Il viaggio continua: Bangkok!
Bene, abbiamo terminato la Penisola di Malacca, dunque la serie "Malacca paura nessuna" non ha piu' senso di esistere e siccome stanotte ho dormito poco e male in un bus a lunga percorrenza, il mio povero cervello ora non riesce a partorire niente di meglio di "Il viaggio continua". Portate pazienza.
Arrivo dunque solo soletto in tarda serata a Hua Lamphong, dove si trova la principale stazione dei treni di Bangkok. Sono stanco, un po' teso ed emozionato. Teso ed emozionato perche' non saprei cosa aspettarmi da questa grande megalopoli asiatica visitata 10 anni fa... cambiamenti stratosferici e rivoluzioni copernicane in salsa urbanistica come spesso vediamo in Cina?! Sentiro' subito il bisogno di fuggire dal caos metropolitano e le orde di turisti-uomini bianchi e tornare nelle piu' calme spiagge del sud o verso le giungle del nord? In realta' sono un po' teso anche e soprattutto perche' sto per rivedere I., amico maceratese di vecchissima data che vive qui da un anno e mezzo e che non vedo da allora. In questi casi non sai mai bene che tipo di reazioni o emozioni ti capitera' di avere... Lo chiamo e lo aspetto fuori dalla stazione e poco dopo sono con lui in sella sul suo bodile. Una ventina di anni fa era esattamente cosi': "gli anni in motorino sempre in due". A Macerata pero', non a Bangkok. Dove c'eravamo gia' visti nel 2005 durante un viaggio nel sud-est asiatico. Lasciarsi, rivedersi, mollarsi, intrecciarsi, riprendersi altrove... c'e' del romanticismo in tutto questo? Forse perversione? Omosessualita' repressa? Semplice amicizia? So solo che vederlo, salire in moto con lui e andarci a sparare piatti locali e birra tailandese mi riempie il cuore di gioia e rilassa completamente il cervello.
Che si dice a Macerata? Che si racconta a Bangkok? Piazzo lo zaino a casa sua, doccia, saluti alle coinquiline, giretti per la capitale tailandese, feste in serata. I primi cinque giorni sono passati un po' cosi', riempiti anche dalla compagnia di altri carissimi amici maceratesi in soggiorno a Bangkok e di due miei ex compagni di studio a Pechino: una tailandese ed un cinese. Sembra una rimpatriata all'insegna della goliardia e delle pacche sulle spalle. Poi ti ricordi, anche solo per un attimo, che fra un mese compi gli anni di Cristo e allora ti chiedi cosa cazzo ci fai ancora in piedi alle sei di mattina in camicia e infradito per i marciapiedi di Bangkok. Ma 'sti cazzi, e' vacanza e alle cose serie penseremo quando diventeremo persone serie. Cioe' mai.
Bangkok? La chiave di lettura credo sia la seguente: "a Bangkok non c'e' morale", come suggeriva qualcuno. Ora e' tutto piu' chiaro. Non ci sono tra i maroni fondamentalisti islamici o bacchettoni ultra cattolici a dirti cosa fare e cosa non fare: qui e' piu' o meno tutto lecito, basta farlo in modo rispettoso e rilassato. Beh, per lo meno a noi turisti di passaggio e stranieri di turno piace forse pensarla cosi'.
Una decina di milioni di persone, grattacieli che si alternano a templi buddisti e parchi, trovo una citta' molto meno sporca e povera di quanto non ricordassi. Il traffico e' piu' ordinato di quanto non si possa immaginare, molti motor-taxi e taxi normali, quasi scomparsi i tipici e coloratissimi "tuk-tuk", ultra-moderni i servizi di metropolitana e skyline (la sopraelevata), nulla da dire su bus e bus a lunga percorrenza. Insomma, il progresso! Mi aspettavo una brutta copia dell'India e mi sono ritrovato una quasi bella copia della Cina: qui la gente e' notoriamente piu' cordiale e amichevole che altrove, sorrisi veri o falsi che siano.
Anche qui, cibo da leccarsi i baffi: riso servito con verdure o carne, spaghettini e vermicelli in brodo con palle di pesce, noccioline, aglio, coriandolo e salse piccanti varie. Mangiano tutto e ad ogni ora del giorno e della notte, come i cinesi. "Nel dubbio... friggi!" potrebbe essere uno slogan adatto. Costo della vita ancora decisamente basso, complice l'Euro forte. Bangkok offre attrazioni turistiche, siti di interesse culturale e divertimento notturno come poche altre citta' al mondo. E non ricordavo tutti questi stranieri in giacca e cravatta o giovani rampanti (non turisti zaino in spalla, insomma): sembra Shanghai, anzi di piu', Hong Kong!
Di templi ne avevo visitato a non finire nel 2005, quindi stavolta mi sono subito fiondato a vedere la China Town piu' grande al mondo dopo quella di San Francisco; i parchi di Lumphini e Chatuchak; brevi giri in battello sul grande fiume Chao Phraya e a tutto sui veloci traghetti tra i mille piccoli canali di Bangkok; la boxe tailandese dal vivo e gratis negli studi televisivi di Channel 7 la domenica pomeriggio. E le infinite immagini da rubare... la classe lavoratrice bere sottomarche di RedBull alternate a whisky e soda, il ghiaccio anche nei bicchieri di birra (!!), il caldo bruciarti la pelle, le nuove generazioni chine ovunque su tablet e smart-phone, il riso appiccicoso e il mitico pad thai. Gli hooligans europei sono ancora a Khaosan Road, sono ancora di piu' e sempre a sfondarsi di birra e fare rissa coi locali fino all'arrivo della polizia, mentre tra Sukhumvit e Nana i bianchi affollano i bar e i club, i neri vendono droga in strada e i pensionati occidentali vanno in giro con le ragazzine del posto.
Ma Bangkok e' questo e molto altro ancora, per capirlo bisogna passare da queste parti e starci per un po'. Per me e qualche maceratese e' invece giunto il momento di riprendere lo zaino e muovere verso nord...
Arrivo dunque solo soletto in tarda serata a Hua Lamphong, dove si trova la principale stazione dei treni di Bangkok. Sono stanco, un po' teso ed emozionato. Teso ed emozionato perche' non saprei cosa aspettarmi da questa grande megalopoli asiatica visitata 10 anni fa... cambiamenti stratosferici e rivoluzioni copernicane in salsa urbanistica come spesso vediamo in Cina?! Sentiro' subito il bisogno di fuggire dal caos metropolitano e le orde di turisti-uomini bianchi e tornare nelle piu' calme spiagge del sud o verso le giungle del nord? In realta' sono un po' teso anche e soprattutto perche' sto per rivedere I., amico maceratese di vecchissima data che vive qui da un anno e mezzo e che non vedo da allora. In questi casi non sai mai bene che tipo di reazioni o emozioni ti capitera' di avere... Lo chiamo e lo aspetto fuori dalla stazione e poco dopo sono con lui in sella sul suo bodile. Una ventina di anni fa era esattamente cosi': "gli anni in motorino sempre in due". A Macerata pero', non a Bangkok. Dove c'eravamo gia' visti nel 2005 durante un viaggio nel sud-est asiatico. Lasciarsi, rivedersi, mollarsi, intrecciarsi, riprendersi altrove... c'e' del romanticismo in tutto questo? Forse perversione? Omosessualita' repressa? Semplice amicizia? So solo che vederlo, salire in moto con lui e andarci a sparare piatti locali e birra tailandese mi riempie il cuore di gioia e rilassa completamente il cervello.
Che si dice a Macerata? Che si racconta a Bangkok? Piazzo lo zaino a casa sua, doccia, saluti alle coinquiline, giretti per la capitale tailandese, feste in serata. I primi cinque giorni sono passati un po' cosi', riempiti anche dalla compagnia di altri carissimi amici maceratesi in soggiorno a Bangkok e di due miei ex compagni di studio a Pechino: una tailandese ed un cinese. Sembra una rimpatriata all'insegna della goliardia e delle pacche sulle spalle. Poi ti ricordi, anche solo per un attimo, che fra un mese compi gli anni di Cristo e allora ti chiedi cosa cazzo ci fai ancora in piedi alle sei di mattina in camicia e infradito per i marciapiedi di Bangkok. Ma 'sti cazzi, e' vacanza e alle cose serie penseremo quando diventeremo persone serie. Cioe' mai.
Bangkok? La chiave di lettura credo sia la seguente: "a Bangkok non c'e' morale", come suggeriva qualcuno. Ora e' tutto piu' chiaro. Non ci sono tra i maroni fondamentalisti islamici o bacchettoni ultra cattolici a dirti cosa fare e cosa non fare: qui e' piu' o meno tutto lecito, basta farlo in modo rispettoso e rilassato. Beh, per lo meno a noi turisti di passaggio e stranieri di turno piace forse pensarla cosi'.
Una decina di milioni di persone, grattacieli che si alternano a templi buddisti e parchi, trovo una citta' molto meno sporca e povera di quanto non ricordassi. Il traffico e' piu' ordinato di quanto non si possa immaginare, molti motor-taxi e taxi normali, quasi scomparsi i tipici e coloratissimi "tuk-tuk", ultra-moderni i servizi di metropolitana e skyline (la sopraelevata), nulla da dire su bus e bus a lunga percorrenza. Insomma, il progresso! Mi aspettavo una brutta copia dell'India e mi sono ritrovato una quasi bella copia della Cina: qui la gente e' notoriamente piu' cordiale e amichevole che altrove, sorrisi veri o falsi che siano.
Anche qui, cibo da leccarsi i baffi: riso servito con verdure o carne, spaghettini e vermicelli in brodo con palle di pesce, noccioline, aglio, coriandolo e salse piccanti varie. Mangiano tutto e ad ogni ora del giorno e della notte, come i cinesi. "Nel dubbio... friggi!" potrebbe essere uno slogan adatto. Costo della vita ancora decisamente basso, complice l'Euro forte. Bangkok offre attrazioni turistiche, siti di interesse culturale e divertimento notturno come poche altre citta' al mondo. E non ricordavo tutti questi stranieri in giacca e cravatta o giovani rampanti (non turisti zaino in spalla, insomma): sembra Shanghai, anzi di piu', Hong Kong!
Di templi ne avevo visitato a non finire nel 2005, quindi stavolta mi sono subito fiondato a vedere la China Town piu' grande al mondo dopo quella di San Francisco; i parchi di Lumphini e Chatuchak; brevi giri in battello sul grande fiume Chao Phraya e a tutto sui veloci traghetti tra i mille piccoli canali di Bangkok; la boxe tailandese dal vivo e gratis negli studi televisivi di Channel 7 la domenica pomeriggio. E le infinite immagini da rubare... la classe lavoratrice bere sottomarche di RedBull alternate a whisky e soda, il ghiaccio anche nei bicchieri di birra (!!), il caldo bruciarti la pelle, le nuove generazioni chine ovunque su tablet e smart-phone, il riso appiccicoso e il mitico pad thai. Gli hooligans europei sono ancora a Khaosan Road, sono ancora di piu' e sempre a sfondarsi di birra e fare rissa coi locali fino all'arrivo della polizia, mentre tra Sukhumvit e Nana i bianchi affollano i bar e i club, i neri vendono droga in strada e i pensionati occidentali vanno in giro con le ragazzine del posto.
Ma Bangkok e' questo e molto altro ancora, per capirlo bisogna passare da queste parti e starci per un po'. Per me e qualche maceratese e' invece giunto il momento di riprendere lo zaino e muovere verso nord...
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