Tuesday, September 20, 2011

APPUNTI DI VIAGGIO: NEW YORK STATE (9)

Non è la prima volta che mi capita di festeggiare un compleanno in aeroporto. È già successo per i miei 17 anni, ero sul volo Chicago-Roma. I 29 sono toccati al New York-Madrid.
Stanco, raffreddato, confuso, ovattato. Ecco come mi sento. Aspetto un volo per Roma, poi uno per Dublino. Maledetto fuso orario.

Le mie “giornate americane” sono volate via come niente fosse. Sono state giornate positive, intense, piacevoli. La conferenza all’università di Buffalo è andata come meglio non poteva. Congratulazioni e apprezzamenti da studenti e professori, in particolare da una docente cinese ed una americana, nomi noti all’interno del campo di studi del quale ci occupiamo.
Sono piccole soddisfazioni. Ma la sorpresa più grande è stata trovare all’università di Buffalo una dottoranda italiana che studiava a Roma e che conoscevo per fama, anche lei si occupa di migranti. È stata molto carina con me, mi ha spiegato molte cose degli Stati Uniti e dell’università dove fa ricerca. Mi ha presentato i suoi amici, uno di loro mi ha anche dato un passaggio in auto fino a casa di Patrick. Abbiamo infine visitato una mostra di artisti cinesi ed americani, all’interno dell’università.

A New York invece è stata festa dura. Mi ha raggiunto da Boston S., amico, fratello, collega e compagno di avventure da una vita. Io e lui a squattare casa degli amici di C. Una volta si andava a casa di amici di amici, oggi a casa di ospiti di ospiti di ospiti. Tremendi, questi post moderni.

Il tempo sì è volato. Due chiacchiere insieme, una passeggiata per Lower Manhattan, l’occupazione della piazza con gli anarchici a Ground Zero, il Queens dei latino americani, Harlem regno dei neri, Brooklyn colorata e bohemienne. Il pranzo al ristorante yemenita e a cena dal cinese. La sera ad innaffiarci di birra e collassare sotto le stelle.

Ho preso l’aereo per Madrid per puro miracolo. Ho calcolato male la distanza all’aeroporto e il tempo in metropolitana, sono giunto allo sportello del check-in che sembravo un detenuto evaso da Poggio Reale. Ho trovato un uomo di buon cuore che mi ha fatto salire anche se lo sportello era chiuso.
Speriamo un giorno la Fortuna non venga a chiedirmi il conto.

Mi è dispiaciuto lasciare Macerata. E ora mi è dispiaciuto lasciare New York. Mi è davvero piaciuta tanto, ci vivrei volentieri per qualche mese, così, tanto per provare. Formiamo un bel gruppo, io, C.e S., più il gatto Siamese e i venezuelani che ci hanno ospitato. Mi sarebbe piaciuto vivere qualche altra giornata con loro, al massimo, tutti insieme, appassionatamente.
Ed invece per me è tempo d’Irlanda. Tempo di nuove esperienze, tempo di lavoro.

Tanti auguri Daniele. Auguri a tutti!

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