Friday, May 20, 2011

Il mito del vulcano sociale?

"nel solo 2010 due studi accademici sono riusciti ad analizzare in maniera articolata ed equilibrata la questione del supporto di cui gode il Partito in Cina, senza cadere nelle solite semplificazioni e luoghi comuni: Myth of the social volcano di Martin King Whyte e Accepting authoritarianism di Teresa Wright, entrambi editi dalla Stanford University Press.

Il libro di Martin K. Whyte, docente di sociologia presso l’Università di Harvard e antico osservatore di vicende cinesi, analizza i risultati di un’indagine condotta nel 2004 da un team di specialisti cinesi e americani su un campione di oltre tremila persone selezionate in tutto il paese in base a criteri rigorosamente statistici. Tralasciando gli aspetti tecnici, quest’indagine sfata non pochi luoghi comuni sulla percezione delle disuguaglianze socio-economiche da parte dei cittadini cinesi. Innanzitutto, dai dati raccolti emerge un notevole ottimismo nei confronti del futuro, tanto che oltre il 60% degli intervistati si è mostrato convinto del fatto che “l’ondata crescente dello sviluppo economico sta sollevando tutte le barche, anche se non alla stessa velocità” e si è detto sicuro che nel giro di cinque anni la propria famiglia sarebbe stata meglio; in secondo luogo, la povertà non sarebbe da attribuire ad una struttura sociale ingiusta, quanto piuttosto a mancanza di talento, basso livello di educazione e scarso impegno, mentre al contrario il successo sarebbe il frutto di impegno e duro lavoro; infine, gli intervistati mostravano una certa tolleranza per il fatto che i ricchi si servissero della propria ricchezza per fare una bella vita, ma non accettavano che i politici possano servirsi della propria autorità per migliorare il proprio benessere materiale."


tratto da:

http://www.cineresie.info/il-mito-del-vulcano-sociale-cinese/

di Ivan Franceschini

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