Monday, January 06, 2014

Appunti di viaggio: Giarre e Siracusa

Arrivo alla stazione di Giarre (provincia di Catania) giusto in tempo per beccare F., carissima amica e compagna di noie maceratesi, e fare pranzo con la sua larga famiglia. La nonna è infatti di Acireale, non  lontano da Giarre. Una signora in formissima, nonostante i 90 anni di età, i 7 figli, gli 11 nipoti e i 17 pronipoti (portati benissimo. Sia gli anni che la prole). Dev'essere figo avere una famiglia tanto vasta e credo che te ne accorgi soprattutto a Natale.

Quando viaggio cerco di essere meno possibile un semplice turista ed "entrare" il più possibile nelle realtà locali, per osservarne curioso dinamiche, usi, costumi, contraddizioni. Per questo stavolta devo molto a E. e soprattutto a F., per avermi aperto le porte "locali" e aver condiviso con me il loro tempo, permettendomi così di conoscere più a fondo le cose e le persone che incontri in viaggio.

Insomma, in breve sono entrato anche a io a far parte della famiglia, stringere mano, baciare e abbracciare i numerosi componenti. Dalla più piccola di soli due anni di età (alla quale va il merito di aver fatto rivivere in me la passione per i puzzle) alla meno giovane: la 90enne nonna di F.

Il Natale, si sa, a Catania come a Macerata è fatto di mangiare, bere, stare insieme e giocare. E così è stato anche in questo paesino ai piedi dell'Etna. Un Etna maestoso e vigile, coperto di neve sulla punta e sempre circondato in cima da fumi minacciosi.

Il giorno dopo con F. siamo andati a far visita ad un'altra importante città siciliana: Siracusa. Da Giarre dista poco più di due ore, tra treno e pullman. A Siracusa c'era un sole che spaccava le pietre e abbiamo fatto una bella sudata a gironzolarla tutta a piedi. L'anfiteatro greco, il parco della Neapolis, l'orecchio di Dionisio, il teatro greco, la tomba di Archimede: a Siracusa sei in Magna Grecia, il tempo si è fermato a Omero e ai viaggi di Ulisse. Regina del Mediterraneo, bussola dei navigatori, luogo della mitologia greca. La frazione di Ortigia e il suo fascino squisitamente barocco completano la città.

Unica (ma enorme) nota negativa di Siracusa è l'eco-mostro che erge fastidiosamente nella periferia della città: una chiesa moderna a forma conica, tozza alla base, visibile praticamente da ogni punto della città e in netta stonatura col resto del paesaggio. Tangenti? Riciclaggio di denaro sporco? Lobby vaticane? Immagino che neanche la mafia possa aver voluto un orrore simile, mi domando quale genio abbia potuto partorire un abominio simile...

Torniamo in serata a Giarre per fare cena con la famiglia, salutare tutti e il giorno dopo affidare al padre di F. l'arduo compito di guidarci da Giarre a Macerata su quei 950 chilometri di strade e autostrade italiane. Ce la siamo cavata con una decina di ore, passaggio in nave nello stretto di Messina compreso!

Grazie Sicilia, alla prossima!

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