Wednesday, April 17, 2013

11 aprile: l'Università di Shanghai

Ieri invece sono andato all'Università di Shanghai a incontrare i nostri studenti irlandesi. Che poi sono “i miei”, visto che li ho avuti tutti e tutte per due moduli durante lo scorso anno accademico. Che gioia! I miei studenti in un’università cinese, a fare le stesse esperienze che ho avuto la fortuna di fare qualche anno prima di loro!

La 上海大学, da non confondere con la più nota 复旦大学, fu fondata nel 1922, non lontana dal centro della città, in zona Yanchang. Lì oggi resta uno dei due campus, il più piccolo e meno frequentato. Il nuovo campus si trova infatti a Baoshan, nella periferia nord della megalopoli cinese. Vi giuro, uno dei campus più belli che abbia mai visto. Enorme, verde e ben fornito. Strade larghe, palazzoni imponenti, servizi divisi in aree secondo logica e non buttate alla rinfusa come spesso accade con le università più antiche. Intendiamoci: adoro le vecchie architetture dell'Università di Pechino o il fascino socialista dell'Università del Popolo, ma questo nuovo campus che puzza di modernità sembra di primo acchito estremamente funzionale. Al centro di esso una grande biblioteca sovrasta tutto il resto, mentre di fronte ad essa un ampio prato ed un gentile laghetto colorano l'università. Se un campus non è dotato di un prato dove far bivaccare i propri studenti allora non è degno di questo nome. Sul lato est vi sono gli edifici per le lezioni e gli uffici, a ovest i dormitori, i negozietti e gli impianti sportivi. Statue di grandi pensatori e uomini di scienze si alternano agli alberi nei vari giardini.

Estasi mistica è la parola che più si addice al mio stato d'animo quando ho messo piede nel campus. Incontrare i miei studenti ha fatto il resto. Abbiamo avuto una prima riunione con altri docenti per ascoltare le loro impressioni e venire incontro alle loro necessità. Da una parte sembrava un quiz televisivo titolato “Inventa la scusa migliore per giustificare le assenze a lezione”, dall'altra parte mi sono ritrovato e identificato perfettamente con le difficoltà e le perplessità di uno studente occidentale che per la prima volta si ritrova in Cina a studiare in una università.

Durante un altro incontro, una docente cinese ha secondo me colto il fulcro delle differenze tra il sistema educativo cinese e quello “occidentale”. Usando le sue parole, troppo 以老师为主 il primo, troppo 以学生为主 il secondo. Capita ogni tanto, di rado, di incontrare docenti di mezza età che sono davvero brillanti e oggi penso di averne conosciuta una.

Finiti gli incontri e le formalità, sono andato con alcuni studenti a farmi qualche birra e schifezze varie nei ristoranti appena fuori dal campus. La cosa mi ha, ancora una volta, riempito il cuore di gioia: confrontarmi con loro in un'atmosfera del tutto informale e rilassata, parlando un po' di tutto, dalle lezioni noiose al timore per gli esami, dalle serate goliardiche a come sono le cinesi a letto. Graditissima anche la pisciata in compagnia sulla riva del fiume dietro i ristorantini.

Detto questo, ho scoperto oggi come si rende in cinese il detto italiano “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, ovvero 害人之心不可有,防人之心不可无.

中国人啊!不谈钱就谈吃

Alla prossima,

 

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