Balkans on the road, 15 anni dopo (VIII): a piedi tra le Alpi albanesi.
Rientro quindi in Albania dal nord-est, la curiosita' di visitare le Alpi albanesi. Mi hanno detto che queste sono le zone dove la gente e' piu' conservatrice e tradizionalista, dove ancora esistono problemi di faida e dove il Kanun (un codice di leggi del XV secolo che regola i rapporti sociali e non solo) e' ancora sentito e seguito. Qui insomma il viaggiatore deve fare un po' piu' attenzione e meglio procedere con guide del posto.
A Tropoja sembra di stare ai piedi delle Alpi italiane. Non c'e' molto da fare o vedere in giro e prendo un taxi condiviso (cioe' una automobile privata guidata da un tipo del posto che trasporta piu' persone, molto comune qui) fino a Fierza, una ventina di chilometri piu' giu'. Mi lasciano in una piazza con un bar, un palazzo e un magazzino-alimentari; poca gente, pochi sorrisi. Compro qualcosa da mangiare, poi decido di raggiungere il "porto", ovvero il punto di imbarco del traghetto che taglia il lago Koman tra le montagne del posto, emozione imperdibile dicono, una specie di "must" per il viaggiatore di passaggio. Non appena inizio a camminare si ferma un anziano e mi da' un passaggio per i tre chilometri che distano dall'imbarco. Scopro poi che il prossimo traghetto e' domattina alle nove. E' quasi il tramonto, sono stanchissimo e non ho voglia di tornare in quel minuscolo paese di Fierza, cosi' mi inerpico per la montagna alla ricerca di un posto dove sistemare il sacco a pelo. Speriamo non vengano a farmi visita vipere, lupi o altro, penso. Il posto e' un'oasi di pace e mi perdo nelle mie letture, finche' non sento sempre piu' forte e vicino un rumore tra le piante. Provo a lanciare dei sassi in quella direzione ma niente. Poco dopo l'animale continua ad avvicinarsi. Mi alzo in piedi pronto al classico scatto alla Usain Bolt... invece esce fuori tra le foglie una tartaruga. Una tartaruga nei boschi delle Alpi albanesi. Quasi non ci credo. Scatto un paio di foto e le velocizzo il cammino. La notte da questa parte del mondo e' bellissima, le stelle riempiono il cielo.
Il giorno dopo mi avvicino al punto di imbarco e consumo un caffe' lungo. Cominciano ad arrivare sempre piu' turisti, stranieri per la maggior parte. Il traghetto imbarca anche diverse macchine e parte puntuale. La tratta e' piacevole, il paesaggio anche, ma niente di speciale. Il passaggio e' costato 10 euro e due ore dopo ci lascia alla diga del lago di Koman. Davanti a me una minuscola localita' turistica con ristorantini e, oltre la montagna, guest house e campeggi. Non mi sembra proprio il caso di fermarmi qui, davanti a me c'e' il nulla dei monti che si stringono fra fiume e laghi. Senza una meta, comincio a camminare per l'unica strada percorribile. Una decina di chilometri dopo incontro anche un gruppo di scout italiani: mi dicono che la strada porta a Scutari in una trentina di chilometri. I chilometri saranno invece 55, ma non sono solito portare rancore verso nessuno. Io vorrei andare verso Theth, nell'estremo nord, ma questa sembra essere l'unica strada che si arrampica fra alte montagne fino a valle, fino a Scutari.
Tolto il canto di grilli e cicale, regna il silenzio assoluto. Pochissime macchine, qualche camion che trasporta sassi, il lago sempre al lato dello strapiombo. La strada e' ideale per chi va in motocicletta, cosi' per il resto dell'Albania e del Kosovo finora visitati.
Cammino senza sosta, nel tardo pomeriggio si ferma una macchina con due giovani austriaci a bordo e mi chiedono se voglio un passaggio. Fuck yeah! Mi scorrazzano per una decina di chilometri fino ad un villaggio dove si fermano a fare spesa. Io a questo punto proseguo invece per Scutari, fermandomi in piena notte e in aperta campagna a qualche chilometro dalla citta'. L'ultimo tratto di strada e' stato un susseguirsi di minuscoli villaggi di campagna, scene bucoliche, feste di matrimonio, mucche ad occupare la strada, alberi da frutto e un paio di serpenti a non farci mancare niente.
Spaventa l'assenza di insegne e il non sapere mai ne' quanto manca ne' "cosa c'e' dopo", ma questo e' proprio quello che cercavo. E inoltre sono tutti gentili e disposti a dare indicazioni, qualcuno parla anche qualche parola di italiano o di inglese.
Sogni d'oro.
https://www.youtube.com/watch?v=N2SV6usb-3E
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