Thursday, September 06, 2007

Hang over







Pechino è un ottimo posto dove imparare l’inglese. Ora che anche i tassisti han cominciato a parlare inglese ho deciso che non parlerò più cinese per strada, al massimo giusto a lezione. Esame andato, mi han messo in una classe medio alta, non so se cambiare, restando avrei meno da studiare e più tempo per ricerche e lavori, andando in una classe di livello più alto sarebbe da sputar sangue tutti i giorni. Lunedì iniziano le lezioni, ci sarà da ridere. Ridere si è riso soprattutto ierisera, festa memorabile, il locale di un argentino che offriva birra gratis, c’era tutta la gioventù europea assetata e cinesi ubriache, sono caduto più volte in bici sulla via del ritorno. Zabe zabe za. Figure di merda costanti. Capita quando si conosco nuove persone ogni 2 secondi e mezzo, si beve mentre si fa amicizia, di sicuro il nome non lo ricorderò mai, neanche quello di quella strappona là, e allora figuracce a go go, ma non credo interessi a nessuno. Il mio compagno di stanza è l’uomo più buono e tranquillo che abbia mai conosciuto, non beve alcool e non fuma, probabile che lo sposo. Specie ora che Yu mi ha mollato. Dice che con me non è felice e le credo, neanche io sono felice con me, devo essere una persona di merda davvero. E’ la vita. Oggi quella particolare sensazione tra l’hang over, il deluso e l’incazzato. Questo per la borsa di studio. Vi spiego come funziona:
la Cina tramite il Chinese Scholarship Council dà ogni anno centinaia di borse di studio a studenti stranieri; per l’Italia ce ne sono dodici. Il bando esce a gennaio, è richiesta molta documentazione, cartastraccia burocratica, il curriculum vitae, conoscenza della lingua cinese e (badate bene) un progetto di ricerca. Ovvero: io governo cinese ti pago e ti mantengo perché tu viso pallido italiano venga in Cina a ricercare per il progetto da te scritto. In Italia la borsa è assegnata dal Ministero degli Esteri. In pratica si deve andare a Roma a fare un colloquio con alcuni sinologi, testano il tuo livello di cinese e ti interrogano sul progetto che hai scritto. Se vieni selezionato dovrai fare mille esami medici e portare parecchie scartoffie. E poi arriva la lettera d’invito dell’università cinese a cui sei stato affidato per il tuo progetto di ricerca. La borsa consiste in 110 euro al mese (per laureati; 80 per laureandi, 160 per dottorandi), tasse universitarie, alloggio e spese mediche. Fin qui tutto bene. Il brutto è che in fin dei conti come arrivi all’università cinese risulti come un comunissimo studente di lingua, che dovrà seguire corsi di lingua cinese con altri studenti stranieri. Il tuo progetto tanto sudato va a farsi benedire, nulla è programmato per quello, dovrai solo studiare cinese e bacco tabacco venere la sera come in tutte le università del mondo. L’unica differenza è che a te pagano tutto. Delusione. E il problema non è solo formale. Perché mi han dato una borsa di studio basandosi sulla fattibilità-interesse del mio progetto se poi sono qui solo per studiare cinese gratis??!! Uno dei tanti interrogativi ai quali il governo cinese non dà risposta.
Vado in palestra.

1 Comments:

At 3:05 PM, Anonymous Anonymous said...

discorso un po troppo comodo danie'...fare ricerca, fare il giornalista, fare il freelancer o la troia sefardita significa passare quello stadio in cui tutti passiamo (nessuno ti dai mai un cazzo per fare ste cose- se ti va bene qualche soldo) e mettersi a smattirsi che significa spesso anche diminuire il tasso di bacco tabacco e venere, piu che altro la terza....daje non roppe li coglioni e smovete---pallusu...

cla

 

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