Sunday, September 18, 2011

APPUNTI DI VIAGGIO: NEW YORK STATE (6)

Il primo incontro con Buffalo non è dei migliori: scendo dal treno per trovare una stazione minuscola, chiusa, un freddo bestia e niente all’orizzonte. Forse ho sbagliato fermata. E invece no: questo è proprio il centro di Buffalo. Un ragazzo con skate e cuffia calata mi indica come arrivare alla cabina telefonica più vicina. Patrick, il ragazzo che ho conosciuto via internet e che mi dovrebbe ospitare per la notte, non risponde al telefono. Yu-hu! Faccio due passi alla ricerca di una traccia umana. Vedo solo strade ampie e deserte, qualche costruzione imponente, neri con felpa e cappuccio ai lati della strada chissà a far cosa.
Finalmente riesco a contattare Patrick e mezz’ora dopo sono a casa sua. Patrick salvatore di viaggiatori e persona di grande gentilezza. Il giorno dopo mi accompagna addirittura alla conferenza. Mi ha insegnato molte cose degli Stati Uniti:

- I trasporti fanno cagare. Un americano un auto. E stop. Treni e bus non servono. Ognuno deve avere la sua auto. Non a caso la stazione dei treni di Buffalo fa ridere a quella di Macerata. Ma la vecchia stazione dei treni di Buffalo, chiusa negli anni settanta, è grande come il Duomo di Milano. Impressionante.
- Gli studenti americani pagano tasse altissime, che ovviamente non possono permettersi e per questo prendono in prestito soldi dalle banche. Una volta finita l’università lavorano 5-10 anni solo per ripagarsi il debito. Già lo sapevo, ma sentirmelo dire da Patrick mi ha colpito molto.
- Gli americani rincorrono ancora il sogno americano. Lavorare, guadagnare, comprarsi un auto, poi una casa, metter su famiglia, e vissero tutti felici contenti. Nonostante la crisi e nonostante sia ormai chiaro anche a Bush che il capitalismo non funziona. Preferiscono illudersi, forse. Ma sono anche molto pigri. E di alzarsi e protestare proprio non ne vogliono sapere. Patrick sarebbe il primo, a mandare a fanculo lavoro e salario, per ritirarsi in campagna col suo piccolo orto. Ma sa che non lo farà. E che in America la gente non si ribellerà a quanto accade oggi.
- Gli astemi difficilmente hanno amici che non siano fanatici religiosi.

La conferenza ve la racconto un’altra volta.

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