Thursday, December 04, 2025

失业了,送快递 Ritrovarsi disoccupati, finire ciclofattorini…

逆行人生 “Upstream” (2024), di 徐峥 Xu Zheng

I rapper morti e l'inutilità dei maschi...

Tratto da "Il giorno dell'ape" di Paul Murray

Tuesday, December 02, 2025

Anarchia è anti-programma perché il programma rappresenta sempre il passato ostile e anacronistico...

"Anarchia significa distruzione della miseria, dell'odio, delle superstizioni: abolizione dell'oppressione dell'uomo su l'uomo; cioè abolizione del governo e del monopolio di proprietà. L'individualità umana: questo mondo profondo e misterioso, che può racchiudere in sè tutta una visione di orizzonti nuovi; questa incognita di sentimenti e di affetti, così varia e cosi dissimile l'una dall'altra; l'individuo: questa parte vitale dell'immensa armonia dell'universo, deve potersi abbandonare alle ispirazioni dell'essere suo: deve poter avere la possibilità di tentare tutte quelle vie, che a Lui sembrano ricolme di promesse e di sole; deve poter sviluppare le attività, le inclinazioni, le energie talvolta occulte, le capacità, mutevoli in Lui stesso, nel tempo e nello spazio, che egli sente in germoglio palpitare dentro di sè; deve potersi sentire l'arbitro del suo destino, e poter dirigere il timone della sua esistenza verso quel porto che è il sogno supremo di tutto l'essere suo.
Oggi, i governi, le religioni, le patrie, le morali, in nome dei loro interessi, disconoscono, violentano e sacrificano le aspirazioni dell'individuo. I governi lo opprimono; le religioni gli inceppano la facoltà di ragionare; le patrie lo travolgono nei cataclismi e nei vortici della guerra; le morali lo soffocano con imposizioni e doveri che sono in aperto contrasto con le sue necessità, con le sue inclinazioni naturali.
Convinti che l'uomo non sarà mai libero se resta spiritualmente legato ai pregiudizi di Dio, della Morale e di una qualsiasi forma di dominio o di soggezione, noi cerchiamo di svincolarlo dalle strette di queste terribili costrizioni morali, intellettuali, economiche; ed insorgiamo, picconieri, contro la società, che s'arroga il diritto, delittuoso diritto, di disporre dispoticamente di coloro che la compongono.
L'uomo deve capovolgere i termini di vecchie frasi, inchiodate nel suo cervello dal martello dell'abitudine e dal torchio di secoli e secoli di schiavitù.
«Senza il padrone non si lavora».
«Senza Dio nulla fiorisce».
«Senza un governo è impossibile la vita sociale»."

Tratto da "Chi siamo e cosa vogliamo" di Virgilia D'Andrea (1890-1933)

Vecchi bar di vecchi teatri...

Polenta e sugo di cinghiale...

Monday, December 01, 2025

Robot, internet delle cose, rapporti familiari e distopie...

“Cassandra” (2025), serie tv di Benjamin Gutsche

Le torrette di Crispiero, Castelraimondo (MC)

Se da Recanati o Macerata ti butti lungo la valle del Potenza in direzione monti, superata San Severino noterai sulla sinistra due antiche torri malmesse fuoriuscire dalla folta boscaglia. O quello che ne resta. Ebbene, mi è capitato di passare molte volte per la strada statale 361 Septempedana, ma mai di fermarmi anche solo per capire la direzione da fare per raggiungerle. Oggi, un giorno qualsiasi, senza particolari motivazioni od obiettivi, passando lì sotto mi son detto: “Bene. Adesso. Adesso o mai più”. Ho pensato di fermarmi a prendere un caffè nel bar lungo la statale per chiedere informazioni, un po’ come si faceva una volta, ma poi ho preferito mettere mano al telefono cellulare. Non avendo accesso al GPS, ho semplicemente guardato la cartina così come visualizzata da Google Maps. C’è una strada secondaria che dalla zona delle grotte di Sant’Eustachio sembra procedere parallelamente alla Septempedana, per poi salire in zona Crispiero di Castelraimondo, non lontano da queste due torri (o di quel che ne resta). Quello che Google Maps non dice (o almeno non l’ha detto a me) è che la strada, da un punto in poi, non è percorribile in automobile. Strada imbrecciata, cantieri edili, camion, ruspe, polvere, sassi minacciosi per una semplice utilitaria con pneumatici da sfigato di città. Procedo a caso, prendo i bivi facendo testa o croce, entro in un cantiere, torno indietro, scendo, risalgo, le mucche, bestemmie, lascio la macchina e proseguo a piedi, pensando “dai, cazzo, sarà questa la strada…”. Mezz’ora di salita in un tappetto di foglie e sassi, sudata, fiatone, giubbetto sotto il braccio, quella sembra Crispiero, in fondo a destra sbucano le torri (o quello che ne resta). Un po’ di fortuna, ogni tanto! Proseguo per altri dieci minuti in pianura, terreno scosceso, specie quello fra le due torri (o di quello che ne resta), di sotto, in fondo, la Septempedana, le cave, i cantieri, i camion, le ruspe. Peccato non avere una sigaretta. Giubbetto sotto il braccio, oggi è una bella giornata, lungo la valle del Potenza.

La chiesa di San Tossano, Agolla di Sefro (MC)