Monday, October 06, 2008

Saprei benissimo cosa farci

Ero fuori da un McDonald’s aspettando un’amica in impellente bisogno di patatine fritte. Nel peggior quartiere di Pechino: Guomao, ovvero banche, finanza, compagnie straniere, cielo oscurato dai grattacieli, a Guomao neanche osservare è gratis, merce anche l’aria inquinata che respiri e ti brucia la vita prima ancora dei polmoni. Cosa ci facevo io a Guomao?! Appena finito di contrattare un lavoro. Sì, sono della “famiglia” anche io. Ma torniamo al McDonald’s. Passa una bella signora cinese sui quarant’anni con figlio al seguito, il bimbo ha in mano uno di quei cestini McDonald’s, improvvisamente si blocca, sgrana gli occhi di fronte alla vetrina, indica qualcosa oltre la vetrina stessa ed esclama “Voglio anche quello!”, la mamma “La prossima volta!”, il figlio comincia a battere i piedi, piangere e gridare che vuole chissà cosa cazzo vuole oltre la vetrina, la mamma lo afferra per un braccio e lo tira via. Restiamo io, il McDonald’s e il pupazzo Ronald. E’ esattamente in questi momenti che pur rifiutando la violenza in tutte le sue forme se avessi una mazza da venti chili nelle mani saprei benissimo cosa farci.

“le tue tanto attese mestruazioni,
e le rivoluzioni”

Esistono ancora le Guardie Rosse? I giovani? I rivoluzionari? I piccoli uomini liberi? Vai piccolo… ribellati, manifesta il tuo malessere, manifesta la tua autonomia, strappati i calzini, verniciati i capelli, bucati le labbra con le spille a balia (come qualcuno che conosco io), prendi parte, partecipa, la libertà è partecipazione, ribellati e fallo adesso, che a 25 anni già senti il peso della vecchiaia e il fiato del sistema lo senti profumatissimo sul collo, altro che la morte… soprattutto non seguire nessuna autorità, non ascoltare nessuno che abbia più di vent’anni, nessuno… me compreso.

“Social space is a social product - the space produced in a certain manner serves as a tool of thought and action. It is not only a means of production but also a means of control, and hence of domination/power”
H. Lefebvre

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