Diario di un prof: il lavavetri di piazza Tian'anmen
Io invece, come nuovo problema nella mia vita, ho il fatto che la mattina non mi voglio più alzare. Non ce la faccio. Forse l'età. Per fortuna non ho mai lezione prima di mezzogiorno. Altrimenti mi avrebbero già licenziato. La sveglia la sento, solo che poi la spengo. Forse perché faccio tardi la sera... avrei anche sonno, ma ho sempre arretrati dei film da guardare, cose da leggere, stronzate fa fare. La mattina è un inferno. E poi fuori fa freddo. E piove. L'ombrello rotto, la bici che mi fissa "mi porti a scuola con te?", "col cazzo bici, hai visto che tempo fuori?!". Quando metto il naso fuori dalla porta impreco contro ogni gingillo che si dica divino. E giuro che la sera andrò a dormire presto. E non lo faccio mai. Sono solo le undici, leggo un po' e poi nanna. E poi un film, ma solo l'inizio. E me lo sparo tutto. E non contento scendo a mangiare un limone, che resta leggero nello stomaco. E poi fisso il soffitto. E poi a vedere un film per prendere sonno. E poi a leggere qualcosa. Insomma, le quattro. E' un fastidioso ripetersi. Ripetersi. Come un mantra. Peggio di mia nonna che recita le preghiere prima di andare a dormire, tutte le sere, da una vita. Io sono peggio di lei. Non è una bella soddisfazione.
E poi c'è la Cina. Minchia, tornerei in Cina solo per fumarmi una cicca all'amianto. Un panino alla carne di gatto al vapore. Uno scorpione con i turisti del Minnesota. Due chiacchiere col lavavetri al semaforo nei pressi di piazza Tian'anmen. No, scherzo. Non ci sono lavavetri in piazza Tian'anmen.
1 Comments:
Bellissima!!! Ma....l'hai scritta te o Bukowski
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