Il ritorno in Italia e l'errore su Dylan Dog
Notte in aeroporto, atterraggio a Pisa. Il sol leone italiano. La gioia di incontrare mia cugina, una passeggiata per il centro della cittadina toscana, due passi anche all'università a riabbracciare un amico, poi Piazza dei miracoli tanto per ricordarmi di essere in Italia (mica cazzi!) e arrivo in una stazione dei bus assolata, piena di turisti biondi e ragazzi neri a vendere loro braccialetti e minchiate simili. In Irlanda non ci sono i "vucumprà" e la scena mi ha messo un po' di tristezza (esiste un termine politicamente corretto per indicare i "vucumprà"? "Venditore ambulante di origine africana" mi sembra ancora meno politicamente corretto...).
Mi faccio prendere dalla voglia di shopping anche io: una Peroni gelata, il Manifesto e l'ultimo numero di Dylan Dog. Tanto per non annoiarmi nelle sei ore di pullman che dividono Pisa da Macerata.
Nel fumetto in questione, credo però che ci sia un errore. Dylan Dog n.322 "Il pianto della Banshee", testi di Gualdoni, disegni di Roi, ambientato in Irlanda e liberamente ispirato alle sue folcloristiche leggende. A pagina 45 due bambini stanno giocando vicino ad un vecchio castello, quand'ecco spuntare fuori un serpente. Un serpente? Non ci sono serpenti in Irlanda! La leggenda vuole che sia stato San Patrizio a cacciarli dalla verde isola, secondo la scienza invece in Irlanda i serpenti non hanno mai "messo piede".
Va bene, non succede niente, a Dylan Dog permettiamo questo e altro.
Va bene Gualdoni e gli altri, il più grande era e resta però Sclavi.
posted by Massaccesi Daniele @ 3:49 PM
6 comments
6 Comments:
Sempre la solita storia, tendiamo ad etichettare tutto: il vucumprà, il sinologo, il macellaio... siamo tutti esseri umani, ne più ne meno.. la tristezza personalmente la leggo negli sguardi annoiati della borghesia italiana che con la panza piena grazie alla borsetta di mammà scuote la testa di fronte al disgraziato di turno. Comunque sia bentornato in Italia: solo per aver avuto il coraggio di farlo meriteresti una bella cattedra a Ca' Foscari, ma allora si che diventeresti assolutamente politicamente corretto! ;-) Mat
dal politicamente corretto è meglio guardarsene bene! ;) sul ritorno in italia poi, ti lascio immaginare ansie e implicazioni... "no pain, no fun" è il motto che mi porto dietro da quando ancora non avevo segni di panza.
quanto ai vucumprà... tendiamo ad etichettare e avere pregiudizi a non finire, vero. però abbiamo anche la necessità di denominare, dare un nome alle cose, e farlo scegliendo il termine opportuno che meglio renda la narrazione. potevo anche dire "piena di esseri umani ed essere umani a vendere loro braccialetti" ma non avresti mai capito il senso di quello che avevo davanti ai miei occhi. "vucumprà" come termine non mi piace, cosa suggerisci te? concorderai con che "ambulante di origine africana" è peggio.
ma al di là dei nomi, è davvero triste vedere nel 2013, a due passi dalla culla del rinascimento, il racket e lo sfruttamento di immigrati da parte del boss locale di turno, che si guadagno da vivere vendendo merda ai turisti. che poi dobbiamo anche ringraziali, questi vucumprà, perché altrimenti starebbero in giro a guadagnarsi da vivere in modalità ancora più illegali e ad affollare le già sovraffollate patrie galere. in irlanda questo non lo vedi. là hanno altri problemi.
bentornato in italia...
ciao prof.
disponi di un profilo twitter?
giusto per curiosità.
r.
si', ma non lo uso mai... non per cattiveria, ma per due motivi:
1) lo vedo utile soprattutto per giornalisti e simili (e io al momento non faccio il giornalista);
2) feisbuc, blog, email personale, email del lavoro, seconda email personale, terza email personale, network accademici, youtube e youporn mi portano via gia' abbastanza tempo... ;)
è un peccato,
ti ci vedrei bene.
(cioè, ci verresti bene...meglio che su youporn I mean..)
:)
facci sapere se cambi idea,
yours sincerely
r.
ps: ho inviato il seguente tweet >
'The geometry has nothing to do with nostalgia' V. Jankélévitch
via> “Immigrazione o i paradossi dell’alterità”, di A.Sayad
via Massaccesi.
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