Saturday, August 22, 2015

Sulla strage di Bangkok...

 
Dopo cinque giorni di festa e baldoria con i vari amici di Bangkok decido che forse e' meglio approfittarne per fare un giro in Tailandia e visitare luoghi mai visti prima: e' ora insomma di raggiungere gli altri maceratesi che sono al nord, sul fiume Mekong, al confine con il Laos. Tra il dire e il fare c'e' pero' sempre di mezzo il mare...

La sveglia era fissata per le ore sette. Peccato esser rimasti in giro a far bisboccia con I. e le sue coinquiline fino alle tre di mattina... Pessimo il risveglio, arraffo un po' di soldi e metto nello zainetto giusto una maglietta pulita, un asciugamano, dentifricio, spazzolino e cellulare. Tanto, penso, staro' fuori solo un paio di notti. Nella confusione piu' totale, riesco a raggiungere la Stazione nord dei bus in un'ora a mezzo tra metropolitana, motor taxi e corsa a piedi. Il bus parte poco dopo per Loei, Tailandia settentrionale (nove ore di viaggio per undici euro circa). Una volta nel bus crollo a dormire e mi sveglio dopo quattro ore giusto per costatare di non essermi esattamente preparato al meglio. Aria condizionata a tutto, freddo bestia e nulla per coprirmi, nulla da mangiare ma per fortuna nel bus offrono acqua gratuitamente. Dolori lancinanti alla pancia, il giusto prezzo da pagare per l'alimentazione piccante e speziata degli ultimi giorni. Meno male c'e' una toilet minuscola nel bus! Realizzo infine di non aver con me il passaporto e non poter dunque andare in Laos nel caso gli amici decidessero di farlo. Non basta: ho quasi finito i soldi in valuta locale, ho un centinaio di euro in banconote ma per il cambio c'e' bisogno del passaporto che, come dicevo poco fa, ho lasciato a Bangkok. Insomma, sono abbastanza nella merda. Meglio cosi', un po' d'avventura non guasta mai!

Intanto all'imbrunire arrivo a Loei. Un villaggio nel paesaggio rurale del profondo nord. Chiamo i maceratesi da un centro internet ma nessuna risposta. Mi hanno pero' lasciato un messaggio via Facebook: sono a Chiang Khan, un altro villaggio piu' a nord, a un'oretta di auto da qui. Corro alla stazione e per fortuna c'e' ancora un bus che va in quella direzione e parte tra un'ora circa. Ancora rimbambito dalla passata notte brava e dalla giornata passata in un bus-cella frigorifera, entro nel cesso della stazione e ovviamente la luce non funziona. Mi chiudo dentro e siedo sulla turca, in silenzio. Come in prigione. Come per espiare. Pentimento e fastidio. Esco dopo una mezzoretta ma il bus ancora non c'e'. Non resisto alla tentazione di divorare una zuppa di verdure piccanti con riso che ho acquistato poco prima, contenuta in un sacchetto di plastica. Nell'aprirlo, il sacchetto esplode, lavandomi i piedi di liquido rosso fuoco e sporcandomi l'unico paio di pantaloni che ho con me. Bene. Qui o trovo i miei amici o sono fottutto davvero.

Giornate storte capitano sempre e capitano a tutti/e, io pero' sono bravissimo a tirarmele addosso!


postscriptum: giunto a Chiang Khan vengo a sapere della strage a Bangkok e ho pensato che, tutto sommato, anche stavolta mi e' andata bene...  

1 Comments:

At 3:31 PM, Blogger 2nd.PRIZE said...

Ehilà sono un altro Maceratese (non proprio) che ha in comune, mal di pancia, nottate in autobus a -6 verso il nord ed il fatto che quando la bomba è scoppiata era a Bangkok (con altri maceratesi pure io)...bella descrizione di quello che accade con il cibo thai, quando non si ha uno stomaco come un pneumatico di TIR. Buon viaggio, saluti da Chiang Rai. Simone

 

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