimostra un crescente interesse tra dei cinesi per il film Chung Kuo di Antonioni, che testimonia un periodo speciale nella storia cinese”, dice Liu. Quando Antonioni girò Chung Kuo, la Cina era da due decenni chiusa al mondo esterno ma la situazione stava per cambiare: nel 1970 stabilì formali relazioni diplomatiche con l’Italia, e l’anno successivo divenne membro dell’ONU. Nel 1972, il Presidente americano Richard Nixon visitò la Cina. “In quel periodo, la Rivoluzione Culturale (1966-1976) stava già andando avanti da un po’ di anni. Molte persone erano stanche dei conflitti politici e desideravano ardentemente la normalità”, dice Luo Jinbiao, che fu coinvolto nei preparativi per il viaggio di Antonioni in Cina. A quel tempo, 1972, lavorava nell’ufficio culturale dell’Ambasciata cinese a Roma. “Il nostro invito ad Antonioni di girare un documentario sulla Cina fu un tentativo, nella sfera culturale, di aprirsi al mondo”. Nel luglio del 1971, la RAI fece una richiesta al Ministro degli Affari Esteri cinese di girare un film-documentario in Cina, con Antonioni come regista. Circa dieci mesi dopo la richiesta fu concessa e, passati sette giorni, il 13 maggio 1972, Antonioni arrivò in Cina con la sua troupe. Nelle seguenti cinque settimane egli fece riprese a Pechino, Shanghai, Nanchino e Suzhou (nella provincia del Jiangsu) e a Linzhou (nella provincia dello Henan), un itinerario organizzato dal governo cinese. “Nello scoprire il volto di questa nuova società ho seguito la mia tendenza naturale a concentrarmi sugli individui, e a mostrare l’uomo nuovo, piuttosto che le strutture politiche e sociali che creò la rivoluzione cinese. Queste cinque settimane mi permisero soltanto una rapida occhiata: essendo un viaggiatore ho visto cose con l’occhio del viaggiatore”, commentò poi Antonioni. Chen Donglin, un ricercatore dell’Institute of Contemporary China Studies, riferisce che Jiang Qing, la moglie di Mao Zedong al governo in quel momento, fu poco soddisfatta del film. Antonioni divenne un bersaglio della campagna “critichiamo Lin (Biao), critichiamo Confucio”. Cominciando con l’editoriale del Quotidiano del Popolo, il movimento per denunciare Chung Kuo durò quasi un anno, benchè la maggioranza dei cinesi non avesse visto, né mai vide il film. Nel 1974 fu pubblicata una critica di 200 pagine a Chung Kuo. Furono richiamati i diplomatici cinesi in Italia coinvolti nel lavoro di preparazione del viaggio di Antonioni in Cina, inclusi Luo e Shen Ping, ambasciatore in quel momento. Per mesi furono costretti a seguire un gruppo di studio, denunciare il film e scrivere autocritiche. Le riprese di Antonioni del ponte sul fiume Yangtze a Nanchino, ad esempio, furono criticate per aver reso “questo magnifico ponte moderno come tortuoso e barcollante”. Antonioni era a conoscenza degli attacchi e molti governi stranieri furono costretti a non proiettare il film. “Il linguaggio volgare delle loro accuse mi fa davvero male”, disse in risposta. “Se avessi ancora l’occasione di incontrare Antonioni, gli vorrei chiedere scusa”, dice Luo. “Fu erroneamente attaccato da persone che avevano un secondo fine politico”. Nel novembre del 2004, una retrospettiva accademica di Antonioni all’Accademia del cinema di Pechino proiettò per la prima volta pubblicamente Chung Kuo, 32 anni dopo che il film era stato girato. In precedenza il film poteva essere visto su Internet, con sottotitoli cinesi. In Italia il DVD fu distribuito ufficialmente nel novembre del 2007, quattro mesi dopo la morte di Antonioni. La sua morte fu ampiamente riportata dai media cinesi che menzionarono Chung Kuo, suscitando un successivo interesse del film in Cina. Qualche anziano cinese, tuttavia, ancora non riesce ad accettare il film. Per esempio, in un articolo pubblicato dal Beijng Wanbao (Pechino Sera), Ren Yuan, un professore di 72 anni della Università della Comunicazione, scrive: “(Chung Kuo) non solo ha fallito nel presentare in modo veritiero la Cina e il suo popolo, ma ha anche danneggiato la dignità del suo popolo”. Ma questo è un caso isolato e il produttore Liu crede che il governo cinese dovrebbe anche comprare lo spezzone che Antonioni tagliò, essendo una documentazione preziosa della storia cinese. “Come uomo di sinistra amico della Cina Rossa, Antonioni creò un film ‘rosa’ sulla Cina”, disse Cui Weiping, professore di critica cinematografica all’Accademia del cinema di Pechino. “Il film non solo fornisce un raro spezzone della Cina negli anni Settanta, ma può anche servire come caso di studio sulla diplomazia cinese in quel periodo”.

Mu Qian
Si ringrazia China Daily

Mu Qian
Giornalista culturale del quotidiano in lingua inglese China Daily, nel 2007 e 2008 ha vinto per due anni consecutivi il premio della stampa cinese con Catholicism Flourishes in Tibetan Village e I cried at sight of the Kaaba. Laureatosi nel 1997 in lingua e letteratura inglese presso l’Università di Nanchino, nel 2005 consegue un master in musicologia al Conservatorio Cinese di Musica."


Tratto da C.I.A.O., mensile dell'Istituto Italiano di Cultura a Pechino, gennaio 2010.

Thursday, January 21, 2010

Anarchy in the People's Republic of China


"Overnight megacities, packed freeways, smoggy skies, and angsty rockers in tight leather pants. Photographer Matthew Niederhauser documents the other side of China’s urban boom."

FROM FOREIGNPOLICY.COM, BY MATTHEW NIEDERHAUSER AND CHRISTINA LARSON

Rock Night at Yugongyishan


脑浊
面孔
CMCB
钢铁的心

"朋克、金属、说唱、车库乐队各分天下,谁才是真正的北京摇滚现场王?1月23日在愚公移山,最具爆发力的本土朋克鼻祖乐队脑浊、生命力最旺盛的流行金属乐队面孔、台风犀利的说唱摇滚领军者CMCB、备受瞩目dance punk新贵钢铁的心同台,2010年的最火爆的现场之争即将揭幕。"

BRAIN FAILURE
THE FACE
CMCB
STEELY HEART

"How ROCK Beijing’s live scene can be? Who is the real LIVE KING among tons of punk, metal, hip-hop, garage bands? Come and find your own answer on January 23rd at Yugongyishan with the local punk scene originator Brain Failure, the most devilish pop metal band The Face, the cutting edge hip-hop rocker CMCB and the rising dance punk star Steely Heart on the same stage, witness the most explosive live music battle in 2010."

Info

全世界都在笑中国傻 Tutto il mondo ride della stupida Cina

"Recently this music video named “The whole world is laughing at China being stupid” (全世界都在笑中国傻) has been circulating on the Chinese internet. Initially this music video was “officially approved” by the Chinese government, however netizens strongly reacted to the bitter sarcasm of the lyrics which associated with China’s current situation. Soon after, Sina – the first website posted this video quickly removed the video content from its page. Subsequently, most of the major Chinese video sharing sites also have removed it."

Read all the article here, source: ChinaHush

Part of the lyrics:

"The whole world is laughing at China being stupid
Selling rare earth minerals to foreigner at the same price as radishes
The whole world is laughing at China being stupid
The goods we deliver make the whole world praising us being so obedient
The whole world is laughing at China being stupid
The money we earn but store in someone else’s home
The whole world is laughing at China being stupid
The words we speak make the whole world praising us being so obedient

- Excuse me, which hospital did you escape from?
- Oh, over there!"

An ancient Chinese proverb

天要下雨,娘要嫁人

"Rain must fall, girls must marry"

Beato il popolo che non hai bisogno di spiegare...

"…come potete spiegare che proprio in questa nostra Marca maceratese sia nato il maggior numero dei pochi orientalisti italiani, anzi quelli che penetrarono nelle regioni più inaccessibili dell’Asia?"

Giuseppe Tucci

Wednesday, January 20, 2010

A movie I strongly recommend

"Tirez sur le pianiste" by François Truffaut, 1960. A movie about music, shyness, women, gangsters. And love, bien sur!

Women's struggle against war: the case of Liberia


Un documentario sull'incredibile storia di un gruppo di donne cristiane e musulmane in Liberia, contro guerre, fame, giochi di potere. Lo sciopero del sesso, la sfida all'esercito, la pressione sui potenti... fino alla vittoria!
Fino alla vittoria, sempre!

"Pray the Devil Back to Hell" by Gini Reticker, 2008

Education and homophobia

International Conference, "Education and homophobia, a form of discrimination in the educational system: overview, actions, and intermediaries of action"

Besancon, France, June 15-17, 2010

Critical situations of malaise, stigmatization and pain are emphasized by different authorities. Failure at school, high-risk behaviours and suicide attempts appear like three consequences of a feeling of deep ill-being in the face of latent or explicit homophobia. The goal of this conference is to take the necessary time to elaborate tools which could remedy this situation of vulnerability. In this way, the researchers are appealed to bring an interdisciplinary descriptive and analytic content aiming at making the debate objective. As for the institutional actors, pedagogic experts and managers of the educational programs, they will come and present their practical experiences.
Another light will be shed by the associations which create tools in terms of listening, support and education on the acceptance of the other in their differences. This time of exchange will be based on the question: "Education and Homophobia, a form of discrimination in the educational system: overview, actions, and intermediaries of action".
Therefore three expressions of homophobia will be questioned: the one made against children, teenagers or pre-adults who wonder on or live their homosexuality; but also the one which is organized around homoparental families, taking into account the consequences on the child who is growing up within them; and finally the expression of homophobia against homosexual instructors and teachers.. The expected scientific communications could be organized in the envisaged thematic lines below or propose new questionings.

More info here.

Giovani skaters. E giovani fotografi.











Giovanissimi skaters a Civitanova Marche (MC)
Foto di Francesco Gregori

Tuesday, January 19, 2010

Violenza sulle donne?! Quale?! Storia di cinque euro e di un cellulare

"E' morta dopo essere stata picchiata, violentata e derubata del cellulare e dei cinque euro che aveva in tasca. E' successo a Taranto a Filomena Rotolo, una clochard italiana di 42 anni, aggredita nella notte tra domenica e lunedì in un capannone nei pressi della stazione ferroviaria."

Qui il resto dell'articolo (LaRepubblica)

Vietato leggere questo blog...


Vietato ai cinesi se non parlano italiano. Vietato ai cani e agli ebrei. Vietato ai palestinesi. Vietato agli studenti che non studiano. Agli alcolisti se anonomi. Vietato ai turchi se non parlano armeno. E ai politici se parlano troppo. Vietato ai maceratesi se astemi. Vietato al Papa e al Vaticano. Vietato a chi vieta. A chi ha paura. A chi non sogna. A chi ha smesso di ballare. Vietato a chi è stato pizzicato a Rosarno con un bastone in mano. Vietato agli ostrogoti e ai testimoni di Geova. Vietato ai siciliani che non parlano normanno. Agli inglesi che non parlano irlandese. Ai valdostani se non parlano cileno. Vietato a chi compra. Vietato a chi paga il canone RAI. Vietato ai tifosi della Lazio. E a quelli della Roma. Vietato a chi scrive. E vietato a chi legge.

Vietato agli italiani che parlano se non pensano. Questo davvero. Vietato!

Foto: LaRepubblica

Monday, January 18, 2010

Destruction of Lu Xun's old residence in Beijing


Cinema proletario finlandese


"Shadows in Paradise", 1986
"Ariel", 1988
"The Match Factory Girl", 1990

Tre film di Aki Kaurismäki. Fortunato se non ti suicidi a metà del primo. Geniale!

Sunday, January 17, 2010

How pornography changes our (sexual) attitudes


"It is the prevalence of pornography consumption among children that is most striking. In a study in 2000, 25% of children aged 10-17 had seen unwanted online pornography in the form of pop-ups or spam. By 2005 the figure was 34% — and 42% of children aged 10-17 had seen pornography, whether wanted or unwanted. In another study in Canada, 90% of boys aged 13 and 14 and 70% of girls the same age had viewed pornography. Most of this porn use had been over the internet. More than one-third of the boys reported viewing pornographic DVDs or videos “too many times to count”.

[...]

When I interviewed young women about their attitudes to sexuality, I was struck by one apparently trivial fact: that all of them agreed that they would never want to have sex if they hadn’t depilated their pubic hair.

[...]

Many women bring us Playboy and say that they want to look like this. With laser reduction labioplasty, we work with women to try to accomplish their desires.”

[...]

Women scarred by the myth that selling sex is a positive career choice"

Read all the article here. Source: The Times



And here a comment to an article about Chinese "foot massage girls", from ChinaSmack:

"This is the reality in China. In fact, foot massage girls are like prostitutes. Since they’re seen as prostitutes anyway, it’s better to just do it. Then money comes fast, and you live better. These days, being poor is worse than being a whore."

Saturday, January 16, 2010

maozedonghi




Mancate rime alle cinque della mattina. E la crisi.


Sbronzo, chiaro. E domani. E il giorno dopo ancora. Fino alle fine, dei tuoi, giorni. Fino al giorno che mi darà piacere farlo. E se hai fame mangia. Pane e pomodoro. E olio, se ne ce n’è. Sono italiano, cazzo. E mangio, pane e pomodoro. Quando un uomo scrive scrive per vergogna. Per disperazione. Per ira. E per amore. È per amore, che un uomo scrive. Ci hanno detto che viviamo per camminare sulle teste dei re. Ma si sono dimenticati di dirci perché scriviamo. Scriviamo per amore. E per odio. Per non dimenticarci di essere liberi. E per ribellione. Per crisi. Scriviamo per paura. Cazzo! Non so perché scriva un uomo! Un uomo scrive perché è in difficoltà. Un uomo scrive perché sconfitto. Un uomo scrive perché solo. Perché la notte la passa in bianco. Un uomo scrive alle cinque della mattina. Un uomo scrive perché lotta. “E se perde e muore avrà vinto perché avrà lottato”. Fino alle fine, dei tuoi, giorni.

Friday, January 15, 2010

Best Chinese-Language Films of the 2000s: Poll Results

1. In the Mood for Love, Wong Kar-wai
2. Tie Xi Qu: West of the Tracks, Wang Bing
3. Platform, Jia Zhangke
4. Yi Yi, Edward Yang
5. Still Life, Jia Zhangke
6. Devils on the Doorstep, Jiang Wen
7. Oxhide, Liu Jiayin
(tie) Summer Palace, Lou Ye
(tie) The World, Jia Zhangke
10. Blind Shaft, Li Yang
(tie) Crouching Tiger Hidden Dragon, Ang Lee

Here the link

La Cina nella telecamere dell'Occidente

Serie di film presso l'Istituto Italiano di Cultura (ambasciata d'Italia a Pechino)

Qui il link al programma

爨底下 Cuan Dixia: a Ming Dynasty village outside Beijing










































































































Tuesday, January 12, 2010

China & the Gay Pride

"China's first gay pageant gives glimpse of new acceptance"

Source: The Guardian

Storie di ricercatori in crisi

Ultimamente a Pechino è vietato uscire in strada. Non è una politica governativa, è il freddo incredibile. Non sono tanto i vari dieci quindici gradi sotto zero quanto il vento gelido che falcia le gambe e ti finisce, impietoso, a terra. Cumuli di neve sommergono biciclette ed immondizia ai lati della strada. Vietato uscire, le temperature sovietiche di Harbin e il vento tibetano di Lhasa messi insieme creano una miscela assassina...

Un paio di giorni fa ho ospitato due ragazzi australiani conosciuti da una terza amica via internet. Sono in viaggio da un anno tra Asia ed Europa e sono sulla via della loro Oceania. Odiano volare, così son arrivati a Pechino da Mosca via sei giorni di transiberiana, una notte a Pechino e via, altre ventiquattro ore di treno per Hong Kong. Da Hong Kong, nave cargo direzione Brisbane, Australia: dieci giorni. Al sentire della nave cargo, mi sono umilmente inginocchiato, il loro masochismo di viaggio supera di gran lunga il mio e ho omaggiato i due ragazzi australiani con grappa coreana e pollo al cus cus. Buona strada (di mare!), amici miei!

Ma per quanto mi riguarda le notizie meno incoraggianti non vengono dal bollettino meteo o dai viaggiatori senza dio né religione, bensì dal fronte della ricerca: gravi crisi all'orizzonte. Esistenizali e non solo. Commenti pesantemente devastanti dal prof. di turno sommati ad alcune porte chiuse in faccia non fanno certo piacere...

C'è un tipo pechinese che è un po' il mio benefattore, un po' il boss mafioso del quartiere, quando ho bisogno di qualcosa basta prendere il telefono e chiamarlo, al resto pensa lui. Mi ha già aiutato mille volte per diverse faccende, pensavo di contare su di lui anche (e soprattutto) per quanto riguarda la mia ricerca:

- Devo intervistare giovani lavoratrici migranti qui a Pechino, mi aiuti a cercarne qualcuna disponibile?
- La tua ricerca non ha senso, quelle ragazze sono delle stronze, sono stupide, sporche, incapaci, vengono qui, imparano un mestiere a spese del padrone e poi se ne vanno via, tornano al loro villaggio, magari si fanno scopare, restano incinta e non le rivedi più... non capisco cosa ci trovi di interessante in loro, dovresti invece sentire le lamentele dei loro padroni!
- ...

Un'amica cinese (giovane, lavoratrice e migrante) credevo mi avesse invece trovato la svolta:

- Il mio boss ha venti negozi e cento dipendenti donne, le puoi intervistare tutte, non hai più bisogno di cercarne altre altrove.
- Fantastico!
- Il mio boss ha però una richiesta... Finita l'intervista devi insegnare loro qualche frase di inglese. E comunicare al boss la loro impressione sul lavoro e gli aspetti che non le soddisfano. Nessun problema?
- ... nessun problema

Nessun problema un cazzo. Ora anche la spia al padrone mi tocca fare!

Povero ricercatore, in crisi, solo e abbandonato nel mondo. Non resta che chiuderti mattina e sera nelle luride bettole della grande Pechino, quelle dove il pavimento è una poltiglia di lische di pesce, sputi e cicche di sigarette. Quelle dove l'ingresso è consentito solo ai lavoratori migranti. Quelli che mangiano spaghetti in brodo piccante, fumano tabacco nazionale (leggi "catrame"), bevono grappa cinese (leggi "kerosene"), hanno un dente sano ogni cinque, passano il tempo mangiando spicchi di aglio crudo e giocando a carte nelle loro casacche sporche di cemento e olio di motore. Tornateve a casa compagni lavoratori, il capodanno è alle porte, tornateve dalle vostre donne, dai vostri cari, a spendervi quel poco che avete sudato in un anno di fatica nella grande Pechino... ci si rivede a marzo, pronti a festeggiare la (rossa) Primavera! Io, voi, l'aglio, il catrame e il kerosene!

Calzini sporchi come ultima, strenua, forma di resistenza...

Siamo sempre senza una lira. Meglio così... :)

Monday, January 11, 2010

Dedicato ad una timida ragazza.,,

"Shyness is nice and
Shyness can stop you
From doing all the things in life
You'd like to

Shyness is nice and
Shyness can stop you
From doing all the things in life
You'd like to

So, if there's something you'd like to try
If there's something you'd like to try
Ask me I wont say no, how could I?"


The Smiths, "Ask"

In solidarietà ai migranti di Rosarno

Di nuovo, considerate di nuovo
Se questo è un uomo,
Come un rospo a gennaio,
Che si avvia quando è buio e nebbia
E torna quando è nebbia e buio,
Che stramazza a un ciglio di strada,
Odora di kiwi e arance di Natale,
Conosce tre lingue e non ne parla nessuna,
Che contende ai topi la sua cena,
Che ha due ciabatte di scorta,
Una domanda d´asilo,
Una laurea in ingegneria, una fotografia,
E le nasconde sotto i cartoni,
E dorme sui cartoni della Rognetta,
Sotto un tetto d´amianto,
O senza tetto,
Fa il fuoco con la monnezza,
Che se ne sta al posto suo,
In nessun posto,
E se ne sbuca, dopo il tiro a segno,
"Ha sbagliato!",
Certo che ha sbagliato,
L´Uomo Nero
Della miseria nera,
Del lavoro nero, e da Milano,
Per l´elemosina di un´attenuante
Scrivono grande: NEGRO,
Scartato da un caporale,
Sputato da un povero cristo locale,
Picchiato dai suoi padroni,
Braccato dai loro cani,
Che invidia i vostri cani,
Che invidia la galera
(Un buon posto per impiccarsi)
Che piscia coi cani,
Che azzanna i cani senza padrone,
Che vive tra un No e un No,
Tra un Comune commissariato per mafia
E un Centro di Ultima Accoglienza,
E quando muore, una colletta
Dei suoi fratelli a un euro all´ora
Lo rimanda oltre il mare, oltre il deserto
Alla sua terra - "A quel paese!"
Meditate che questo è stato,
Che questo è ora,
Che Stato è questo,
Rileggete i vostri saggetti sul Problema
Voi che adottate a distanza
Di sicurezza, in Congo, in Guatemala,
E scrivete al calduccio, né di qua né di là,
Né bontà, roba da Caritas, né
Brutalità, roba da affari interni,
Tiepidi, come una berretta da notte,
E distogliete gli occhi da questa
Che non è una donna
Da questo che non è un uomo
Che non ha una donna
E i figli, se ha figli, sono distanti,
E pregate di nuovo che i vostri nati
Non torcano il viso da voi.

Adriano Sofri


In solidarietà ai migranti di Rosarno, sfruttati umiliati insultati minacciati bastonati arrestati espulsi. Vergogna al capitalismo ipocrita bastardo che fa ancora finta di non aver capito che quando chiede braccia poi arrivano persone.

"No hay que llegar primero. Pero hay que saber llegar"

Sunday, January 10, 2010

Dad, your son does not have the face to go home!

"Dad, Yesterday you asked me how much money I have saved. I said I have saved a little over eight thousand. You seemed a little unhappy, said I already worked almost a year, three thousand and two hundred each month, I should have saved at lease fifteen hundred. I did not dare to make a sound. Dad, I really was afraid to tell you, actually there are not even five hundred in my bank card, and I have to pay the rent – three hundred in couple of days. There are several bags of ramen on the table, and the only money I spent was the comic book “I am Bai Gu Jin” (我是白骨精) I bought the day before yesterday. Dad, for sure you are going to yell at me for spending too much money, but you know, I love to draw since when I was little, I really could not help but to buy this comic book."

(A college graduate drifter’s confession letter to his peasant worker father)

The rest of the letter here:

http://www.chinahush.com/2010/01/09/a-college-graduate-drifters-confession-letter-to-his-peasant-worker-father/


I think you can understand more Chinese contemporary society in this letter than in thousands of academic books...

Saturday, January 09, 2010

Postdoc in Social Sciences

The University of Amsterdam is advertising for a postdoctoral researcher for a project on "New social inequalities and political realignments". The position is financed by the interdisciplinary Research Focal Point "Institutions and Inequality: Stratification, Politics, and Living Arrangements", which is a collaboration of Sociology (prof. Herman van de Werfhorst), Political Science (prof. Wouter van der Brug), Demography (prof. Clara Mulder) and Educational Sciences (prof. Sjoerd Karsten). the Group also collaborates with the Vrije Universiteit Amsterdam (prof. Harry Ganzeboom and prof. Aat Liefbroer). For this particular position we recruit someone with a background in political science or (political) sociology.


The position is offered for two or three years, depending on the progression of work and continuation of funding. The starting date is as soon as possible, but not later than the summer of 2010. See this link for further information:

http://www.uva.nl/vacatures/vacatures.cfm/D8675BA4-1321-B0BE-A403531F102AE109

Deadline for applications is 31 January 2010.

Sha Fei's photographs (1912-1950)

Exhibition of Sha Fei's photographs, Ohio State University's Urban Arts Space in downtown
Columbus, Ohio.

The exhibit website, which has a slide show of Sha Fei's photographs, is up at:

http://uas.osu.edu/shafei

On Jan. 19 (Tuesday), the opening day for the show, The Picture Show on the National Public Radio website will run a feature on Sha Fei's photographs.

The link is:

http://www.npr.org/blogs/pictureshow/

Friday, January 08, 2010

China jails Tibetan filmmaker

"A Chinese court has jailed a Tibetan filmmaker for six years after he made a documentary critical of Beijing's policies, friends and campaigners said today"

Source: The Guardian

Ti amo

Ti amo come se fossi
la preda indifferente, la più oscura
delle amanti. Amo il tuo volto
di bianche stanchezze, le tue mani
che esitano, ciascuna delle parole
che senza volere mi hai dato. Voglio
che mi ricordi e dimentichi come io
ti ricordo e dimentico: su uno sfondo
in bianco e nero, spogliata come
la neve mattinale si spoglia della notte,
fredda, luminosa,
voce incerta di rosa.

Nuno Judice, "Inchiostro nero che danza sulla carta. Antologia di poesia portoghese contemporanea"

Poveri irlandesi...


"Il 1 gennaio è entrata in vigore la nuova legge contro la blasfemia. Il provvedimento è già stato criticato, in particolare la disposizione che punisce con multe fino a 25mila euro chi si rende colpevole di bestemmia, cioè “pubblica o pronuncia insulti gravemente offensivi nei confronti di cose ritenute sacre da qualsiasi religione, in modo da provocare intenzionalmente l’indignazione dei sostenitori di quella fede”, spiega The Irish Times. Il governo sostiene di aver applicato la costituzione, che considera reato “la pubblicazione o l’espressione di qualunque blasfemia”, e sottolinea che la legge non tutelerà le sette religiose. Secondo gli atei irlandesi, tuttavia, la norma è “stupida e pericolosa”, perché “aumenterà il numero delle polemiche a sfondo religioso e sarà usata come precedente da alcuni paesi islamici, soprattutto il Pakistan, per promuovere nuovi provvedimenti contro la blasfemia alle Nazioni Unite”. Atheist Ireland ha perciò lanciato una campagna per l’abolizione della legge, pubblicando sul suo sito 25 frasi che oggi potrebbero essere accusate di blasfemia, attribuite, tra gli altri, a Gesù, Maometto, Salman Rushdie e Benedetto XVI, oltre che a diversi politici irlandesi."

Tratto da: Internazionale, 8 gennaio 2010

Qui le 25 citazioni blasfeme, dal sito di Atheist Ireland:


"1. Jesus Christ, when asked if he was the son of God, in Matthew 26:64: “Thou hast said: nevertheless I say unto you, Hereafter shall ye see the Son of man sitting on the right hand of power, and coming in the clouds of heaven.” According to the Christian Bible, the Jewish chief priests and elders and council deemed this statement by Jesus to be blasphemous, and they sentenced Jesus to death for saying it.

2. Jesus Christ, talking to Jews about their God, in John 8:44: “Ye are of your father the devil, and the lusts of your father ye will do. He was a murderer from the beginning, and abode not in the truth, because there is no truth in him.” This is one of several chapters in the Christian Bible that can give a scriptural foundation to Christian anti-Semitism. The first part of John 8, the story of “whoever is without sin cast the first stone”, was not in the original version, but was added centuries later. The original John 8 is a debate between Jesus and some Jews. In brief, Jesus calls the Jews who disbelieve him sons of the Devil, the Jews try to stone him, and Jesus runs away and hides.

3. Muhammad, quoted in Hadith of Bukhari, Vol 1 Book 8 Hadith 427: “May Allah curse the Jews and Christians for they built the places of worship at the graves of their prophets.” This quote is attributed to Muhammad on his death-bed as a warning to Muslims not to copy this practice of the Jews and Christians. It is one of several passages in the Koran and in Hadith that can give a scriptural foundation to Islamic anti-Semitism, including the assertion in Sura 5:60 that Allah cursed Jews and turned some of them into apes and swine.

4. Mark Twain, describing the Christian Bible in Letters from the Earth, 1909: “Also it has another name – The Word of God. For the Christian thinks every word of it was dictated by God. It is full of interest. It has noble poetry in it; and some clever fables; and some blood-drenched history; and some good morals; and a wealth of obscenity; and upwards of a thousand lies… But you notice that when the Lord God of Heaven and Earth, adored Father of Man, goes to war, there is no limit. He is totally without mercy — he, who is called the Fountain of Mercy. He slays, slays, slays! All the men, all the beasts, all the boys, all the babies; also all the women and all the girls, except those that have not been deflowered. He makes no distinction between innocent and guilty… What the insane Father required was blood and misery; he was indifferent as to who furnished it.” Twain’s book was published posthumously in 1939. His daughter, Clara Clemens, at first objected to it being published, but later changed her mind in 1960 when she believed that public opinion had grown more tolerant of the expression of such ideas. That was half a century before Fianna Fail and the Green Party imposed a new blasphemy law on the people of Ireland.

5. Tom Lehrer, The Vatican Rag, 1963: “Get in line in that processional, step into that small confessional. There, the guy who’s got religion’ll tell you if your sin’s original. If it is, try playing it safer, drink the wine and chew the wafer. Two, four, six, eight, time to transubstantiate!”

6. Randy Newman, God’s Song, 1972: “And the Lord said: I burn down your cities – how blind you must be. I take from you your children, and you say how blessed are we. You all must be crazy to put your faith in me. That’s why I love mankind.”

7. James Kirkup, The Love That Dares to Speak its Name, 1976: “While they prepared the tomb I kept guard over him. His mother and the Magdalen had gone to fetch clean linen to shroud his nakedness. I was alone with him… I laid my lips around the tip of that great cock, the instrument of our salvation, our eternal joy. The shaft, still throbbed, anointed with death’s final ejaculation.” This extract is from a poem that led to the last successful blasphemy prosecution in Britain, when Denis Lemon was given a suspended prison sentence after he published it in the now-defunct magazine Gay News. In 2002, a public reading of the poem, on the steps of St. Martin-in-the-Fields church in Trafalgar Square, failed to lead to any prosecution. In 2008, the British Parliament abolished the common law offences of blasphemy and blasphemous libel.

8. Matthias, son of Deuteronomy of Gath, in Monty Python’s Life of Brian, 1979: “Look, I had a lovely supper, and all I said to my wife was that piece of halibut was good enough for Jehovah.”

9. Rev Ian Paisley MEP to the Pope in the European Parliament, 1988: “I denounce you as the Antichrist.” Paisley’s website describes the Antichrist as being “a liar, the true son of the father of lies, the original liar from the beginning… he will imitate Christ, a diabolical imitation, Satan transformed into an angel of light, which will deceive the world.”

10. Conor Cruise O’Brien, 1989: “In the last century the Arab thinker Jamal al-Afghani wrote: ‘Every Muslim is sick and his only remedy is in the Koran.’ Unfortunately the sickness gets worse the more the remedy is taken.”

11. Frank Zappa, 1989: “If you want to get together in any exclusive situation and have people love you, fine – but to hang all this desperate sociology on the idea of The Cloud-Guy who has The Big Book, who knows if you’ve been bad or good – and cares about any of it – to hang it all on that, folks, is the chimpanzee part of the brain working.”

12. Salman Rushdie, 1990: “The idea of the sacred is quite simply one of the most conservative notions in any culture, because it seeks to turn other ideas – uncertainty, progress, change – into crimes.” In 1989, Ayatollah Khomeini of Iran issued a fatwa ordering Muslims to kill Rushdie because of blasphemous passages in Rushdie’s novel The Satanic Verses.

13. Bjork, 1995: “I do not believe in religion, but if I had to choose one it would be Buddhism. It seems more livable, closer to men… I’ve been reading about reincarnation, and the Buddhists say we come back as animals and they refer to them as lesser beings. Well, animals aren’t lesser beings, they’re just like us. So I say fuck the Buddhists.”

14. Amanda Donohoe on her role in the Ken Russell movie Lair of the White Worm, 1995: “Spitting on Christ was a great deal of fun. I can’t embrace a male god who has persecuted female sexuality throughout the ages, and that persecution still goes on today all over the world.”

15. George Carlin, 1999: “Religion easily has the greatest bullshit story ever told. Think about it. Religion has actually convinced people that there’s an invisible man living in the sky who watches everything you do, every minute of every day. And the invisible man has a special list of ten things he does not want you to do. And if you do any of these ten things, he has a special place, full of fire and smoke and burning and torture and anguish, where he will send you to live and suffer and burn and choke and scream and cry forever and ever ’til the end of time! But He loves you. He loves you, and He needs money! He always needs money! He’s all-powerful, all-perfect, all-knowing, and all-wise, somehow just can’t handle money! Religion takes in billions of dollars, they pay no taxes, and they always need a little more. Now, talk about a good bullshit story. Holy Shit!”

16. Paul Woodfull as Ding Dong Denny O’Reilly, The Ballad of Jaysus Christ, 2000: “He said me ma’s a virgin and sure no one disagreed, Cause they knew a lad who walks on water’s handy with his feet… Jaysus oh Jaysus, as cool as bleedin’ ice, With all the scrubbers in Israel he could not be enticed, Jaysus oh Jaysus, it’s funny you never rode, Cause it’s you I do be shoutin’ for each time I shoot me load.”

17. Jesus Christ, in Jerry Springer The Opera, 2003: “Actually, I’m a bit gay.” In 2005, the Christian Institute tried to bring a prosecution against the BBC for screening Jerry Springer the Opera, but the UK courts refused to issue a summons.

18. Tim Minchin, Ten-foot Cock and a Few Hundred Virgins, 2005: “So you’re gonna live in paradise, With a ten-foot cock and a few hundred virgins, So you’re gonna sacrifice your life, For a shot at the greener grass, And when the Lord comes down with his shiny rod of judgment, He’s gonna kick my heathen ass.”

19. Richard Dawkins in The God Delusion, 2006: “The God of the Old Testament is arguably the most unpleasant character in all fiction: jealous and proud of it; a petty, unjust, unforgiving control-freak; a vindictive, bloodthirsty ethnic cleanser; a misogynistic, homophobic, racist, infanticidal, genocidal, filicidal, pestilential, megalomaniacal, sadomasochistic, capriciously malevolent bully.” In 2007 Turkish publisher Erol Karaaslan was charged with the crime of insulting believers for publishing a Turkish translation of The God Delusion. He was acquitted in 2008, but another charge was brought in 2009. Karaaslan told the court that “it is a right to criticise religions and beliefs as part of the freedom of thought and expression.”

20. Pope Benedict XVI quoting a 14th century Byzantine emperor, 2006: “Show me just what Muhammad brought that was new and there you will find things only evil and inhuman, such as his command to spread by the sword the faith he preached.” This statement has already led to both outrage and condemnation of the outrage. The Organisation of the Islamic Conference, the world’s largest Muslim body, said it was a “character assassination of the prophet Muhammad”. The Malaysian Prime Minister said that “the Pope must not take lightly the spread of outrage that has been created.” Pakistan’s foreign Ministry spokesperson said that “anyone who describes Islam as a religion as intolerant encourages violence”. The European Commission said that “reactions which are disproportionate and which are tantamount to rejecting freedom of speech are unacceptable.”

21. Christopher Hitchens in God is not Great, 2007: “There is some question as to whether Islam is a separate religion at all… Islam when examined is not much more than a rather obvious and ill-arranged set of plagiarisms, helping itself from earlier books and traditions as occasion appeared to require… It makes immense claims for itself, invokes prostrate submission or ‘surrender’ as a maxim to its adherents, and demands deference and respect from nonbelievers into the bargain. There is nothing—absolutely nothing—in its teachings that can even begin to justify such arrogance and presumption.”

22. PZ Myers, on his desecration of a Roman Catholic communion host, 2008: “You would not believe how many people are writing to me, insisting that these horrible little crackers (they look like flattened bits of styrofoam) are literally pieces of their god, and that this omnipotent being who created the universe can actually be seriously harmed by some third-rate liberal intellectual at a third-rate university… However, inspired by an old woodcut of Jews stabbing the host, I thought of a simple, quick thing to do: I pierced it with a rusty nail (I hope Jesus’s tetanus shots are up to date). And then I simply threw it in the trash, followed by the classic, decorative items of trash cans everywhere, old coffeegrounds and a banana peel.”

23. Ian O’Doherty, 2009: “(If defamation of religion was illegal) it would be a crime for me to say that the notion of transubstantiation is so ridiculous that even a small child should be able to see the insanity and utter physical impossibility of a piece of bread and some wine somehow taking on corporeal form. It would be a crime for me to say that Islam is a backward desert superstition that has no place in modern, enlightened Europe and it would be a crime to point out that Jewish settlers in Israel who believe they have a God given right to take the land are, frankly, mad. All the above assertions will, no doubt, offend someone or other.”

24. Cardinal Cormac Murphy-O’Connor, 2009: “Whether a person is atheist or any other, there is in fact in my view something not totally human if they leave out the transcendent… we call it God… I think that if you leave that out you are not fully human.” Because atheism is not a religion, the Irish blasphemy law does not protect atheists from abusive and insulting statements about their fundamental beliefs. While atheists are not seeking such protection, we include the statement here to point out that it is discriminatory that this law does not hold all citizens equal.

25. Dermot Ahern, Irish Minister for Justice, introducing his blasphemy law at an Oireachtas Justice Committee meeting, 2009, and referring to comments made about him personally: “They are blasphemous.” Deputy Pat Rabbitte replied: “Given the Minister’s self-image, it could very well be that we are blaspheming,” and Minister Ahern replied: “Deputy Rabbitte says that I am close to the baby Jesus, I am so pure.” So here we have an Irish Justice Minister joking about himself being blasphemed, at a parliamentary Justice Committee discussing his own blasphemy law, that could make his own jokes illegal."

Postdoc in Gender Studies, U.S.

Mellon Postdoctoral Fellowship Gender Bias in the Past and future of Asia
(China and India), Stanford University

Stanford University , Humanities or Social Sciences - Postdoctoral Fellow
- Gender Bias in the Past and Future of Asia

Location: California, United States
Institution Type: College/University
Position Type: Post-doctoral Fellow

Contact Info:
Mellon Postdoctoral Fellowship Committee Chair
Department of Anthropology
Main Quad, Building 50
450 Serra Mall, Stanford University
Stanford, CA 94305-2034

Website: http://www.stanford.edu/dept/anthropology/Mellon/

Postdoc in Chinese Studies, Canada

Position: Chinese Intellectual History and Culture, 12 month term
appointment, University of Winnipeg

University of Winnipeg - 12 month term position, Chinese Intellectual
History & Culture

Location: Manitoba, Canada
Institution Type: College/University
Position Type: Assistant Professor

Contact Info:
Chinese Intellectual History and Culture Search
c/o Rachel Berg, Administrative Assistant, Departments of Religious Studies and East Asian Languages & Cultures University of Winnipeg
515 Portage Avenue, Winnipeg, MB Canada R3B 2E9

Website: http://www.uwinnipeg.ca/

Thursday, January 07, 2010

The ghost city in the "Chinese Texas"


"Ordos, China is a beautiful modern city. It was built from the ground up in just five years. The streets are clean. And the neighborhoods are quiet. But something is missing. The city was built to accommodate nearly one million people. Yet, no one lives there.

The city of Ordos was a government project. It was likely conceived as an economic stimulus. Building is a sign of economic growth. So, local officials started building. But five years later no one has moved in. It’s a ghost town without any ghosts."

Video and source: here
On Youtube, by Al Jazeera: here

Cinesitaliani

"Cinesi al lavoro nelle cave di pietra: da scalpellini a imprenditori

Sono 1.700 gli scalpellini che sono arrivati dal 2004 nelle province di Cuneo e Torino: grazie a loro la produzione della pietra di Lucerna, usata per abbellire le ville hollywoodiane, è passata da 200 a 400 mila tonnellate. Inchiesta di Terre di mezzo

MILANO - Alle pendici del Monviso le cave di pietra non hanno conosciuto crisi grazie agli scalpellini cinesi. Nelle valli Infernotto e Pellice, a cavallo delle province di Cuneo e Torino, dal 1994 ne sono arrivati circa 1.700. È quanto rivela l'inchiesta di Terre di mezzo - street magazine di gennaio (www.terre.it). Con i cinesi la pietra di Luserna estratta dalle cave è raddoppiata: da 200mila a 400mila tonnellate all'anno. Lo chiamano il business dell'oro grigio, serve per abbellire ville hollywoodiane e monumenti, vale 70 milioni di euro.

La giornalista di Terre di mezzo ha incontrato il primo cinese arrivato a Barge, in provincia di Cuneo. Si chiama Deng Lunqiao, per tutti Franco: faceva lo scalpellino anche in Cina. Grazie al passaparola ha richiamato in Piemonte i cinesi che ora lavorano nella cave di pietra o, nel caso delle donne, nelle industrie agroalimentari. Franco oggi è un imprenditore della pietra e, come lui, altri otto connazionali hanno deposto lo scalpello per impugnare la cloche di comando. In futuro in cinesi non faranno più solo i lavori di fatica. "Le ditte della vecchia guardia piemontese chiuderanno -spiega Giorgio Salza, sociologo dell'università Statale di Torino-. E subentreranno i cinesi, se i figli dei cavatori italiani preferiranno dedicarsi ad altro". A Barge, Bagnolo e Luserna, i tre comuni piemontesi patria della pietra che ricopre anche la Mole Antonelliana, i cinesi sono l'11% della popolazione. Ogni famiglia ha in media due figli, che hanno già riempito le scuole materne ed elementari."

Fonte: www.redattoresociale.it

Postdoc in Chinese Studies

Postdoctoral Fellowship in Chinese studies, Stanford University

Stanford University - Postdoctoral Fellowship in Chinese Studies

Location: California, United States
Institution Type: College/University
Position Type: Post-doctoral Fellow
Submitted: Tuesday, January 5th, 2010

Main Category: Asian History or Studies

Application online here

Wednesday, January 06, 2010

中国女性有多少“性福” Kinsey Report among Chinese women? A survey about their sexual pleasure


  20世纪中性学领域的先驱曾3次使现代的文明世界受到强烈震惊和发生了根本的变革,使人们对这些惊天动地的改变产生共鸣的是西格蒙德·弗洛伊德、阿尔弗雷德·金西和他的同事们及马斯特斯和约翰逊夫妇。1953年,金赛研究所继轰动的《男性性行为》,又出版了《女性性行为》,提供了有关人类女性性问题的最综合最系统的信息来源。美国另一知名医学专家海蒂于1976年发表了针对女性性行为和性态度所做的调查研究《海蒂性学报告》,以第一人称的形式生动地总结和分析了3000多名妇女的性经验和性感受,提出了性行为的全新定义,辩证地分析了爱情与性的关系。
 与西方相比,由于特定历史文化环境的约束,整个东方文化圈(亚洲地区)都没有对这个研究领域进行深入和全面的调查研究。中国也不例外。从可据考证的史料来看,到目前为止,中国尚未有一次走进公众视野,承载社会价值的大规模的关于女性的性调查。
  权威专家称,本次“中国女性性调查”项目将填补我国在这一医学社会学领域的空白,具有深刻的社会教育意义。

  ■中国女性性调查在海内外华人圈子里引起小小的“地震”
 8月22日,中国性学会性医学专业委员会和中华医学会妇产科分会绝经学组共同发起中国首次大型女性调研项目,包含30个问题的问卷一经新浪女性登出,立即得到广泛的响应。特别是中国新闻社资深卫生记者将这一信息在8月23日以新闻的形式发出以后,国内外有数十家网站和报刊转载。“女性性调查”在海内外华人圈子里引起小小的“地震”,一时间,主办方联系人的手机被打爆。
  据悉,当代性学奠基大师之一,国际性学研究领域的顶尖专家布洛博士对这一中国首次大型女性调查项目表示了高度关注。布洛博士指出,全球大多数的夫妻性知识匮乏。他曾对美国的100夫妻进行调查,发现他们十分恩爱,百分之八十的人表示希望下辈子还在一起,但是其中百分之四十五的伴侣有性障碍。因此,布洛博士表示,当前中国在经济高度发展的情况下,更多地关注家庭生活质量是很有意义的。他表示很有兴趣了解该调查的进展与结果。

  ■估计会有许多女性宁愿失去抽奖的机会而保有自己的隐私
 登录新浪女性频道,即可看到调查专页。首先需要填写的是基本资料。其内容包括年龄、所在地、职业、文化程度、性关系状态、性取向、生育、既往史、嗜好。调查专页还提示网友“参加调查赢大奖”。调查一共5页,但是设计得比较巧妙:如果第一页有任何一个空格没有填写,则无法进入下一页。这大概是为了保证问卷的有效性。问卷答毕,调查请网友留下手机号和电子邮箱以便抽奖,而这实在是个两难的决定,因为问卷涉及非常隐私的话题,一不留神被泄密是很难堪的事,所以估计会有许多女性宁愿失去抽奖的机会而保有自己的隐私。
 女性频道在本页还提出在线征集个案访谈:曾经历的情爱困境,曾享有的欲望体验等等。并保证有与两性专家坦诚交流,分享痛苦与幸福的机会。针对四十岁以上女性群体的特点,问卷还设计了相关的问题。

  ■男性网友对女性性观念的看法也被纳入调查范围
 专家们还在这个频道特意为男性网友设计了一个问卷,一共有四个问题:你觉得当今女性的性观念———过于保守、对性认识不够、正在向好的方向转变、性态度过于开放和随便或我不太了解;你觉得两性关系的最大问题是———性别的天然差异、沟通与交流太少、没有什么问题;关于性和爱的看法是———爱比性重要、同等重要、性比爱重要;你是否光顾过性用品商店———经常去、去过几次、从来没去过。主办方专家称,这个调查专为女性设计,帮助女性认识自我,了解中国女性性行为、性态度及性知识水平,普及性生理卫生知识。还将通过建立数据基础,对调研发现的新趋势和新问题进行分析,帮助公众了解当前中国女性的性行为和心理特点,让所有参与项目的女性提高性认知水平,唤起社会对女性性行为和心理现状的关注和思考。而关于男性网友的调查,将从另一方面进行印证。

  ■中期分析参与调查女性特点:素质高、居住在大中型城市、成熟
 中国首次大型女性调查自发布以来,引起包括国际媒介在内各界的广泛热烈关注。9月1日,主办方组织这项调查的专家马晓年、林守清等,根据一周来的调查数据,在北京协和医院妇科内分泌中心和妇女保健中心进行了中期分析。
  专家们发现,本次调查参与者有一个集中的特点:大多为高等教育背景,是居住在大中型城市的成熟女性。
 根据中期数据结果,截至8月29日,一共有16994位来自北京、上海、广东、江苏、浙江、山东、重庆等省市自治区的女性网民参与调查。其中74%在职,均匀分布在各行各业。
 从年龄上看:本次参与调查者主要分布是集中在21岁~49岁。其中21~29岁者占52.5%;30岁~49岁者占41.2%;50岁者占0.5%。如果与2004年的中国互联网中心统计数字报告中网民的年龄分布相比较,本次调查的参与者基本是比较成熟的人群。
  从教育背景看:高中以下仅有747人,而大学以上人数则有14183人,其中博士硕士研究生有1605人。大学以上教育程度的占答卷者的80%。这符合能上互联网者的文化素养和水平。
  从参与者居住的城市看,北京、上海、重庆、广东、浙江、江苏和山东等经济较为发达的地区参加答卷者多,上述7个地区占全部答卷者的50%。北京的答卷者最多,占总人数的15.2%,显示出首都作为政治文化中心的特点。其次是江苏,答卷者占总人数的10.0%。
 专家们发现,答卷者大部分有比较健康的爱好。排在前4位的爱好为:音乐———10927人;旅游———9918人;读书———9620人;健身———4621人。
 从婚姻状况看:55%的人是已婚的。排在第二位的是未婚有伴侣的,占31%。说明这个人群中的在婚率是相当低的,有相当多的女性处于无婚而有性的状态。
 专家说,总体上看,答卷者是比较认真的填写了问卷的。从相关问题的回答中可以看出人们答卷的可靠性是很高的,认真的,应该是可信的。比如,从“开始自慰年龄”和“上次自慰的时间”两题的结果看,从未自慰者的人数相当接近;而且自慰发生率也比较客观,与国际调查一致。另外,女性的性取向方面的比率,也较为接近国际方面的数据。比如:同性者人数450人,同异性皆可有605人。从这一方面,也表现出借助网络进行性调查的优势之一,就是由于不担心隐私的泄漏,能够比较真实地反映实际情况。

  ■这个群体的女性充满自信,独立、勇敢、自爱,善于沟通
 在这样的背景下,问卷展现了当代女性的新趋势:充满自信,独立,敢于表达自己的感受,也懂得爱护自己,更看重与伴侣的沟通。
 专家们发现,当问到自己有性要求会怎么做的时候:33%的女性会主动告诉对方,53%的女性会通过暗示来向对方表达。当问到自己不想过性生活,而对方又要求会怎么做时:选择顺从和勉强为之的人与婉言拒绝和好好沟通的人的比例是1:1。在从性生活中能否获得性乐趣这个问题上,高达87%的人都认为自己能够获得,认为自己经常获得的人占52%。
 对于性高潮的比例,性医学专家马晓年说,习惯都认为中国女性80%没有经历过性高潮,而在本次调查中,回答说从来都没有性高潮的人只占6%;而承认自己经常有性高潮的人有37%。这个结果让专家们为之一震。因为中国人民大学社会学研究所曾于5年前进行了一次随机抽样的全面性调查”,主持该调查的潘绥铭教授曾经对调查结果深表感慨:“我们应该以相当的力度提倡‘女子快乐寻求权’,否则,女性就可能在越来越厚的茧壳里僵死,其不利性生活的后果也将随之而来。”在那次调查中,城市女性享有的性生活质量是最低的。而中国性学会秘书长、北京大学医学部医学心理学教授胡佩诚也指出中国女性80%没有经历过性高潮。
 关于自己的性能力,53%的女性对自己的性能力充满自信。从这些也能够看到在这个高知、高生活水平的女性群体中,她们对于性已经有了充分的了解。
 专家们认为,参与调查的女性网民中大多数人的性知识水平是相对充分的,能满足自身性健康和性满意度需求。她们对性技巧的了解和运用是充分的,这是保证她们性高潮和性满意度较高的重要基础。也说明社会和性医学工作者过去所做的性教育工作还是具有积极效果的。

  ■辅助用品的使用率低与缺乏正确认识和积极宣传有关
 专家们发现,阴道润滑不足的情况在参与调查的女性中表现得比较严重:75%的女性承认自己出现过阴道润滑不足的情况。这个数字远远大于教科书上以及一些研究中报告的数字。因为阴道润滑是在性生活开始时女性首先出现的生理特征,如果在阴道润滑不足的情况下进行性生活,性生活质量会大打折扣。润滑不足的原因排名前三位的是:情绪不好、压力大的时候;使用避孕套的时候;月经前后。由此可以判断这个群体的女性经常处于紧张的生活节奏和较高的工作压力下面。
 潘绥铭教授曾经说过,中国人的性生活方式是比较单调的。虽然从这次看,55%的人宣称他们在性生活中经常或者总是变化姿势,但是对于辅助用品的使用率是非常低的。相对于美国伴侣中67%的润滑剂的使用比例,中国有81%的人坦言没有使用过这类用品。
 马晓年认为,出现这一状况的原因与过去我们缺乏对性辅助用品的正确认识和积极宣传有关。过去总把它们看作是淫药淫具,1996年时几乎被大规模地取缔。由于当时性学家的积极介入,总算为这个行业的继续生存与发展带来新的希望。今后要加强对此的宣传介绍,比如,这么多女性存在润滑问题,就应该推荐像K-Y 人体润滑剂这样的优秀名牌产品,使女性解除对激素的忧虑(当然必要时还是要在医生指导下补充雌激素的)。现在在北大医院、北医三院、宣武医院、朝阳医院进行的女性性唤起障碍新药物治疗的临床试验,希望将来给女性带来更多的选择。

  ■碰到性问题选择寻求医生帮助的人群仅排第5位
 女性就医率低下的问题也颇让专家们忧虑。在问到如果碰到性问题会如何解决的时候,居然37%的人选择不寻求帮助。当然,在选择寻求帮助的人群中,网络和书籍成为他们最常用的工具。医生排在第5位,只有7%的人愿意向他们咨询。可见女性有这方面问题后的就医率非常低,她们中的许多人长期默默地忍受着难言的痛苦,说明普及性健康教育是非常重要的。马晓年认为,这一数据和性医学科门诊人群的性别比是比较一致的,男女之比约为17:1。而国外的数据表明这个比例为4:3,或甚至大多数为女性。
 林守清教授对40岁以上的女性渴求保持年轻的心理非常理解。但是在对雌激素治疗方法接收程度调查中则发现了问题:57%的人对于这种治疗不了解,愿意接受治疗的人只有14%;问到如果接受治疗是为了什么的时候,48%的人表示是为了保持年轻。林守清教授说雌激素疗法现在存在许多误区,为什么用、怎么用连一些非专业的医生也不太懂。
  专家认为,以上虽然只是中期数据分析的趋势,应该不会产生更大的变化。不过所有结论将以调查截至时的最终结果为最终依据。此外,最终的调查结果将会表明不同年龄组、不同文化水平、不同职业、不同婚姻状态中存在的可能差异,从而为今后工作方向和重点提供极富价值的借鉴和指导。
  原卫生部副部长,现任中华医学会副会长、中国医学促进会会长、中华医学会妇产分会主任委员、中华妇科肿瘤学分会主任委员的曹泽毅教授,特别肯定本次调查活动是非常有意义的。
 曹泽毅博士说,中国女性传统以来享受性的意识很薄弱,长期处于被动和压抑的状态,又一直无法在正规途径得到咨询和帮助。虽然从本次调查看,这个群体的女性的性观念比较开放,但是她们在碰到问题的时候,就医率是很低的。这提示我们,不但需要加强对大众的性知识教育工作,也更需要增强医生在这方面知识和技能的培训。医院开设相关的问诊,给伴侣双方创造良好的就医环境。妇产科还可以和男科合作,共同解决夫妻双方的问题。
 在40岁以上的女性当中,70%的人为了保持年轻而同意选择雌激素治疗,曹教授认为这个现象值得担心。因为雌激素治疗的真正目的是为了预防各种潜在疾病,例如心血管疾病、骨质疏松等;也是为了解决各种更年期的症状,而保持年轻是采取治疗带来的附加值。如果一味为了保持年轻而采取治疗,将会误导广大的女性,给正常的治疗带来不必要的麻烦。

  ■专家对性观念过于开放和较早减少性生活两种极端现象表示担忧
就调查的数据,曹泽毅博士说:自慰的发生率比较高,这个数字是可信的。虽然国内普遍存在不敢于承认有自慰行为的现状,但是根据临床所掌握的数字,中国女性发生自慰的比例应该在50%以上。自慰不应该被歧视,它有利于女性内分泌的调节,是正常性生活的补充。当然也不应该沉迷其中。
结合本次调查数据,曹博士也对现在社会上的两种极端现象表示担忧:一个是性观念过于开放,存在性混乱的危险。比如现在有数据说中学女生当中有1/3的人有性经验,大学女生中有50%以上的人有性经验。但是由于她们性知识的缺乏,缺少自我保护意识,导致意外妊娠、人工流产的发生率都很高,也会在将来给她们带来各种妇科疾病的危险。第二个是中老年妇女较早地减少或者停止性生活的比例较高。实际上人的性生活维持到70岁以后是完全正常的。中国女性不应该因为世俗的观念而较早地停止性生活。正常的性生活能够帮助提高身体免疫机能。研究表明,有正常性生活的老年女性的寿命远远高于没有性生活的老年女性。雌激素治疗的作用之一也是为了帮助维持正常的性生活。

  ■性在婚姻中的重要性已经从次于物质、孩子的第三位一举飙升为第一位
中国知名婚姻家庭问题学者、全国妇联妇女研究所副研究员陈新欣女士也对此次调查的意义给予极高的评价。她说,在这次对中国女性网络性调查的初步数据中,看到了性在婚姻中的重要性已经从次于物质、孩子的第三位,一举飙升为第一位,成为婚姻的灵魂。过去女性可以因为生活困窘而为了物质需求———例如房子、票子———嫁给自己不爱的人,忍耐性的不适或者饥渴过日子,也可以“奉子成婚”,为了孩子和一个不爱的人白头偕老。就像一个没有灵魂的植物人,徒有其形,最本质的精神世界已经死亡了。但是现代女性已经开始颠覆这一切。
陈新欣说,认为性生活非常重要和重要的女性大幅度增加,已经达到 93.5%。从实际性生活效果看,女性能够达到性高潮的比例为82.5%。因为性高潮是衡量性生活质量的基本指标,而在抽样调查中能够达到这样高的比例,几乎让人不敢相信。潘绥铭教授在4年前的抽样调查中的数据是:在获得性高潮方面,男人平均得62.5分,女人却只得38.6分。由于缺乏性高潮,性生活对于女性的价值和意义都远远少于男性。正因如此,中国才会有那么多的妻子对性生活冷淡、逃避,甚至是拒绝和反抗。正因如此,妻子在勉强过性生活之后,才会有那么多的损害、悲伤,甚至是愤怒和报复。

  ■女性性生活质量的高低是女性解放程度的重要标志之一
 而现代女性已经不是对性三缄其口,逆来顺受,不但敢于说性,而且敢于主动或者暗示对方自己有性要求,而自己有各种原因不愿意过性生活时,敢于婉言拒绝,表示自己不接受。正是因为女性能够在性生活中与男性平等相待,所以性生活质量明显提高。尤其让人感到意外的是相互口刺激生殖器的比例大大提高。女性回答伴侣“总是、经常、有时”这样做的有8754人,而女性为对方这样做的有8912人,从人数上看差距不大,比例约为61%,而这个比例较之以前调查的男对女12%和女对男的 22%,简直不可同日而语。这不但说明人们思想的解放,更说明男女平等观念在性领域的落实。李银河研究员曾经著文说:跨文化研究表明:一个社会女性的权利与男性的权利越接近,女性就享有越多的性自由,一个社会女性的权利越小,她们的性行为越受到禁制。因此,女性的性自由是女性权利的一个重要标志。也可以说:女性性生活质量的高低是女性解放程度的重要标志之一。
  陈新欣认为,前不久有中国女性“性感度”低的说法,原因是:女性性心理不健康,或者因为从小耳濡目染,对性厌恶、恐惧、恶心,性生活是不得已而为之;或者假装淑女,喜欢性也要在丈夫面前装做不喜欢,刻意约束自己床上的言行。其次,性生活要守妇道和规矩,女性不敢表达自己的感受和要求,一切以丈夫满意为目标,长期没有性高潮,当然性冷淡,没有性感,当然消极和被动,导致更年期提前,性生活提前结束。再次,没有爱情的婚姻,不能与相爱的人结婚,或者长期不和谐的性生活摧毁了夫妻情感,面对一个自己不爱的人,当然没有激情和“性” 趣。
此外,陈新欣还提请注意的是,许多适龄女性虽然没有结婚,有性伴侣或者选择同居者已经在未婚人群中占多数,说明现代女性社会和经济地位的提高,使她们已经可以从心理和实际生活中摆脱“嫁汉”为的是“穿衣吃饭”的传统婚姻模式,她们漠视“贞操”,重视性生活是否真正和谐,并作为衡量是否进入婚姻之门的重要条件。
  陈新欣说,此次调查让人们了解了现代女性真实而乐观的性生活状态,而且这种趋势还在发展。因为女性真正的“性福”来自于女性彻底解放、男女社会和家庭权利的平等、女性的经济自立以及自信、睿智和豁达。


SPARROW Sound and Picture ARchives for Research On Women