Sarà stato in seconda media, leggevo dalle riviste e dai quotidiani che mio padre e mio nonno compravano delle vicende italiane, di giustizialismo, tangentopoli, di Craxi e Andreotti e dei ladri di Stato. Sarà stato in seconda media, un'accesa discussione con la professoressa di religione, nella quale sostenevo la pena di morte per maiali come Bettino Craxi. Poi si cresce, leggi libri, vedi film, viaggi paesi, incontri genti diverse e ti rendi conto che la pena di morte è una gran cazzata, nonostante i cinesi e gli americani non la pensino così. Poi all'università "s'era tutti anarchici e solidali" e capitava di andare a fare picchetti a Rebibbia e Regina Coeli contro il carcere e in solidarietà con i detenuti e le detenute, capitava di gridare "fuoco al carcere" e "liberi tutti! libere tutte!", capitava di avere amici in prigione e di capitava di ospitare a casa qualcuno quando usciva dal carcere. Poi si comincia a diventare vecchi e allora con gli istituti di detenzione devi fare i conti e magari le idee non sono più quelle di quando avevi diciannove anni se le prigioni che contesti sono dello Stato che ti paga borse di studio, ospedali, educazione, salari e pensioni. Detto questo...
Alla pena di morte siamo tutti contrari. O almeno di questo mi vorrei illudere. E penso che andrebbe abolita anche la pena dell'ergastolo. Secondo me è illogico, "carcere a vita" è un ossimoro, la triste esistenza del carcere è secondo alcuni giustificata dal fatto che alcuni individui hanno più di altri il bisogno di essere isolati/controllati per evitare di far del male agli altri ed essere (ri) educati al vivere sociale. Il carcere così pensato deve essere un luogo di passaggio, che sia un mese o vent'anni, può solo essere di passaggio. Deve esserci un'uscita al carcere, anche se lunga e dolorosa. L'ergastolo non ha ragione di esistere. L'ergastolo è una pena senza possibilità di riscatto, una vendetta di Stato, una pena di morte lasciandoti in vita. Se permettete l'ergastolo allora dovete permettere anche la tortura. Per quanto grave possa essere il gesto (o i gesti) di uomo, niente può giustificare la sua reclusione a vita.
Ok, probabilmente non parlerei così se un quarantenne balordo alcolizzato fuori e dentro dal carcere entrasse a casa mia stuprasse mia sorella accoltellasse mia madre gettasse mia nonna dalla finestra desse fuoco alla casa con tutto dentro e andasse a schiantarsi con la mia auto contro la famiglia della mia fidanzata. Magari non parlerei così, andrei io al carcere a trovarlo e gli farei fare la fine di Pinelli alla questura di Milano. Ma nella attuale situazione credo ancora nel perdono e sono per l'abolizione dell'ergastolo. Che la pena massima sia sui trent'anni, che ai detenuti venga data una seconda possibilità, no alla vendetta di Stato!
Il vento passava le sbarre, fischiettando canzoni tristi,
e porta ricordi di vita, come nastri e colori già visti,
la casa, glia amici, l'ultimo libro sul comodino,
il ricordo dei giorni felici, il mare, il cielo, i colori, il vino…
e c'è un'altra storia da dire, una favola da raccontare,
un amore che non può finire, una pagina da inventare,
e c'è un'altra storia da dire, un aquilone che non sa volare,
un uomo che presto andrà a morire, una pagina da colorare…
ed il sole passava le sbarre, caldo d'amore ma un po' affannato,
riscaldando l'ultimo giorno, quello più lungo di un condannato,
e la luce inventava l'ombra, e suggeriva il suo desiderio,
diventare domani luce, svanire nel nulla e nel mistero e c'è un'altra storia da dire,
una favola da raccontare, un amore che non può finire, una pagina da inventare,
e c'è un'altra storia da dire, un aquilone che non sa volare,
un uomo che presto andrà a morire, una pagina da colorare,
e domani sarà un altro giorno, con uno di meno su questo mondo,
ed una sedia che scaricherà, rabbia e violenza in un solo secondo,
e domani sarà morte amara, un omicidio legalizzato,
un'ingiustizia chiamata legge, un boia di nero mascherato…