Cavalera sulla censura in Cina
Si legge nell'ultimo post del blog del giornalista Cavalera di un fatto interessante, la denuncia di un cittadino cinese contro la censura del governo sui film. Nella fattispecie lo studente di diritto Dong Yanbin che ha sporto denuncia contro il cinema per aver tagliato scene hard (e non solo) del film Lust Caution di Ang Lee. Bel gesto, belle parole, dimostrazione che qualcosa si muove e via via dicendo. Forte l'attacco di Yanbin: "perché gli stranieri possono vedere la versione completa di Lust Caution? Noi cinesi non siamo più infantili. C’è la preoccupazione che non possiamo sopportare questo tipo di stimoli?". E la conclusione di Cavalera: "Segno che anche in Cina la società è ben più sveglia della politica che la rappresenta".
Purtroppo pero' a mio vedere mi sembra una discorso da giovinetto borghese e viziato più che un discorso sulla lotta per gli effettivi diritti del popolo cinese che, in gran parte ancora povero e contadino, non sa neanche cosa sia la pornografia o chi sia Ang Lee. Yanbin forse voleva vedere un paio di tette al cinema e non c'è riuscito, per questo si è incazzato, dei diritti e delle libertà di un miliardo e trecento milioni di persone se ne frega assai. Ha detto "Io come consumatore, tutelo i miei diritti". Se nella Cina di oggi la rivoluzione la fanno quelli che ragionano come "pago un costo, esigo un servizio" siamo messi proprio bene. Io getto la spugna e ci piscio sopra.
1 Comments:
Parole sante, caro mio, parole sante... ma in fondo non è questo uno dei mali della nostra democrazia, il non saper distinguere tra i diritti e doveri di un cittadino, e i diritti del consumatore che paga? Il "io pago le tasse e quindi esigo che"? Il "lo Stato appartiene a chi ha i soldi"? Gran confusione, decisamente.
Cavalera, smettila di occuparti di Cina, che non hai capito nulla nemmeno dell'Italia, va'.
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