Wednesday, January 27, 2010

Ricordo che scrivevi poesie e me le inviavi per sms…

E dirti che stasera mi metterei a piangere…
Come passeggiare scalzi tra i tappeti di casa e inciampare improvvisamente in qualcosa, lasciandosi spiaccicare una bestemmia al muro. “Cazzo è!?” pensi. “Uno scrigno?!”. Uno scrigno. Da dove salta fuori uno scrigno grande come una noce?! Chiedi alla bestemmia ma anche lei sembra perplessa, oltre che frastornata per la capocciata al muro. Uno scrigno. “Aprilo!”, ti suggerisce quel poco che resta del tuo cervello. Già. Ma era facile, il suggerimento.
Come aprire uno scrigno e mettersi a piangere. Di gioia credo, forse commozione. Come essere tanto stupidi e superficiali da dimenticarsi dei ricordi. Ricordi?! A mezzanotte meno un quarto i ricordi brillano di luce propria. Oro vero. Lo scrigno è già scomparso e con lui la bestemmia. Restano (in ordine di arrivo) sentimenti forti ma distinti: la sorpresa, la gioia, la commozione. E, in ultimo, il sereno.

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