Friday, December 29, 2006

Battaglie legali per il proletariato cinese


Fonte: Asianews

CINA
“Il sistema dei permessi di residenza temporanei per i migranti è illegale”
Lo denuncia un gruppo di legali dell’Henan che difende i diritti dei migranti. Le grandi città usano la normativa per tenerli sotto controllo e cacciare gli indesiderati. Dopo che per anni i migranti sono stati sfruttati per avere lavoro a basso costo, ora sempre più città li vogliono mandare via.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Un gruppo di legali dell’Henan ha inviato una lettera al Congresso del popolo e al Consiglio di Stato affermando che il sistema dei permessi temporanei di residenza viola la legge e deve essere eliminato.

La lettera chiede anche l’abolizione del sistema di registrazione dei residenti introdotto 20 anni fa per impedire eccessive migrazioni verso le città. Di fatto, le città cinesi sono ugualmente diventate megalopoli di milioni di persone, ma gran parte degli abitanti sono così “illegali”.

Fan Honglie, uno degli autori della lettera, osserva che il migrante, come cittadino cinese, non ha necessità di un certificato di residenza temporaneo per spostarsi e vivere ovunque nel Paese. Ritiene che questo permesso sia un tipico strumento che l’amministrazione può usare per controllare i migranti e impedire loro di restare in modo permanente in una città.

Secondo i dati ufficiali, oltre 100 milioni di migranti dalla campagna sono andati a lavorare nelle grandi città. Molti non prendono la residenza per non perdere il diritto alla terra e alla casa che hanno in campagna, dove spesso lasciano la famiglia. Ora le grandi città, dopo essersi arricchite anche grazie al lavoro a basso costo dei migranti, vogliono mandarli via per ragioni di “sicurezza”.

Sette mesi fa Pechino, per ragioni di sicurezza pubblica, ha annunciato che i migranti privi di permesso di residenza temporaneo devono lasciare la città. Molti analisti lo hanno ritenuto un tentativo di rendere più “ordinata” la città in vista delle Olimpiadi del 2008.

Questo mese il governo di Guangzhou, nel meridionale Guangdong, ha detto che potrebbe limitare il numero dei lavoratori migranti presenti, per alleviare i problemi sociali che causano. Tra le ipotesi c’è il divieto ad alcune industrie di impiegare migranti. Su Baoling, funzionario pubblico della città, ha osservato che “Guangzhou da tempo soffre per la scarsa sicurezza pubblica causata dal numero di furti, borseggi, rapine e molti altri reati, in gran parte commessi dai migranti”.

Le statistiche ufficiali mostrano che su 100mila crimini di questo tipo denunciati negli ultimi 5 anni, l’85% hanno portato all’arresto di migranti. Ma esperti osservano che i migranti sono più controllati dalla polizia e che il lavoro a basso costo dei migranti fonda la prosperità e il boom economico della Cina.

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