Wednesday, June 20, 2012

Sinologiche conferenze (II): l’amaro in bocca.


Sapete, c’è qualcosa poi di estremamente amaro nelle sinologiche conferenze (e nelle conferenze tutte, credo): il tempo che sfugge e la conferenza che è già finita. Sì, è una specie di metafora della vita. Un’allegoria della caducità del tutto.

Sapete, alle conferenze ci si diverte. Ci si scanna, ci si abbraccia, ci si beve un tè. Alle conferenze conosci studiosi della tua stessa età e con le tue stesse passioni. Gente interessante insomma, almeno generalmente parlando. Ci voglio bene, alle conferenze. Ma poi sembra sempre che il tempo voli, che non si riesca neanche a sentire le presentazioni dei vari colleghi, niente tempo per le domande e ancora meno per le risposte, gli studiosi che si rincorrono nella speranza di uno scambio di idee e di quattro chiacchiere, un tè buttato giù in fretta prima che cominci la nuova sessione di interventi: un’ansia continua, il tempo che fugge impietoso.

La conferenza è appena iniziata ieri mattina e oggi è già finito tutto. Vedi questi giovani accademici portare a spasso il loro bagaglio e poi prendere il primo bus per la stazione dei treni o per l’aereoporto, togliendo il disturbo senza tanto clamore, senza un saluto. Ci siamo già scambiati l’email, dopotutto. L’unica comunicazione possibile sembra proprio essere quella digitale al giorno d’oggi.

La conferenza chiude il sipario, il portiere dell’università ci invita gentilmente verso l’uscita: lui deve chiudere il portone e andarsene a casa dove la cena lo aspetta.

Mi ritiro nel primo pub che incontro lungo il marciapiede, malinconico. È questo l’amaro delle conferenze.
In Scozia la malinconia la curano con il Johnnie Walker.



“It is not a lifestyle, it is an anticapitalist movement”
Conclusione al suo intervento di una dottoranda austriaca che fa ricerca a Hong Kong, parlando del "HK Roof Farm movement".

1 Comments:

At 12:34 PM, Blogger E. N. Sanders said...

Scusa se te lo dico, ma temo che le risposte che cerchi difficilmente le troverai in una conferenza accademica...
Il whisky probabilmente funziona meglio, ma non so se è una risposta...

 

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