Concerti e animalismo
Un weekend dedicato alla musica. Quella "underground" cinese. Venerdì sera al YuGongYiShan, ampio locale dalle parti di Gulou Dajie (la parte più bella di Pechino, a detta non solo mia). Suonavano i Joyside e un altro gruppo (non chiedetemi il nome, faccio fatica la mattina a ricordarmi come mi chiamo io...), 5 euro il biglietto di ingresso. Ricordo quando quattro anni fa a Pechino quasi non esistevano concerti rock e solo di rado facevano concerti in un paio di locali, sconosciuti ai più. C'erano quattro gatti, tre occidentali sfigati e venti cinesi vestiti da punk o in camicia e occhiali. Non si pagava nessun biglietto, ci si conosceva tutti e finivi la serata a bere birra col cantante di quel gruppo o il chitarrista di quell'altro. C'erano gli AOK, i Joyside, i Recicle, i Kafeiyin e i mitici 1979 (i miei preferiti, veri punkettoni). Non vendevano gadjets, non se li cagava nessuno e loro cagavano te. Ora i Joyside sono più famosi, fanno il pieno nei locali, vendono cd e magliette, si vestono come prostitute di Las Vegas, hanno ragazzine che chiedono l'autografo e piangono di fronte al palco mentre dietro impazza il pogo. Vi conoscevo Joyside quando non eravate nessuno e non chiedevate 5 euro per vedervi suonare. Vi preferivo prima, ma si sa, così va la vita.
Sabato sera al Club 13, locale non male, ci suonarano un paio d'anni fa alcuni miei amici sovietici. Di fianco al Club 13 c'è il D22, altro localino non male, fanno serate a tema, rock, metal, jazz. Alcuni dicono sia meglio il D22, altri il Club 13. A me piace di più quello che non fa pagare l'ingresso. Insomma sabato sera al Club 13 c'è stata una serata pop-rock, serata di sensibilizzazione al tema animalista in Cina. 4 euro di ingresso, distribuzione di cd, opuscoli e materiale pro-vegan e contro le pellicce (mio dio, me ne scordo sempre, c'è ancora qualche imbecille che nel 2008 si veste ancora di pelle animale!!). Han suonato vari gruppi, tra i quali i Surprise (conosco il cantante, vegetariano convinto), tre ragazze solo canto e un ragazzo della Mongolia Interna che ha fatto un assolo di chitarra, parlando in difesa della verde steppa mongola contro industrializzazione e inquinamento. Molti stranieri, abbiam finito la serata a giocare a biliardino con dei simpaticissimi cinesi che studiano italiano. Che dire, sono rimasto piuttosto sorpreso, c'era atmosfera da centro sociale italiano, magliette e slogan per il rispetto della vita animale. Uno recitava qualcosa come (in cinese ed inglese): "Perchè se chiami il tuo animale domestico amore chiami la sua carne cena!?".
Vi lascio un paio di link (cliccate in alto a destra per la versione in inglese):
pro-vegan, Peta in Cina
no fur, Peta in Cina
foto: scattata 4 anni ad un concerto dei 1979, l'ho trovata nella homepage del loro sito. Una delle foto a cui sono più affezionato...
1 Comments:
Poco male per i Joyside Daniele, li ho visti suonare una volta e fanno vomitare. Onestamente apprezzo che in Cina ci sia qualche gruppo punk, ma da quel che ho visto e sentito io, stan messi proprio male.
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