Wednesday, August 05, 2015

Malacca paura nessuna: e i tossici senza frontiere.






Malesia, dunque. Terra selvaggia, cara ai lettori italiani grazie al genio di Emilio Salgari. Giungle e templi, spiagge e pirati... Si', forse nell'800, adesso siamo nel 2015 e le cose sono un po' cambiate... Il paese mi sembra moooolto meno "indietro" di quanto non pensassi: non siamo ai livelli di pulizia, ordine, tecnologia e civilta' di Singapore, ma anni luce avanti ai miei ricordi di India o Tailandia. Un bus per Malacca (Melaka) da Larkin costa 5 euro e impiega tre ore circa. Che passo a dormire.

Arrivato in citta' non ho nessuno da cui andare, ma l'indirizzo di un ostello consigliatomi da un amico (in foto). Clima rilassato, ragazzi argentini, prezzo ridicolo: 4 euro per notte. Malacca e' famosa per essere stata una delle prime citta' della Penisola, penisola a cui da' il nome (cosi' come allo Stretto), colonizzata da portoghesi, olandesi e inglesi, prima di perdere importanza come porto a favore di Singapore. La cittadina e' estremamente rilassata ed ospitale, molto colorata e un po' troppo turistica, ma comunque affascinante. Le casette coloniali e le tipiche 店屋 ("shop-house" cinesi) si alternano a piccole moschee, chiese antiche, templi buddisti e indu'. Anche qui un crogiolo di culture, lingue e religioni. Di qui pare sia passato sei secoli fa anche il leggendario navigatore cinese Zheng He, che e' venerato (e commercializzato) un po' come un dio. Gironzolo per il centro, dove scovo anche una vecchia casa di legno abbandonata, mangiata dalla vegetazione, ritrovo di senza fissa dimora e fumatori di droghe non meglio identificate (oppio, credo), con una bella A cerchiata in vernice azzurra sullo sfondo. Il surrealismo lituano e i tossici senza frontiere.

Faccio anche due passi in direzione porto, verso l'ora del tramonto. Romanticismo allucinante, famigliole locali a passeggio, qualche turista a zonzo, un paio di coppiette scambiarsi effusioni e davanti a noi lo Stretto di Malacca. Lo Stretto di Malacca! Oltre a quello l'Indonesia, l'Indonesia cazzo! Riempio la bocca di vento e il cuore di enfasi, ripenso a quando da piccolo a scuola la maestra ci insegnava la geografia e ci chiedeva:
"Allora bambini, quali paesi bagna lo Stretto di Malacca?"
Questi, signora maestra, questi qui. 

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