Sunday, January 04, 2009

Lettera a mio padre, lettera al mio amico

C'era tanta gente al tuo funerale, non sapevo avessi tanti amici. Molti non li conoscevo, non li avevo mai visti. C'erano i parenti venuti da ogni dove, i colleghi di lavoro, gli amici di una vita, quelli del sindacato, quelli dell'Arma, i francescani, i tuoi studenti, i vicini di casa, quelli del tuo paese, quelli di Macerata, quelli della provincia. Non sapevo avessi tanti amici. E poi a me i funerali non stanno simpatici, troppa gente, troppo dolore condensato, troppo troppo tutto insieme. Come dicono "l'unico funerale a cui non dispiace andare è il proprio". Ma ho imparato qualcosa anche da questo funerale. Ho imparato che se respiri forte e col naso riesci a trattenere le lacrime. Ho imparato che non è facile per niente. Tutta quella gente al tuo funerale, non capivo chi dovesse consolare chi, se io i parenti o se i parenti me, probabilmente la cosa dovrebbe essere reciproca. Mamma era uno straccio, piegata in due, ora va un po' meglio, so che in cuore suo non si rialzerà più. Erano messi male soprattutto i tuoi amici più cari, quelli di più vecchia data, non ci pensavo, non ci credevo. Li ho visti rossi in volto, senza voce, provavano a dirmi qualcosa, gli occhi minuscoli, le braccia tremanti, tante lacrime sul mio colletto. Difficile credere come il dolore possa ridurre le persone, anche solo per un attimo. Li ho presi per spalle e ho detto loro "Mi dispiace", non so se sia servito. Mi hanno tutti molto parlato, anzi mi hanno parlato di me attraverso quello che tu dicevi del loro del figlio lontano che studia a Pechino. Specie quelli che non conoscevo. Non sapevo avessi tanti amici, non sapevo parlassi loro di me. E resta sempre più difficile trattenere le lacrime. Mi hanno detto di te "Era uno di noi" (noi chi? noi chimici, noi francescani, noi docenti, noi sindacalisti, noi ex carabinieri, noi cattolici, noi padri, noi mariti, noi velisti, noi piloti, noi...), "Non aveva difetti", "Avevano bisogno di un angelo in Paradiso", "Siede con il Padre", e molte altre cose che è difficile tenere a mente in momenti di angoscia e tensione come quelli di questi giorni. Molte mogli sono state invidiose di mamma e forse lo sono tuttora. Alcuni dei tuoi studenti mi hanno consegnato delle lettere, alcuni giornalisti hanno scritto di te, altri hanno fatto delle foto, mamma conserva tutto, non si è lasciata scappare via niente. Ho pensato al fatto che forse un po' troppa gente ti conosca e sappia parlare di te meglio di quanto non possa fare io. Normale. Ma forse un po' ci sono rimasto male. Alcuni hanno maledetto quel biplano e la tua passione per il volo; tranquillo, mamma no e io tantomeno, quando Silvia mi ha detto dell'incidente in aereo, automatico mi è uscito un sorriso, scusa, quante persone conosci che sono morte per un incidente aereo?! E a giorni dalla tua scomparsa casa nostra è ancora un via vai di persone, telefono e cellulari squillano in continuazione. Ci sono tutti molto vicino davvero, non ci hanno mai lasciati soli. Ho scoperto che aiutavi ed eri solidale e sempre disponibile con tante, troppe, persone; mi preoccupo un po' per loro, chi prenderà il tuo posto ora, chi le aiuterà se in bisogno? Io non so neanche come fare a infilare i panni de "l'uomo di casa", come aiutare le donne e la casa che mi hai lasciato, non ho idea da dove iniziare, di certo devo imparare e in fretta, termina qui la mia vita da autonomo. Vedremo con quali risultati. Che dirti... comincia a preoccuparti...

Ah, non sai questa cosa: nel volo Pechino-Roma diretto 11 ore ho conosciuto una ragazza, probabilmente un angelo, un sogno, un'illusione... una ragazzina cinese, 19enne con passaporto da 15enne, mani ferite, labbra screpolate, guance rosse, naso sporco, occhi di chi non dorme da giorni... viene da un minuscolo paese di campagna nel sud della Cina, ha passato la vita in fabbrica sfruttata e trattata come un animale dal padrone (fin qui nulla di strano), picchiata dal fratello minore malato di testa presente anche lui in aereo, padre e madre in Italia per lavoro, non li vedeva da anni... aveva zero bagaglio e due borse piene di libri in cinese e tutta una serie di stupidi oggetti che i turisti comprano la prima volta che arrivano a Pechino... non era mai uscita dal suo paese, mai preso un aereo, mai visto Pechino, non parlava una parola di inglese o italiano, sai perché andava in Italia? Aveva appena perso la madre. Glielo aveva detto il padre, ma non ci credeva, voleva vedere il cadavere della madre con i suoi occhi prima di crederci, mi ha mostrato delle foto scannerizzate della madre in un bara. Parlava ad alta voce, tradiva qualche lacrima, ogni tanto la sua voce si spezzava, ma era molto decisa e dignitosa, parlava il miglior mandarino che avessi mai sentito, non la finiva di cantare versi di canzoni e poesie di epoche andata, saggezza popolare, mi ha detto cose molto sagge, non capivo come questa ragazzina potesse dire e sapere tutte queste cose, non capivo come si possa sapere tutte queste cose a 19 anni e mi ha risposto che se mangi merda tutta la vita molte cose le impari da sola. Chi era che diceva qualcosa come "Quando sono nella merda dammi qualcuno che sia più nella merda di me"... Ecco, è stato un po' questo quello che ho pensato nelle 11 ore di aereo. Inutile lamentarsi, c'è sempre SEMPRE chi sta peggio di te. Avrei tanto voluto abbracciarla, aiutarla, le ho dato il mio numero di cellulare e la mia e-mail, mi ha detto che non ha mai usato un computer e che sperava di restare a studiare in Italia. Ad una ragazza tanto intelligente lo auguro di cuore. A Roma Fiumicino l'ho aiutata a trovare il cambio per Palermo e ad affrontare la guardia che le è corsa addosso appena ha visto due ragazzi cinesi. Avrei solo voluto fare di più.

E col ricordo di questa ragazza ti lascio. Ora come ora ho a cuore solo le sorti di mamma e Silvia, mettiti l'anima in pace. Mi porto a Pechino la tua borsa da professore e la tuta con la quale andavi a correre. Stammi in gamba e non temere: non ho paura di volare.

20 Comments:

At 3:17 AM, Blogger Desiree said...

Ti abbraccio. E ti aspetto.

Desiree

 
At 10:50 AM, Anonymous Anonymous said...

Condoglianze.

 
At 1:56 PM, Blogger 5to1 said...

bella.. veramente bella..

 
At 3:32 PM, Anonymous Anonymous said...

Da non riuscire a smettere di piangere...sei l'emozione che si può toccare..sara

 
At 4:05 PM, Anonymous Anonymous said...

Daniele, ti ricordavo da piccolo e ti conoscevo per quello che diceva di te il carissimo Enzo.
Certo è che ti sei fatto uomo ed hai una forza d'animo da invidiare.
Ti auguro tutto il bene di questo mondo.
Ciao
Euro

 
At 4:57 PM, Anonymous Anonymous said...

un abbraccio forte da Pechino, ti siamo vicine. yu simo orny

 
At 1:37 PM, Anonymous Anonymous said...

non mi conosci ma ti leggo sempre e ti stimo molto.. un abbraccio forte anche da me che ti sono sconosciuta..
j.

 
At 3:11 PM, Anonymous Anonymous said...

Le mie più sentite condoglianze Daniele: non ci conosciamo ma ti leggo da molti mesi ed a volte ho lasciato anche qualche commento ai tuoi post.

 
At 7:08 PM, Anonymous Anonymous said...

ciao kowalsky. un altro che ti aspetta.
b.

 
At 9:29 PM, Anonymous Anonymous said...

...ciao zio. Chissà dove sarai in questo momento?? non lo so e per ora non voglio saperlo,io ti immaginerò sempre come l'uomo che finita la cena di natale, dopo aver riso e parlato con nipoti che ha visto troppo poco si dirige verso il divano, accende un canale a caso che tanto sà che non guarderà e discretamente e silenziosamente si addormenta ancora con il sorriso in bocca, forse perchè ancora una volta ha capito che la sua famiglia c'è e c'è sempre stata in qualsiasi parte del mondo i suoi componenti si trovino, sa che ha fatto un buon lavoro con tutti i ragazzi che si trovano lì in quel momento,sa che forse non è solo merito suo ma che senza farsi sentire ha sempre collaborato.Zio ti ricorderò come l'uomo che si addormentava davanti la tv la sera, mentre noi eravamo lì e a me piace pensare che lo facevi perchè ti rendeva felice sentirci parlare e ridere e raccontarci anche le cose più banali. Zio ti ricorderò come l'uomo semplice che sei stato, come l'uomo che non ha mai saputo dire di no, che c'era veramente sempre.
buona notte zio..e domani sarai ancora nei mie pensieri
grazie
la tua nipote Mirta

 
At 3:57 AM, Anonymous Anonymous said...

ti leggo da tanto tempo. io che ci sono passata (perdere una persona importante) nemmeno so che parole dire. solo un abbraccio forte.

 
At 3:54 PM, Anonymous Anonymous said...

Un abbraccio Daniè. Non posso commentare il tuo dolore perchè solo chi lo soffre lo può conoscere. Ti ho pensato tanto questi giorni, mi è dispiaciuto non poterti incontrare di persona, spero accadrà presto, e spero di poter ritrovare gli occhi della serenità che sempre mostri a tutti con invidiabile disinvoltura. ciao Daniè! Macerata ti vuole bene. Un saluto dal Ghetto!!

Giorgio Baiò

 
At 2:17 PM, Anonymous Anonymous said...

Ti stringo forte Fratello mio

 
At 11:18 AM, Anonymous Anonymous said...

Bellissimi. Dal primo momento ho detto che vi assomigliate tantissimo..ricordi? Ho impressa nella mente la foto nella sala da pranzo...& le foto di qnd eri piccino...e tuo papà così giovane...IDENTICI... . E' tutto di stanotte e stamattina che ci penso, che penso a quanto sono stata cretina a non visitare più il tuo blog, a non cogliere la notizia dell'incidente nn appena accaduto... . Non ci raccapezzo nnt a lavoro stamattina, sto qui ...a girovagare nel tuo blog, alla ricerca di quelle informazioni che AVREI DOVUTO SAPERE PRIMA. Ti prego...dai un abbraccio tanto tanto tanto forte a tua mamma & a Silvia...dì loro di nn mollare mai ... Un bacione *sempre Laura*

 
At 10:51 AM, Anonymous Anonymous said...

Un abrazo fuerte compañero!

Ángel

 
At 10:55 AM, Anonymous Anonymous said...

Hola Daniele, lo primero que me hubiera gustado escribirte es una nota de agradecimento y gratitud por la noche de charla republicana frente a monarquica que en casa de borja mantuvimos, que vaya por delante mi mas sincera gratitud por la conversación. Pero las circunstancias han porvocado que te escriba para mostrate mimmas sincero pésame por la perdida física, que no espiritual, de tu padre.

Recibe un fuerte abrazo desde Extremadura.

Juanjo

 
At 1:59 PM, Anonymous Anonymous said...

Fratello mio. Mi faccio sentire solo ora...si, ho dovuto prendere un po di coraggio per scriverti, visto che rielaborare ciò che ti è accaduto, o meglio accaduto ad Enzo, avrebbe rievocato ferite che ogni giorno sto imparando a sedare e con le quali sto instaurando una pacifica convivenza.Ho saputo ieri da Diego che sei a Mc, io a Mc ci VIVO. Mi sembra il minimo, ma veramente il MINIMO che noi si possa passare una serata insieme, senza il bisogno di emulare una seduta spiritica, ma con l'umile pretesa di rigodere di momenti che da piccoli erano la quotidianità con l'aggiunta di qualche buon bicchiere di vino.

Un abbraccio fratello mio.

Stefano

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At 3:42 AM, Anonymous Anonymous said...

quello che stavo cercando, grazie

 
At 3:45 PM, Anonymous Anonymous said...

Si, probabilmente lo e

 
At 3:46 PM, Anonymous Anonymous said...

necessita di verificare:)

 

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