Al potere, fanciullo mio, non credere mai
Dodici aprile, ieri sera abbiamo festeggiato a carne di maiale e birra il 22esimo compleanno della grande Chika, compagna di classe giapponese fusa come un motore. Oggi i russi celebrano l’anniversario del primo uomo nello spazio, il compagno Gagarin, 1961. Se non erro domani e dopo domani in Italia si vota. Come due anni fa, anche questa volta non posso votare, perché vivo in Cina e non sono inscritto all’AIRE (Anagrafe degli Italiani all'Estero). Se fossi in Italia credo che non andrei a votare lo stesso. E per quel che mi riguarda, penso che mai la fiducia degli italiani nei confronti della classe che li rappresenta sia stata così bassa. Ma questo lo sapremo solo lunedì.
Politici. Casta. Sono una casta di lusso e privilegio. Andrò a votare quanto in Parlamento si presenteranno persone con le scarpe rotte, così come Lenin alla Duma. E poi se pensi a Giuseppe Pinelli, se pensi a Carlo Giuliani, se pensi all’immondizia nelle strade campane col cazzo che ci vado a votare. Non vi voto.
Ma se a votare ci andassi, ci andrei con uno spirito ben preciso. Ci andrei pensando alla Resistenza anti-fascista che il mafioso Marcello Dell’Utri vorrebbe cancellare dai libri di storia, ci andrei pensando alla vergogna dei papi maiali Pio XI e Pio XII, pensando al cane bastardo rognoso Vittorio Emanuele III e ai savoiardi che oggi in Italia vivono cagano delinquono, ci andrei pensando al sacrificio di chi mi ha preceduto in Italia negli ultimi sessanta anni, ci andrei pensando ad Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, a Peppino Impastato, ai morti di mafia e di Stato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ci andrei pensando ai miei nonni, che anche se morti ringrazio, perché il 2 giugno 1946 andarono a votare e votare bene perché votarono repubblicano.
Ragazzi e ragazze che da poco avete compiuto i 18 anni, se proprio ve la sentite andateci pure a votare, apprezzo il vostro entusiasmo e abbraccio le vostre speranze. Ma al potere, fanciullo mio, non credere mai!
Politici. Casta. Sono una casta di lusso e privilegio. Andrò a votare quanto in Parlamento si presenteranno persone con le scarpe rotte, così come Lenin alla Duma. E poi se pensi a Giuseppe Pinelli, se pensi a Carlo Giuliani, se pensi all’immondizia nelle strade campane col cazzo che ci vado a votare. Non vi voto.
Ma se a votare ci andassi, ci andrei con uno spirito ben preciso. Ci andrei pensando alla Resistenza anti-fascista che il mafioso Marcello Dell’Utri vorrebbe cancellare dai libri di storia, ci andrei pensando alla vergogna dei papi maiali Pio XI e Pio XII, pensando al cane bastardo rognoso Vittorio Emanuele III e ai savoiardi che oggi in Italia vivono cagano delinquono, ci andrei pensando al sacrificio di chi mi ha preceduto in Italia negli ultimi sessanta anni, ci andrei pensando ad Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, a Peppino Impastato, ai morti di mafia e di Stato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ci andrei pensando ai miei nonni, che anche se morti ringrazio, perché il 2 giugno 1946 andarono a votare e votare bene perché votarono repubblicano.
Ragazzi e ragazze che da poco avete compiuto i 18 anni, se proprio ve la sentite andateci pure a votare, apprezzo il vostro entusiasmo e abbraccio le vostre speranze. Ma al potere, fanciullo mio, non credere mai!
4 Comments:
leggere l'intero blog, pretty good
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
quello che stavo cercando, grazie
quello che stavo cercando, grazie
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