Wednesday, August 29, 2007




Una frittella fritta con ripieno di melanzane. Fritte anch’esse. Non trovo inizio migliore. Scrivo che ho un portatile tra le mani, a fianco la frittella alle melanzane di cui sopra e di fronte a me Pechino. Pechino nel tardo pomeriggio, facciamo le cinque. Pechino ventilata, solare, verde grattacieli persone in maniche corte. C’è anche una bottiglietta d’acqua al mio fianco, imbevibile (ma l’acqua scade? Probabilmente in Cina sì…).
Sono a Pechino già da qualche giorno, ho ancora qualche spiccio in tasca, una bicicletta mezza andata ma ancora andante, una ragazza che mi lascia ogni mezz’ora, Ianna come personal trainer in palestra (poi vi spiego), una stanza in doppia con un simpatico cingalese di nome Amil nel dormitorio dell’università, una montagna di vecchi amici che sto ribeccando pian piano qua e là nei meandri notturni della viva Pechino e avrò (spero) un passaporto con visto X per il 5 settembre. Alla grande insomma.
Le università di Pechino invase da studenti stranieri che proprio in questi giorni vengono per iscriversi, sborsano soldi, cercano appartamenti a prezzi ragionevoli. Sempre più studenti stranieri e da ogni parte del mondo. Oggi ho fatto 2 ore di fila all’ufficio immigrazione per il rinnovo del visto… siamo sempre più, contiamo sempre di meno, i cinesi diventano più ricchi, vestono sempre meno “di regime”, si confondono con coreani e giapponesi… Il miracolo economico… Il cielo si vede e il sole non è più solo una luce informe nel grigio cielo della capitale. Colori di più, luci di più (fotografi del mondo unitevi a Pechino!!). Forse sto dando di matto ma anche l’aria sembra lievemente meno irrespirabile del solito, ho anche assistito a della pioggia, traffico meno disordinato, più polizia e controlli, più ordine e legge, maree di stranieri bianchi neri e pellerossa, signori questo è l’ombelico del mondo e qui si sta assistendo ad un cambio sociale epocale che è iniziato trent’anni fa e sta raggiungendo l’apice in questo momento (Pechino Olimpiadi 2008, Shanghai Expo 2010 e molto altro ancora) e che i vostri figli leggeranno nei libri si storia, economia e scienze sociali. Ma non vi annoio oltre e di questo avrò tempo per parlarvi, ora mordo la frittella fritta alle melanzane e vado a salutare un vecchio amico, non prima di qualche riga sul tema “Anche io vado in palestra”…


p.s. Non mi sono mai stati simpatici i buttafuori. E neanche i fascisti. Un saluto particolare a Coppà, Scalozzo, Chiara, Secco, Andrea, Stefania, Ruggio, Caterina, Coccia e le altre vittime del pestaggio vigliacco.

Foto: la mia stanza, vista sul letto di Amil e vista sulla Nuova Cina…

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