nadie me quita lo bailado
Buongiorno mondo,
e sì che oggi sei bello cazzo. A questa vita che ogni tanto gira anche per il verso giusto e ti sorride y te ries como una tonta a questa vita il post di oggi.
Giorni di allegria e spensieratezza, giorni che ci volevano proprio (parlo per me ma penso che anche altri saranno d'accordo), giorni di fratellanza e comunanza etilica, giorni che a un profugo cinese come me salvano il culo, "divertirsi!" la parola d'ordine. Forse abbiamo fatto troppo e magari anche no, o forse mi sono inventato tutto io. Buttarsi alle spalle tristezze, angosce e delusioni e buttarsi a capofitto, forse "condividere" più adatta come parola chiave, senza esagerare coi motti che poi si scade nel fanatismo maoista più vecchio e morto che di sinistra. Parlare cento lingue per non saperne nessuna, ser distintos, aprire la porta per far entrare tutti, più gente possibile, che è meglio per tutti e che alla fine c'è sempre posto per tutti.
In quel casone aggrappato per una collina infagata di foglie col panorama che magari in paradiso, specie alle 6 di mattina, con qualche raggio di sole che sbuca dalle montagne in lontanza, la nebbia a valle, i colori delle colline picene, l'odore di vino, no, l'odore di vino non c'è, è solo il tuo fetido alito. E allora maceratesi, trentini, pisani, livornesi, torinesi, francesi, spagnoli tutti insieme perchè ci piace così, che anche avesse bussato un cileno o un neozelandese con nonno uzbeko no creo que habria hecho dano a ninguno. Giorni e notti scandite solo dalla luce in penonmbra del freddo sole di dicembre, tosto vino di campagna in botti e boccioni, spropositato il numero di litri di piacere, e poi anche spumanti e superalcolici, il fuoco più per le bruschette e le melanzane che per altro, ottanta giocatori di carte e tossici del Risiko fissi al tavolo, sedie poltrone divane panche panchine punk intorno a dare atmosfera, dieci chitarre e sette corde, uno stereo con lenticchie, cipolle, funghi, infusi, fusi, sfusi, stufi, mai stufi, sempre in prima linea, venti letti trenta sacchi a pelo quaranta coperte cinquanta senzatetto, bicchieri e mozziconi di sigarette anche nel bagno, sul tetto, in un campo di papaveri a centosettanta metri di distanza. Oi oi! Giorno e notte a condividere, cucinare, cantare, mangiare, bere e bere ancora, scambiare discussioni idee paranoie, alla ricerca di dieci minuti di nudo affetto che poi sono forse la cosa che conta meno. Grandioso il nascondino alle 4 di mattina e due gradi sottozero, la nebbia la brina il topolino in macchina scomodo passeggero del sottoscritto, calzini mutande cuffie e spazzolini sparsi para toda la abitaccion, fastidioso sentir parlare in portoghese al tramonto, ancora di più all'alba. E della notte di capodanno beato chi si ricorda qualcosa. I soldi migliori sono quelli spesi viaggiando, e quella notte di viaggi e viaggiatori se ne vedevano parecchi in giro.
Nel ringraziarvi colgo l'occasione per cercare di ritrovar il dritto e rimettermi sull'antipatico binario che dovrebbe portare a tesi e borse di studio. Da troppo tempo non ricordavo momenti così alti di vita e d'allegria, e lo que me gusta mas es que lo dobbiamo a noialtri, a noialtri e a nessun altro. E paradossalmente sono molto contento che tutti abbiano preso la strada del "ritorno", che tutti se ne siano andati, che tutti vadano alle loro città amori studi aspirazioni attività. Che tutti tornino allo loro strada e vadano avanti più convinti di prima.
Grazie a tutte/i. Buona strada. E alla prossima!
Y, sobre todo, un "gracias" especial para ti...
3 Comments:
Non temere, fido collega: l'ordine dei tratti e la saliva ti torneranno al momento giusto, e quando insegnerai cinese vedrai che più di uno si tratterrà dal volerti mangiare vivo. L'unico modo che avevo per tenere calmi i miei studentelli nauseati dal francese e dall'inglese era proprio quello di buttargli in pasto qualche bel carattere. Una pacca sulla spalla per la tua prossima attività. Vendi cara la pelle. Un abbraccio,
Paolo
http:/inthemoodforpaolo.blogspot.com
Eres el punki mas mas mas guapo del mundo, y provablemente un poeta tambien. Sabes? No hay día que no piense en tí, que no recuerde algo y me ria sola en mi habitación o en medio de la calle. Quizás también eres un poco periodista, tu texto es una bonita crónica, solo me sabe mal no saber más italiano para entender los matizes, que siempre son tan importantes. Me gustan tus matizes, tus metaforas anarquistas "antisistema" y tus textos escritos a la madrugada. Te deseo un topo en la maquina y una risa cuando lo veas.
¿luchamos?
grazie bello, mille bacio enorme.
Laia
good start
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