Wednesday, August 27, 2014

Una risposta non banale.

"La mia vita andava a gonfie vele: tutto filava liscio e mi sentivo estremamente felice. Perché avrei dovuto rischiare? Se l'avessi rivista e lei avesse espresso il minimo interesse per me, non sarei riuscito a controllarmi. La trovavo molto attraente dal punto di vista sessuale, cosa che mi spaventava. Da tempo non provavo sensazioni del genere."

"Wen Lan amava la letteratura occidentale, si interessava dei destini della Cina ed era bellissima: la donna perfetta per me. 'Qual è il significato dell'esistenza?', mi chiese una volta. Brancolai, cercando di escogitare una risposta non banale. Poi, ricordo, lei citò Jean-Paul Sartre: 'Dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra vita'. Ero innamorato."

"'Il mio ex marito è Jean-Pierre Louis'
Vedendo che non battevo ciglio aggiunge 'Un famosissimo sinologo'.
Non conoscevo nessun sinologo francese.
'I sinologi francesi sono tutti pazzi. Non li sopporto', chiosò lei."

"Alcuni stranieri che hanno vissuto a lungo in Cina cominciano a provare strane sensazioni quando tornano a casa. Non si sentono felici come quando erano in Cina, e quindi sono presi dal desiderio di tornare qui. E sono in tanti! Quando altri stranieri criticano la Cina, loro ci difendono, e dicono ai loro connazionali che se andassero a vivere in Cina per un po' capirebbero che i cinesi sono il popolo più felice del mondo."

Tratti da "Il demone della prosperità", di Chan Koonchung


Un romanzo che non mi è piaciuto. Un romanzo che fa venire una nostalgia cane della Cina.