13 aprile: la fiera dei “giocattoli sessuali”
In questi giorni Shanghai sta ospitando la decima edizione
della fiera internazionale dei giocattoli sessuali, 上海第十节国际成人用品展览会.
Ovviamente non potevo mancare, soprattutto considerando il fatto che la tipa
che mi sta ospitando fa la prostituta di professione e per lei andare a vedere
le novità nel campo sessuale rientra pienamente nel mestiere. Così, armati di
macchina fotografica e 10 euro per il biglietto siamo andati a dare
un’occhiata.
Mi aspettavo una fiera molto più grande, con molti più
stand, più partecipanti e più spettacolo. Invece l’evento non è stato molto
pubblicizzato (non è strano) e a parte i commercianti, alcune modelle e una
folla di fotografi, non c’era molta gente in giro. Fiera di giocattoli sessuali
significa una marea di plastica: dildo, vibratori, bambole di gomma, vagine di
gomma, profilattici, palline per l’ano, fruste, catene, maschere, corde,
anelli, falli e tutte quelle minchiate che a me, sinceramente, non hanno mai
attirato.
La tipa che era con me sembrava molto occupata a parlare e
trattare con i vari commercianti nei vari stand, io l’ho aiutata con una ditta
americana che non aveva interpreti. Troppo divertente fare da traduttore
istantaneo cinese-inglese in tema di cazzi di gomma e fruste in pelle umana.
La parte più interessante è stata decisamente una piccola
esibizione sulla storia della cultura sessuale mondiale. Oggettistica e immagini
da ogni parte del mondo, a illustrarci come i nostri antenati si divertivano
con loro corpo. Con tanto di selle con falli di legno, sedie per il piacere
sessuale e cinture di castità.
A vedere tutta quella plastica però mi è venuto un grande
dubbio. Si parla tanto di come la tecnologia e in particolare i nuovi social
network (Facebook, Twitter, e-mails, ecc…) e strumenti di comunicazione
all’ultimo grido (iPhone, iPad, Skype, cellulari ultimo grido, ecc…)
influenzino e cambino le società e i rapporti umani e sociali. Bene, io mi
chiedo invece quanto tutti questi falli di gomma, vibratori e vagine di
plastica stiano influenzando e cambiando le nostre abitudini sessuali che sono
innanzitutto sociali. Il rischio, mi sembra, è che un domani il sesso diventi
qualcosa che non preveda la presenza di un’altra persona. Sesso fai da te, da
solo, sotto le lenzuola, in compagnia di un pezzo di plastica.
Lei dice che queste sono preoccupazioni da conservatore ben
pensante, perché il sesso non va inteso come rapporto umano e sociale, ma solo
come puro piacere. Passare da catto-fascista mi mancava proprio. Forse ha
ragione, sono troppo chiuso di mente, all’antica. O forse è lei a non aver mai
valutato le implicazioni sociali future di uno sviluppo incontrollato dell’uso
degli oggetti sessuali.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Ah, ed ecco un’altra cosa che la Cina mi ha ricordato: le
persone più interessanti si incontrano di notte. Lo cantava anche Guccini, “non
ho rapporti con i proletari / soltanto a tarda notte lungo viali”.
1 Comments:
Grazie! molto interessante
Patrizia, da Milano
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