Lo Sferisterio è un teatro a cielo aperto, secondo alcuni il migliore in Italia per acustica e il più grande dopo l'Arena di Verona. Costruito nel 1829, è tra i quattordici sferisteri ancora esistenti nello stivale, simbolo e orgoglio della città di Macerata.
Lo Sferisterio è per i maceratesi quello che il Colosseo è per i romani, il Duomo per i milanesi, la pizza per i napoletani.
Sono entrato allo Sferisterio poche volte in vita mia, da piccolo per gite scolastiche, l'estate scorsa per assistere alla stagione d'opera lirica. Non sono un amante dell'opera e di teatro capisco ben poco, ma devo dire che la struttura dell'imponente edificio è davvero imponente e gradevole alla vista, gli spettacoli serali suggestivi ed emozionanti.
Ieri sera ho assistito alla finale del Festival di Musicultura, che si celebra proprio nello Sferisterio di Macerata. Sono però uscito e andato a dormire con un amaro in bocca che ancora oggi mi porto dietro.
Perché ero lì ieri? Non conoscevo Musicultura se non per la fama che questo festival ha in città e tra i maceratesi e mai avevo visto o partecipato a nessuna delle edizioni. Ma ieri ero lì con altri colleghi dell'università per assistere all'esibizione di Yang Lian, uno dei massimi poeti cinesi viventi. Simpatico ed energico personaggio, gradevole il suo intervento davanti ad un pubblico divertito.
Ma la serata in sé mi ha solo infastidito: senza togliere merito ai tantissimi organizzatori e ancor più lavoratori e volontari (molti dei quali giovani e giovanissimi), la finalissima di Musicultura 2014 mi è sembrata una classica "serata di gala", passerella per autorità e "Macerata bene", vecchia borghesia, abiti da sera, noia al potere. Lo spettacolo in sé poi era talmente pianificato e preparato da risultare goffo, ovattato, meccanico, menzognero. Sembrava la parodia di una Sanremo provinciale, il set per un film su una serata alla Scala. Dov'era, mi sono chiesto, l'arte? Lo spettacolo? Il pubblico? Il pubblico che ho visto io mi sembrava lì per caso, come i pensionati portati a loro insaputa ai comizi di Forza Italia per fare numero... Il pubblico era lì per riempire i posti a sedere, per applaudire divertito, per gli sponsor, per le telecamere, per fare da sfondo, per dare un referente ai musicisti e al conduttore Fabrizio Frizzi.
Detesto la televisione ma ieri sera forse sarebbe stato più opportuno starsene a casa di fronte alla TV, almeno lì puoi cambiare canale. Sarebbe stato meglio uno spettacolo di marionette, almeno lì i fili si vedono.
Maceratesi, speriamo di rifarci con la stagione lirica ormai alle porte. Povero, povero Sferisterio!
Immagine in alto:
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