Saturday, December 11, 2010

20 sigarette a Nassirya

Devo ammetterlo: era da tempo che non mi shockavo così di fronte ad un film. Non a caso un ragazzo si è sentito male durante la proiezione e la tipa accanto a lui in pieno panico gridava "Aiuto!" mentre nella sala la gente cercava un dottore in almeno tre lingue diverse...

Un film da panico. D'altronde narra gli orrori della guerra. Forse troppo "da dentro". Ma, da italiano, sono felice che esista un film del genere che narri l'attentato a Nassirya del 2003, costato la vita a troppe persone, italiane e non.

Il regista, presente in sala, è Aureliano Amadei. E' il regista, il protagonista, lo scrittore del romanzo e uno dei pochi sopravvissuti a quel 12 novembre. Davvero un gran bel film, uscito nelle sale italiane da pochi mesi, lo consiglio a tutti, non lascia molto spazio alle parole (difficile parlare col cuore in gola), aspetti solo la fine della visione per esplodere un applauso.

Complimenti ad Amadei.

Ah, dimenticavo il titolo: "20 sigarette". Capirete (almeno alla fine) il perché.

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