Friday, March 02, 2012

Diario di un prof: dietro le quinte

Sulla falsa riga di un blog ospitato nel sito di China Files (The Leftover of the day), riporto qui a libera frequenza le mie personali e quotidiane (dis)avventure nel dipartimento di studi orientali di un’università irlandese. Questi sono i racconti delle giornate di un docente italiano di cultura e società cinese alla University College Cork.


Per esempio non immaginavo quanto obesa fosse la struttura burocratica necessaria per mandare avanti un'università. Una macchina amministrativa enorme, fatta di persone, di tecnici, di burocrati. A loro andrebbe gran parte del merito o del demerito quando qualcosa funziona o non funziona.

Prendiamo il caso di una conferenza: quasi sempre grandi trionfalismi, baci ed abbracci, applausi e lancio di fiori, tripudio per la lettura del professore tal dei tali venuto da oltre oceano. Ma poi lavorando da docente e partecipando all'amministrazione di alcuni eventi mi rendo conto del culo che i segretari si fanno. Sono loro ad organizzare tutto, mandare e ricevere centinaia di email, telefonate, prenotazioni, biglietti aerei, visti in ambasciata, sale da trovare, programmi da stampare, ordinazione di rinfreschi e via dicendo...

I loro nomi poi non compaiono da nessuna parte. A prendere gli applausi sono sempre e soltanto gli accademici. Che si limitano ad un "grazie soprattutto agli organizzatori". Una frase di rito, di circostanza. Organizzatori che nessuno conosce. Nomi mai sentiti. Gli organizzatori sono bassi, di non particolare bell'aspetto, timidi, impacciati. Lavorano di nascosto, dietro le quinte.

E realizzano grandi cose. A loro va tutta la mia stima e l'affetto.

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