Friday, August 17, 2007

Altre due righe...











Signori/e, sembra che ce l'abbiamo fatta. SEMBRA. Siamo spaparanzati in un internet point a Golmud. E in tasca un biglietto per Lhasa. In realta' poco da raccontare, ma il treno parte fra una dozzina d'ore buone e la citta' non offre molto a parte festaggiare il ferragosto arretrato... Dunque, tutti bene, la salute regge, solo qualche postumo di influenza e dissenteria. Ma e' tranqua. Golmud e' una triste cittadina nel deserto, 2.600 m d'altezza. Tranqua anche questo, se non per il freddo e per quello che ci aspetta a Lhasa (3.700 m), con una felpa a testa e pantaloni corti di tranqua c'e' ben poco. A Golmud abbiamo solo da comprarci qualche indumento e le birre per festeggiare lo scorso 15 agosto. Abbiamo messo piede in citta' alle 3 di notte, buio pesto e gelo fastidioso, a piedi fino alla stazione, biglietteria chiusa e 30 proletari a dormire di fronte allo sportello. Il bankomat poco distante ci ha salvato la vita, ritiriamo il necessario per sopravvivere in Tibet i prossimi 4-5 giorni, poi ci mettiamo in fila per comprare il biglietto del tanto sperato treno. Alle 8 aprono lo sportello, 2000 cinesi stremati accalcati fra spintoni e odori importanti, un'ora di fila in vera resistenza tra gomitate di proletari e polizia che picchia indiscriminatamente (la scena piu' bella quando ancora lo sportello non era aperto e un tizio calvo e grassoccio ha preso a morsi la testa di uno smilzo in camicia bianca slacciata che lo prendeva a cazzotti nello stomaco, sembravano Lello Arena e Massimo Troisi), sto per menare le mani con due stronzi arroganti ciccioni dagli occhi a mandorla, finalmente capisco di aver sbagliato fila, una ventina di bestemmie per non tradire la tensione, altri 10 minuti di fila e... biglietto per Lhasa!! Yu cade distrutta, noi 3 maceratesi ci spariamo spaghetti al brodo e 3-4 canzoni alla chitarra, qualche birra ed eccoci all'internet bar. Non prima di aver beccato per strada due monaci tibetani ubriachi che prima ci han chiesto dei soldi e poi della birra. Ma tranquilli, e' tranqua. In realta' non molto, e' piuttosto triste: giungere a Golmud dopo un anno passato a leggere e scrivere sulla ferrovia che collega Pechino al Tibet e avere finalmente un biglietto del treno Golmud - Lhasa in tasca e' discretamente emozionante, come realizzare un sogno, vivere quanto scritto nella tesi di laurea, pazzesco, folgorante... scendere dalla stazione di Golmud e beccare due monaci tibetani ubriachi che ti chiedono soldi per una birra non e' proprio il massimo, la paura di arrivare a Lhasa e trovare due McDonald's sotto il Potala con una comitiva di turisti americani col cappellino del Dalai Lama e prostitute cinesi vestite da tibetane ballare il saltarello sarebbe piuttosto deludente... speravo ancora di entrare a Lhasa cavalcando uno yak su teste sanguinanti di burocrati mandarini... colpa mia, maledetto idealismo...
Beh, a presto per eventuali news dal Tibet
Oi oi!!
Foto: non proprio recenti... deserto del Taklamakan, epilogo della Transiberiana, mercato degli animali a Kashgar

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