Thursday, April 18, 2013

13 aprile: la fiera dei “giocattoli sessuali”

In questi giorni Shanghai sta ospitando la decima edizione della fiera internazionale dei giocattoli sessuali, 上海第十节国际成人用品展览会. Ovviamente non potevo mancare, soprattutto considerando il fatto che la tipa che mi sta ospitando fa la prostituta di professione e per lei andare a vedere le novità nel campo sessuale rientra pienamente nel mestiere. Così, armati di macchina fotografica e 10 euro per il biglietto siamo andati a dare un’occhiata.

Mi aspettavo una fiera molto più grande, con molti più stand, più partecipanti e più spettacolo. Invece l’evento non è stato molto pubblicizzato (non è strano) e a parte i commercianti, alcune modelle e una folla di fotografi, non c’era molta gente in giro. Fiera di giocattoli sessuali significa una marea di plastica: dildo, vibratori, bambole di gomma, vagine di gomma, profilattici, palline per l’ano, fruste, catene, maschere, corde, anelli, falli e tutte quelle minchiate che a me, sinceramente, non hanno mai attirato.

La tipa che era con me sembrava molto occupata a parlare e trattare con i vari commercianti nei vari stand, io l’ho aiutata con una ditta americana che non aveva interpreti. Troppo divertente fare da traduttore istantaneo cinese-inglese in tema di cazzi di gomma e fruste in pelle umana.

La parte più interessante è stata decisamente una piccola esibizione sulla storia della cultura sessuale mondiale. Oggettistica e immagini da ogni parte del mondo, a illustrarci come i nostri antenati si divertivano con loro corpo. Con tanto di selle con falli di legno, sedie per il piacere sessuale e cinture di castità.

A vedere tutta quella plastica però mi è venuto un grande dubbio. Si parla tanto di come la tecnologia e in particolare i nuovi social network (Facebook, Twitter, e-mails, ecc…) e strumenti di comunicazione all’ultimo grido (iPhone, iPad, Skype, cellulari ultimo grido, ecc…) influenzino e cambino le società e i rapporti umani e sociali. Bene, io mi chiedo invece quanto tutti questi falli di gomma, vibratori e vagine di plastica stiano influenzando e cambiando le nostre abitudini sessuali che sono innanzitutto sociali. Il rischio, mi sembra, è che un domani il sesso diventi qualcosa che non preveda la presenza di un’altra persona. Sesso fai da te, da solo, sotto le lenzuola, in compagnia di un pezzo di plastica.

Lei dice che queste sono preoccupazioni da conservatore ben pensante, perché il sesso non va inteso come rapporto umano e sociale, ma solo come puro piacere. Passare da catto-fascista mi mancava proprio. Forse ha ragione, sono troppo chiuso di mente, all’antica. O forse è lei a non aver mai valutato le implicazioni sociali future di uno sviluppo incontrollato dell’uso degli oggetti sessuali.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Ah, ed ecco un’altra cosa che la Cina mi ha ricordato: le persone più interessanti si incontrano di notte. Lo cantava anche Guccini, “non ho rapporti con i proletari / soltanto a tarda notte lungo viali”.

 

 

1 Comments:

At 9:00 AM, Anonymous Patrizia Rizzi said...

Grazie! molto interessante
Patrizia, da Milano

 

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