Secondo me sinologia 汉学与疯狂:体现当代中国 Sinology's Not Dead
Blog senza presunzioni di uno studioso di cultura e società cinese. Troverete qui reportage dalla Cina, racconti di viaggio, pagine di diario, serate goliardiche, sviolinate politico-ideologiche, dibattiti intellettuali e non so cos'altro ancora. 大家好! 我是中国文化与当代社会的一位意大利博士研究生。我爱旅游,写作,看书。其次,我爱这两句话:"世界人民大团结万岁!" 与 "革命不是请客吃饭!"。Welcome everybody in this small free space regarding Chinese culture and society, international politics, academic world, travels and much much more.
Wednesday, August 31, 2016
Monday, August 29, 2016
In difesa del liceo classico.
"Il liceo classico è sotto accusa, anzi, sotto assedio. Il problema è squisitamente italiano, e non solo perché una scuola del genere è tutta italiana. Gli attacchi al liceo classico, infatti, non vanno presi – se non come concomitanza storica – per parte della diffusa crisi delle humanities che caratterizza le accademie anglo-americane; e non solo quelle. In India, per citare un grande democrazia, il sapere umanistico è stato smantellato. Lì trionfa la matematica. Ecco una delle ragioni per cui i migliori matematici sono indiani. Non parliamo della Cina. La corsa precipitosa alla monetizzazione del sapere, insomma, sta facendo piazza pulita degli insegnamenti letterari e linguistici un po’ dovunque. Ci sono università in Inghilterra in cui le humanities sopravvivono solo se chi le vuole insegnare va a cercarsi fondi fuori, con laboriose, kafkiane domande, il successo delle quali porta soldi non solo alla persona che ha fatto la domanda, ma allo stesso ateneo che impiega la persona. La cosa si commenta da sola. In poche parole: i soldi diminuiscono (ne sono spariti tanti con gli ultimi disastri finanziari) e i dipartimenti di studi umanistici si contraggono, si sciolgono, spariscono. La carriera umanistica per moltissimi ormai è solo un’illusione distruttiva."
Fonte:
www.ilsole24ore.com/art/cultura/2016-08-26/scuola-modello-l-occidente--170513.shtml
Fonte:
www.ilsole24ore.com/art/cultura/2016-08-26/scuola-modello-l-occidente--170513.shtml
宅经济
"Quasi tutti (il 97 per cento) sono in possesso di uno smartphone che controllano in media cento volte al giorno. Sempre connessi, amicizie, attività e divertimenti sono legati alla rete. Tanto che per loro si è già coniato il neologismo della «zhai economy», ovvero «l’economia pantofolaia». Più della metà di loro guarda video per almeno un’ora al giorno, il 40 per cento gioca ai videogiochi. E comunque il resto della giornata sono online a scambiarsi contenuti e messaggi con gli amici, a leggere e a comprare. E, a differenza di chi li ha preceduti, sono disposti a pagare per la qualità perché la riconoscono."
Fonte:
http://www.lastampa.it/2016/08/23/economia/cina-boom-dei-consumi-con-i-millennial-2S45og0703nZXF871ZxoaJ/pagina.html
Sunday, August 28, 2016
Le cose che fanno commuovere un insegnante...
Una mia alunna del liceo quest'anno ha deciso di lasciare comodità e stili locali per farsi un intero anno di studio in Cina, nel Sichuan per la precisione. Ha anche aperto un blog per condividere con il popolo della rete le sue esperienze.
Grandissima B., sono queste le cose che fanno commuovere un insegnante...
300 days in Sichuan
p.s. Piano con la grappa cinese, parla con gli sconosciuti, perditi in città, perditi fuori città. Quando incontri difficoltà (e ne incontrerai parecchie!) non ti abbattere, non ti fermare, prendi la rincorsa e vai con più decisione.
Buone esperienze, adelante, adelante!
Albania, I saw
"Of the 2.6 million inhabitants of Albania 8,900 are singers and 6,300 are police officers"
SHQIPËRIA – NOTES FROM ALBANIA
https://www.youtube.com/watch?v=a9V71tSfWo8
Notti importantissime.
Il lutto nazionale. Varsavia 1944. Pietro Kropotkin sul mutuo soccorso. L'homo loquens. Il fantasma del lago. Santa Cruz, Sparta, Akitakata. Cerbero. Gambadilegno. Non possiamo lasciarti solo con la birra. La gente a Milano cammina come rasoi. Sono stati fatti degli errori. Nelle difficoltà.
"Rimpianti forse, ma in ogni caso nessun rimorso".
Saturday, August 27, 2016
Insegnare senza percepire stipendio: un foglio di via anche per me!
"Goffredo Fofi funziona così da mezzo secolo. Esattamente dall' anno 1955, quando appena compiuti i 18 anni si lasciò Gubbio alle spalle per salire sul suo primo treno solitario («c' ero stato tre volte soltanto e sempre con mio padre») scendere nella Sicilia della fame e della siccità, approdare alla comunità di Danilo Dolci per organizzare gli scioperi al rovescio. «Consistevano, per esempio, nell' asfaltare una strada bianca con un gruppo di disoccupati. E rivendicare il diritto al lavoro». I carabinieri gli firmano il foglio di via che è ancora un provvedimento da Ventennio fascista, ma a rileggere oggi l' accusa è anche il viatico della sua intera vita: «Per avere insegnato senza percepire stipendio»."
Tratto da:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/14/goffredo-contro-tutti.html
Tratto da:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/04/14/goffredo-contro-tutti.html
Thursday, August 25, 2016
1997-2016: abitudine ballereccia.
Come c'era da aspettarsi, oggi a Macerata e in tante altre zone dell'Italia centrale non si è parlato altro che di terremoto. Svegliarsi nel cuore della notte con i muri che ballano e la paura di morire. La memoria va inevitabilmente alle forti scosse del 1997 tra Marche e Umbria. Giornata, quella di oggi, di angoscia, tensione, dolore. Per sdrammatizzare, una canzone in dialetto maceratese dell'entroterra su quello che da queste parti è chiamato "lu tirimotu":
Me so' rizzata come ogni jorno
ho misto a coce lu pa' là lu fornu
po' ho ditto a Neno "Dimme perché
tu si spostato tutti li vicchiè?"
Agghio risposto "Ma tu si scema
io non so' entratu da ieri a cena!"
po' so' saputu che anghe de notte
lu tirimotu ha dato tre bbotte
Sendo lu ca' che lucca forte
se pacca lu muru se apre le porte
da lu soffittu vene jò tutto
casca li santi e lo presutto
Scappo de fori e chiamo "Gina!"
essa è rimasta chiusa in cucina
rmango lontano in mezzo allu spiazzu
intando so' sarvu me freca un cazzu
Vincisgrassi, "Lu tirimotu"
https://www.youtube.com/watch?v=0PTo2K1GUDY
Folklore internazionale a Macerata
Un estratto video dello spettacolo allo Sferisterio di Macerata in occasione del 23esimo Festival Internazionale del Folklore.
https://www.youtube.com/watch?v=r3uELQ5yFjI
Tuesday, August 23, 2016
Sunday, August 21, 2016
Balkans on the road, 15 anni dopo (XV): Mostar e Medjugorje.
Il bus che porta da Sarajevo a Mostar costa 10 euro e impiega due ore e mezza circa, costeggiando un lago e montagne non altissime ma ideali per trekking o alpinismo a bassa quota. Arrivo a Mostar nel primo pomeriggio e visito la parte vecchia della citta', che e' incantevole e piena di turisti (con tanto di carovana di turisti giapponesi). Qui la guerra in ex Jugoslavia e' stata particolarmente forte, come si nota da alcuni edifici e dalle targhe di ricostruzione finanziate da paesi ed istituzioni stranieri. Il fiume che taglia la citta' ha l'acqua cristallina e alcuni turisti si tuffano da uno dei diversi ponti che collegano le due sponde. A Mostar dovrei incontrare un direttore di teatro del posto, ma facendo due rapidi conti di tempo e di soldi che mi sono rimasti in tasca decido di procedere per Medjugorje, approfittando delle ore di sole che restano per fare la strada a piedi.
Il mattino seguente e 26 chilometri dopo, giungo nella cittadina resa nota dalle apparizioni della Madonna. Medjugorje e' ovviamente piena di turisti e fedeli da ogni parte del mondo (italiani, spagnoli, polacchi in primis; dall'Asia gli immancabili coreani), ma la parte del leone la fanno le carovane di italiani, dal Salento all'Emilia, dal Friuli all'Irpinia. Questo fa si' che in loco tutti sappiano parlare italiano, i menu' sono in italiano, le indicazioni in italiano, le guide in italiano, i prezzi in euro. Gli altoparlanti e i cartelli ricordano, in italiano, di stare attenti alle borse (un taccheggio della Madonna) e di consumare l'ostia di fronte al sacerdote (un business delle ostie della Madonna).
Le suore al cellulare, il via vai di pullman da tutta Europa e quel "Non ho ancora visto un negro" come giustamente osservava un fedele spagnolo. In effetti di Africa nei Balcani ne vedi poca, ma davvero poca. Incontro pero' finalmente dei cinesi! Cattolici di Hong Kong, ma anche della Cina continentale, a giudicare dal mandarino che parlavano.
Sono tante le regole e le cose da osservare se si vuole venire in preghiera qui, specie se in gruppo. Ne deduco che dalle "rilevazioni" di quei ragazzini nel 1981 ad oggi, qui di speculazioni spiriturali, religiose, commerciali e politiche ne siano state fatte tante. Ad ogni modo, per chi non conoscesse la storia, pare che nei primi anni ottanta dei giovanissimi del posto abbiano visto piu' volte la Madonna apparire in queste quiete colline fatte di campi di vite e agricoltura minima. Da allora sono stati fatti vari studi e osservazioni, ma la Chiesa Vaticana (cioe' quelli che comandano nel mondo cattolico) non ha mai riconosciuto la veridicita' della cosa. Tuttavia c'e' una sorta di zona grigia di tolleranza: in poche parole, l'istituzione vaticana non riconosce le apparizioni, ma non ha nulla in contrario se i fedeli vengono in pellegrinaggio a Medjugorje. Per la gioia dell'economia locale.
Che poi, dico io, veramente si puo' gridare al miracolo per delle ipotetiche apparizioni sulla bocca di giovani poco piu' che bambini?! Tutto questo mi ricorda un film basato su una storia vera e ambientato da qualche parte nell'Europa del nord di qualche secolo fa: per nascondere delle malefatte un gruppo di ragazzine raccontano di vedere il diavolo dappertutto e accusano persone a caso di essere possedute dal demonio. Risultato, nel paesello arrivano gli inquisitori e ne esce fuori una piccola guerra civile dove gli abitanti si condannano e uccidono tra di loro, tutto a causa di queste ragazzine che portano il "gioco" per le lunghe. La Rivoluzione culturale cinese a confronto e' stata un pranzo di gala.
La Chiesa che occupa la parte centrale della cittadina non e' niente di che, ma ha sul retro un enorme piazzale dove si radunano miglialia di persone per ascoltare la messa. Il confessionale e' una fila di porticine all'aperto con fuori scritta la lingua di comunicazione. Due i punti di interesse, oltre alla chiesa stessa; la Collina delle apparizioni e la Montagna del Crocifisso. Sono diversi chilometri in salita, da raggiungere in auto. Io cammino qua e la', trovo anche una delle diverse comunita' qui presenti. Non capisco se sia una comunita' di recupero per tossicodipendenti, fuori c'e' il cartellone di benvenuto e una lista di regole da rispettare, foto di suore e di sante. Ovviamente anche qui l'italiano e' la lingua piu' parlata. Mentre mi riposo al fresco di un albero, un ragazzo italiano che era li' a lavorare mi offre una fetta di fresca anguria: probabilmente era lui la Madonna di Medjugorje.
Scherzi a parte, nonostante sia andato fin su la Collina delle apparizioni non ho visto nessuna Madonna. Pero' ho visto un business della Madonna, anzi, il business della Madonna. Come c'era da aspettarsi la cittadina di Medjugorje, cosi' come tutti i villaggi e le stradine nelle vicinanze, sono piene zeppe di negozi, ambulanti, gelaterie all'italiana, alberghi, ristoranti e venditori di souvenir. Tutto a tema unico: la Madonna. La grappa della Madonna, la marmellata di castagne della Madonna, il centro massaggi della Madonna. Sembra Loreto, ma moltiplicata per due e con molta piu' fantasia nel marketing.
E' l'ora di pranzo ormai, decido di abbandonare questo luogo sacro al Dio denaro e avviarmi verso Ljubuski, 13 chilometri piu' a ovest, tanto per vedere come sarebbe Medjugorje se non avesse avuto il miracolo (economico). Tre ore dopo sono in questa tranquilla e placida cittadina di poche anime, pochi negozi o uffici in giro, zero turismo. Ah, ecco.
In serata prendo un pulmino stracarico di passeggeri che per 14 euro mi porta, quattro ore piu' tardi, a Spalato, terra croata e ultima destinazione di questo viaggio prima del rientro nelle Marche.