Monday, January 25, 2010

Film a rotta di collo...

好猫 “Buon gatto”, film del 2008 del regista Ying Liang. Incentrato sulla vita quotidiana di un trentenne cinese, alla prese con le pressioni della famiglia, un difficile rapporto con la moglie, storie di prostituzione e alcolismo. Sullo sfondo, il peggio della realtà rurale nella provincia meridionale del 四川 Sichuan: loschi affari, contadini espropriati della terra, ufficiali corrotti, delinquenti e costumi sociali di antica tradizione.

小李子 “Xiao Lizi” è un film documentario del 2007 del regista Yu Guangyi. Racconta l’umile vita di un pugno di cacciatori e agricoltori della Manciuria settentrionale, costretti ad abbandonare le loro case e attività per un progetto governativo di una grande riserva naturale non lontana dalla metropoli di 哈尔滨Harbin. Tra questi c’è Xiao Lizi, un montanaro con problemi mentali. Chi dice che è pazzo e chi, semplicemente, che è speciale.
Film di pesante denuncia sociale. Presente, come sempre, il tema della migrazione.

新娘 “La sposa”, di Zhao Ming, 2008. Narra la storia di quattro cinquantenni malintenzionati e con matrimoni falliti alle spalle. Ambientato nella bellissima 巫山 Wushan, nella municipalità di 重庆 Chongqing, il film ha come tema centrale il matrimonio nella società contemporanea cinese. Se mai come ora l’industria del sesso è al suo apice economico in Cina come altrove, spesso per trovare una giovane ragazza da sposare non è sufficiente avere abbastanza denaro da parte. Interessantissimo per chi, come me, si occupa di donne e migrazione in Cina e contrasto mondo rurale – mondo urbano.

“4 months, 3 weeks and 2 days”. Film del 2007 del regista romeno Cristian Mungiu. Romania, anno 1987: due studentesse universitarie alle prese con l’assurda e barbara pratica dell’aborto clandestino. A “quattro mesi, tre settimane e due giorni” dall’ultimo ciclo, come detta il titolo stesso. Un film molto forte, crudo. Tecnicamente illuminante: zero effetti speciali, dialoghi a telecamera fissa, dieci inquadrature in tutto, poca luce, zero azione.

“L’enfant”, film dei fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, anno 2005. In una qualche città belga, il ventenne Bruno ha scelto la strada al lavoro salariato e vive di piccoli crimini. Fino ad arrivare a vendere il figlio, nato da pochi giorni. Comincia così per lui una serie di tormenti e disavventure che a breve lo porteranno dietro le sbarre.
Giovanissimi gli attori. Anche qui labile il confine tra film e documentario.

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