Wednesday, July 24, 2013

Finirà con i saluti.


È finita con una festa a sorpresa. Con la torta in faccia, con tanta birra, le Converse appese al chiodo, in allegria e con un pizzico di degenero (come sempre). Così è finita.

È finita con i saluti in Facoltà. Con lo scambio di regali, affettuosi abbracci, “è stato un piacere lavorare con te”, con le strette di mano e le pacche sulle spalle. Con il vedere la preside commossa, la mia mentore, la mia collaboratrice, la donna che tanta fiducia mi ha dato negli ultimi due anni. “La fiducia solo a chi se la merita”, mi ha detto. Non poteva non partire una lacrima in discesa libera. Con i “restiamo in contatto!” e i “vengo a trovarti in Italia”. Con gli in bocca al lupo, gli “un’ultima bevuta insieme?”, una cornice per ricordo e una lettera di messaggi firmati dai miei colleghi e dottorandi.

È finita inchiavando per l’ultima volta il mio ufficio e consegnare le chiavi in segreteria. Con l’ultimo pasto nella mensa degli studenti, con un braccialetto regalatomi da un’amica cinese. Con l’ultima visita in biblioteca e l’ultima sigaretta nel campus. Per poi lasciare sbadatamente e miseramente il pacchetto sulla panchina. Segno evidente che prima o poi dovrò tornare.

È finita con la neo dottorata la cui discussione di tesi ho presieduto ieri, e alla quale con grande gioia abbiamo assegnato il massimo dei voti. È finita con “posso accompagnarti alla stazione? Volevo fare due chiacchiere con te” e con una passeggiata parlando degli esami ai quali la vita ogni giorno ci sottopone. Fantasticando su cosa il futuro abbia in serbo per noi, le ansie per il lavoro, le relazioni sentimentali e tutte queste menate qua. È finita rollandole e facendole fumare una sigaretta, lei che, trentenne e appena neo dottorata, una cicca non l’aveva mai fumata.

È finita con un pullman per Dublino, a riabbriacciare un’amica e finire gli ultimi soldi in birra scura. La notte in aeroporto e un volo che mi porterà, finalmente, in Italia.

Ciao Irlanda! Alta la pinta, porterò sempre un ricordo verde e freschissimo di te: sláinte! 

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