Non lo sapevo.

Negli anni novanta è esistito (e ha resistito) a Napoli un centro sociale occupato dal profilo anarco-punk, chiamato "Tien'a ment", gioco di parole che italianizza e ricorda il massacro avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 a Piazza Tian'anmen, Pechino. Non lo sapevo.

四十岁呢？到了！ Come ci si sente a 40 anni?!

19 settembre 1982 - 19 settembre 2022: sempre una buona occasione per festeggiare. Ma festeggiare poi cosa? Il tempo che passa? L'età che avanza? I granelli che riempiono la parte bassa della clessidra? Il traguardo raggiunto degli "-anta"? No, più che altro un'occasione banale come un'altra per invitare qualche amico e qualche amica a bisbocciare assieme come si era soliti fare un tempo, prima della pandemia da Covid19, prima dell'arrivo degli "-anta", ma anche prima dell'arrivo degli "-enta". 20enni per sempre, non fosse per il fatto che alla fine tutto stanca, anche la giovinezza, anche sentirsi ribelli e immortali.

Ben vengano queste 40 candeline, insomma. Tanto non si può mica scegliere. Te le becchi e basta. Meglio farlo in compagnia, con la gente con cui stai bene, con la gente a cui tieni, o per lo meno con una parte di questa. Meglio in montagna, nel verde, dove internet non c'è e il segnale telefonico neanche. Meglio con sorprese, imprevisti, sconosciuti, bottiglie di vino come se piovesse. Che è piovuto veramente, anzi, zone alluvionate di fango, morti e macerie, a neanche troppi chilometri di distanza. Ve l'ho detto, non c'era niente da festeggiare, era solo un'occasione per ritrovarsi, guardarsi in faccia, vuotare il bicchiere con un brindisi al tempo che scorre e la vita con esso.

Come ci si sente a 40 anni? Doloranti. Come se la sbronza dei 20 fosse passata e ora fosse tutta in salita. Confusi e insoddisfatti come sempre, forse un po' più saggi ma di una saggezza precaria, formale, che arranca. Ancora il piacere di un coro allo stadio, una scritta sui muri, una partita a bocce, un bicchiere di troppo, una notte sotto le stelle. Il lavoro che riempie le nostre giornate ma che a volte svuota le nostre vite, idee di futuro che cedono inesorabilmente il passo all'immediatezza del presente. Sia chiaro, tuttavia: ne vale ancora la pena.

Grazie per gli auguri, grazie a chi c'è stato nelle ultime settimane, grazie a chi ha reso possibile queste giornate di goliardia, in compagnia, tra la natura. Ci tengo a precisare che nessun cane è stato maltrattato per la foto di cui sopra. Avanti 40enni, viva l'anarchia!

p.s. Grazie a K. per la foto.

In ricordo di una cena importante...

Bentornati ultrà...

Più punk. A Grosseto.

"Margini" (2022), di Niccolò Falsetti

Voi italiani sempre mangiare...

Morra. Vietato vietare.

Grazie Rata.

Una cosa: una Maceratese come quella di ieri sera nel campo dell’Helvia Recina contro il Montefano per la Coppa Italia non la vedevo da anni. Novanta minuti di bel gioco, affondi, grinta e tanta voglia di buttarla dentro, il tutto con soli dieci giocatori in campo per quasi ottanta minuti. Il Montefano praticamente assente.
Purtroppo il goal e la vittoria per 1 a 0 non sono bastati a farci passare il turno. Ma è bastato a me per riaccendere speranza e passione dopo anni grigi, passati in serie infime e senza tifosi allo stadio. Bellissima soprattutto la presenza di giovani e giovanissimi che, in un freddo mercoledì sera di settembre e a scuola già iniziata, erano presenti sui gradoni a cantare e sostenere la squadra, sempre sotto lo stimolo e lo sguardo vigile di quegli over quaranta con alle spalle trent’anni e più di curva e gradinate. Quegli ultras che di calcio, stadio e Maceratese hanno parecchio da raccontare.
Una serata come quella di ieri all’Helvia Recina vale più di un campionato in Premier League. Avanti Rata, grazie biancorossi!

Video sintesi della partita:
https://www.youtube.com/watch?v=jHFCRelgff8

Settembre...

La mostra per i 100 anni della S. S. Maceratese...

Attraverso l'antico...

Nuove locande...

Vecchie osterie...

Osteria al Vecchio Stallo, nel centro di Udine.

Le Alpi Carniche nel comune di Moggio Udinese (UD)